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Autore: always_strong28    09/04/2017    1 recensioni
Louis è il proprietario di un pub e Harry è un fotografo che ha bisogno di aiuto per un progetto. Louis è scontroso, Harry il contrario. Louis ha un segreto. C'è inoltre tanto tormento e fluff.
-- dal testo --
"Perché continui a tornare qui esattamente?" Chiese Louis, incrociando le braccia sul petto.
"Mi piace la tua faccia. E Niall fa delle battute fantastiche. Ah, ovviamente anche la birra è buona."
La storia appartiene a pinky_heaven19 (ho il suo permesso per tradurla)
Link qui: http://archiveofourown.org/works/6623869
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan
Note: AU, Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Louis fu svegliato dal rumore di orribile musica tecno che gli fece prendere un colpo. 

 

"Merda, scusa," sentì dire ad Harry, poi realizzò: Harry era nel suo letto, con lui. Avevano fatto sesso la notte prima e la vita era meravigliosa. 

 

Osservò il riccio rovistare fra i vestiti a terra alla ricerca dei pantaloni, cercando a tentoni il cellulare per spegnere la sveglia. Harry indossava solo un paio di stretti boxer (erano di Louis del resto) e vederlo così, camminare nella luce soffusa del mattino era uno dei migliori risvegli che avesse mai avuto. 

 

"Che ore sono?" Chiese Louis, battendo le palpebre e rilassandosi contro il cuscino. Vide il libro che stava recentemente leggendo appoggiato sul materasso. 

 

"Sono le 7:15," rispose Harry mentre tornava a letto con un sorriso sornione in volto. 

 

"E tu hai messo la sveglia alle sette e un quarto di domenica?" Chiese Louis arrabbiato, ma non poté resistere all'invito delle braccia aperte di Harry che lo aspettavano, quindi si avvicinò e appoggiò la testa sulla sua spalla. 

 

"È il mio giorno per dormire fino a tardi." proseguì Louis. "Sei un dannato salutista. Inoltre pensavo che la tua voce sexy fosse quella durante il sesso, e ora entra in gioco la tua voce mattutina…" 

 

"Grazie, anche tu sei sexy," disse con un sorriso, baciando la testa di Louis. "Sei indolenzito?" 

 

"No, sto bene. In realtà sto ancora cercando di prendere consapevolezza che…" si fermò un momento prendendo un profondo respiro, inalando il profumo della pelle di Harry. "Che la scorsa notte è successa sul serio." 

 

"Perché é così difficile?" Chiese Harry, con la punta delle dita che tracciava cerchi immaginari sulla pelle di Louis. 

 

"Perché abbiamo flirtato e girato intorno così atto. Stavo iniziando a pensare che lo stessi facendo solo per farmi piacere. E che niente sarebbe successo e sarei stato sessualmente frustrato perché quel bellissimo ragazzo dai capelli ricci era fuori dalla mia portata." 

 

Harry rise. "Non hai mai aperto la scatola dei suggerimenti, vero?" 

 

"Ho letto il primo messaggio che avevi lasciato; dopo quello mi avevi chiesto di aggiungere un'insalata di frutta tra gli aperitivi durante la serata della partita e poi ho smesso. Perché?" Si crucciò. 

 

"Forse dovresti dargli un'occhiata quando hai tempo," disse e Louis annuì e si voltò verso di lui, unendo le loro bocche in un casto bacio a stampo. L'alito mattutino non era una cosa eccitante e non voleva spaventare Harry. 

 

"Stavi leggendo?" Disse prendendo in mano "Il Cardellino" di Donna Tartt. Lui l'aveva quasi finito, poi vide un pezzetto dell'involucro del preservativo usato come segnalibro. Harry era a pagina sessanta. 

 

"Sì, aspettavo che ti svegliassi." 

 

"Non dovevi aspettare, avresti potuto svegliarmi," disse mentre accarezzava lo stomaco di Harry, tracciando la linea V che conduceva al suo membro con la punta delle dita. 

