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Autore: DreamerGiada_emip    07/04/2017    1 recensioni
Attenzione: questo libro è il sequel di Dark Angel, presente anch'esso sul mio profilo, se non si conosce la storia precedentemente nominata sconsiglio vivamente la lettura di questo sequel.
La bella Lilith viene costretta a una vita che non avrebbe mai nemmeno immaginato. Il suo nome, i suoi sogni, le sue perdite di controllo, il suo sangue la legano indissolubilmente a questo nuovo e oscuro regno. La ragazza non sa come uscire da questa situazione che non ha mai desiderato, vorrebbe ritornare in quella che considera la sua vera famiglia, ma un'ombra oscura la tiene incatenata.
Nella villa Sakamaki, i sei fratelli non sanno cosa fare, la loro preda è scomparsa tra le fiamme sotto i loro occhi. Soprattutto il giovane Subaru è alla disperata ricerca di quella che ormai considera la sua unica ragione di vita. È deciso a ritrovarla e riportarla a casa, per tenerla con sé al sicuro per sempre.
Genere: Dark, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Angel, Demon or Human?'
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Subaru’s P.O.V.
 
La figlia di Lucifero… queste poche parole rimbalzano nella mia mente come impazzite. Le sento vorticare follemente stordendomi. Lui è venuto a prenderla per farla diventare la futura regina degli Inferi. Non è più Lilith, la giovane umana ribelle che è venuta qui da noi per farci da riserva di sangue, ora è una principessa. La Principessa del più tetro e oscuro regno esistente. Mi siedo sul bordo della fontana al centro del giardino, anche Raito, Kanato e Ayato sono già qui. Shu e Reiji ci raggiungono poco dopo. Di Lilith ancora niente. Ripenso a quando ha accennato alla serata passata con quel biondino. Mi sono sentito ribollire il sangue nelle vene. Se quel bastardo l’ha anche solo sfiorata, giuro che io… la vedo comparire sulla soglia d’entrata. Ha l’incredibile capacità di calamitare tutti gli sguardi su di lei, eppure non sembra metterla a disagio. La scannerizzo da testa a piedi analizzando le gambe lunghe e toniche, avvolte in stretti leggins blu notte, che mi muovono decise per avvicinare la sua figura a noi, i fianchi larghi, la vita sottile da vespa e il seno formoso le danno un’aria da donna assolutamente più grande di quel che in realtà è lei. Con lo sguardo raggiungo il suo viso: marmo di Carrara scolpito dalle mani del più abile degli artisti; gli occhi glaciali, cristallini e limpidi come il ghiaccio paralizzano chiunque all’istante come il più dolce dei veleni, messi ancora più in risalto dalla sua carnagione leggermente più scura del solito, come costantemente baciata dal sole. L’espressione fiera, orgogliosa, sicura di sé e quasi maligna è contornata da spumeggianti boccoli ebano. Mi concentro per un secondo di troppo sulle sue labbra rosse carnose leggermente socchiuse. Si ferma in mezzo a noi.
 
«Vogliamo iniziare?» chiede serena perforandoci la carne con il suo sguardo tagliente. Mi alzo di nuovo in piedi. Non vorrei combattere contro di lei, ma sembra convinta della sua decisione e sono più che consapevole che non riusciremo a farle cambiare idea. Quella ragazza è troppo cocciuta.
 
«Saremo gentiluomini, ti lasciamo la prima mossa» Reiji incrocia le braccia severo. Non distolgo lo sguardo da lui, vedo i movimenti dei miei fratelli solo con la coda dell’occhio. «Mostraci di cosa sei capace, ragazzina»
 
