Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
Segui la storia  |       
Autore: elfanika2    04/04/2017    1 recensioni
ciel phantomhive ancora una volta deve risolvere un caso per conto della regina. Tra sparizioni, feste danzanti e strane emozioni, dovrà trovare soluzione all'enigma prima che il tempo scada e che anche per lui diventi troppo tardi.
Genere: Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Ciel Phantomhive, Sebastian Michaelis
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Quasi un ora dopo Sebastian esce dalla stanza, con i nervi visibilmente a fior di pelle e una Elizabeth al seguito sprizzante di gioia. Indossa un abito color crema con diverse balze rosa chiaro e uno scollo a barca che la fa somigliare a un bicchiere di champagne ma che nonostante questo le dona molto. Ciel si è già rinchiuso nelle sue stanze e fa suonare la campanella affinché il maggiordomo si occupi anche di lui. Piuttosto stizzito il demone entra nella stanza del ragazzo, sapendo che deve svestirlo e rivestirlo. La sorpresa che lo aspetta è invece molto più interessante, una cosa che distende immediatamente i suoi nervi. Qualcuno ha preparato il bagno al conte e il ragazzo è immerso nell'acqua calda.

“ Ci hai messo parecchio. L'acqua si sta quasi raffreddando e ancora non sono riuscito a fare un bagno decente. Vieni qui e lavami.” il giovane ragazzo ha facilitato il lavoro al maggiordomo perché per quanto sia insopportabile, sa che Liz può esserlo mille volte di più, in un tempo molto più ridotto per giunta.

Sebastian fa un inchino e si avvicina. Ciel chiude l'occhio azzurro e lascia che il maggiordomo si sfili la giacca e i guanti e si occupi di lui. Sebastian è piacevolmente colpito da questa piega degli eventi, si rilassa anche lui nel prendersi cura del suo padrone, in questi momenti riesce quasi a sentire l'anima del suo giovane protetto vibrare e riesce persino sfiorarla per un'istante. Una cosa che lo rinvigorisce immensamente e sospetta che Ciel ne sia a conoscenza o quantomeno immagini che abbia questo effetto su di lui perché ogni volta che si sente particolarmente nervoso, il ragazzo gli ordina di fargli un bel bagno caldo.

Quando ha finito, porge la mano al giovane e lo aiuta ad uscire dalla vasca da bagno e gli avvolge un telo bianchissimo di spugna attorno ai fianchi, poi lo asciuga e gli infila immediatamente la camicia bianca. Ora può godersi i lunghi preparativi mentre, dopo essersi infilato i guanti bianchi, gli infila un paio di pantaloni lunghi fino al ginocchio blu elettrico, infila la camicia sotto di essi e sistema un gilet in tono. Poi sistema un fiocco attorno al collo di Ciel, del colore della neve e così pure le calze e la giacca lunga. Gli infila le scarpe blu e gli porge gli anelli, mentre con mano esperta si occupa di sistemare perfettamente il capello, su cui sono cucite farfalle bianche su delle rose blu, come la base del cilindro.

Quando alza lo sguardo sull'opera complessiva è impressionato da quanto il suo giovane protetto sembri un angelo in queste sembianze. Un angelo con il cuore di tenebra e le mani macchiate di sangue. Un quadro perfetto. Il demone si rimette la giacca nera, ma Ciel scuote la testa.

“ Non ti do il permesso di scendere alla festa in questo modo. Per stasera dovrai fare a meno della tua livrea da maggiordomo classica e indossare quella delle occasioni speciali. Vedi di non stropicciarla e soprattutto di non sporcarla, non ho intenzione di ricomprarla.”
Piegato con cura, sicuramente non dal signorino, e sistemato sulla sedia c'è un completo bianchissimo.

“ Le tue stanze sono troppo lontane, cambiati qui o gli ospiti arriveranno prima di noi ed è una cosa davvero disdicevole.”

“ Si padrone”

Ciel si siede sulla sua poltrona, accavalla le gambe e appoggia la testa sulla mano con fare annoiato e l'occhio azzurro socchiuso ma in realtà ha fatto tutto perché è interessato alla reazione di Sebastian. Serve tutto a metterlo a disagio anche se per ora non sembra funzionare. Il demone gli volta le spalle e lascia scivolare a terra un capo dopo l'altro con assoluta calma. Per un breve momento Ciel può osservare il fisico marmoreo e splendidamente scolpito del suo maggiordomo, poi con la stessa ostentata indifferenza continua a guardare mentre la stoffa candida scivola sulla sua pelle e lo avvolge come un guanto. Quando ha infilato pantaloni, camicia, gilet e giacca, si volta verso il suo padrone. Gli occhi rossi brillano come due rubini, cupi e tentatori. Ciel a quel punto si alza dalla poltrona proprio mentre l'uomo si sta allacciando la cravatta e gli fa cenno di sedersi sul letto. Poggia il bastone e si posiziona davanti al suo maggiordomo, mentre questo esegue i comandi. Con due dita gli slaccia la cravatta e la lascia scivolare a terra, poi con movimenti lenti e studiati fa scivolare fuori dalle asole i primi tre bottoni, lasciando una piccola porzione del petto scoperta.