 

"Eri così addormentato, inoltre era troppo presto. Non dormo bene in letti diversi dal mio;" disse e tenne ferma la mano di Louis, iniziando una sciocca lotta tra pollici. 

 

"Dobbiamo assicurarci che tu dorma qui spesso. Non voglio che tu abbia notti insonni," disse e grugnì quando il pollice di Harry bloccò il suo. "Sono pessimo a questo gioco." 

 

"Perché hai delle mani piccole," lo prese in giro Harry e Louis sbuffò. 

 

"Mi dispiace, non tutti posso avere le mani grandi come una pala." 

 

"Sono ottime per mangiare un sacco di popcorn," disse Harry ridendo per la seconda vittoria. 

 

Louis sospirò e rotolò sul letto, spostandosi per alzarsi. 

 

"Aspetta, scusa. Non volevo offenderti," disse Harry, trattenendolo per la vita e guardandolo con degli occhioni da cane bastonato, "le tue mani sono belle, le ho amate la scorsa notte." 

 

"No, scemo," Louis sorrise e gli baciò la punta del naso, "devo andare in bagno." 

 

"Oh, okay," rispose Harry sdraiandosi di nuovo. "Ho già usato il bagno; ah, e anche il tuo spazzolino, spero non ti dispiaccia." 

 

A Louis non dispiacque. 

 

"Non penso che potrei mai essere disgustato da te." 

 

"È una sfida?" Gli occhi di Harry si illuminarono. 

 

"No, non iniziamo a fare cose schifose, almeno non ancora," disse Louis dirigendosi in bagno. 

 

"Sei sicuro? Potrei tagliarmi le unghie dei piedi in questo momento, qui a letto," disse Harry quasi gridando per farsi sentire, "sono abbastanza flessibile da farlo con i miei denti!" 

 

"Usa la tua flessibilità per qualcos'altro," gridò di risposta Louis. 

 

Sorrise mentre era in bagno; sorrise mentre si lavava i denti, le mani e la faccia. Sorrise mentre si pettinava i capelli. Louis non riusciva a smettere di sorridere. Era una mattina davvero bellissima. Quando tornò a letto, Harry era sdraiato a pancia in giù, con un cuscino sotto le braccia per fare in modo che riuscisse a leggere. 

 

Louis si fermò per ammirarlo. Harry aveva la schiena più bella che avesse mai visto, glabra e muscolosa e i capelli erano abbastanza lunghi da coprirgli le spalle. Harry si voltò a guardarlo mentre si avvicinava. 

 

"Che cosa è successo ai tuoi capelli da appena svegliato? Mi piacevano." 

 

"Sei bellissimo," fu tutto quello che Louis riuscì a dire prima di sedersi sul sedere di Harry e iniziare a massaggiargli le spalle. 

 

"Mh, è così bello." Fece le fusa Harry. 

 

"Leggi per me, amo la tua voce." 

 

Harry si schiarì la gola ed iniziò. 

 

"Mi piace anche questo," sussurrò mia madre, camminando di fianco a me e osservando i dipinti: una farfalla bianca in contrasto su un pavimento scuro, che svolazzava sopra un frutto rosso. Lo sfondo - di uno scuro color cioccolato - suggeriva un senso di calore, come i posti affollati e di storia, del passaggio del tempo." 

 

"Sono alla galleria d'arte, vero?" Chiese Louis, lasciando che la sua mano vagasse sulla schiena di Harry. Non aveva idea di che cosa stesse facendo, ma amava la sensazione di pelle e muscoli sotto le sue mani. Harry mormorò in risposta. "Non crederai in quello che succederà poi." 

 

"Cosa?" Chiese Harry, provando a guardare Louis senza riuscirci a causa dell'angolazione strana. 

 

"Non ti farò spoiler, dovrai leggerlo," disse e si divincolò da Harry, sdraiandosi accanto a lui. "Puoi tenere il libro, l'ho letto milioni di volte. E ogni volta mi stupisce per qualcosa di diverso." 

