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Autore: Kilar_BlueMoon    03/04/2017    0 recensioni
Instagram: @aetarnalumen
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❝Eevee Armor, arrogante, orgogliosa e sicura di se, tende sempre ad avere la meglio rispetto agli altri, ma questo fino a quando non farà la conoscenza di colui che la farà cambiare.
Colui che le terrà testa.
Colui che sfiderà l'impossibile.
Colui che viene da un mondo parallelo.
Colui che nasconde un grande segreto.
Riuscirà Eevee a scoprire quale verità nasconde?❞
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Genere: Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eevee
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Anime, Manga
Capitoli:
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Capitolo 21
 
[Eevee]
 
Aprendo gli occhi mi ritrovai in un luogo a me completamente sconosciuto.
...Dove mi trovo?
Non mi ricordavo neanche cosa avessi fatto prima di svenire, nella mia mente c'era solo il vuoto, il che mi fece letteralmente inquietare.
Come ero finita in un ambiente del genere?
«Cosa... diavolo... è successo...?» dissi con affanno nel mentre che mi alzavo.
Di fronte a me vedevo solo la natura.
La natura morta dell'inverno.
Gli alberi privi di foglie, il terreno in alcune zone era bagnato, l'aria era freddissima.
Certo che non mi tirò su il morale.
Mi immaginai come quella grande distesa sarebbe cambiata con l'arrivo della primavera e dell'estate.
Un vero e proprio spettacolo.
Ma gli abitanti?
«C'è qualcuno?!» azzardai.
«anf...» udii dietro di me.
Di scatto mi voltai e vidi Zorua disteso sul terreno.
«ZORUA!» urlai «Scuasami non ti avevo visto! Ti aiuto stai tranquillo!»
Gli porsi una zampa e lo aiutai ad alzarsi: eppure lui appena mi vide indietreggiò.
«Ma... Che ti prende?» chiesi confusa.
Non avevo fatto nulla di male nei suoi confronti, cosa gli era preso?
«Kilar...»
«Come? Kil... che cosa?»
Lo guardai negli occhi.
Ero troppo confusa, non avevo la benchè minima idea di quello di cui stava parlando.
«anf...» ansimò lui.
I suoi occhi erano distrutti.
«Eevee...» iniziò «Sei tu...» e subito dopo mi abbracciò.
Il mio cuore iniziò a battere forte: l'abbraccio di un amico è la cosa più bella che esiste.
Eppure per quanto bello fosse stato quel momento, avevo tante domande da porgli.
«Zorua... Dove siamo...?»
Lui fece un passo indietro e alzò gli occhi al cielo.
 
«...Benvenuta nel mondo Zarkanio.»
«M-Mondo che...??»
«Hai capito bene... Solo ora sai che non ti ho mai mentito riguardo alla mia casa.» sospirò.
 
Con calma Eevee. 
Con calma.
 
«Ma come mai non esistono libri al riguardo??»
«Perchè solo la tua famiglia sapeva della sua esistenza.»
 
La mia famiglia?
Di che sta parlando?
Cosa sa lui della mia famiglia?
 
«Mh? Perchè mi guardi così? Ci sei arrivata soltanto adesso al fatto che tuo padre ti ha usata per giungere qui?»
«...Ma di che diavolo stai parlando?!» tuonai.
Lui rimase sorpreso dalla mia reazione.
«Ah... Giusto, ti ha tenuta sotto i tuoi poteri. Per questo non hai la minima idea di quello che sia successo in così poco.»
«Della mia famiglia mi fido, ma come faccio a sapere che non mi stai mentendo?!»
«Tu... Non ti fidi di me?»
«...»
Il cuore ricominciò a battermi all'impazzata.
Quella domanda.
«Anzi... Io ti racconto come stanno le cose, poi vedremo se mi crederai e ti fiderai di me.»
Annuii.
Quando Zorua ha quel tipo di sguardo e un tono così cupo vuol dire che non sta mentendo, o meglio, non ci guadagnerebbe nulla a mentire.
 
«Andiamo.»
«Cosa...? E dove?»
«Vuoi rimanere senza riparo la notte? Guarda che fa freddo.» sghignazzò.
Lo seguii, dopotutto lui conosceva i luoghi a quanto pare.
Probabilmente i ricordi della sua casa erano ancora vivi nella sua mente.
Non parlammo per qualche minuto, poi iniziò ad accennarmi qualcosa su questa Kilar.
 
Rimasi sconvolta.
Io... Uccidere qualcuno?
Ma stiamo scherzando?!
 
