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Autore: Eevaa    05/04/2017    4 recensioni
Dopo alcuni mesi dalla grande battaglia contro Majin-Bu, gli abitanti della Terra sembrano vivere un armonioso periodo di pace. Ma, con il ritorno di Mirai Trunks, un nuovo pericolo incombe prepotentemente sulle vite dei nostri eroi e non solo.
Una particolare richiesta da parte del saiyan del futuro potrebbe sconvolgere per sempre il corso degli eventi, di cosa si tratta? Riusciranno i combattenti a far fronte ad una catastrofe apparentemente silenziosa?
Genere: Drammatico, Malinconico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Mirai!Bulma, Mirai!Trunks, Trunks, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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DRAGON BALL GA : GAME OF AGES



CAPITOLO 6 - IL RISVEGLIO DELL'ORGOGLIO SAIYAN
 

La figura muscolosa e ben proporzionata del principe fu una delle ultime a prendere la sua completa forma, una sensazione di elettricità si irradiò nelle vene del saiyan, destandolo dal profondo sonno in cui era stato intrappolato. Cos'era successo? Egli non lo sapeva, l'ultima cosa che ricordava erano due occhi, due glaciali occhi sadici che lo guardavano soffrire dall'alto verso il basso. Ricordava di essere stato steso al suolo, Vegeta, impotente e costernato da tale forza. Quella bellissima e pericolosa ragazza bionda si era dimostrata un avversario più potente di quanto egli avesse immaginato. Com'era possibile che lui, il principe di tutti i saiyan, si fosse lasciato battere così facilmente? 
Vegeta chiuse gli occhi per qualche secondo, riaprendoli per osservare meglio ciò che si ergeva al suo cospetto. Si guardò le mani e poi le braccia, non c'erano segni di tutto quel sangue che ricordò di aver versato quel giorno.
Un lampo di luce attraversò la sua mente, come un altro ricordo. Era morto, era quasi sicuro che l'avessero ucciso: ricordò solo in quell'istante quella sensazione, era come quella volta che era stato riportato in vita dopo che Freezer l'aveva sconfitto. Si guardò meglio intorno, in quel momento non vi era alcuna traccia della disperazione e della desolazione che quei due esseri dagli occhi di ghiaccio avevano lasciato nella città, tutto sembrava essere stato rimesso a posto. Quanto tempo era passato? 
Alzò lo sguardo e mise a fuoco tra la folla, fu proprio in quel momento che la vide: in piedi davanti a lui, avvolta in un vestito che ben ricordava di averle sfilato più di una volta, Bulma era bella come la ricordava, emotiva come di consueto. Una lacrima le stava rigando quel viso perfetto che non sembrava affatto cambiato. Non doveva essere passato poi così tanto tempo, pensò il principe. La donna corse immediatamente verso di lui gettandogli le braccia al collo, scoppiando in un pianto di gioa. Stranamente egli non si scansò, rimase pietrificato dal gesto della donna, la quale non accennava a calmarsi. 
«Sei tu! Sei proprio tu, non posso crederci!» urlò Bulma afferrandolo per la battle-suit, guardandolo poi in quegli occhi scuri come la pece che si fecero d'un tratto interrogativi.
«Cosa diavolo è successo?» domandò il principe, allontanandosi lentamente dalla donna. «Gli androidi mi avevano ucciso e... ma lui! Lui sembra... non può essere» continuò indicando il giovane dai capelli lilla e i grandi occhi azzurri di fronte a loro. Un moto di realizzazione lo attraversò. «Quanto tempo è passato?»