 

"Lo farò, grazie." disse Harry e chiuse il libro, appoggiandolo poi sul comodino. "Sono sicuro che non sarà come Harry Potter, ma gli darò una chance." 

 

"Sei un Potterhead, eh?" disse Louis alzando un sopracciglio. 

 

"Il numero uno. Se non ti piace Harry Potter direi che possiamo finirla qui, non potrei mai crescere dei figli con qualcuno che ha un credo così diverso dal mio." 

 

Louis rise. 

 

"Mi piace Harry Potter. Credo che Ron sia il mio personaggio guida." 

 

Harry rise e si morse un labbro, lasciando che il suo sguardo fluttuasse sulle morbide curve di Louis. 

 

"Buongiorno Lou," disse mentre prendeva il volto di Louis tra le mani e baciandolo profondamente. La sua lingua penetrò le labbra di Louis, il quale fu più che felice di lasciarla entrare e di lasciarsi baciare a lungo fino a sentirsi sciogliere.

 

"Buongiorno, Haz," sussurrò quando si staccarono, con un filo di saliva ancora ad unire le loro bocche. 

 

"Credo che mi fossero state promesse delle coccole," disse Harry e Louis ridacchiò, intrecciando le loro gambe insieme e unendo i loro petti, le teste appoggiate su un solo cuscino. Louis nascose il volto nel collo di Harry e inspirò profondamente. 

 

"Hai un profumo fantastico di mattina," disse, mordendo leggermente la pelle. 

 

"Tu sei fantastico. Anche con gli occhi mezzi addormentati, hai una pelle così morbida." Disse Harry premendo i loro corpi più vicini. 

 

"Non siamo un po' troppo sdolcinati di prima mattina?" lo prese in giro Louis e Harry sorrise. 

 

"Non solo di mattina. Mi piace essere così tutto il tempo." 

 

"Posso farci l'abitudine," disse Louis e baciò Harry in modo languido. Gli succhiò il labbro inferiore, leccando l'interno della bocca, le loro lingue si toccarono e il baciò si approfondì. 

 

"Mi procurerai un'erezione in zero secondi se continui così," sussurrò Harry, premendo contro Louis. Era già sulla buona strada. 

 

"Il sesso mattutino è il mio preferito," sussurrò Louis di rimando. "Mi piace svegliarmi con un bel pompino." 

 

"Farlo o riceverlo?" lo punzecchiò Harry mentre faceva scivolare una mano nei boxer di Louis, afferandogli una natica. 

 

"Entrambi, non mi importa molto." 

 

"Allora il sessantanove dovrebbe fare per te." 

 

"Perché non lo proviamo?" Rispose Louis guadagnandosi un bacio da Harry. 

 

All'improvviso il telefono squillò. 

 

"Non rispondi?" chiese Louis mentre baciava il collo di Harry. 

 

"Probabilmente è Liam, possiamo parlare dopo. Ho cose più interessanti di cui occuparmi ora come ora." 

 

Louis lanciò un'occhiata da sopra la spalla di Harry per vedere il nome di chi stava chiamando. 

 

"Veramente dice 'mamma'." 

 

"Meglio che risponda allora," mormorò Harry voltandosi, le gambe ancora intrecciate, "continuerà a chiamare finché non risponderò," disse mentre rispondeva. "Ciao mamma." 

 

Louis sorrise al tono di Harry, pieno di amore e gioia. 

 

"Sto bene, e tu? Alla grande, e Gems? Sarebbe grandioso mamma. Non crederesti a quanto fosse ricercato il posto e con quante persone ho parlato. Sì, gli è piaciuto," Harry lanciò uno sguardo a Louis, "Fammi sentire e ti faccio sapere." 

 

"Ti lascio un po' di privacy," sussurrò Louis e scese dal letto. Aveva comunque intenzione di preparare la colazione. 

 

Sapeva che Harry non era un grande bevitore di caffè, amava di più un buon te' al finocchio selvatico. Accese quindi il bollitore e salì in giardino a raccogliere qualche foglia. Era una giornata bellissima e Louis stava canticchiando tra sé mentre faceva le sue faccende. 

