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Autore: _ChocolateKookie_    03/04/2017    2 recensioni
In una delle tante giornate di pulizia di primavera una ragazza sta scegliendo cosa portare in soffitta
dei suoi vecchi giochi, e tra essi, nello scatolone colmo ricompaiono i suoi vecchi amici d'infanzia; ne afferra uno
tra le mani, per sentire quella consistenza morbidosa che avevano un tempo.
Ciascuno aveva un proprio nome e una caratteristica diversa rispetto ad un altro.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Jung Hoseok/ J-Hope, Min Yoongi/ Suga, Park Jimin
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 5,1 In quei giorni passati i quattro peluche stavano pian piano imparando sempre di più da Hye-jin: dagli atteggiamenti degli essere umani alle pietanze privilegiate da questi ultimi.
A Hye-jin sembrava ancora così strano e surreale che quei quattro animali di pezza fossero reali, non riusciva a farsene una ragione. Però, si era accorta che la sua vita era decisamente cambiata. Prima aveva l'occasione di poter esprimere la sua spensieratezza e l'angoscia ai suoi quattro amici, senza che questi le rispondessero. Attualmente invece, poteva manifestare tutte le emozioni che aveva dentro di sé con qualcuno presente, con qualcuno di reale, che la ascoltasse, che gioisse con lei nei momenti più allegri e che la consolasse in circostanze demoralizzanti. Aveva trovato una famiglia perfetta, li considerava un po' come dei fratelli in grado di sostenerla.

Loro si limitavano e seguirla ovunque soprattutto quando si recava a lavoro, anche perché il tempo che le rimaneva dopo non era abbondante. Usciva in orario extra lavorativo rare volte, ma a Hye-jin andava bene quella vita. Prima magari la considerava un po' più monotona, ma quei quattro la rendevano decisamente più interessante ora come ora. Da quando erano riusciti a tramutarsi in umani rare volte li vedeva nella loro forma originaria, comparivano e scomparivano sotto gli occhi della ragazza, e spesso e volentieri Hye-jin veniva presa da un sussulto di spavento.

Chanyeol nell'ultimo periodo trovava strano il comportamento di Hye-jin, durante le ore lavorative la vedeva sobbalzare più volte e quando terminava di lavorare filava all'uscita, come se avesse fretta di andarsene. La conosceva fin dal tempo delle superiori, ed era più che convinto che in lei qualcosa fosse cambiato. Chanyeol nel momento in cui rifletteva era assorto a pulire lo stesso tavolino da ben cinque minuti. Strofinava e rivoltava il panno più volte pulendo la medesima parte.
"Ti stai accanendo sul tavolino per caso?". La voce e la vicinanza di Hye-jin lo fecero sobbalzare a tal punto da mettersi una mano sul petto.
"Ero solo assorto a pensare. Stai andando via?" chiese Chanyeol, vedendo la ragazza togliersi con un gesto rapido il grembiule.
"Si, ho finito il turno". Se la stava dando a gambe ancora una volta, ma prima che Hye-jin potesse fuggire la afferrò per il polso facendola voltare. Hye-jin per un attimo rimase stupita, e questo non passò inosservato agli occhi Chanyeol. "Mi devi ancora un pomeriggio da trascorrere insieme" ricordò il corvino.

"Non me ne sono dimenticata, e che ultimamente sono stanca e quando torno a casa crollo dal sonno" rispose alla svelta Hye-jin. Non poteva ammettere che passava il pomeriggio con quattro ragazzi, che per giunta riusciva a vedere solo lei.
"Domani hai la giornata libera vero?" domandò Chanyeol, sapendo già la risposta.
Hye-jin annuì, e fu proprio in quel momento che al ragazzo venne la brillante idea di chiederle di uscire. "Allora, usciamo domani!" affermò, senza togliere la mano dal polso della ragazza. Hye-jin sembrò pensarci per un attimo, ma alla fine acconsentì. Fu solo in quel momento che Chanyeol lasciò andare il suo polso.

Era stata colta alla sprovvista, e non poteva inventarsi una scusa per non uscire con Chanyeol. I due si salutarono con un cenno di mano e, una volta che Hye-jin giunse a casa si buttò a peso morto sul letto, a pancia in su e con il braccio destro poggiato sulla fronte.
"Ehi, sei tornata!" esclamò il ragazzo dai capelli verde menta, poggiando il gomito contro la porta.
"A quanto sembra" disse quasi in un sussurro seguito da un breve sospiro.
Yoongi sembrò accorgersi del cambiamento d' umore di Hye-jin. Attraversò l'intera stanza per raggiungerla, sedendosi all'estremità del letto.
"Cosa ti turba Hye-jin?" mormorò Yoongi affondando una mano sul materasso. La ragazza fu colta ancora una volta alla sprovvista, non poteva tenere nulla per sé che qualcuno riusciva a decifrarle ciò che le passava per la mente. Tirò un sorriso forzato per non dare nell'occhio nel tentativo di dargliela a bere. "Nulla, sono solo stanca" disse nel modo più risoluto.

"Stai mentendo. Cerchi di nasconderti facendo finta di essere stanca solo per deviare il discorso". La ragazza si sollevò dal letto mettendosi allo stesso pari del ragazzo, si fissava le mani per non incastonare gli occhi con quelli del ragazzo. "Hei, guardami" disse Yoongi, afferrando con due dita il mento di Hye-jin. "Puoi confidarti con me".
"Sono solo i miei complessi mentali, tranquillo".
"C'entra per caso quel ragazzo? Chanyeol?". Hye-jin annuì tornando a posare lo sguardo a terra. "Vuole che usciamo insieme domani, e io ho accettato". Tra i due ci furono minuti di silenzio e Yoongi non emise un singolo suono, persino Hye-jin percepì che dopo quello che avevo detto si era creata una certa tensione.

