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Autore: Butterflix2002    05/04/2017    0 recensioni
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Questa è la storia del gruppo degli Star Criceto, un gruppo di personaggi noti e non noti a tutti che per un imprevisto si conoscono e scoprono che possono essere più di quello che sanno.
"C'era una botola che gli permetteva di osservare le stelle. Erano apparentemente minuscoli punti insignificanti, ma si sa che in realtà sono infinitamente più grandi di qualsiasi creatura vivente. Tutto sommato, le stelle erano un po' come lui."
Characters created by me, ZhuZhu Pets, Hamtaro, Nintendo, Disney
Nota: Questa storia è pubblicata anche su Wattpad.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Un altro lampo. Il tempo non gli era certo d’aiuto. Correva e i suoi piedi continuavano a finire nelle pozzanghere appena formate. A nulla era servito andare in gruppo, a nulla era servito potenziare le proprie armi. L’inseguito lo accecò con una torcia, segnando così, il fallimento della missione.

A tavola, Mr. Squiggles e i suoi amici stavano mangiando. Hamtaro aveva preparato delle salsicce vegane (eh? Ma esistono?). Penguin provò a dare un assaggio, ma era un pasto troppo caldo per i suoi gusti. Preferiva di gran lunga bere il ghiaccio (dico per davvero). Mr. Squiggles, invece, iniziò a sbraitare:
“OHHHHH? MA CHE COSA HAI CUCINATO?? Mica sono vegano! Abbiamo bisogno di forze, noi! E poi come fanno a essere salsicce non generate da animali uccisi? Ti rendi conto che è soltanto una mossa commerciale??”.
Hamtaro si agitò: “Ma .. ma … lo sai che sono un naturalista!” delle lacrime iniziarono a velargli il viso.
Mr. Squiggles alla vista delle lacrime dell’amico, si scusò: “Dai, era per scherzare … ora so io come farti stare meglio!” Detto ciò, prese i tre piatti e buttò le salsicce nel bidone della spazzatura. Poi tornò a tavola: “Bene, ragazzi. Dobbiamo subito riprendere le nostre ricerche!”.
Hamtaro non disse nulla: stava ancora meditando su quel che era appena successo. Penguin, invece, ribadì: “Ma Mr. Squiggles … sono quattro giorni che cerchiamo, ma ancora non abbiamo trovato nulla. Se nemmeno la mia idea geniale è servita a qualcosa, chissà come siamo messi …”. Mr. Squiggles non si arrese: “Non possiamo lasciare Dani in difficoltà. Ha bisogno di noi. E nonostante non mi piaccia ammetterlo, c’è qualcuno che può essere molto più utile di noi nel trovarlo”. Hamtaro si incuriosì:
“Chi?”
“Yoshina. Lei ha migliaia di telecamere, forse potremmo scoprire qualcosa se riuscissimo ad accedere al suo studio.”
Hamtaro deglutì. Pensò un po’ e poi disse: “Non sembra facile …”
L’altro criceto allora sostenne: “Ma dobbiamo provarci! È l’unica soluzione che mi viene in mente.”
Penguin tornò a sorridere. “Mi sembra un’ottima idea! Non geniale, ma ottima. Però ci serve un piano.”
“Beh sì, ci penseremo …” Il pinguino alzò una pinna verso il soffitto:
“Io ci sto! E voi?”
Mr. Squiggles avvicinò la propria mano a quella del suo amico. Poi chiese ad Hamtaro: “Allora?”
Hamtaro esitò. Ma poi vide i sorrisi convinti degli altri due e non poté fare a meno di imitarli.

I tre erano davanti all’abitazione di Yoshina, nonché suo centro notiziario. Mr. Squiggles ripeté il piano:
“Allora, ricapitoliamo: Penguin avverti i giornalisti di aver visto il rapitore di Dani, che poi in realtà sarà una stele di ghiaccio e io e Hamtaro cerchiamo di entrare nello studio”. Effettivamente, non era una gran pensata, ma il tempo stringeva.
Penguin fece come andava fatto. “Oddio, oddio! Ragazzi, ho uno scoop incredibile!!”
“Sappiamo già che sei scappato dal manicomio con la magia” disse uno dei giornalisti.
Penguin non se la prese. “No, no, no. È qualcosa di altrettanto incredibile. Ho avvistato il rapitore di Dani!”.
I giornalisti si guardarono emozionati per lo scoop. E come previsto, seguirono il pinguino.