«Fate silenzio per favore!» urlò Trunks richiamando l'attenzione dei presenti, volendo spiegare tutto una sola volta. Solamente Gohan riuscì a intuire il tempo trascorso dalla propria morte, in quanto era stato ucciso quando Trunks era già grande, gli aveva fatto da maestro e anche da padre. Era così diverso dal Gohan dell'epoca passata, così cupo, così combattivo.
Tutti si zittirono immediatamente, voltandosi verso lo sconosciuto dai capelli viola, il quale iniziò a spiegare con voce tremante ed emozionata.
«Sono passati quasi trent'anni dalla vostra morte», un eco di voci incredule si liberò nell'aria circostante il grande giardino, «e le cose sono cambiate. Gli androidi sono scomparsi, li ho uccisi io poco meno di dieci anni fa. Ora, per potervi riportare in vita ho dovuto recuperare le Sfere del Drago in un'altra epoca, nella quale le cose sono andate diversamente. Io sono Trunks, il figlio di Bulma... e Vegeta».
Un altro eco di stupore riempì le orecchie di tutti. Il principe tremò, lasciandosi quasi cadere sulle foglie secche. Il suo sospetto era veritiero: era suo figlio. Faticava quasi a riconoscerlo, l'ultima volta che l'aveva visto era un neonato. 
«Noi», continuò il ragazzo senza lasciar a nessuno il tempo di parlare, «e con "noi" intendo chi è riuscito a sopravvivere ai cyborg, abbiamo quindi trent'anni di vissuto in più di voi. Siamo più grandi, più vecchi di quando ci avete lasciati. A parte la mamma, che oggi è tornata giovane con un desiderio. Ma voi avete ancora la vostra età di quando siete morti. Detto questo, non ho altro da dichiarare. Se non che ora potrete recuperare parte del tempo perduto».
Tutti i presenti si guardarono alla ricerca di segni di cambiamento che effettivamente non c'erano, rispetto all'ultima volta che si erano visti; notarono che Gohan fosse visibilmente cresciuto ed egli ci mise poco a spiegargli il perché. Tutti loro, dopo esser stati uccisi, avevano trovato pace nel Regno dei Cieli, ove però non esisteva il concetto dello scorrere del tempo né vi era possibilità di spiare ciò che succedeva sulla Terra. Nessuno di loro, a parte Yamcha che era solito bazzicare la Capsule Co., aveva avuto modo di conoscere Trunks da piccolo.
«Ragazzo, tu sei tornato indietro nel tempo? Tu hai cambiato l'ordine delle cose?» domandò il Supremo con spavento visibile, afferrando le spalle Trunks per scrollarlo violentemente.
«Sì, mi dispiace. Ho preso questa decisione e so che potrebbe comportare conseguenze negative, ma non importa, in tal caso sarò pronto a combattere»
«Ma tu non ti rendi conto, sciocco! Questo è stato un errore madornale! Rubare le Sfere del Drago ad un'altra epoca, sei impazzito? Ora il tempo è incontrollabile, non c'è più un ordine! Il tempo ora è nostro nemico!»
Gli occhi di tutti si soffermarono immediatamente sullo strano vecchio dalla pelle verde, il quale si portò una mano sulla tempia chiudendo gli occhi, come per meditare riguardo a una possibile soluzione a quel dramma. O semplicemente per sbollire la rabbia.
«Cosa significa che il tempo è nostro nemico?» domandò Trunks, incerto se credere alle parole di quello strano vecchio. Aveva già compiuto diversi viaggi nel passato e non era mai successo nulla di male.
«Se esistesse un Padrone del Tempo, come dicono le sacre scritture, questo potrebbe cambiare l'ordine naturale delle cose» dichiarò il Supremo tentando di ricordare dove e quando avesse letto di quella leggenda. 
«Tsk! Anche ammesso che esista, noi saremmo comunque più forti!» dichiarò il principe dei saiyan facendo un passo in avanti. «E ora smammate di qui, tutti quanti! E tu, vecchio menagramo, vedi di non proferire più parola!»
La presa del discorso da parte del principe dei saiyan fece rabbrividire tutti i presenti compreso il figlio, il quale lo guardò con occhi esterrefatti. Era così diverso dal padre che aveva conosciuto nell'altra epoca. Così presuntuoso, arrogante, molto più cupo. Gli occhi meno buoni, la voce beffarda. D'altro canto la madre lo aveva avvertito, non poteva aspettarsi altro e soprattutto aveva potuto osservare con i suoi stessi occhi il primo Vegeta che aveva conosciuto, quel giorno in cui era arrivato nell'altra epoca la prima volta.