Il ragazzo dopo averci riflettuto su trovo una risposta da dare a Hye-jin. "Verro io con te, che ne dici?".
"Davvero?" chiese la ragazza sgranando di poco gli occhi.
"Sto davvero parlando seriamente" disse il ragazzo assumendo la faccia seria. Si avvicinò al viso di Hye-jin, infilando entrambe le mani tra i capelli per scompigliarli. La ragazza dal canto suo si ritrasse indietro, aggiustando quelle ciocche disordinate, ma Yoongi si divertiva con poco e disfare i capelli di Hye-jin era diventato uno dei suoi passatempi preferiti.


                                                                                                           
                                                                                                                        ***



Hye-jin si sentì più a suo agio sapendo che al suo fianco ci sarebbe stato Yoongi, non si sarebbe sentita sola in un certo senso. Si ripeteva dentro se stessa che quelle due o tre ore insieme a Chanyeol sarebbero passate in fretta. Sperava che i ragazzi non chiedessero del luogo dove fosse diretta, anche se ne dubitava. Doveva tenersi pronta a inventare delle scuse veritiere se questi avessero cercato delle spiegazioni.

Non voleva dare troppo nell'occhio vestendosi diversamente, così tirò fuori dall'armadio dei pantaloni neri strappati alle ginocchia e una delle sue tante adorate felpe. Persino per il trucco optò per quello che era mettere di solito. Aveva deciso con Yoongi che sarebbero usciti separatamente, e non insieme, per poi ritrovarsi alcuni metri più avanti.
"Sto uscendo!" quasi urlò, diretta all'uscita afferrando la maniglia della porta. Il primo a piombare nell'ingresso fu Jimin, teneva tra le mani un lecca lecca che di tanto in tanto portava in bocca. "Dove stai andando?" chiese piegando la testa di lato con il lecca lecca tra le labbra.

"Devo incontrare un'amica, lavora nel mio stesso locale" precisò, cercando di non balbettare e di non agitarsi troppo. Non le piaceva affatto dire le bugie, e quando si ritrovava a dirle si faceva prendere dall'ansia per paura di essere scoperta. Era convinta che se avesse detto di Chanyeol si sarebbero presentati tutti, non voleva assistere a uno show.
"Posso accompagnarti" mormorò Jimin che si stava dirigendo già all'uscita.
"F-forse è meglio di no, tornerò presto". L'ansia stava già iniziando a prendere il sopravvento, e questo non era di certo un bel segno. Si augurava che Jimin avrebbe cedesse al più presto, altrimenti le sue palpitazioni sarebbero aumentate come non mai, così come il suo volto completamente rosso.

Jimin sembrò acconsentire e si ritrasse indietro salutandola con un cenno di mano. Attese che la ragazza si infilasse il cappotto, la tirò a sé afferrandola per le maniche del soprabito, lo sistemò meglio e le abbottonò i bottoni. "Non devi prendere freddo" le disse, strizzandole di seguito la guancia.

Yoongi se ne stava insieme agli altri: era disteso sul letto della ragazza ad osservare ciò che facevano gli altri, il più piccolo si stava dilettando nel gioco delle freccette e Jimin, che era appena rientrato dalla porta si era focalizzato a guardarlo, fino a prenderne parte anche lui nel gioco. Hoseok invece stava sonnecchiando e di tanto in tanto si cullava sulla sedia a dondolo. Yoongi si sollevò dal letto e avvertì gli altri della sua assenza nel pomeriggio. Persino Jimin e JungKook si bloccarono e Hoseok si svegliò dal suo pisolino.
"Veniamo anche noi" dissero in coro Jimin e JungKook.
"No, non potete. Devo andare solo"
"Cos'è questa storia che oggi dovete stare tutti da soli! Prima Hye-jin, e ora anche tu"
"Aspetta aspetta Jimin. Hye-jin è uscita?" mormorò Hoseok sollevandosi dalla sedia. Jimin annuì solamente abbassando di conseguenza lo sguardo. "È uscita senza di noi?! Dobbiamo cercarla".

"Hoseok forse è meglio che restate a casa, è solo uscita!" questa volta fu Yoongi a parlare, che dentro se stesso stava sperando di fargli cambiare idea. Ma l'altro cautamente gli si avvicinò dubbioso. "Non è che avete un appuntamento voi due?" asserì Hoseok strizzando un po' gli occhi.
"Ma cosa dici?" disse Yoongi sfoderando un mezzo sorriso. 
"Yoongi, e strano che lei esce, e poco dopo esci anche tu" puntualizzò Hobi continuandolo a stuzzicare.
"È solo una coincidenza" rispose Yoongi che nel frattempo aveva preso a girare per la stanza. 

"Oh Yoongi è palese che ci stai nascondendo qualcosa, sputa il rospo!" in quel preciso istante fu Jimin a parlare, intento a togliere le freccette dal bersaglio.
"Promettetemi che non vi azzardate a fare nulla, altrimenti non parlerò"
"Lo promettiamo" dissero tutti in coro.
"Be' Hye-jin è uscita con Chanyeol oggi e mi sono proposto di accompagnarla" spiegò Yoongi un po' malinconico.

"Mi ha mentito! Per uscire con quel tizio poi, a me ha detto che usciva con una sua amica" il viso di Jimin dimostrava lo stato che poche volte era solito assumere, era un misto tra l'arrabbiato e il dispiaciuto, voleva bene a Hye-jin e non voleva di certo essere preso in giro.
Dopo un'attenta discussione si erano decisi di andare tutti insieme all'appuntamento. 
  
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