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Autore: SweetAinwen    07/04/2017    3 recensioni
- E tu? - Adrien si ritrovò il viso della piccola a pochi centimetri di distanza. - Tu sei la verità o la bugia? -
Restò dei secondi in silenzio, fissando le sue iridi oltremare che lo avevano catturato dal primo istante e sorrise. Ah, ormai era stato stregato!
Sorrise: - Adesso... sono la verità. - vide lentamente le labbra di lei andare verso l'alto e mostrare i denti, per poi trovarsi avvolto il collo dalle sue esili braccia.
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Adrien è un famoso ladro che terrorizza il mondo da ben quattro anni, denominato Chat Noir. Da quando ha compiuto diciotto anni e lasciato la casa, ha deciso che la sua vita sarà spericolata e un continuo rubare, ma... avrà la stessa opinione dopo aver incontrato due iridi oltremare, un sorriso birbante e... la dolcezza che, in un attimo, cattura il tuo cuore?
Cosa succerebbe se un ladro incontrasse la dolcezza incarnata in una bambina? Verrà sopraffatto da essa o continuerà per la sua strada?
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Nathanaël
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo V. 






- Sei in ritardo! - 
La voce di Marinette gli fece avere un tuffo al cuore e si girò, trovandola con le braccia conserte e il broncio. Ridacchiò, poggiando a terra l'altro piede e lasciando aperta la finestra. 
- Non è divertente. Il fidanzato non deve mai - batté un piede sul pavimento - far aspettare la fidanzata. - 
Chat sorrise: - Mi dispiace tanto, Buginette. - le afferrò le mani tra le sue, accovacciandosi. - Mi perdoni? -
Marinette lo guardò, assottigliando gli occhi per capire quanto era dispiaciuto. Quando la chiamava in quella maniera era perché era serio, arrabbiato o triste, tuttavia dipendeva dall'espressione facciale che metteva su. Solo così poteva scovare le sfumature della sua veridicità. Non sapeva come, ma riusciva perfettamente a cogliere ogni stato d'animo di Adrien, era una specie di... legame emotivo. 
- Gli occhi da cucciolo non attaccano con me, è inutile che li fai. - replicò sorridente, lasciandolo di sasso. 
Chat rimaneva sempre più... sorpreso. Aveva compreso che stava tentando di convincerla in quel modo e lo aveva messo al suo posto con poche e semplici parole. 
Marinette gli fece la linguaccia, vittoriosa. Aveva utilizzato il medesimo discorso che la zia Nathalie aveva con lei quando provava a persuaderla per ottenere ciò che desiderava e, infatti, faceva gli occhi da cucciolo come Adrien ora. Peccato che era difficile ingannare l'ingannatore.
- Sei proprio una peste! - 
Marinette si spostò in tempo per non essere presa e ridacchiò, alzando l'indice e il medio in segno di vittoria. Poco dopo osservò dietro le spalle del ragazzo, che inizialmente corrugò la fronte al suo cambio improvviso e in seguito sorrise. 
"Sta cercando il pupazzo.", rifletté issandosi e avvicinandosi.
Marinette continuò la sua ricerca, intenerendolo e decise di godersi la scena come se niente fosse.
- Cosa stai cercando? -
- Non c'è. - constatò, girandogli attorno. -  Dov'è? - 
- Cosa? -
- Plagg! - 
- Ohhh! Il pupazzo? - 
- Il fidanzato di Tikki! Ti avevo detto di portarlo! Ora Tikki si sente sola! - lo rimproverò, indicando la sua amica. 
- Oh, davvero? - sorrise sghembo - E adesso chi c'è accanto a Tikki? - 
Marinette vide Chat muovere il capo alla sua destra e seguì la traiettoria, spalancando la bocca nel trovare il gattino nero vicino alla sua coccinella sul letto. Ma...? 
- Prima non stava lì, - lo fissò - come hai fatto? - 
Le fece l'occhiolino: - Segreto. - 
- Ehh? Segreto?! Ma no! Voglio saperlo! - Chat si levò la maschera, sorridendo divertito. - E dai, dimmelo, Chat/Adrien. Dimmelo, dimmelo, dimmelo... - lo acchiappò per gli avambracci, scuotendolo. - dim-me-lo! -
Lui rise, facendole mettere il broncio.
Si mise a braccia conserte: - Pff! Odioso. -