In una manciata di minuti tutti i presenti si salutarono calorosamente, avviandosi ognuno nella propria vecchia dimora. Alcuni avrebbero dovuto ricostruire tutto da capo, altri non avevano la benché minima idea di cosa avrebbero fatto. Trunks e Gohan si salutarono con la promessa di rivedersi prestissimo: erano così felici di essere di nuovo l'uno vicino all'altro. Il giovane considerava il figlio di Goku proprio come un padre, l'aveva effettivamente cresciuto ed allenato e ancora poteva ricordare sulla propria pelle il dolore per la sua scomparsa durante un incontro con gli androidi. Ma ora erano tornati, erano tornati tutti e avrebbero potuto finalmente ricominciare la loro vita da dove l'avevano lasciata.
Nonostante la dichiarazione del Supremo, Trunks in quel momento non si sentiva affatto così spaventato. Era eccitato, era su di giri e nessun mistico Padrone del Tempo o catastrofe naturale avrebbe potuto frenare la sua felicità. Egli guardò i propri amici lasciare il grande giardino in volo, tutti tranne il principe dei saiyan, il quale rimase sotto l'albero ingiallito nel giardino insieme alla propria famiglia.
«Padre, la penso come te. Noi siamo pronti a combattere contro il tempo o qualunque cosa si dovesse presentare» asserì Trunks. Vegeta lo scrutò intensamente, tanto da gelarlo con lo sguardo.
«Noi? Tsk! Moscerino, non dirmi che sei in grado di combattere!» rispose acido Vegeta.
Bulma, al suo fianco, prese la parola. 
«È stato lui a sconfiggere gli androidi. Ha combattuto per anni, è andato ad allenarsi con te... ehm, con te in un'altra epoca. Li ha sconfitti in un solo colpo, è diventato fortissimo. Proprio come il padre».
Vegeta si limitò ad osservare meglio il ragazzo che sostava in piedi di fronte a lui, con la testa bassa, le gote leggermente arrossate dal fatto che la madre l'avesse appena messo in imbarazzo e lo sguardo misterioso. Riconosceva quello sguardo: era il suo. Era simile a lui, poteva rispecchiarsi dentro quegli occhi e tutto ciò gli provocò una sensazione talmente strana da non poterla decifrare. 
«Quindi tu saresti davvero... mio figlio?» domandò incerto il principe, guardando annuire il ragazzo per poi continuare a parlare senza ben sapere cosa dire, avvertendo però un grosso nodo alla gola. Non sapeva di cosa si trattasse, se di commozione, frustrazione o addirittura sdegno. «L'ultima volta che ti ho visto eri grande quanto una mia mano e ora? Ora sei così forte, così grande. Tu sei riuscito a sconfiggere gli androidi che avrei dovuto uccidere io! Io, che sono il principe dei saiyan! E invece mio figlio, un mezzo terrestre, ha ucciso gli androidi al posto mio! Che vergogna!»
La rabbia del saiyan si scatenò davanti agli occhi imperterriti di Bulma e Trunks, i quali indietreggiarono spaventati.
Trunks un poco si era aspettato una reazione così violenta, così esagerata. L'aveva ben conosciuto quando era nient'altro che un combattente senza scrupoli. L'aveva visto quando aveva lasciato cadere l'aereo con dentro Bulma e il piccolo Trunks del passato; era esattamente la stessa persona di allora. 
«Fammi vedere se sei proprio questo portento!» urlò Vegeta provando a scagliare un pugno contro il ragazzo, il quale lo bloccò con un semplice indice. Il saiyan si fermò, allibito, quasi spaventato. «Non può essere!»
«Padre, mi dispiace. Devo essere sincero con te: mi sono allenato molto durante questi anni, sono riuscito a superare i miei limiti e anche il tuo livello. Non puoi batterti con me ora come ora. Ma io posso aiutarti a diventare ciò che sei nell'epoca che conosco. Ovvero uno dei combattenti più forti dell'universo. Un Super Saiyan, come me, come te nell'altra epoca».
Vegeta trasalì. Si illuminò di luce propria, tentando di colpire nuovamente il figlio, invano. Non avrebbe potuto sopportarlo, non si sarebbe mai fatto dare consigli da lui. La sua dignità e il suo orgoglio non avrebbero retto a tanto. 
«MAI! Io sono il principe dei saiyan, non mi farò allenare da un moccioso mezzo terrestre! È una vergogna! Avrei preferito rimanere all'inferno!» urlò Vegeta e, detto ciò, si sollevò in volo in un forte schiocco dell'aura per scappare lontano. 
«Vegeta, aspetta!» urlò Bulma, cercando di richiamarlo indietro. Si sentì morire, si sentì persa e abbandonata di nuovo in quell'istante in cui l'aveva visto andare via. 
«Non ti preoccupare mamma, in effetti c'era da aspettarselo che avrebbe reagito così. Vado a prenderlo».
 


ANGOLO AUTRICE:
Buonasera a tutti/e! 
Dannato sia l'orgoglio dei saiyan.. eccolo che spunta fuori nel momento meno opportuno! >.<
Un po' scoppiettante come ritorno in vita, non trovate? 
Ci mancava solo il Supremo e le sue profezie da menagramo, cosa avrà voluto dire? Cos'è sta storia del tempo nemico? 
Fatemi sapere cosa ne pensate e tutte le vostre ipotesi :)
Un abbraccio a tutti,
Eevaa
  
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