“ Ci serve l'attenzione delle signore e credo che questo basterà ad attirarla. Tutte le dame vorranno vedere cosa si cela nel tuo cuore, non sapendo che non ne hai uno.”

sente le dita di Ciel scivolargli sulla pelle e la cosa, senza alcun preavviso, gli da un brivido che scivola inesorabile lungo la sua schiena. Poi il conte si sposta e riprende il suo bastone.

“ Andiamo. Ci staranno sicuramente già attendendo” Sebastian lo segue, chiedendosi quali altre sorprese si celino sotto quel sorriso innocente.

La sala è ancora vuota, fatta eccezione per Elizabeth e prima di arrivare alle scale, Ciel si gira e guarda Sebastian: “ Va ad aprire la porta e assicurati che la ragazza che abbiamo invitato entri e che ti guardino tutte bene prima di venire verso il centro della sala”

“ Si padrone” si avvicina alla porta e gli ospiti iniziano ad arrivare. Ciel prende sottobraccio Elizabeth e attende gli ospiti, mentre la ragazza già inizia a riempirgli le orecchie di notizie. La sala dopo quasi mezz'ora è gremita di persone e la coppia di fidanzati è obbligata a parlare con tutti e a intrattenere gli invitati. Su un tavolo sono sistemate le coppe di champagne e non appena le persone che interessano a Ciel sono arrivate, Sebastian può spostarsi dalla porta e servire agli ospiti bevande e cibo. Gli sguardi di tutte le signore lo seguono per la sala mentre si sposta, la sua bellezza torna utile in questi casi. Il servitore avvisa il conte che la giovane è entrata e lui va ad accoglierla. Poi con un sorrisetto annuncia: “ Signori, credo sia mio dovere aprire le danze per festeggiare questo anniversario di fidanzamento” con un fluido movimento si libera del bastone e attira a se Elizabeth, conducendola mentre inizia a suonare un meraviglioso valzer. Sebastian dovrebbe continuare a servire, ma sebbene con la coda dell'occhio stia tenendo sotto sorveglianza la ragazza in pericolo, non riesce a staccare gli occhi di dosso dal conte e la sua ragazza. Il modo in cui volteggiano nella sala gli ricorda solo come lui e il giovane ballavano nelle stanze del ragazzo provando e riprovando o quando il signorino si era dovuto mettere un abito da ragazza e hanno dovuto ballare per quella che era sembrata un eternità. Una gelosia completamente inaspettata prende il sopravvento e per quanto sia consumato nell'arte della recitazione, gli riesce davvero difficile non far trasparire il fastidio che quella visione gli provoca. Si avvicina un uomo alla giovane e la cosa rende improvvisamente felice Sebastian, gli da una scusa per attirare l'attenzione di Ciel e di trascinarlo via da quella ragazzina.

“ Sono spiacente per l'interruzione, ma questioni di estrema importanza richiedono la nostra presenza altrove. Non impiegheremo molto per risolvere la cosa non temete.” porta Ciel lontano da Liz e poi gli indica con un cenno il ragazzo che si è avvicinato.

“ Quello potrebbe essere un sospetto.”
“ Scorta fuori la ragazza, io mi occupo di controllare il salone. Ti chiamerò quando avrò trovato il responsabile.”
“ Come volete. Devo essere delicato con la ragazza immagino”
“ Non mi interessa, usa un po' del tuo charme e portala fuori senza attirare troppo l'attenzione” I due si dividono e a Sebastian bastano un paio di minuti per convincere la malcapitata a seguirlo. Ciel vaga per la sala, finché un giovane non si avvicina un po' troppo e gli sussurra all'orecchio: “ Ciel Phantomhive presumo. Prego mi segua, se non vuole ritrovarsi pieno di fori di pallottola. Le sto appoggiando la canna della pistola sulla schiena in questo esatto momento.”