Marinette posò il succo di frutta in bottiglia sulla panchina, accanto a Nathalie, dopo aver bevuto e improvvisamente qualcuno l'afferrò da dietro per i fianchi, finendo sulle sue spalle. 
- Adrieeen! - lo chiamò, reggendosi con le mani sotto il mento di lui, incurvando la schiena e incrociando le gambe tra loro per non cadere, mentre il ragazzo sorrideva a trentadue denti e saltellava sul posto. 
Nathalie scoppiò in una risata, una braccio ad avvolgersi lo stomaco. Ogni giorno era un continuo divertimento! Sarebbe sicuramente morta per mancanza d'aria a causa delle troppe risa. 
- Stupido Chat Noir! - 
Sia Adrien che Nathalie si bloccarono, il primo ad occhi sgranati, deglutendo, e la seconda a bocca aperta, sorpresa. 
- Chat Noir? - 
Il quesito della donna provocò un tic all'occhio destro del giovane, che cominciò a sudare freddo. Dannazione, se l'era lasciato sfuggire! 
Nathalie corrugò la fronte. Cosa c'entrava Chat Noir? Guardò Adrien, che sorrise in modo forzato. Qual era in nesso? Notò il suo disagio e dei sospetti si insidiarono in lei. 
- C'è qualcosa che devo sapere? - 
Marinette la osservò e annuì: - Sì! - Adrien sobbalzò - Tanto tempo fa mi ha strappato la maglietta, mi ha sporcato i capelli con l'acqua sporca e le scarpe si sono rotte! - trascinò le braccia a mezz'aria, per enfatizzare la gravità della situazione. - È come un gatto nero che porta sfortuna, ecco cosa devi sapere. - lo picchiettò con le nocche sulla testa, facendo sospirare di sollievo Adrien e sorridere Nathalie. 
Nell'esatto momento in cui aveva pronunciato Sì! il cuore era scoppiato letteralmente nel petto. Credeva avrebbe spifferato tutto e invece... era riuscita a creare una storiella abbastanza credibile. Era un portento! 
Marinette si era accorta della gaffe che aveva fatto e aveva cercato di rimediare in quel modo, ottenendo successo. Ora sorrideva vittoriosa e sfregava le nocche con forza sul capo di Adrien, che fece una smorfia di lieve dolore.
- Sei una peste senza esclusione di colpi! - 
Si girò e corse, facendola ridere a crepapelle. 
- Zia Naaaathaaaalieeee!!! - urlò, le braccia che rafforzavano la presa sul mento di lui. - Aaaaiiiiuuutooo! - 
La donna si coprì la fronte con una mano, scuotendo la testa. Erano incorreggibili! Uno più bambino dell'altra!



- Allora, Buginette, hai preparato la cartella? - 
Si trovavano seduti ad un tavolo, in uno spazio del parco dedicato ai picnic. Marinette si bloccò con la bocca aperta, pronta a tirare l'ennesimo morso al suo gelato al cioccolato e vaniglia.
La guardò: - Ops... - 
- Ops? - corrugò la fronte - Come sarebbe? Non l'hai fatto? - 
- Ehm... no? - 
Nathalie sorrise, scuotendo il capo.
- Sei una peste! -
Marinette gonfiò le guance e le fece la linguaccia, ritornando al suo gelato. 
- Non sono una peste. - borbottò, la bocca sporca di cioccolato.
- La cartella? - domandò Adrien, confuso. 
- Esatto. Domani è il suo primo giorno di scuola. - 
Il ragazzo sgranò gli occhi, sorpreso: - Siamo già a Settembre? - 
- Non te n'eri accorto? - ridacchiò la donna, poggiando un gomito sul tavolo circolare.
- N... No. - 
Osservò la piccola, che si puliva la bocca con il fazzoletto datole ora da Nathalie. Com'era passato in fretta... il tempo. Non riusciva a credere che erano solo...
- Due mesi. - mormorò, sorridendo. 
- Cosa? - 
- Dicevo... sono solo due mesi che la conosco, però mi sembra un'eternità. - 
Sorrise: - Quando sei sempre in compagnia di certe persone è normale sentirsi così. Pensa: per me non sono otto anni, ma tutta la vita! - 
Fissò Marinette con tenerezza, seguita da Adrien. 
- Già. -
- Zia Nathalie? - attirò l'attenzione di entrambi - Adrien può accompagnarmi a scuola, domani? -
- Domani? - ripeté, le dita sotto il mento, indecisa. - Non so... -
- Va bene. - 
- Adrien, hai fatto abbastanza per noi. - disse, una mano poggiata sulla sua spalla. - Non voglio disturbarti con quest'altro carico. -
- Nathalie, credi sul serio che voi, per me, siete un carico? - sorrise dolcemente - Affatto. Vi voglio un bene dell'anima, siete come una famiglia. -
- Oh, Adrien... - sussurrò commossa.
- Anche io ti voglio taaaanto bene, - enunciò Marinette, il volto incorniciato da un'espressione dolce. - però sei il mio fidanzato. - si mise a braccia conserte, facendo attenzione al gelato. - Non scordarlo. - I due ridacchiarono. 
- Cos'è questa storia del fidanzato? - si coprì la fronte con una mano, divertita. - Oh, mon Dieu! - 
- Non sono colpevole, vostro onore. - se ne tirò fuori il giovane, le mani a mezz'aria. 
- Lo sei sempre, invece. - 
- Mi ferisci, così. - commentò plateale, un palmo sul petto, facendola ridere.
- Quindi mi accompagnerà tutti i giorni! - si intromise Marinette, sorridendo a trentadue denti.
- Addirittura! - esclamò Nathalie.
- Aucun problème. -
- Adrien, non devi darle corda per ogni cosa. - lo rimproverò bonariamente - Diventerà viziata. -
- Non è vero! - borbottò l'interessata, ingoiando l'ultimo boccone.
- Può essere anche un vantaggio per te: scendi di fronte alla scuola e ti avvii nel luogo prestabilito. Avrai sicuramente delle cose da fare e poi... - spiegò e sorrise. - mi piace viziarla. - 
La guardò e Marinette ricambiò il suo dolce sorriso. Nathalie osservò attentamente quel cambio di sguardi intensi e profondi, rimanendo con la bocca dischiusa. Si notava... si notava tanto la loro intesa da... esserne sopraffatti. 
Frugò nella borsa e afferrò la macchina fotografica, per poi mostrarla ad ambedue: - Che ne dite di una foto ricordo? - Alla piccola si illuminarono gli occhi e Adrien rise. 
- Allora è vero che nella borsa di una donna c'è di tutto. - 
- Lo dicono in molti. - 
Marinette scese dalla sedia e si avvicinò a Nathalie, saltellando emozionata e acchiappando il suo polso. 
- Ho capito, ho capito. - ridacchiò - Ora mi alzo e ve la faccio. -
- No, ci devi essere anche tu! Che credevi? -
Adrien e Nathalie annuirono. Era inutile, Marinette stava crescendo e più andava avanti... più sembrava un'adulta in un corpo da bambina. Era possibile?
- Dite cheese. - disse Adrien, con in mano la fotocamera.
- Cheese! -
Il dispositivo scattò e diedero un'occhiata, sorridendo per com'era venuta. Adrien mostrava i denti, stringendo le spalle di Nathalie, che aveva un'espressione felice e teneva tra le braccia Marinette, cui avvolgeva a sua volta sia il ragazzo che la donna. 
Nathalie sorrise: - È bellissima. - 
Marinette annuì contenta, stringendo la presa sulla donna.
- Già. - 
Sembravano davvero una famiglia, in quella foto. Adrien sfiorò delicatamente la superficie, con un velo di malinconia.