 

Poteva sentire Harry chiacchierare con sua mamma in camera mentre preparava il te'; era bravo in quello, Harry glielo aveva detto ed era molto felice di fargliene una tazza quel giorno. 

 

Quando Harry entrò in cucina, ancora in boxer - Dio lo benedica - una tazza fumante era pronta per lui. 

 

"Grazie," disse e ne prese un sorso, stando in piedi vicino a Louis. "È delizioso." 

 

"Fresco dal giardino," disse Louis con un sorrisetto, "Che cosa vuoi mangiare?" 

 

"Te," sussurrò Harry e si avvicinò, avvolgendo la vita di Louis e baciandolo. 

 

Louis rise e si ritirò. "Sono davvero affamato ora come ora. E potevo sentire il tuo stomaco brontolare mentre eravamo a letto. Che cosa mangi di solito a colazione?" 

 

"Frutta." 

 

Louis roteò gli occhi. "Ovvio. Ho delle mele, una banana e un avocado, credo." 

 

Harry fece una smorfia. "Niente avocado, grazie. Hai il preparato per fare i pancake? Potrei mangiarne qualcuno." 

 

"Un preparato per i pancake, Harold?" Harry rise sentendo il nomignolo. "Posso fare dei pancake da zero. Non sono sopravvissuto fino all'eta adulta con i cibi pronti." 

 

"Colpa mia, posso aiutare?" Chiese mentre Louis si muoveva in cucina tirando fuori tutti gli ingredienti necessari. 

 

"Puoi girarli tu, non sono un mago in quello. Vengono fuori sempre con forme strane." 

 

Si preparano per iniziare, Louis lavorava all'impasto mentre Harry li cucinava. Louis aveva osservato affascinato il momento in cui Harry aveva tirato su i capelli in uno chignon e si era lavato le mani prima di toccare qualsiasi utensile. Pochi minuti dopo, Harry era in piedi di fronte ai fornelli, con una gamba piegata e appoggiata al proprio polpaccio mentre cercava di fare dei bellissimi e soffici pancake. 

 

Louis era desideroso di far diventare quel momento la loro routine quotidiana. 

 

"Stanno venendo benissimo," disse Louis, preparando un'altra tazza di te'. 

 

"Sono il maestro dei pancake. E faccio anche dei toast eccellenti, insomma tutti piatti molto complicati," disse Harry orgoglioso mettendo gli ultimi due pancake nei piatti. Louis ne afferrò uno e si diresse al tavolo. Harry lo guardò in modo strano. 

 

"Che stai facendo?" Chiese. 

 

"Hum…mangiando la mia colazione?" rispose Louis, non essendo sicuro di aver capito la domanda di Harry. 

 

"A tavola?" 

 

"Preferiresti mangiare a letto, o…" 

 

"Mi stai davvero dicendo che tu non fai colazione in giardino, Louis?" 

 

"Oh, quasi mai. È difficile portare su diverse cose quando sono da solo." 

 

"Beh, oggi hai un paio di mani in più. Forza, aiutami con questi." 

 

Insieme riuscirono a portare su piatti, forchette e tazze fino al giardino. Louis si sedette sulla panchina, all'ombra, e fu sorpreso di vedere Harry seduto per terra a gambe incrociate. 

 

"Sei come un gatto al sole," sottolineò Louis. 

 

"La vitamina D è molto importante, sai. Vieni a sederti con me," lo invitò, e Louis sapeva già che non avrebbe mai potuto dire 'no' ad Harry. 

 

Si sedette di fronte, anche lui a gambe incrociate, facendo toccare le ginocchia con quelle di Harry. Sentì il sole caldo sulla sua schiena e quella fu la prima volta in cui mangiava pancake in mutande in giardino. Si sentì libero. 

 

"Sai cosa ho sempre desiderato fare quassù?" Chiese Harry d'un tratto serio. 

 

"Cosa?" 