«NON ERO IO QUELLA! DEVI ESSERTI SBAGLIATO!»
«Me ne sono accorto. Skaor deve averti fatto qualcosa, fai uno sforzo per favore, cerca di ricordare... Non penso sia in grado di controllare la mente degli altri... però può averti fatto bere o mangiare qualcosa che facesse in modo di renderti vulnerabile, cosa ne so, è solo un'ipotesi...»
«Non penso esista qualcosa che se ingerito ti scombussola il cervello...»
«Mh? Sicura?»
«Beh... Preferirei non parlare di questo per il momento.»
«Va bene... Comunque siamo quasi arrivati... Guarda là in fondo!» annunciò cercando di sdrammatizzare.
 
 
Circa un paio di minuti dopo entrammo in una piccola grotta, nulla di chissà quanto grande, era giusto un riparo.
 
«Benvenuta a casa mia.»
Mi guardai attorno.
«Questa grotta?» chiesi confusa.
«Benvenuta a casa mia.» ripetè lui.
«...Sei serio?»
Zorua annuì, era serissimo.
Guardava fuori dalla grotta il paesaggio triste, e nel mentre mi parlava.
«Da quel poco che hai visto puoi intuire che questo mondo è solamente una vasta zona di terreno. Non ci sono città, forse qualche villaggio scarso. Non ci sono edifici, o alta tecnologia, tanto meno biblioteche, non siamo neanche tantissimi a vivere qui.»
Il mio cuore spezzato: e chi vive senza biblioteche?
Abbassai le orecchie.
«Non riuscirei mai a vivere in una landa desolata... Come fate quando fa freddo?? Congelate! Come fate a riscaldarvi?»
Lui ridacchiò.
«Eevee... Una volta tutti vivevano come noi viviamo adesso. Si impara tanto cavandosela da soli... Impari soprattutto quanto la morte sia una cosa che arriva quando meno te l'aspetti. Bisogna sempre guardarsi alle spalle, o rischi di non arrivare al giorno dopo.»
 
Di lui adoro il modo in cui dice le cose importanti, divenute lezioni di vita per me.
Le dice col sorriso, come se stesse facendo da guida a qualcuno, come se sapesse esattamente cosa si provi in determinate situazioni.
Ma perchè parla proprio di morte?
 
«Come mai dici così? Sembri diverso da come eri prima... Insomma... Nel mio mondo.» balbettai.
«Beh... C'è anche un altro motivo per cui devo eliminare Skaor, non so se posso dirtelo.» disse voltando lo sguardo su di me.
«Se parli di mio padre è ovvio che devo saperlo.» risposi.
«Vuoi sapere tutto eh? Okay... Ma prima risponderò alla tua domanda sul freddo.»
«Mh?»
Zorua ammucchiò qualche bastone e raccolse una pietra dal terreno.
Mi sedetti e aspettai.
«Ti ho detto che vivendo così si imparano tante cose... Perciò, guarda e impara.»
E subito dopo sfruttando la sua mossa lacerazione fece nascere una piccola scintilla che, andando a contatto coi bastoni, divenne un piccolo falò.
Rimasi scioccata dalle sue abilità.
Sfoggiò un sorrisone soddisfatto.
«Ehehe... Come sono bravo.»
Annuii, e in tutto questo divenne buio.
 
Poco più tardi ci ritrovammo sdraiati di fronte al fuoco, continuando a parlare.
Era la prima volta che facevamo una conversazione così lunga: mi raccontò del fatto che il portale avesse trasportato Skaor, Kratos e Shion in parti diverse del mondo, per questo non li avevamo ancora incontrati.
Ma andando avanti, finalmente si decise a dirmi il vero motivo della sua collera nei confronti di mio padre.
 
Ciò che mi raccontò non me lo sarei mai, e dico mai, aspettato.
 
«Skaor ha ucciso mia madre.» disse in modo diretto.
«...M-Madre...?»
«Si... Quando quasi un anno fa attaccò per la prima volta il mondo Zarkanio, sterminò metà degli abitanti... Compresa lei... Che voleva solo proteggermi. Nemmeno Zarken riuscì ad evitare la sua morte. È un dolore che tutt'ora ho sulle spalle. Per questo ho bisogno che Skaor venga ucciso al più presto, così da vendicare mia madre.»
«Ma è tristissimo... Mi dispiace così tanto Zorua, non potevo immaginare che fosse successa una cosa del genere...»
 
Non riuscii a dirglielo negli occhi, mi sentivo in colpa.
Mi convinsi del tutto del fatto che il vero cattivo era proprio mio padre: sono sua figlia è vero, ma io decido da che parte stare, non lui.
Questo mondo ha bisogno di aiuto.
Ha bisogno di avere la sua pace.
 