Erano sdraiati sul letto, uno di fronte all'altra, il primo con un braccio piegato sotto la testa e la seconda con le mani unite che reggevano la maschera tolta al ragazzo, dopo essersi svagati con tutti i giochi esistenti senza far rumore.
- Cosa c'è, Chat/Adrien? - 
L'interessato la guardò, sorridendo con tristezza. Quella birbantella si accorgeva di qualsiasi cosa, era un'azione inefficace quella di celare il proprio stato d'animo. Come ci riusciva?
- Niente, Bugi... -
- Sei triste? - lo interruppe, stupendolo.
- ... Mmh. -
- E perché? -
- Mmh. - scosse la testa - Niente di grave. -
- Se lo dici tu. Però tu puoi dirmi tutto, - gli accarezzò la chioma bionda - lo sai. -
Chat aveva gli occhi sgranati. La sua figura sembrava illuminata sotto la luce lunare e dell'abat-jour, il suo sorriso dolce e confortante e i bulbi che trasmettevano dolcezza e voglia di vivere. Un angelo caduto dal cielo. Un Miracolo divino. Ecco cos'era! Dio gli voleva dare una chance per... redimersi? 
- ... me lo prometti? -
- Eh? -
Incantato com'era, non aveva ascoltato il discorso della piccola, che ridacchiò per la sua disattenzione. Marinette lo sapeva che aveva qualcosa che non andava, per questo gli aveva posto quella domanda. Dopo essersi scattati quella foto era diventato taciturno, assente, triste... 
- Mi prometti che staremo sempre insieme? -
Chat le carezzò una guancia: - Promesso, Buginette. -
- Ti è tornato il sorriso felice! - esultò in un mormorio.
- Grazie a te. - 
Marinette gli lanciò un'occhiata intensa, per poi avvicinarsi e circondare il fianco del ragazzo, che l'abbracciò. Pochi minuti più tardi udì il suo respiro regolare, segno che si era addormentata e sbuffò una lieve risatina.
Improvvisamente il suo cuore si restrinse, come pressato da un avvenimento sgradevole. Senza spostarsi troppo, portò la mano destra all'altezza di esso.
"Cos'è... questa brutta sensazione?", si domandò, rafforzando la presa sulla tuta nera. 








*Angolino dell'autrice*
Ed eccoci qua! xD Come state? Spero bene. ^__^
Altra tenerezza, altra dolcezza... e si è avvicinato il primo giorno di scuola della nostra Marinette! xD Sono passati solo due mesi? Possibile? xO ahahah Sembra di sì. Ahahah! 
Che ve ne pare del finale? Una brutta sensazione, eh? Chissà cosa sarà? u.u Andiamo avanti e lo scopriremo! xD
Spero vi sia piaciuto ^__^
Alla prossima!
Da: SweetAinwen. 

  
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