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Autore: rocchi68    06/04/2017    2 recensioni
Lui aveva sempre creduto che quello fosse il suo mondo.
Che tutto fosse destinato a rimanere com'era, senza possibilità di rifiuto.
Quell'ennesimo anno universitario non sarebbe stato poi troppo diverso dagli altri.
Rivisitazione di una mia vecchia storia già pubblicata e che ho migliorato.
Spero.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Scott
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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E finalmente era giunto a una risposta.
Solo verso le 17 aveva trovato una soluzione, anche se essa gli provocava ancora ribrezzo.
Normalmente a quell’ora avrebbe fatto ritorno verso casa, ma non quel giorno.
Seppur fosse tardi, dovevano sistemare quella faccenda quella sera stessa.
Niente proroghe.
Niente attese.
Se l’avesse fatto, sarebbe caduto nell’inganno di trovare una soluzione diversa e migliore.
Ci avrebbe ripensato e poi avrebbe rimandato all’indomani.
E questo all’infinito.
O almeno fino a quando la stessa Dawn non si fosse rotta d’aspettare una sua proposta.
E per questo aveva deciso d’andare subito dai nonni.
“Cosa c’è Scott?” Gli chiese subito sua nonna, vedendolo di corsa e affannato come non mai.
“Dawn.”
“In salotto.”
“Bene.” Borbottò, entrando e sedendosi per qualche attimo vicino alla ragazza.
La stessa giovane, ritrovandoselo così attaccato, richiuse il libro che stava sfogliando e volse la sua attenzione verso l’amico.
“Stai bene, Scott?”
“Vieni con me.”
“Dove?” Chiese intimorita, fissandolo negli occhi.
“Io non rinuncio a te e quindi devo perdere qualcos’altro.”
“Come?”
“Se accontento Courtney, ti perderei per sempre e questo non mi va.”
“Io…”
“Preferisco perdere qualcuno che detesto e restare vicino a qualcuno che devo ancora imparare a conoscere.”
“Che significa?” Domandò la giovane, rialzandosi in piedi.
“Seguimi e lo scoprirai.” Borbottò, prendendo la sua mano e avviandosi verso la strada che aveva percorso tante volte.
Nonostante tutto, accettò di seguirlo.
Voleva capire cosa volesse ottenere e quando giunse davanti al suo condominio, sgranò gli occhi dalla sorpresa.
Lui non badò troppo a quel momento e aprì la porta, stupendo Courtney che era seduta sul divano.
“Cosa ci fa lei qui?” Chiese subito, notando Dawn.
“Io…”
“Sono stato io a portarla qui.”
“Perché Scott?”
“Non sono mai stato felice di ogni cosa del mio passato e credevo che tu potessi correggere i miei sbagli.”
“Io…”
“Però ho sempre sbagliato.” Sbuffò il rosso.
“Cosa stai blaterando?”
“Tra noi Courtney è tutto finito.”
“Finito?” Chiese, sbiancando.
“È inutile tirare per le lunghe questa pagliacciata.”
“Maledetto.”
“Se vuoi offendermi, sei libera di farlo, ma dovresti sapere che una storia forzata non è destinata a funzionare.” Spiegò Scott, incrociando le braccia.
“E lei cosa centra?” Domandò, additando Dawn.
“Lei è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.”
“Io le ho…”
“Tu l’hai minacciata e questo è sufficiente per farti capire che non può durare per sempre.”
“Possiamo ricominciare.” Tentò, versando qualche lacrima che riuscì a commuovere Dawn, ma non il rosso.
Scott sapeva che per un qualche risultato doveva essere freddo.
E non avrebbe gettato quella maschera d’indifferenza, nemmeno se lei si fosse prostrata ai suoi piedi e se si fosse messa a baciare il pavimento.
Aveva superato ogni limite tollerabile e lui non voleva più concedere una possibilità a una ragazza del genere.
“Credi che non sappia qual è il motivo che ti spinge a volermi?” Chiese Scott con un ghigno perfido e spaventoso.
“Quale?”
“Non ti è mai importato nulla della mia felicità o dei miei risultati.”
“Non è vero.”
“Stai negando forse che quello che ti ha spinto a stare con me è la cospicua eredità dei miei stupidi genitori?” Domandò il rosso.
“Ti sbagli.”
“Nessuno mi ha mai voluto vicino, fino a quando non raccontavo questa storia.”
“Io…” Borbottò Courtney, salvo arrestarsi subito dopo.
“Dawn invece non sapeva nulla di questa faccenda e mi è sembrata stata vicino, nonostante il mio pessimo carattere.”
“Io non volevo il denaro.” Tentò nuovamente, facendo negare Scott.
“Inoltre tu, Courtney, non sei parte del mio piano.”
“Quale piano?”
“Dawn invece è perfetta ai miei occhi.”
“Tu e lei…”
“Non hai ancora capito, Courtney? Tra noi è tutto finito.” Ribadì, indicandole la porta, senza tuttavia schiodarla dalla sua posizione.
“Io…”
“Io e Dawn ci amiamo e desideriamo vivere insieme.” Riprese il rosso, avvicinando a sé la ragazza di cui parlava.
“Non puoi.”
“La casa è di mia proprietà e noi vogliamo essere felici.”
“Tu…”
“Non sarò cattivo. Ti darò una settimana di tempo per raccogliere le tue cose e per andartene da questa casa.” Ringhiò Scott, facendola annuire.
“Noi…”
“Non c’è nessun noi, Courtney. Ci siamo solo io e Dawn, in questa casa, per sempre e senza la tua presenza.” Riprese il rosso, esasperato da quella cocciutaggine.
Dallo sguardo della sua, ormai, ex fidanzata aveva capito che era un osso troppo duro da abbattere da solo.
Aveva bisogno dell’aiuto di Dawn, anche se esso non sarebbe stato per niente desiderato.
Doveva forzare la mano per vincere.
Infatti tirò a sé la ragazza e la baciò con passione, mentre lei si scioglieva con quel contatto inaspettato e inizialmente irruento.
Fu nel vedere quella scena che Courtney perse un battito e si sentì quasi svenire.
Nel vederli così avvinghiati e affiatati, si mise a piangere e uscì dall’appartamento, sbattendo dietro di sé la porta.
 
