STONEHENGE
1600 a.C. (ORE 11.00)
Le
porte degli altri due TARDIS si aprirono simultaneamente alla loro.
Rory
fissava la scena a bocca aperta, non poteva credere a ciò
che si trovava
d’avanti.
Dal giorno in cui aveva iniziato a viaggiare con il Dottore insieme ad
Amy e
aveva conosciuto un pezzo della sua storia si era chiesto spesso che
uomo fosse
stato in passato e quali esperienze lo avessero reso l’uomo
che ogni giorno
faceva vivere loro avventure incredibili.
Ricordava
il giorno in cui Amy gli aveva raccontato del Dottore stropicciato
caduto giù
dal cielo, quando erano bambini. E ricordava la stessa storia
raccontata dal
Dottore, con dettagli diversi come la rigenerazione, avvenuta in
seguito ad
eventi che aveva preferito non raccontare.
Ora,
mentre insieme a lui si avviava verso dei pezzi viventi della sua
storia, quei
pensieri inondavano la sua mente. L’aria intorno a loro era
carica di
elettricità, Rory sentiva Amy al suo fianco guardarsi
intorno per cercare di
carpire anche il più piccolo indizio su ciò che
stava per accadere. E sentiva
il silenzio carico di domande che aleggiava intorno al Dottore che
camminava
qualche passo avanti a loro.
L’attenzione
di Rory si spostava lentamente da destra verso sinistra mentre
avanzavano. Il
loro Tardis era atterrato in mezzo agli altri due, e in quel momento
tutti gli
ospiti di quello che sembrava un contorto ricevimento stavano avanzando
al
centro delle pietre di Stonehenge.
Guardando a destra vedeva la prima coppia. C’era un uomo, un
Dottore ovviamente,
giovane e di bell’aspetto, i capelli spettinati dal vento,
l’aria cupa e
concentrata. Indossava un completo elegante blu con un cappotto lungo,
ma ai
piedi portava delle Converse Rosse, strano abbinamento pensò
Rory. Qualche
passo dietro di lui, camminava una ragazza dai capelli biondi, vestita
casual.
che osservava la scena con lo stesso sguardo preoccupato che in quel
momento
doveva avere lui. Alle loro spalle il Tardis con cui erano arrivati,
simile in
ogni aspetto a quello con cui era abituato a viaggiare, eppure con
alcune
sottili differenze, appena percepibili, che lo rendevano unico.
Lui
ed Amy si scambiarono uno sguardo complice per qualche secondo, poi si
concentrò su quello che avveniva alla sua sinistra. Anche da
quella parte
avanzavano in coppia, ma a differenza della ragazza sulla destra e di
lui ed
Amy, non a distanza di qualche passo l’uno
dall’altra ma spalla a spalla,
sicuri di se. L’uomo era più vecchio degli altri
due, non che il loro Dottore
fosse giovane, aveva più di mille anni, pensava. Ma
l’altro era visibilmente
vecchio, con le rughe, i capelli grigi e tutto il resto. Vestiva
elegante, una
giacca di velluto rossa, somigliava al suo professore di anatomia del
college.
La ragazza al suo fianco camminava sicura nella sua giacca di pelle da
motociclista con i capelli corti che ondeggiavano alla lieve brezza.
Aveva uno
sguardo che Rory non riusciva a decifrare, qualcosa che gli faceva
pensare che
quella ragazza avesse una storia fuori dal comune. Come il primo, anche
il
Tardis che troneggiava dietro di loro era la perfetta copia del loro,
ma come
gli altri due, era unico.
Prima
che Rory se ne rendesse conto, si ritrovò al centro con
tutti gli altri. I tre
Dottori, quanto era strano anche solo pensare “tre
Dottori”, si ritrovarono faccia
a faccia in cerchio.
Il silenzio era quasi tombale, si potevano percepire le scintille
invisibili
che volavano sopra di loro. Ognuno spostava lo sguardo
sull’altro. Ognuno
cercava quasi di affermare la sua superiorità. Ognuno
studiava ogni minimo movimento
dell’altro senza far trasparire nulla. Mentre alle loro
spalle Rory, Amy e le
altre due ragazze osservavano la scena quasi paralizzati.
Rory
strinse la mano di Amy, la mente affollata da miliardi di pensieri. La
lettera
che avevano ricevuto li aveva avvisati di un grande pericolo che stava
per
colpire il Dottore. Ma quando erano giunti all’appuntamento e
si erano trovati
di fronte altri due Tardis, e di conseguenza altre due versioni del
Dottore,
l’unica cosa sensata che era riuscita a farsi strada nella
mente di Rory era
stata “Siamo veramente… assolutamente…
indiscutibilmente… per cacciarci in
grossi guai”. Mentre stringeva la mano di sua moglie,
l’occhio cadeva sulle
ragazze ai suoi lati. Entrambe come loro due dovevano avere in testa
quesiti su
quesiti, ma a quanto pare gli unici che potevano fare un po’
di chiarezza,
erano impegnati in un muto scontro che aveva l’aria di essere
destinato a
durare per sempre.
-
Oh per l’amor del cielo. Uno di voi dica qualcosa prima che
dia di matto –
intervenne Amy dopo quasi 45 minuti di silenzio, strano che ci avesse
messo
così tanto ad esplodere pensò Rory, che sorrise
per la solita spontaneità di
sua moglie. I tre Dottori non si smossero e non batterono ciglio ma
l’aria si
alleggerì di un punto o due. Tanto
che
la ragazza con la giacca di pelle iniziò a sorridere e ad
avvicinarsi a loro.
-
Quei tre ne avranno ancora un po’ – disse nel
momento in cui li raggiunse –
Penso che nessuno di loro voglia fare la prima mossa -. Rivolse a lui
ed Amy un
sorriso gentile, che Amy ricambiò subito – Beh se
anche il tuo Dottore è un
testone come lo è il nostro, conviene mettersi comodi
– disse in tono di
sconforto facendo sorridere la ragazza.
-
Possiamo senza dubbio metterci comodi – la ragazza bionda si
avvicinò alle loro
spalle sorridendo sconfortata. – Che ne dite se preparo uno
spuntino? – esordì
Rory – sarà la situazione ma ho un certo
languorino -. Amy si accostò a lui e
lo prese a braccetto – Ottima idea tesoro – e gli
diede un bacio facendolo
arrossire.
-
Possiamo invitarvi ad un brunch? – disse lei rivolgendosi
alle altre che
annuirono sorridendo. – Bene allora andiamo al nostro Tardis
e preparo tutto – disse
Rory felice di poter fare qualcosa per distrarsi, e si avviò
insieme alle
ragazze. – A proposito io sono Amy – disse allegra
senza lasciare la presa al
braccio – E lui è Rory – lo
anticipò come al solito così lui si
limitò ad
accennare un saluto. – Rose. Piacere di conoscervi
– rispose allegra la
biondina. – Clara Oswald, piacere mio – disse
l’altra stringendo la mano a
Rose.
-
Una di voi per caso sa di preciso perché ci troviamo qui?
– chiese Rory quasi
implorante poco prima di entrare nel Tardis per andare in cucina.
– Credimi
Rory… - iniziò Clara rivolgendosi a tutti loro
– E’ meglio mettere qualcosa
sotto i denti prima di parlarne – disse e il suo tono mise
Rory in agitazione.
Diede
un ultimo sguardo ai Dottori che ancora si studiavano in lontananza. E
si avviò
in cucina per mettersi a lavoro.