 

"Farti un pompino su quella panchina," rispose con un ghigno e Louis rise così tanto da buttarsi il te' addosso. "Che c'è? Come se tu non ci avessi mai pensato, dai!" disse Harry e mentre rideva, asciugò qualche goccia di te' dal mento di Louis. 

 

"Dio, cosa dici," continuò Louis, scuotendo il capo, "ma sì, ci ho pensato." 

 

"Che ne pensi?" Chiese allora Harry masticando un pezzo di pancake. 

 

"Gesù Harry." Louis si passò una mano tra i capelli. "Non avevo idea che fossi così…sessualmente aperto, davvero." 

 

"Oh," Harry sembrò sorpreso e il suo sguardo si scurì. "Scusa, proverò a darmi una calmata. Non pensavo ti infastidisse." 

 

"No, no, no," disse Louis velocemente, appoggiando a terra il piatto vuoto e prendendo il volto di Harry tra le mani. "Non intendevo in modo negativo, no. Adoro questo tuo lato." 

 

"Non sembrava," rispose Harry un po' arrabbiato. 

 

"Mi dispiace, non volevo suonasse come una critica. Sono solo sorpreso, sul serio. Piacevolmente sorpreso." Baciò Harry dolcemente sulle labbra e le sentì schiudersi in un sorriso. 

 

"Davvero non ti importa?" 

 

"Che vuoi farmi un pompino e scoparmi sulla panchina? No, non penso," scherzò e Harry rise. "Possiamo parlare di sesso quanto vuoi in realtà." 

 

"Bene, perché voglio fare molte cose con te. La scorsa notte è stato solo un'anticipo." 

 

"Tipo cosa?" Louis alzò un sopracciglio e Harry ridacchiò. 

 

"Per favore, Louis. Stiamo ancora facendo colazione," replicò con finto disgusto. 

 

"Io ho finito," Louis mise il broncio e si allungò per afferrare il piatto di Harry. 

 

Harry respinse la mani dell'atro. "Leva quelle manacce dal mio cibo," disse e Louis allora appoggiò le mani sui fianchi di Harry solleticandolo leggermente. 

 

"Dai, sono ancora affamato." 

 

"Mi farai rovesciare tutto," squittì, mantenendo il piatto diritto e riuscendo poi ad appoggiarlo a terra. Dopo qualche secondo erano entrambi per terra a fare la lotta. Louis si stava un po' eccitando, e anche lui ad essere onesto. Probabilmente avere un Harry Styles mezzo nudo sul pavimento avrebbe questo effetto su molti. 

 

Nessuno dei due sentì i passi avvicinarsi, troppo occupati a ridere. 

 

"Bene, bene,  bene, cosa abbiamo qui?" 

 

Si bloccarono immediatamente, Harry bloccava Louis tenendogli le braccia in alto con entrambe le mani. Entrambi scattarono nel vedere Niall e Liam in piedi, con le braccia incrociate e una faccia divertita. 

 

"Guarda, Lou. Le nostre due foglie preferite sono qui." 

 

Liam fece una faccia confusa e guardò Niall, il quale scosse la testa. Harry si alzò da Louis mentre anche quest'ultimo cercava di darsi un contegno. 

 

"Pancakes?" Chiese Louis scherzando, mentre tutti avevano dei sorrisi ebeti sul volto. Harry abbracciò Liam poi Niall, e nessuno dei due sembrò essere imbarazzato dal fatto che non fosse poi così vestito. "Cosa ci fai qui Liam? Pensavo dovessimo prendere il treno delle 11." 

 

"Ho deciso di arrivare un po' prima e portarti in centro prima di offrirti il pranzo, ma cosa più importante…voi che cosa state facendo qui, Signor Non-Dovevo-Pomiciare-Con-Louis-Sta-Sera Styles?" Lo prese in giro Liam mentre Harry diventava rosso. 

 

"Quali sono i vostri piani?" Chiese Louis e Harry mormorò qualcosa che non riuscì a cogliere. "Come siete arrivati fin quassù più che altro?" 

