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Autore: Lunaticalene    12/04/2017    1 recensioni
Cosa accadrebbe se una sera, per caso, Victor Nikiforov urtasse la spalla di una vecchietta e questa, anzichè prendere l'urto come una svista decidesse di insegnare al piccolo Zar una lezione davvero importante?
«Una fata non sarebbe così magnanima da concederti l'opportunità di imparare.»
« Imparare che cosa?» deglutisce, il sapore aspro e secco del gelo della steppa che si condensa all'interno della trachea.
« Che le apparenze sono capaci di nascondere anche la persona che più amiamo. Da questo momento l'amore della tua vita non sarà più al tuo fianco. Da adesso vivrà in un regno d'incanto e se tu desideri riaverlo dovrai trovarlo. Cercarlo. E forse perderlo di nuovo. »
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Michele Crispino, Victor Nikiforov, Yuuri Katsuki
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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The fairy and her blessed

Il vento è freddo e notte silenziosa in una città dove il silenzio si tinge d'argento. Gli occhi puntati, verso il tetto del mondo, le mani affossate nelle tasche e le spalle sollevate, quasi a tentare di aumentare il proprio volume. Un movimento di stelle e nuvole opache, una falce di luna attenta nel buio che taglia, affetta, una delle cupole colorate della cattedrale.
«Non dovrebbe mancare molto» lo rassicura quella voce che sembra essersi eletta a sua guida personale.
« Perché mi stai aiutando? »
« Credo alle cose impossibili Victor. Soprattutto agli amori impossibili. E come ti ho già detto, so benissimo che esiste uno strato altro delle cose. »
Non si prende il tempo, il piccolo Zar, per indagare oltre. Non quando una campana rintocca, scandisce il tempo, e una nuova avanza, bianca e lucente controvento, diretta verso la Luna.
Una scintilla azzurra curva e cade a terra. Senza velocità. Senza gravità.
Flettono le gambe lunghe e candide, percorse da un reticolato appena sottile di vene azzurrine. Stralci di una veste di veli di nubi, piedi scalzi e il busto libero da intralci. Forme di donna che si indovinano oltre metri di stoffa colore del cielo. Turchini anche i capelli che il boccoli morbidi raggiungono il seno della donna le cui orecchie, decorata di fili d'argento, spuntano aguzzi. Le labbra curvate in una smorfia leggera, sbattono insieme prima di modularsi in parole.
« Michele. Non dovresti essere qui » principia, con voce d'argento. Le sopracciglia azzurre che si avvicinano, quasi a toccarsi « Perchè mi hai chiamata? »

Qualcosa di familiare si disegna in quell'aspetto, sebbene il Piccolo Zar non riesca nemmeno a comprenderlo fino in fondo.
« Il mio amico, ha bisogno del tuo aiuto. Una vecchia ha spedito l'amore della sua vita – apparentemente un maiale – in un luogo non ben identificato e sotto altre sembianze. Ce mi auguro non siano quelle di un cotechino o l'abbiamo nel c...cuore. » quella scortesia si annienta in automatico, ad uno sguardo severo della fata.
« Brutto affare » morde il labbro inferiore rivolgendo gli occhi di diamante ad entrambi « Porgimi la mano Piccolo Zar » accenna allungando la destra, rivolta di palmo al cielo, in direzione del Russo.

« Anche tu mi chiami piccolo Zar? » pronuncia come prime parole, andando a porgere la propria mano, incapace di comprendere se è necessario stringerla o che altro.
« E il ruolo nella storia che Yaga ha intessuto per te. E concordo con lei “C'era una volta un piccolo pattinatore” sarebbe stato decisamente improbabile » una punta di estetica, che non si esime dal mostrare andando a sfiorare le dita del giovane con un tocco gelato. « Le stelle » giustifica il brivido che lo percorre dall'epidermide la voce trillante « Voi le credete fatte di fuoco. A volte invece sono schegge di ghiaccio e di niente » un silenzio opaco mentre le palpebre cerulee della fata si sigillano piano. « Posso indicarti il luogo dove andare a cercare piccolo Zar ma non posso dirti altro: è fuori dai miei domini e non posso nemmeno affidarti a qualcuno. Posso solo permettere al mio protetto di accompagnarti. Conosce la lingua del piccolo popolo e conosce le storie di questo e di quel mondo. Prestate attenzione. Tutte le storie sono vere. » scivola via con le dita dalla mano del ragazzo agitando, nel niente le mani. Una polvere cade e nell'aria si disegna un cerchio: l'orlo di un viscido vetro che si muove e si spezza.
« In questo luogo piccolo Zar esiste sempre la possibilità di un lieto fine ma la strada per raggiungerlo è insidiosa e piena di ostacoli. Colui che cerchi non potrebbe essere più diverso da come lo ricordi. » diamanti che si avvicinano a Michele, sfiorando con le labbra la sua guancia. Un bacio e sulla guancia dell'italiano prende a brillare una Stella. « Hai la mia benedizione mio piccolo Burattino. Ma presta attenzione al tuo compagno: toccherà a te raccogliere ogni briciola, condurlo fino alla sua meta. Sarai il suo cavaliere questa volta. » un battito di palpebre. « Andate. Quando la stella sulla guancia di Michele sarà svanita tornerete in questo mondo. Se non lo avrai trovato e ritrovato Piccolo Zar allora lo avrai perduto per sempre ».

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Primo personaggio effettivamente fantastico incontrato dai nostri eroi!
Benvenuta alla fata madrina del nostro Miky!
Al prossimo capitolo il vero inizio del crossover: sarò capace di muovere anche i personaggi dell'universo di OUAT?
Speriamo in bene!!

Kisses <3

   
 
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