«Smetterai di blaterare, Reiji, ti mostrerò il colore della paura» controbatte scuotendo la lunga chioma di capelli. La vedo divaricare la gambe e chiudere gli occhi, un ghigno maligno le storpia lo splendido viso. Aggrotto la fronte non appena vedo un vortice d’aria calda avvolgerla. La circonda proteggendola come uno scudo invalicabile. Tutti noi possiamo percepire perfettamente il potere che la circonda, la forza che aumenta nel suo giovane corpo. Non mentiva affermando di essere divenuta più forte. Anche il suo profumo aumenta a dismisura, dilagando intorno a lei come una tela di ragno. Mi cattura, mi attira inesorabilmente. Mi cresce immediatamente l’acquolina in bocca e la gola si secca. Devo concentrarmi, non ho tempo di pensare al suo dolce sangue. Il confronto a questa fragranza afrodisiaca, il sangue della mocciosetta svenuta in camera mia è assolutamente spazzatura. Dai suoi capelli spuntano delle protuberanze nere a spirale. Appuntite corna le spuntano dal capo, non riesco a capire di che materiale siano fatte, forse pietra lavica. Anche a questa distanza sento la temperatura del suo corpo aumentare drasticamente. All’improvviso riapre gli occhi e all’interno di essi vi trovo fuoco e fiamme. Non più il gelido argento che le appartiene. Solo Inferno. Il vento caldo si dirige verso l’alto in un impeto sollevandole i capelli verso il cielo. Quando tutto si placa abbiamo di fronte a noi una creatura nuova, dai grandi poteri. Rendendomi conto in quell’attimo che non sarà facile per noi batterla, mi preparo a combattere. Lei non aspetta un secondo e scatta verso Reiji con una velocità e una precisione sorprendenti. Non pensavo sarebbe partita subito con un attacco diretto. Scaglia un pugno al viso del secondogenito, il quale riesce a schivarlo per un soffio, tentando un gancio destro. Lei schiva prontamente. Ayato la attacca alle spalle. Le arriva vicino, molto vicino, all’ultimo secondo lei gira su se stessa colpendolo in pieno volto con un calcio circolare. Ayato viene scagliato di almeno cinque metri indietro. Raito e Shu le si gettano addosso, ma lei riesce a tenere a bada tutti con mosse precise e scattanti, mi ricorda tanto una serpe velenosa da come si muove sinuosa.
 
«Siete in sei contro una, cosa succede? Devo forse pensare che voi vampiri siate così infinitamente più deboli rispetto alla sottoscritta?» il tono con cui lo dice e la sfacciataggine che dimostra verso di noi sono una tentazione irresistibile per dimostrarle il contrario. Sento la forza del mio potere scorrere nel mio corpo riempiendomi di adrenalina. Mi avvicino a lei serenamente lasciando che il mio potere di vampiro mi riempia senza ostacoli. È così elettrizzante. Lilith posa il suo sguardo su di me, soppesando ogni mio movimento. Quando sono a pochi metri da le, spicco un salto deciso ad attaccarla dall’alto. Lei mi segue con lo sguardo, poi si slancia verso l’alto imitandomi. Ci scontriamo a mezzaria. Nessuno dei nostri attacchi va a segno in modo soddisfacente, ci provochiamo solo qualche piccolo taglio indolore. Prima di toccare terra, mi giro per non darle le spalle. La vedo atterrare silenziosa e aggraziata sulla statua di pietra al culmine della fontana. C’è una particolare tensione nell’aria, nessuno perde di vista il proprio avversario nemmeno per un secondo, ognuno di noi è teso, pronto, preparato a scattare. Ormai non è più solo Lilith che vedo, grazie alla visione che il mio potere mi regala riesco a percepire tutto di lei, compresi la forza vitale e il potere che le aleggia intorno. Sento anche la forza dei miei fratelli accrescersi e rivelarsi, ciò significa che hanno deciso di fare sul serio.
 
«Finalmente…» la sento sussurrare, nonostante la distanza che ci divide. Tendo i muscoli. La vedo raggomitolarsi su sé stessa, ma restando comunque in equilibrio sulla fontana. Dopo qualche secondo, all’improvviso, lei si rialza in piedi inarcando la schiena violentemente. Un’esplosione di penne nere e un paio d’ali oscure sono attaccate alla sua schiena. La sua schiena si china di nuovo. La osservo sbalordito. Ali… lei ha le ali. In un flash mi ritorna alla mente l’episodio durante il quale mi ha detto di desiderarle, che era il suo sogno. Ora il suo sogno è realtà. Una risata interrompe il flusso dei miei pensieri, una risatina lieve e subdola. Quasi maligna. Sollevo di nuovo gli occhi su di lei. Lilith sta ridendo, nonostante sia girata di spalle rispetto a noi, lo capisco dai lievi spasmi che travolgono il suo giovane corpo. Sento il suo potere aumentare ancora, a dismisura, in maniera esponenziale. Quelle ali sono una fonte ulteriore di forza per lei. Non credevo che potesse raggiungere questi livelli. Si alza alta in volo con un singolo battito d’ali verso l’alba ormai prossima. Ci osserva con sguardo infuocato, così diverso da quello che conosco, non solo nel colore, ma anche nell’espressione. Non avevo mai visto uno sguardo così. Si dirige verso di noi e in un battito di ciglia una scarica di energia ci colpisce violentemente. Vengo attraversato da un dolore perforante che mi appanna a vista per qualche attimo. Rintraccio immediatamente la sua figura cercando di ignorare le scariche elettriche che mi percorrono. Gli altri miei cinque fratelli la attaccano contemporaneamente, mi proietto anch’io verso di lei. Con velocità ci evita tutti, è incredibile la precisione e la scaltrezza con cui si muove. Le provochiamo solo lievi ferite. Ha tracce di sangue sparse un po’ ovunque sul corpo, ma noto immediatamente che le sue ferite sono già rimarginate. Ci allontaniamo a lei. La vedo scuotere le ali per togliere il sangue da esse, nostro o suo che sia. I suoi occhi rossi si concentrano su di me per una frazione di secondo, poi, prima che chiunque possa fare qualcosa, compie un mezzo giro in volo colpendo ognuno dei miei fratelli. Si accasciano a terra con ferite più o meno gravi, ma comunque travolti dal dolore. Arriva dietro di me. La percepisco.
 