Purtroppo solo pochi secondi dopo mi accorsi del fatto che Zorua parlando di sua madre era scoppiato in lacrime, e che stava continuando a strofinarsi gli occhi con una zampa nel tentativo di nascondere il suo vero dolore.
Alzai lo sguardo: i suoi occhi non la smettevano di più di lacrimare.
Prese a singhiozzare contro la sua volontà.
«Zorua...»
«N-Non preoccuparti... Ora mi passa... Stai tranquilla...!» disse arrossendo.
Mi venne spontaneo alzarmi e andarmi a sdraiare vicina a lui.
«Non c'è niente di male nel piangere... Non devi vergognartene...»
Lui deglutì.
«È che... Mi manca. Mi manca il calore del suo pelo, la sua dolcezza, il modo in cui mi svegliava la mattina... Insomma... Tutto! Era la madre migliore del mondo... Mi faceva sentire protetto... E mi teneva tanta compagnia. Prenderei a calci chiunque dice di odiare la propria madre, per motivi stupidi poi! Non sanno che quando noi stiamo male loro ci sono sempre per noi, ma quando sono stanche fanno finta di niente per non farci preoccupare.»
«Doveva essere fantastica da come la descrivi...»
Singhiozzò di nuovo e annuì.
Pensai a come tirargli su il morale.
Non riuscivo a vederlo piangere, mi si spezzava il cuore.
Veniva da piangere anche a me, dubito che i miei occhi non fossero lucidi in quel momento.
«Zorua... Io... Non sarò la tua mamma, ma posso farti comunque compagnia anche adesso che sono qua vicina a te... Dopotutto siamo amici, ed io non sopporto l'idea che tu stia così male...»
«...Veramente?»
Annuii e gli sorrisi.
«Grazie...»
Andammo avanti a parlare per un'altra mezz'oretta, ci eravamo promessi che avremmo sconfitto Skaor e avremmo salvato il mondo Zarkanio il giorno successivo.
Ce l'avremmo fatta.
Chissà poi, quante ne avrei raccontate dopo alla sovrana Sunlight.
 
Però...
Quella notte imparai che esistono gli imprevisti.
 
 
---02:20 A.M.---
 
Probabilmente la troppa ansia mi fece svegliare.
Che ore sono?
Aprii gli occhi: il falò spento mi diede un non so che di inquietante.
Sentii un brivido percorremi la schiena.
Alzai la testa e mi accorsi che Zorua non era più al mio fianco.
«Zorua...? Dove sei...?»
 
Giusto un paio di sguardi al di fuori della piccola grotta e riuscii a ritrovarlo: era giusto qualche passo distante da me.
Ero pronta a chiamarlo, per chiedergli cosa ci stesse facendo in piedi a quell'ora, ma non appena tentai di aprire bocca lo vidi tossire forte, con le zampe tremanti e il muso rivolto verso il basso.
Corsi subito da lui per cercare di fare qualcosa, quantomeno aiutarlo.
Ero preoccupata, e allo stesso tempo spaventata.
«Zorua che cos'hai?!» dissi abbassando le orecchie.
«N-Non guardardarmi... È imbarazzante...» rispose cercando di pulirsi il muso con una zampa.
 
«Puoi rispondere alla mia di domanda?! Prima stavi bene! Che ti prende??»
«...Sentivo un po' di nausea, ma giuro, non pensavo sarei stato così male...anf...» disse.
Non sapevo come aiutarlo se non con le parole.
«Devi stare calmo... Ci sono io qua...» 
Vidi qualche altra sua lacrima, non stava per niente bene.
«...anf... Dobbiamo andare adesso... Dobbiamo aiutare Zarken a combattere contro Skaor, Kratos e Shion...!» gridò facendo qualche passo più in là.
Lo fermai passandogli avanti, facendolo indietreggiare.
«Non andiamo da nessuna parte finchè non ti riprendi! È pericoloso per te!»
Eppure lui, testardo, non accennava a darmi retta.
«Eevee non c'è tempo! Lo capisci si o no?!»
«E tu lo capisci che non ti reggi neanche in piedi?! Come pretendi di combattere?!» urlai.
Non avrei lasciato che combattesse in quelle condizioni.
Lui si sedette e continuò a fare respiri profondi e affannosi.
«Lo sto dicendo per te, Zorua. Lo so che ci tieni a tuo padre, ma credimi, riposa almeno fino all'alba e vedrai che starai meglio.»
«...Okay...» annuì.
 
«Smettila di fare il forte. Salva te stesso, non il mondo.»
   
 
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