Il giovane conte lascia scorrere lo sguardo sulla folla, ma Sebastian è così efficiente che è gia uscito. Sa che lo troverà non appena si accorgerà che è sparito, quindi annuisce all'uomo che ha dietro e si lascia trascinare fuori dal salone. Viene spinto fuori, in giardino, dove viene immediatamente legato e imbavagliato, poi il giovane rivela la sua natura demoniaca e con naturalezza sfila dalla caviglia un pugnale.

“ Ciel Phantomhive. Mi è stato ordinato di eliminarti e mi hai offerto il modo perfetto. Sapevo che solo tu e Sebastian avreste capito qual'era il mio obiettivo. Purtroppo l'oggetto delle mie attenzioni non è affatto quella insulsa ragazza ma un bocconcino molto più appetitoso. Conosco il tuo caro maggiordomo e penso che quando mi vedrà capirà chi sono. Per fortuna il tuo sangue è prezioso quasi quanto la tua anima e molto più facile da ottenere e per tua sfortuna ho l'abitudine di giocare con il cibo prima di mangiarlo.” lo sistema steso su un basso cespuglio, curato e il pugnale, affilato cala subito dopo su di lui. La lama si posa sul suo viso, poi traccia dei segni sul petto e sulle braccia del signorino. Il sangue che ne sgorga macchia i vestiti del ragazzo e poi, senza preavviso ecco le labbra del demone posate sulle sue ferite, lecca via il sangue e passa le dita sul suo corpo. Lascia indugiare le mani sui suoi fianchi e le sue labbra sul suo collo, il respiro caldo che gli accarezza la pelle e la sensazione di calore, sgradevole, che lo pervade. Se potesse liberarsi, lo ucciderebbe solo per aver pensato a una cosa simile, ma non riesce a muovere un muscolo e neppure ad urlare per il dolore o la rabbia. In un batter d'occhio, il demone si alza e gli fa un sorrisetto.

“ La vostra ora è giunta suppongo. Vorrei godere della vostra compagnia ancora a lungo, ma rischierei di incappare nel vostro maggiordomo che sembra comparire dal nulla sempre al momento sbagliato. Non posso perdere l'occasione di colpire ora che siete completamente in mio potere, anche se mi chiedo come mai il vostro demone non abbia già goduto di questi piaceri in prima persona. Sono più che certo che apprezzi la carne tenera e giovane.” gli sfila il bavaglio dalla bocca con un sorrisetto ironico dipinto sulle labbra.

Più veloce del pensiero, spinge Ciel a terra e gli pianta il pugnale nello stomaco. Il ragazzo sente il respiro mozzarglisi in gola e un lamento lascia le sue labbra mentre una rosa di sangue si allarga sotto il suo corpo minuto. Gli viene rimossa la benda e spalanca entrambi gli occhi per guardare in alto, verso il cielo stellato e terso. La consapevolezza che mai giungerà in paradiso lo colpisce, come il pensiero che se Sebastian non consumerà la sua anima, quella rimarrà intrappolata sulla terra alla ricerca della vendetta che non ha ancora avuto.

In quel preciso istante, Sebastian si porta una mano all'addome e sussulta impercettibilmente. Con la solita grazia, ma con evidente fretta riporta la ragazza in mezzo alla folla e poi si guarda intorno cercando la figura minuta e snella del suo padrone, invano. Percepisce che la situazione è grave e che deve assolutamente sbrigarsi, quindi cerca la prima uscita per il giardino, così esce all'esterno. Ciel è steso a terra quando Sebastian lo trova e la scena è quasi surreale. Tra le rose bianche e il verde degli arbusti, giace il conte, la pelle cerea, il volto stretto nel bianco sudario della morte. Ha gli occhi, entrambi, spalancati e vitrei che fissano le stelle, senza però vederle davvero. Una pozza scura di sangue si allarga sotto al suo corpo, il terreno ne è già impregnato e l'aria è carica di questo odore pungente. La macchia deturpa gli abiti bianchi, lì sul fianco, dove la ferita più grave è stata inferta, ma gli occhi del maggiordomo individuano con facilità anche da una certa distanza le ferite che solcano la pelle chiara e pura del suo padrone. Ciò non gli impedisce di sembrare un angelo, etereo e immobile. Le labbra sono socchiuse, impigliata c'è ancora un ultima parola. Le mani sono già giunte, come se non ci fosse null'altro da fare che seppellirlo. Un rumore riporta il demone alla condizione attuale, ricordandogli il luogo in cui si trova e il motivo. Un altro demone si fa avanti con un ghigno feroce sul viso ma Sebastian si limita a fissarlo perché smetta di ridere e assuma un'espressione seria. “ Che aria truce, mio impavido Sebastian, cosa c'è la scena ti disturba? Speravo fosse di tuo gradimento invece, visto il grande impegno che ho profuso in tutto il mio piano per una risoluzione soddisfacente.”
“ Suppongo sia stato tu ad attaccare il signorino”
“ Mh, ovviamente. Devo dirti che mi aspettavo un insulso ragazzino, invece mi ha sorpreso il sapore del suo sangue. Davvero appetitoso anche se ovviamente non posso assaggiare la portata principale perché quella spetta a te.”