I due criceti allora entrarono nell’edificio. C’era una marea di persone, tutti chiamati per testimonianze o indagini.
“Cavolo, non pensavo fosse così affollato!” esclamò a bassa voce Mr. Squiggles.
Hamtaro gli ribatté tremolante: “Faremo una brutta fine …”
“Sta’ tranquillo, ho già una soluzione. Ma non ti piacerà!”
“C-cosa stai per fare …??” domandò preoccupato Hamtaro.
L’amico urlò: “GENTE, ATTENZIONE! QUESTO È UN BORSEGGIATORE!! TENETEVI AL SICURO!” e spinse l’altro contro la folla. La maggior parte dei presenti uscì dal posto, ma alcuni si avvicinarono al “ladro” intimorendolo di andarsene. Come sperato, Yoshina arrivò a controllare e iniziò a riprendere la scena.
“TG YOSHINA: borseggiatore entra nel mio studio. Verrà severamente punito.”
“EHH? C-cosa?” Hamtaro scoppiò in lacrime.

Nel frattempo Mr. Squiggles entrò nell’ufficio della giornalista. Si sentiva in colpa, ma non poteva fare altrimenti. Era sicuro che non gli avrebbero fatto nulla e nel caso l’avrebbe salvato.
La stanza era piena di fogli e documenti ovunque, sia per terra e sia nella grande scrivania che occupava la metà dello spazio. Erano presenti ben quattro computer. Mr. Squiggles accese quello centrale, il secondo a sinistra. Richiedeva una password. “Bene e ora che faccio? Abbiamo rischiato per nulla …” pensò il criceto abbattuto. Poi ricapitò.

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Ma com’era possibile? Non ci ragionò più di tanto, doveva fare in fretta. Accesso completato. Trovò la sezione per il controllo delle telecamere. Osservò uno ad uno ogni videoregistrazione. Poteva anche assistere alle spiegazioni per niente convincenti di Penguin ai giornalisti e alla triste intervista ad Hamtaro. Qualcosa però attirò la sua attenzione. Davanti ad una grotta erano parcheggiati quattro strani veicoli, uno tra i quali gli riportò in mente quella stellanonstella … Forse aveva di fronte a sé una prima risposta ai suoi dubbi. Sentì dei passi avvicinarsi velocemente, così uscì in tempo record dalla porta posteriore dopo aver segnato su un foglio (rubato) le coordinate della grotta.

Un’ora dopo, si era riunito con gli altri. Penguin non era stato per niente credibile né tantomeno Hamtaro, che infatti non subì alcuna denuncia: si vedeva che era un pezzo di pane.
Mr. Squiggles raccontò loro della propria scoperta:
“Dobbiamo capire cosa sono quegli affari. Ho le coordinate per arrivare al nostro obiettivo.”
“Oh, ma che cosa a che fare con Dani?” chiese perplesso Penguin.
“Beh, se è stato forse quell’affare a farmi raggiungere il castello allora potrebbe darci qualche informazione in più”.
“Ah okay” accettò Penguin.
Hamtaro era dubbioso, soprattutto perché non voleva ripetere una scena simile a quella poco prima avvenuta. Però non voleva opporsi e acconsentì.

La grotta si trovava poco distante dalla città, era situata nei pressi di un sinistro bosco. I veicoli, per fortuna, erano ancora parcheggiati. Due di questi erano molto simili tra loro, erano poco larghi e con solo tre ruote, quella posteriore di grandi dimensioni e quelle anteriori che ne aveva molto più inferiori. Uno aveva la vernice blu e l’altro rossa. Il terzo veicolo aveva una forma molto strana. Possedeva due “pungiglioni” gialli sul davanti e un altro piccolino dall’altra parte. Era principalmente bianco ma con strisce rosse e blu. L’ultimo, infine, era molto simile all’immaginario collettivo di un’astronave, ma in scala ridotta. Era verniciata con gli stessi colori già visti. Mr. Squiggles nell’osservarla scovò una scritta presente nel davanti: “Star Top”.
Anche i suoi amici erano davvero stupiti e incuriositi.
“Questo è indubbiamente il mio preferito!” commentò Penguin indicando il mezzo blu. “Mi ricorda il ghiaccio!”
Hamtaro ridacchiò un po’ e poi domandò: “Ma ora che facciamo?”
Mr. Squiggles si guardò intorno. Dopo aver riflettuto, propose: “Forse dovremmo entrare nella caverna …” .
Hamtaro deglutì nuovamente. “Non … non … non trovi che sia un p-po’ pericoloso?”
“Non lo sapremo mai se non ci avviamo”.
Penguin non era spaventato e così Hamtaro fu costretto nuovamente a seguirli di malavoglia.