Nonostante il frastuono i 2 restarono attaccati ancora per qualche secondo, quasi temessero di rovinare quel momento.
Inoltre Scott temeva che Courtney tornasse sui suoi passi.
“Scott.” Soffiò Dawn dopo essersi staccata, sfiorandosi le labbra.
“Sì?”
“Io non capisco.”
“Nemmeno io capisco molte cose, ma con pazienza le capirò.”
“Io faccio parte del tuo piano?” Chiese la biondina, studiando gli occhi del rosso.
“Sì.”
Quella semplice risposta però fu capace di far arrabbiare Dawn che, come Courtney, si ritrovò a scappare dall’appartamento quasi avesse a che fare con un mostro.
Lei era fuggita solo per un motivo.
Quel bacio, tanto bello quanto inaspettato, era solo parte del suo piano.
E lei c’era cascata.
Sentiva d’aver sollevato quel teatrino solo per riprendersi la baracca e lei non voleva essere considerata come una sua aiutante.
Sperava di non essere solo una parte del suo piano.
Lei voleva essere tutto il suo piano.
Non metà.
Non una minima parte.
Tutto l’insieme.
E come se ne era andata furibonda, allo stesso modo aveva fatto irruzione alla casa dei nonni di Scott.
Sbattendo la porta, chiudendosi nella sua camera e pregando i suoi anziani benefattori di non chiederle nulla.
Inutile comunque porle qualche domanda, dato che entrambi, nonostante la veneranda età, sapevano chi era il responsabile di quel comportamento.
Inutile fare tanti pensieri su chi l’avesse scombussolata.
Alla fine solo Scott poteva essere in grado di portarla in Paradiso, per poi farla precipitare all’Inferno.
Una telefonata comunque con sua nonna non gliela toglieva nessuno.
Dopotutto Dawn aveva rinunciato a Beverly per lui.
Aveva aspettato che si liberasse di Courtney e ora la faceva soffrire come un’idiota.
Tuttavia, quando lei telefonò all’appartamento del nipote, lo sentì piuttosto distante.
E la vecchia gli fornì una sola possibilità per riabilitarsi.
Se avesse fallito, in barba anche al loro grado di parentela, lei avrebbe fatto qualcosa per risolvere la situazione.
Sarebbe stata capace anche di sfruttare una carta che lui detestava da una vita.
Di certo veder scendere dall’aereo quell’idiota di suo padre e quella sconsiderata di sua madre non gli sarebbe mai andato giù.
Pertanto l’aveva pregato di non abusare della sua fiducia.
 



Angolo autore:

Ryuk: Manca un solo capitolo alla fine...

Non essere triste Ryuk.
Io sono così allegro.

Ryuk: Tu allegro? Che hai combinato?

Una sola parolina come indizio: ZIZZANIA!

Ryuk: Tu...

Credevate di giungere ad un bel lieto fine?
Non è ancora ora.
Dovete soffrire ancora.
E ancora.
E ancora.
E...fino a quando Ryuk non mi stenderà con il martello.

Ryuk: Ma che...

Capitolo corto?
Parlatene con lo shinigami.
È tutta colpa sua.

Ryuk: Questa me la paghi...beh almeno le 20 recensioni non sono così lontane.

Sarà uno spasso.
Ora io vado a rovinare altre storie.
All'ultimo capitolo gente.
E mi raccomando: offendete pure Ryuk se lo desiderate.

Ryuk: Muori!

Un giorno...forse.
Vi saluto gente.
Alla prossima!
   
 
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