Sebastian sfila dalla tasca i coltelli e li lancia verso il demone, le lame si conficcano proprio accanto a lui.

“ Che modi sono? Dopo che mi sono fatto in quattro per te mi ripaghi così?”
Il combattimento tra i due inizia ed da subito serrato. Entrambi sono alla pari in velocità, agilità e bravura, ma una cosa li differenzia. Sebastian infatti ha lo sguardo di chi vuole fare a pezzi il proprio nemico, secondo dopo secondo e che non accennerà a fermarsi per nessun motivo.

“ Sei stato tu a rapire e ad uccidere quelle ragazze, perché sono tutte morte.”
“ Onestamente? Ero affamato e ho dovuto nutrirmi in qualche modo mentre preparavo la trappola per te. Non fare quella faccia, è ovvio che il mio interesse è rivolto a un essere interessante come te. Sai. Tra i demoni girano strane voci sul vostro legame, si dice che non sia solo più un contratto di lavoro. Il vero motivo per cui sono qui però, non è dettato da sciocchi pettegolezzi. Voglio stapparti la sua anima come tu hai preso quella della mia vittima, facendomi soffrire per la rottura del patto. Anche se, devo essere sincero, speravo che il giovane Phantomhive, tanto decantato, mi avrebbe fatto divertire molto di più. È caduto pateticamente, sussurrando il tuo nome in un ultimo richiamo.” questo è ciò che il ragazzo non avrebbe mai dovuto dire, è una cosa che fa ribollire il sangue di Sebastian e che lo porta a combattere così ferocemente che ogni singolo colpo va a segno. Il demone che ha difronte inizia a sanguinare e per quanto sappiano bene entrambi che le armi comuni non servono ad uccidersi a vicenda, l'essere colpiti fa male.

“ Forse non te ne sei accorto, ma non stai nemmeno considerando i tuoi sensi. Come demone puoi percepire un essere umano semplicemente entrando in una stanza o in un abitazione. Non hai bisogno di vederlo, ti basta percepirlo . Ora invece non lo stai facendo. Stai misurando tutto con qui ridicoli parametri che usano gli esseri umani, chiamati emozioni. Fino a poco tempo fa, non eri così intossicato dalla presenza dell'uomo e nessun umano ha mani intaccato la tua essenza demoniaca. Cosa ti spinge ad andare contro un tuo pari che nonostante tutto non ha intenzione di rubartelo? Il tuo desiderio per quest'anima cresce a ogni luna, la tua fame è così profonda che sembra insaziabile, eppure davanti all'opportunità di cibarti, mi attacchi. Perché Sebastian, cos'ha di tanto speciale questo ragazzino? Non provare a giustificarti soltanto con il pretesto di un anima pura perché non funziona. Non è questo a spingerti ora.”

“ Pensi troppo. Sto solo eseguendo un ordine.”. Il demone è ridotto ad un colabrodo, anche se non in pericolo di vita preferisce ritirarsi, intuendo che insistere porterebbe solo a conseguenze sgradevoli. Desidera compiere la sua vendetta, ma per ora dovrà attendere una distrazione da parte del maggiordomo o un qualsiasi problema che gli dia una seconda chance.

Non appena il giovane sparisce, Sebastian si inginocchia accanto al giovane conte. Persino con i guanti sente che è freddo e percepisce ora il suo cuore battere lentamente, il respiro flebile ma c'è. È vivo. Un sollievo travolgente lo investe, il dolore sordo al petto svanisce come fumo. Lo solleva, prendendolo tra le braccia, dove ancora una volta si stupisce nel notare quanto è piccolo e minuto, nonostante per tutto il tempo in cui gestisce i suoi affari non lo sembri affatto. Lascia che le dita sue dita si intreccino ai capelli color antracite, l'altra appoggiata su suo viso. Con un movimento se lo stringe al petto e gli sussurra all'orecchio: “ Padrone”
Sembra che questo smuova il signorino perché i suoi occhi tornano presenti e vivi, rivolge uno sguardo stanco al maggiordomo e le sue labbra si muovono, la voce ridotta a poco più di un soffio: “ Se- Sebastian”

“ Perchè non mi avete chiamato? Desideravate farvi uccidere?” Ciel stancamente indica con un piccolo cenno il bavaglio accanto alla pozza di sangue e abbassa le palpebre, quasi fino a chiudere gli occhi.

