Film > Le 5 Leggende
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Autore: Roiben    05/04/2017    1 recensioni
Ancora poco, solo qualche metro, e infine sarà libero.
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«Tu chi sei?»
«Boogeyman, e tu?»
«Katherine»
Genere: Angst, Fantasy, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Emily Jane Pitchiner, Kozmotis 'Pitch' Pitchiner, Nuovo personaggio, Pitch
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'La Strada Verso Casa'
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capitolo 59 – Imprevisti



Akh e Pitch sgranano gli occhi quasi in simultanea. L’hanno trovata, finalmente; anche se, in effetti, sarebbe più corretto affermare che sia stata lei a trovare loro. Il vero problema, ora come ora, è piuttosto come sopravvivere abbastanza a lungo da farle capire chi effettivamente siano gli inattesi visitatori.


«Perché ho l’impressione che non siamo affatto i benvenuti?» bisbiglia a mezza bocca Akh, senza mai distogliere lo sguardo dalla donna.


«Mh… Forse perché non lo siamo?» ipotizza Pitch, fingendo invece interesse per la propria manicure.


«Che cosa?!» ringhia Akh, colto da un istante di panico.


Certo, il pensiero di trovarsi in pieno dominio di Madre Natura, direttamente al suo cospetto, non invitati né tantomeno particolarmente desiderati, non è proprio un pensiero confortante. Akh non trova tuttavia il tempo per recriminare oltre, poiché da un momento all’altro la signora di casa decide di fare gli onori.


«Non ricordo di aver invitato nessuno» afferma stentorea. «Quindi, sparite» ordina.


Pitch avrebbe voluto avere il tempo di farsi avanti e palesare la sua effettiva identità, invece l’unica cosa che riesce a fare è impallidire più di quanto già non sia, prima che una violenta raffica di vento li investa entrambi.


Per loro fortuna Akh, nonostante tutti i suoi borbottii e le sue proteste, può ancora contare su un’ottima forma e degli invidiabili riflessi. Rapido acchiappa Pitch e schizza verso il cielo a velocità vertiginosa, facendo venire un poco di nausea a Pitch.


«Avevi detto che è tua figlia o mi sbaglio?» fa sarcasticamente presente Akh.


«L’ho detto» conferma asciutto Pitch. «Ma non ricordo di aver mai accennato a calorosi benvenuti» precisa.


Akh lo fissa un momento, allucinato, poi sbuffa.


«Beh, grazie tante per non avermi avvertito» borbotta seccato.


«Oh, figurati» replica Pitch con un gesto noncurante della mano.


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Akh non è proprio sicuro che continuare a svolazzare sopra le chiome di quell’intricata foresta sia poi così scevro di pericoli. Se ben ricorda, quella donna è in grado di sfruttare le correnti per spostarsi.


«Credi che se riuscissimo a farti riconoscere ci potrebbe essere la vaga possibilità di sopravvivere alla sua ira?» si azzarda a informarsi.


«Potrebbe» ammette Pitch. «Lo spero, a essere sincero».


«Fantastico» bercia. «Finiremo in polvere, ma almeno lo faremo con la speranza nel cuore» declama con un romanticismo falso come una banconota da tre dollari.


«Eccovi!» esclama improvvisamente una voce femminile alle loro spalle. «Pensavate davvero di potermi sfuggire?» ringhia, questa volta riuscendo nell’intendo di investirli con il vento.


Akh, impreparato, viene scaraventato lontano e, nello scompiglio, si rende conto in ritardo di aver perso Pitch.


«Oh, maledizione!» sbotta. «Pitch!» urla, guardandosi freneticamente intorno, senza però riuscire a individuare né la nera figura del compagno né, stranamente, quella grigia di tempesta di Madre Natura.


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Nel mentre Pitch, dopo aver cacciato un grido allarmato ed essersi ritrovato quasi a fluttuare nell’aria a decine di metri dal suolo, è infine attirato irrimediabilmente verso terra dalla forza di gravità.