 

Niall mostrò le chiavi che Louis gli aveva lasciato la sera prima di tornare a casa. Oh, giusto. 

 

"Non mi rispondevi ai messaggi, e nemmeno tu," disse Niall guardandoli, "quindi abbiamo pensato di passare e dare una controllata per vedere se foste in post-sbronza e avevate aiuto per la giornata." 

 

"Onestamente non ho nemmeno idea di dove sia il mio telefono," disse Louis mentre raccoglieva i piatti e le tazze per portarle di nuovo di sotto. 

 

"Comprensibile, sei stato distratto," lo prese in girò Niall e Louis finse di dargli un calcio mentre scendeva le scale. 

 

"Ehi, Harry, tua madre ti manda questo," disse Liam indicando un piccolo pacchetto che aveva lasciato sul bancone della cucina. "Dice che sarà qui con Gemma questo venerdì." 

 

Gli occhi di Harry si illuminarono alla prospettiva di un regalo da parte della sua famiglia, osservò il pacchetto come se avesse paura di romperlo. 

 

"Mi metto qualche vestito," disse Louis dirigendosi verso la stanza ma Niall lo fermò. 

 

"Ehi, domanda veloce, chi ha fatto la prima mossa?" Liam guardò prima Niall poi Harry e Louis. 

 

"Che cosa intendi?" chiese Louis, scambiandosi un'occhiata con Harry. 

 

"Chi ha baciato chi per primo? Immagino che vi sarete baciati prima di portare le vostre bocche su altri organi." Replicò Niall mentre Louis arrossiva. 

 

"Ho baciato Louis la scorsa notte," li interruppe Harry, e Niall grugnì per la frustrazione. 

 

"Sì! Paga, Irlandese," gridò Liam, felice. 

 

"Cazzo, Tommo! Questa me la paghi." Disse Niall, tirando fuori il portafogli e dando venti sterline a Liam. 

 

"Avete scommesso su chi avrebbe fatto la prima mossa?" Chiese Harry con un verso, "Se solo me lo aveste detto prima…avrei partecipato." 

 

"Sei un codardo, Louis," mormorò Niall, chiaramente arrabbiato per aver perso. 

 

"Li userò per il pranzo oggi, non essere così giù." disse Liam afferrando una spalla di Niall.

 

"Dove andiamo a mangiare?" Chiese Harry, in attesa. 

 

"Dove vuoi. Oggi è il tuo giorno." Rispose Niall, già tornato di nuovo il solito allegro irlandese. 

 

"Va' a vestirti, così possiamo andare," disse Liam con tono perentorio, ed entrambi i ragazzi si diressero verso la camera da letto. 

 

"Ci fermiamo alla galleria più tardi?" Chiese Louis mentre rovistava nell'armadio in cerca di qualcosa di carino da indossare. Harry aveva messo di nuovo i vestiti della sera prima ed era anche più bello. Forse perché ora Louis sapeva che sapore avesse la sua pelle e come fosse sotto il suo tocco. 

 

"Certo, voglio mostrare ai ragazzi le foto e gironzolare un po' lì, vedere se si presenta qualcuno. Ah, e prendere il resto dei miei regali." 

 

"Che cosa hai ricevuto da tua madre?" Chiese Louis, iniziando a sistemare i vestiti sul letto. 

 

"Non lo so ancora. Voglio aprirlo quando sarò al telefono con lei, forse addirittura su Skype così potrà vedere la mia reazione." 

 

Louis sorrise con affetto; Harry era così gentile e riconoscente che gli scaldava il cuore. 

 

"Forse potrei chiamare su Skype anche te," disse Harry, abbracciando Louis da dietro e tracciando con la lingua il contorno dell'orecchio. 

 

"Non preoccuparti, vengo da te," rispose, voltandosi per baciarlo dolcemente . 

 

"Fantastico, lo voglio davvero," sussurrò Harry premendo i loro petti uno contro l'altro. Vestirsi stava risultando più difficile del previsto. 

