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Autore: Hidemeplz    09/04/2017    0 recensioni
Cosa succede esattamente quando due persone che hanno paura di stare insieme si incontrano e capiscono di non poter stare l'uno lontano dall'altro?
Entrambi in una nuova scuola, entrambi con un passato difficile, entrambi ambiziosi, entrambi hanno paura del futuro. Lei ha notato lui, lui ha notato lei. Gli ostacoli sono tanti ma la voglia di stare insieme li supera tutti.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Scolastico
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Ace

Mi svegliai con un mal di testa atroce, presi un aspirina e scesi in cucina per vedere se ci fosse qualcosa da mangiare. Mamma dormiva sul divano, era tornata di nuovo tardi dal lavoro. Sarah stava preparando il caffé quindi toccava a me vestire Luffy. -Com'é andato il colloquio?- chiese, porgendomi una tazza. -Bene- risposi, andando verso la stanza di Sarah e Luffy. Dormiva ancora, teneva il pollice in bocca e stringeva a se il peluche che gli avevo regalato. -Sveglia, i pirati si svegliano presto- dissi, lui apri' gli occhi e si fece prendere in braccio. Resto' poggiato sulla mia spalla mentre facevo colazione. Quando si sveglio' completamente lo vesti' e pettinai, gli diedi il latte e i biscotti e andai a prepararmi per la scuola. -Ti piace la nuova scuola?- chiese Sarah, annui' mentre infilavo le scarpe. -Sta sera dobbiamo organizzarci per Luffy, non potro' andarlo a prendere tutti i giorni con il lavoro- dissi, lei annui' e sospiro'. -A sta sera- dissi.

Sali' sull'auto che mamma mi aveva comprato sperando di farmi dimenticare il passato. Credeva che con una vecchia macchina sarebbe riuscita a farmi dimenticare papą. Parcheggiai accanto ad una grossa moto nera, era una ragazza a guidarla il che mi sembrava piuttosto sexy. Quando tolse il casco riconobbi James, mi rivolse un occhiata e un sorriso cordiale poi raggiunse sua sorella. Era davvero difficile per me staccarle gli occhi di dosso. Era il mio tipo ideale, capelli corti, lentigini, occhi particolari, alta.

Ero seduto dietro di lei a biologia avanzata, aveva un buon profumo e arricciava il naso quando non capiva qualcosa. -Guidi una moto, eh?- dissi, sperando di attirare la sua attenzione. Si volto' a guardarmi e sapevo che non avrebbe risposto alla mia domanda. Sarebbe stato troppo facile. -Dovresti concentrarti sulla lezione, Ace.
-Pensavo fossi decisa a chiamarmi Nate.

-Preferisco non chiamarti- replico', sorrisi guardandola. -Sei proprio decisa a resistermi, eh?- chiesi, sua sorella ci guardava incuriosita. -Non proprio...te l'ho detto non sei il centro del mio mondo, Nate- rispose. -Ti trovi bene nella squadra di basket, Ace?- chiese Jessica, annui'. -Sii pił gentile con lui, Jey, gli piaci- disse Jessica, credendo che non le sentissi. -Gli piace darmi fastidio, l'hai visto ? Non sono io il suo tipo- replico' Jam, abbasso' lo sguardo e sospiro'.

Durante l'ora di pranzo parlai con quelli della squadra, per quello che avevo capito erano loro a conoscere meglio la famiglia Stevenson. James era una distrazione piacevole dai mille pensieri che avevo. -Quindi non ha un ragazzo?- chiesi a Mark. Era il migliore amico di Sam e la persona pił vicina alla famiglia Stevenson.

   
 
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