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Autore: Il_Genio_del_Male    09/04/2017    8 recensioni
Jongin cura la Posta del Cuore di un noto settimanale.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Kai, Kai, Nuovo personaggio, Sehun, Sehun
Note: AU | Avvertimenti: Gender Bender, Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'Quei fagiani maledetti'
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Da: sosehun@yahoo.kr
A: redazione.nonmidire@gmail.com
Oggetto: Esigo delle scuse!

 

Nell’ultimo numero del vostro giornale, il responsabile della Posta del Cuore ha avuto il pessimo gusto di liquidare la mia lettera con una battutina acida e sgarbata. Onestamente, l’ho trovato un comportamento del tutto fuori luogo. Si è permesso di prendersi gioco dei miei sentimenti, ignorando quanto mi sia costato mettere a nudo la mia vita di fronte a un perfetto estraneo. Se era davvero sua intenzione rispondermi con professionalità, avrebbe potuto usare una maggiore delicatezza, come il galateo insegna, oppure non pubblicare la lettera e risparmiarmi una simile umiliazione. Perché ridicolizzarmi in tal modo?
Quando si supera il limite della buona educazione è giusto riconoscerlo. Pertanto vi avverto che, se a breve non avrò letto sulle pagine della vostra rivista una lettera di scuse firmata a suo nome, disdirò l’abbonamento e non esiterò a farvi cattiva pubblicità.

In fede,

OS

 

 

Da: redazione.nonmidire@gmail.com
A: sosehun@yahoo.kr
Oggetto: RE: Esigo delle scuse!

 

La sua mail è stata inoltrata a chi di dovere; le arriverà una risposta il prima possibile.
Mi scuso con lei a nome del giornale.

Kim Minseok, vicedirettore

 

 

 

 

Dalla rubrica A Cuore Scoperto del settimanale Non mi dire!, n. 14 9/04/2017

 

 

Caro Kai,
qual è la sottile linea che divide un sincero interesse dallo stalking? E come distinguerla?
Nell’ospedale dove lavoro è arrivato da poco un nuovo infermiere. Non parla benissimo la nostra lingua perché si è trasferito dalla Cina soltanto sei mesi fa, però nel suo lavoro è molto competente.
Forse è per questo che metà dei nostri pazienti gli sbava dietro (l’altra metà è troppo giovane o avanti d’età per guardarlo con concupiscenza). O magari è merito del suo fisico da urlo, delle fossette che gli si disegnano agli angoli della bocca ogni volta che sorride, degli occhi scuri come semi di girasole e gentili…
Poiché siamo amici su Facebook, mi succede spesso di dare una sbirciatina al suo profilo. Così facendo ho scoperto che ha anche tanti altri interessi oltre alla medicina. Ama i musical, suona la chitarra, canta (la coincidenza mi fa sorridere, perché da ragazzina sognavo di debuttare in una girl band). Gli piacciono i bambini (io lavoro in Pediatria!), cucinare e lavorare a maglia. Ha un dolcissimo coniglio nano di nome Lay che vezzeggia come un figlio.
A sua insaputa lo seguo anche su Weibo, Tumbrl e Instagram. Il guaio è che, nella vita reale, lui quasi non sa che esisto! Nonostante capiti spesso nel mio reparto, infatti, sembra non ricordarsi mai il mio nome. Altri colleghi mi confermano che si comporta così anche con loro. Se non altro, almeno, ho una piccola consolazione: è fatto così. Ma resta il problema del mio semi-stalking, tristemente in contrapposizione alla sua indifferenza.
Come dovrei agire, secondo te? Sono in crisi.
Baci stellari dalla tua lettrice

BB

 

 