 

"Ehi, niente sesso voi due! Noi stiamo aspettando," sentirono Niall urlare dal salotto. 

 

"Dovremmo darci una mossa, Liam non viene a Londra tutti i giorni e ama visitare le città nuove." disse Harry e lasciò andare Louis. "Mettiti questo, ti sta da Dio," continuò indicando una t-shirt a righe. 

 

Si fermarono velocemente da Harry così che potesse cambiarsi; aveva lasciato gli stivali oro, ma aveva optato per una camicia azzurra rendendolo elegante ma casual allo stesso tempo. 

 

Harry non scherzava quando aveva detto che Liam amava visitare le città. Stavano facendo i turisti, avevano perfino fatto un giro sulla London Eye, che aveva lasciato Harry con le ginocchia tremanti per via dell'altezza. Avevano mandato in un ristorante chic che serviva porzioni misere e costava più di quanto potessero permettersi, ma aveva fatto sentire Harry speciale e questo era tutto quello che importava. 

 

Liam e Niall rimasero a bocca aperta quando entrarono nella galleria d'arte; aveva appena aperto ed era ancora piuttosto vuota. Camminarono per la stanza, studiando attentamente le foto e leggendo le descrizioni, rimasero così sorpresi dalla foto di Louis che non lo presero nemmeno in giro. 

 

"È fantastico, amico!" Disse Niall abbracciando Harry, "diventerai ricco e famoso! Non dimenticarti di noi, per favore!" 

 

"Non sono sicuro se diventerò ricco, ma spero nella fama." 

 

"Il National Geographic sarebbe fortunato ad averti come free lance:" Disse Liam e Harry fece un sorriso a trentadue denti. 

 

Rimasero ancora alla galleria aspettando che arrivassero altre persone e studiando le loro espressioni. Ognuno commentava le immagini, facevano foto e parlavano con Harry, chi non era troppo timido per presentarsi cercava anche di intavolare una discussione. 

 

Louis guardò per lo più da lontano, come aveva fatto la sera prima; si beava nell'orgoglio, perché quelle erano persone normali che erano lì per vedere il lavoro di Harry. Non erano pagate e non dovevano scrivere degli articoli, apprezzavano l'arte. Inoltre non si fidava delle sue mani ora che aveva il permesso di toccare Harry dovunque volesse. 

 

"Allora…" iniziò Niall mentre si avvicinava a lui. 

 

Louis si morse il labbro. Stavano entrambi fissando Liam e Harry, che parlavano con un gruppo di adolescenti muniti di fotocamere.

 

"Allora," fece eco Louis. 

 

"Tu ed Harry, eh?" 

 

Niall aveva un ghigno malizioso in volto. 

 

"Non far finta di essere sorpreso." 

 

"Sono davvero sorpreso. Harry mi stava dicendo la scorsa settimana di come avesse provato a fare un passo avanti ma tu lo hai respiro." 

 

"Lui cosaaa?" Louis era perplesso, si avvicinò a Niall attento. "Da quando voi parlate di me?" 

 

"Da quanto tempo è che conosciamo Harry?" Rispose Niall irriverente. 

 

"Davvero? E perché non me lo hai detto?" 

 

"Perché mi ha detto di non farlo." 

 

"Ma…io sono il tuo migliore amico! Sei la mia foglia più verde!" 

 

"Amico, sembri fuori di testa con questo continuo parlare di foglie e se qualcuno mi dice di stare zitto, la mia lealtà è la mia parola. Non sono uno spione, cosa credi!" Niall finse un accento nord americano e Louis rise. 

 

"Ti ha detto che l'ho respinto?" Chiese Louis, guardando Harry. I loro sguardi si incrociarono e gli mandò un bacio. Louis rise facendo finta di acciuffarlo, portandoselo alle labbra. 

 

"Oh Dio, questa storia sarà un incubo," Niall scosse la testa, ma il suo sorriso lo tradì. "Ha detto che pensava che tu stessi solo facendo il carino. Gli ho detto che tu non sei gentile con nessuno a meno che non abbia intenzione di entrare nei pantaloni di quel qualcuno." 