“ Dovete rimanere sveglio. Non urlate, questo farà male.” la mano di Sebastian scivola fino al fianco del ragazzo e poi preme con forza per fermare almeno in parte la perdita di sangue. Il ragazzo istintivamente schiude le labbra per urlare, ma poi ci ripensa e si morde il labbro, fino a farselo sanguinare.

“ Smettila di passare quelle mani ovunque. Già ne ho avuto abbastanza di demoni che si prendono troppe libertà”
“Cosa vi ha fatto, se posso chiedere?”
“ Ha approfittato della mia impossibilità nel muovermi e si è dato il permesso di giocare.”
“ Non pensavo l'avreste lasciato fare a qualcuno” C'è un istante di pausa in cui Sebastian ha la sensazione che il giovane si stia trattenendo dal rispondere, preferisce invece ribattere cambiando discorso e lasciando per ora cadere la questione.

“ Per quanto dovrai tenere quella mano pigiata sulla ferita? Non è affatto piacevole”
“ Se non volete morire dissanguato, è meglio che mi lasciate fare”
“ Allora renditi utile e fa qualcosa per attenuare questo dolore. Distraimi.”
“ Come dovrei farlo esattamente?” Sebastian assume quell'aria furba che ha di solito quando lo sta prendendo in giro, quel sorrisetto provocatorio e volutamente sexy.

“ Fa come vuoi, basta che ti sbrighi”

“ Si, padrone” inaspettatamente, Sebastian si sporge in avanti, tenendo una mano sul suo fianco, si aiuta con l'altra, già incatenata ai suoi capelli per sollevargli il capo e poi in un attimo unisce le loro labbra. Il bacio è inaspettatamente delicato, per dare la possibilità al più giovane di spostarsi o di spingerlo via in qualsiasi momento, ma Ciel non lo fa. Invece, passa una mano tra i capelli del maggiordomo e la posa sul suo collo, mentre apre gli occhi e dopo un attimo d'esitazione, schiude le labbra.

Il demone lo prende per un chiaro invito. Prima di baciarlo ancora gli lecca le labbra e fa un sorrisetto, poi gli morde con i canini appuntiti le labbra, giocandoci un po'. Pensa solo poi di approfondire il bacio non pensando di incontrare resistenza, la sua lingua invece incontra quella dell'altro e iniziano una folle danza, entrambi troppo presi da questa lotta per preoccuparsi di tutto il resto. Si separano solo quando per Ciel respirare diventa indispensabile. Il suo petto si alza e si abbassa in fretta mentre gli passa le braccia attorno al collo.

“ Ti avevo detto di non sporcare la divisa. Se la macchia non se ne va puoi anche girare senza vestiti, non intendo comprarne un altra”
“ Le piacerebbe vero?”
“ Smettila e portami nella mia stanza. Devi ancora curarmi e cambiarmi, non ho intenzione di andare in giro come un fantasma in cerca di vendetta”
“ Il ruolo vi si adatterebbe alla perfezione” mentre parla però ha già iniziato a correre veloce ed eccolo che salta sulla finestra del piano superiore che è quella della stanza del padroncino. La apre con un gesto e gli sfila giacca e camicia per iniziare a medicarlo.

“ Vedi di non arrivare più in ritardo e soprattutto vedi di evitare che un pervertito qualsiasi metta le mani dove non deve”
“ Credetemi, bocchan, non correrete ancora questo rischio”

L'aria della sera entra fresca ad accarezzare la pelle di Ciel mentre la ferita viene risanata. Con il pretesto di distrarsi, il ragazzo bacia il demone ancora e ancora, senza che gli sembri mai abbastanza.

“ Sei ancora interessato solo alla mia anima?”
“ Suppongo di no, bocchan. Immagino lo scopriremo presto”

Ciel si appoggia al maggiordomo e chiude gli occhi, pensando che per ora, lui non andrà da nessuna parte. Il suo demone rimarrà fedele fino alla fine, come più volte gli ha promesso e il conte ha la sensazione che questo giorno sia ancora lontano. 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler / Vai alla pagina dell'autore: elfanika2