Mh” soppesa mentalmente. “Chissà se sono ancora abbastanza immortale da sopravvivere anche a questo” si domanda con un inquietante pragmatismo assolutamente fuori luogo, vista la situazione.


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La creatura alata, che è riuscita a spazzare via con qualche difficoltà, ha inaspettatamente gridato qualcosa. Ed è qualcosa che fa accapponare la pelle a Emily Jane, perché quel qualcosa è un nome, il nome di qualcuno che, questa volta, era più che certa di aver perduto per sempre. E invece, guarda un po’ i casi della vita, a quanto pare non è affatto scomparso; non ancora, per lo meno.


Con una nuova, febbrile urgenza, fa vagare lo sguardo nel cielo blu, alla ricerca di qualcosa di più scuro, di nero. E infine lo vede, a ormai pochi metri dalle chiome degli alberi più alti, così pochi da farla tremare di un improvviso terrore.


«No» soffia. «Non di nuovo, per favore».


Ed è davvero un attimo. L’istante successivo si è già gettata verso il basso, decisa a impedire che accada di nuovo, come troppo tempo prima, proprio di fronte ai suoi occhi.


ҩ ҩ ҩ ҩ ҩ ҩ ҩ ҩ ҩ ҩ ҩ ҩ ҩ ҩ


La figura nera di Pitch è già svanita oltre le prime foglie più tenere sulle cime dei rami, quando una seconda figura piomba giù dal cielo, su di lui, a una velocità allarmante, e lo afferra per le spalle frenando bruscamente la caduta di entrambi.


Atterrano, un po’ troppo duramente, nel sottobosco, ma senza riportare danni degni di nota.


Uno strano silenzio cala fra gli alberi. Emily Jane scruta con ansia gli occhi chiusi di Pitch e, piano, lo adagia a terra. Le sue mani vagano, quasi incredule, sul suo viso e sul suo petto, senza riuscire a capacitarsi di averlo proprio lì, di fronte ai suoi occhi.


«Papà» mormora, sorpresa nell’avvertire l’inatteso tepore della sua pelle.


«Non lo toccare. Allontanati» giunge all’improvviso una voce da poco distante.


Quando Emily Jane si volta, scorge nuovamente quello strano spirito alato che pensava d’aver allontanato poco prima. E sembra intenzionato a darle del filo da torcere, a giudicare dal suo cipiglio battagliero e dall’arco e frecce sapientemente puntati su di lei.


«Non intendo fargli del male» tenta di rassicurarlo.


«Ah sì? Beh, mi permetto di dubitarne. Poco fa lo hai fatto» replica Akh, per nulla persuaso.


«Poco fa non avevo idea di chi foste» precisa lei. Poi lo scruta con un breve moto di curiosità. «A dire il vero, neppure ora ho idea di chi tu sia. Ma lui è mio padre e, ti ripeto, non è mia intenzione arrecagli danno».


Akh sbuffa, ancora leggermente dubbioso, ma con cautela ripone, ancora una volta, il proprio arco e si avvicina per accertarsi delle reali condizioni di Pitch.


«Il mio nome è Akh, signora. Lui mi ha pregato di accompagnarlo da te, ma non aveva affatto accennato a possibili battaglie per riportare a casa la pelle» fa ironicamente notare.


Emily Jane, con sua sorpresa, arrossisce.


«Avreste dovuto annunciarvi» borbotta imbarazzata.


«Oh, ma certo! Alla prossima occasione porteremo con noi una fanfara e un ciambellano» commenta Akh con sarcasmo.


Lei gli riserva un’occhiataccia seccata e si imbroncia, incrociando le braccia al petto.


«Che cosa saresti, tu? Lo spirito guida dei buffoni di corte?».


«Niente affatto» ribatte Akh, sollevando il mento. «Io sono uno spirito della Luce».



La vita è una grande sorpresa. Non vedo perché la morte non potrebbe esserne una anche più grande.” (Vladimir Nabokov)


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Il nostro destino viene formato dai nostri pensieri e dalle nostre azioni. Non possiamo cambiare il vento ma possiamo orientare le vele.” (Anthony Robbins)






  
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