 

"Grazie, è super romantico." 

 

"Beh, non ho mentito. Volevi entrare nei suoi pantaloni. E ci sei riuscito. E se non mi mandi una sua foto nudo smetterò di essere la tua foglia." 

 

Louis rise forte e ciò portò l'attenzione di Harry a focalizzarsi su di lui. Vide il riccio scusarsi e avvicinarsi. 

 

"Di che cosa state parlando voi due che ti fa sghignazzare così tanto?" disse, appoggiando una mano sulla schiena di Louis. 

 

"Niall vuole che faccia una foto di nascosto al tuo culo e gliela invii." 

 

Niall non era per niente imbarazzato. 

 

"Perché non me lo hai detto, Nialler? Puoi scattarla tu. Che ne dici di domani mattina da te?" Scherzò Harry e diede un pizzicotto al sedere del biondo. 

 

Niall squittì e lo scacciò via. 

 

"Chiunque può apprezzare una buona battuta è un tesoro," disse e controllò l'orologio. "È tutto molto bello amico, ma devo andare. Passerò domani mattina e mi fido di te per avere una buona angolazione," fece l'occhiolino ad Harry, "Indosserò una camicia verde, voglio un po' di vibrazioni irlandesi." 

 

"Certo," Harry lo salutò. Niall si diresse verso Liam per salutare anche lui. 

 

"In realtà, vado con Niall. Devo finire alcune cose al pub e sono sicuro che vorrai un po' di tempo da solo con Liam prima che debba riprendere il treno." 

 

"Non devi andare, a lui non importa se ci sei. Pensa che tu sia divertente." 

 

"Solo lui, eh?" Disse Louis, accarezzando il fianco di Harry. 

 

"Solo lui. Io penso che tu sia ebete e scontroso; ma hai un bel cazzo, quindi credo che vada bene." 

 

"Shhhh," lo spintonò Louis, guardandosi intorno per controllare che nessuno avesse sentito. "Sei uscito con me per mesi prima di vederlo." 

 

"Mi fidavo," disse Harry facendo ridere Louis, che nascose poi brevemente il viso nel petto del riccio per non farsi vedere. 

 

"Ci vediamo sta sera, okay?" Chiese e Harry annuì con un sorriso gioioso, tanto che Louis non riuscì a trattenersi e si allungò per un bacio volante. "Chiamami dopo che hai lasciato Liam alla stazione." 

 

"Ciao, Lou. Grazie per ieri sera. Per l'orgasmo e tutto il resto." Disse Harry prima di baciarlo. 

 

"Quando vuoi," rispose Louis con un ghigno. 

 

Niall lo staccò di forza da Harry per potersene andare; e la prima cosa che Louis fece appena arrivati al pub fu controllare la scatola dei suggerimenti. La trovò piena di bigliettini, quasi tutti di Harry, scritti in corsivo. Sorrise mentre li leggeva. 

 

Una serata per il karaoke sarebbe fantastica 

H. 

 

I body shots non sono abbastanza incoraggianti :(

H. 

 

Due parole: palla stroboscopica. 

H. 

 

Il sorriso di Louis cresceva mentre leggeva un messaggio dopo l'altro. 

 

Voglio baciarti troppo

H. 

 

Per favore, baciami

H. 

 

Credo che i miei jeans non possano più contenermi o diventerei sterile, baciami

H. 

 

Davvero, Lou? Va bene, ti bacerò io. 

H. 

 

Louis era così felice che Harry l'avesse baciato alla fine. 

__________________________________

 

Eccomi! Sono viva, mi sono trasferita nell'ultima casa (sì, perché non c'è due senza tre) e martedì tornerò di nuovo in patria ç___ç 

Intanto spero vi siate godute questo capitolo e scusate ancora per l'attesa. Siamo a -2 poi giungeremo alla fine anche di questa dolce fanfiction! 

A presto. 

 

Marica x 

   
 
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