«Il tuo profumo…» la sento sussurrare. Il suo fiato bollente sul mio collo. Mi volto di scatto per colpirla con una gomitata al viso, ma lei mi blocca afferrandomi saldamente il braccio e appoggiando una mano sul mio viso. L’odore del sangue sulle sue braccia mia travolge, così dolce e afrodisiaco. Ne prendo profondi respiri. «Sai, non aveva mai percepito quanto fosse invitante il tuo sangue, prima di divenire una demone» parla a voce bassa con le labbra a pochi millimetri dal mio collo. Con un paio di abili mosse riesco a liberarmi. Mi volto verso di lei.
 
«Tu senti l’odore del mio sangue?» chiedo dubbioso. Non può, non è un vampiro. Lilith inclina la testa di lato e mi mostra un ghigno affilato, dal quale un paio di acuminati canini spuntano sulle sue labbra. Mi avvicina a me velocemente. Paro i suoi attacchi con non poca fatica.
 
«Sento il tuo profumo, sì… e devo ammettere che mi attira incredibilmente» si passa la lingua tra le labbra. Vedo Ayato aggirarla per attaccarla alle spalle.
 
«Ayato, aspetta» urlo senza distogliere lo sguardo da lei. Non devo perderla di vista, sarebbe un errore madornale.
 
«Pensi di poterla fronteggiare da solo? Quella donna non è più umana, razza di imbecille!» inveisce Ayato scagliandosi contro di lei. Lilith si volta di scatto sollevandosi in volo per evitarlo. Gli atterra alle spalle dopo aver fatto una capriola in volo e lo afferra per la gola.
 
«Non metterti sulla mia strada, ragazzino» sibila inviperita. Vedo la pelle sul collo di Ayato iniziare a fumare e sfrigolare. Il vampiro dagli occhi verdi grida di dolore dimenandosi scompostamente. La vedo stringere gradualmente la presa. Shu e Kanato mettono in atto un attacco incrociato costringendola a lasciare la presa per allontanarsi. Mi trasporto immediatamente su di lei riuscendo a colpirla in viso. Lei accusa il colpo e ringhia di dolore, ma riesce ad afferrare il mio braccio per trascinarmi con lei. Il mio polso, sotto la sua presa, brucia come l’inferno. La sua pelle sembra fatta di carboni ardenti. Stringo i denti per resistere e mi libero torcendole il braccio. Anche i miei fratelli si accaniscono nuovamente su di lei. In sei contro una, eppure riesce a fronteggiarci abbastanza a lungo. In pochi attimi siamo ricoperti di ferite, le nostre forze vanno scemando. Kanato non riesce nemmeno più a reggersi in piedi, Raito è allo stremo con un buco nello stomaco sanguinante.
 
«Ora basta Lilith!» Reiji tenta per l’ennesima volta di farla calmare, ma non ascolta. È nel suo mondo e questa volta non sembra intenzionata a fermarsi. La vedo togliersi di dosso con un ringhio feroce Ayato e Shu, poi con un battito d’ali si dirige nella mia direzione. Gli occhi iniettati di sangue sono puntati su di me con ferocia. Abbassa la testa per trafiggermi con le corna appuntite, io balzo verso l’alto, ma vengo subito bloccato da una sua mano che stringe la mia caviglia. Mi scaglia contro il suolo e, nel tentativo di attenuare il colpo, mi spezzo il braccio destro. Nuovo dolore, indicibile e intenso, abbastanza da distrarmi per quella manciata di secondi che consente alla ragazza di arrivarmi sopra.
 
«Addio, Subaru» sussurra prima di abbassare il viso con un sorriso verso il mio collo. I canini che luccicano alla luce del sole del mattino. Sto per colpirla con la mano sinistra, ma lei si blocca prima di sfiorarmi. Lo sguardo perso nel vuoto. I suoi occhi tornano di nuovo argento liquido e lei si accascia su di me. La osservo stupito, poi mi accorgo che, dietro di lei, Reiji ha la mano conficcata nella sua schiena. Fino al polso. All’altezza del suo cuore.
   
 
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