«Cara BB, se fossi in te eviterei di darmi per vinta in partenza.
Il tuo bell’infermiere è un tipetto alquanto svagato, concordo. Ma sta a te stimolargli la memoria.
Sfrutta Facebook: scrivigli un messaggio, lascia qualche like (non troppi, onde evitare di essere presa per una vera stalker) ai post che condivide, commenta le sue foto più carine. Durante l’orario di lavoro salutalo sempre con un gran sorriso; se lo vedi stanco, offrigli un caffè. Fatti consigliare una ricetta. Chiedigli un parere professionale. Mostrati espansiva e apertamente disponibile, in sostanza. Amichevole. E tra una chiacchierata e l’altra, sii subdola. Sonda la sua vita privata, cerca di capire se è single e interessato.
Se son rose fioriranno. In caso contrario, non abbatterti! Non esiste uomo che meriti le tue lacrime, ricordalo. Sono sicuro che una ragazza come te non faticherà a trovare un altro (e migliore) candidato.
Comunque vada, ti auguro che sia un successo.»

 

 

 

 

Da: kimkai@gmail.com
A: sosehun@yahoo.kr
Oggetto: Mi voglia scusare

 

Mi voglia scusare, esimio signore, per aver ferito il suo orgoglio di maschio dolente. Disonore su di me, disonore sulla mia mucca![1] E’ evidente che posseggo la sensibilità di un sarago.
Tuttavia devo avvisarla che non riceverà alcuna lettera di scuse da parte mia, né privatamente né sulla mia testata. (Si dà il caso, infatti, che Non mi dire! appartenga alla famiglia Kim da due generazioni.) Pertanto, se si aspettava che fossero presi provvedimenti disciplinari nei miei confronti, sono spiacente di deluderla.
Disdica pure il suo abbonamento, sparli di noi con chi più le aggrada. Qualche migliaio di won in meno al mese non ci manderà in rovina.
Cordiali saluti.

Kim Kai

 

 

Da: sosehun@yahoo.kr
A: kimkai@gmail.com
Oggetto: RE: Mi voglia scusare

 

Se questo è dunque il trattamento che devo accontentarmi di ricevere in risposta alle mie rimostranze, signor Kim, il nostro scambio epistolare termina qui.
Avrà notizie dal mio avvocato.



Da: kimkai@gmail.com
A: sosehun@yahoo.kr
Oggetto: RE: RE: Mi voglia scusare

 

Prego, si accomodi. Se è in spese legali che vuole sperperare il suo denaro, lungi da me trattenerla.
Mi chiedo, tuttavia, di quale tipo di denuncia io sia passibile. A quanto mi risulta, non ho rivelato dati personali, non l’ho calunniata né ingiuriata né tantomeno ho minacciato la sua incolumità.
Il mio unico errore è stato quello di pubblicare la sua prima lettera, invece di cestinarla come avrei dovuto. Le dirò, era partito così bene. Mi divertiva risponderle, mi piaceva la sua ostinazione romantica. Peccato che poi se ne sia uscito con quel
mea culpa francamente penoso. Se c’è una cosa che non sopporto, signor Oh, è l’ipocrisia. E lei è una persona profondamente ipocrita.
Le auguro una buona giornata. A mai più risentirci.

 

 

Da: sosehun@yahoo.kr
A: kimkai@gmail.com
Oggetto: RE: RE: RE: Mi voglia scusare

 

Un momento. Come fa a sapere il mio cognome? Chi glielo ha detto?

 


Da: kimkai@gmail.com
A: sosehun@yahoo.kr
Oggetto: RE: RE: RE: RE: Mi voglia scusare

 

L’ha scritto lei nella lettera di reclamo al giornale.

 

 

Da: sosehun@yahoo.kr
A: kimkai@gmail.com
Oggetto: RE: RE: RE: RE: RE: Mi voglia scusare

 

Devo contraddirla. Non l’ho scritto da nessuna parte, ho controllato. Non compare nemmeno sul mio indirizzo mail. Ne devo dedurre che ci conosciamo, signor-?
Ora che ci penso, il mio ex fa Kim di cognome; è il rampollo di una dinastia di editori e giornalisti. Se non ricordo male aveva un cugino di nome Minseok, che casualità vuole sia il vicedirettore della rivista…
Cazzo.
Jongin, sei tu?

 

 

 

 

[1] Mulan docet.

Una cliccatina è sempre gradita: https://www.facebook.com/IlGeniodelMaleEFP/.

 

 

   
 
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