La luce all’interno della grotta era davvero debole, i tre eroi riuscivano appena a vedersi tra di loro. Ad un certo punto, si sentì un battito d’ali. Un’ombra si avvicina ad Hamtaro e all’ultimo cambia direzione. Penguin e Mr. Squiggles ebbero un immediato sussulto, ma il loro amico non mostrava alcuna reazione. Così il criceto dal mantello magico gli chiese:
“Ehi, Hamtaro … tutto bene? Ti sei spaventato?”
Hamtaro parve sorridere. “Io? Perché dovrei? Era un dolcissimo pipistrello. Non mi avrebbe potuto farmi del male.”
Penguin era perplesso: “Ah sì?”
“Certo.”
“Ma se fosse stato un vampiro? Avrebbe potuto morderti per succhiarti il sangue!”
Hamtaro stavolta urlò spaventato. Gli dispiaceva ammettere che la realtà è indubbiamente dubbiosa, che l’apparenza inganna ma solo a volte.
Ad un tratto, qualcosa lo urtò, facendolo cadere. Il pinguino lo aiutò a rialzarsi. Mr. Squiggles, invece, corse all’inseguimento. Portò avanti una mano e toccò una stoffa leggera … la tirò a se.
Il mantello cadde.
Il tipo si girò per cercare il suo indumento.
Era un papero in calzamaglia. Aveva alcune caratteristiche formali più simili a quelle di un uomo che né a quelle della propria specie. Agli occhi, portava una benda nera, la quale nascondeva l’identità del personaggio misterioso.
Il tipo cominciò a fissarli, senza dire nulla. Era affannato e sudato. Si riprese.
Mr. Squiggles parlò:
“Venga alla luce.”
E Penguin inopportunamente scherzò: “Chiara citazione alla Bella e la Bestia! Io sono la bella!”
Il papero guardò entrambi in modo impassabile, poi rispose avvicinandosi:
“Sono Paperinik. Ora rivoglio il mio mantello” e così dicendo, fece per riprenderselo ma il criceto volante lo bloccò.
“Con calma, Paperinik. Prima ho bisogno di qualche informazione” sorrise con determinazione. “
Io non ho bisogno di dirvi un nel niente” cercò di avvicinarsi ma Penguin gli congelò i piedi.
Mr. Squiggles lo aveva riconosciuto dalla voce, era la figura incappucciata presente al rapimento di Dani.
“Cosa sai della scomparsa del re? Come facevi ad essere lì? Il rapitore ti conosceva? Come possiamo aiutarlo? E quelle astronavi? Sono tue? E …” avrebbe voluto continuare, ma Paperinik glielo impedì:
“Ehi, ehi, ehi. È una missione top-secret. Non sono tenuto a dirvi nulla, mocciosi.”
“Sicuro che non sei tenuto? Sai, il mio amico potrebbe congelarti cellula dopo cellula …” continuò Mr. Squiggles, appoggiando un braccio sulla spalla di Penguin.
“Si, è vero! Sono ghiacciosamente magico!”
Il terzo si intromise nella conversazione: “Dai, ragazzi … non passiamo alle maniere forti. Se non è tenuto a dirci nulla non ce lo dirà …”
“OH, sì che lo farà! Vai Penguin!” e il pinguino congelò il papero fino alla sua coda.
Poi li scongiurò: “Va bene, va bene … vi dirò qualcosa … Ma ad una condizione: mi scongelerete, mi ridarete il mantello e vi comprerete un libro di grammatica”.
“E tu ti comprerai un libro di matematica! Sono TRE condizioni!!” rise Penguin.
Paperinik sospirò.
Mr. Squiggles, Penguin e Hamtaro erano pronti ad ascoltarlo, con l’intento di ottenere qualche nuova importante informazione utile alla loro missione.
   
 
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