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Autore: DhakiraHijikatasouji    13/04/2017    1 recensioni
Stefano, un timido e curioso ragazzo orfano, con la vita rovinata dal bullismo. Sascha, il tipico Bad Boy con qualcosa da nascondere. Saranno i loro destini che, incrociandosi, daranno vita ad un incontro che il fato non avrebbe mai potuto separare.
"Le difficili sfide della vita esistono per questo, a farti vedere fin quanto puoi resistere...ebbene, facciamogli vedere che insieme noi resisteremo fino in fondo"
#SASCHEFANO
Genere: Drammatico, Erotico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Anima, St3pNy
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Bondage, Contenuti forti, Tematiche delicate
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POV's Stefano
Il solo fatto di aver potuto chiarire in qualche modo con Sascha mi tranquillizzava. Ero così felice di essermi tolto almeno uno dei dieci milioni di pesi che ho. Stavo per correre da Salvatore, quando un rumore di colpi mi fermò. Provenivano dal bagno.
Sascha...
Mi voltai verso la porta del bagno e la spalancai.
Davanti a me si presentò Sascha martoriato e pieno di tagli, ma...perché?
 
POV's Sascha
Avevo ancora il viso distrutto di lacrime quando mi accorsi che qualcuno mi stava puntando gli occhi addosso. Perché Stefano mi stava guardando con occhi innocenti?
S - Sascha...ma tu...-
Un impeto di rabbia dilaniò il mio cuore, lasciando spazio solo alla mente.
Non doveva essere qui, non doveva guardarmi in quel modo!
Che vuoi, Stefano?
-Dissi mentre rivolgevo lo sguardo altrove.
S - Hai il corpo pieno di ferite! Che hai fatto?-
Ma che ti importa!? Vattene con il tuo orologio da checca!
-Al momento non sentii nessun senso di colpa. Solo rabbia.
O forse vergogna...
Stefano abbassò lo sguardo, lo avevo ferito nuovamente. Solo che questa volta non era mia intenzione, ma non riuscivo a controllarmi.
S - Scusa, Sascha...-
SCUSA UN CAZZO, STEFANO! Parlo arabo? LEVATI DALLE PALLE!! Non significa che adesso puoi stare qui a rompermi i coglioni solo perché ti ho curato una ferita provocata dalla tua demenza!
-Avevo detto tutto di un fiato e avevo il respito corto. Nel mentre lo vidi con gli occhi sbarrati e la bocca che tremava senza sapere se piangere o dire qualcosa. O forse potevo capire cosa voleva fare, ma speravo davvero che entrasse dentro, che sbattesse quella porta, che mi tirasse un ceffone con tutta la forza che possedeva mentre mi guardava negli occhi. Invece corse via sbattendo la porta. Pensavo che non me ne sarebbe fregato niente, ma, anche se ormai il danno era fatto, una fitta al petto mi fece capire che avevo sbagliato tutto.
A cominciare dalla mia nascita...
Presi la bustina di cocaina che tenevo in tasca.
La pace dei sensi...
(ATTENZIONE: scusate per questa intrusione ma ci tenevo a precisare che questa parte sarebbe dovuta andare nel terzo capitolo, solo che ho preferito fare questo sbalzo temporale perché non avevo mai fatto una cosa del genere e mi pare carina. Adesso vi lascio alla lettura)
 
POV's Stefano
Perché? Che cazzo aveva che non andava quel SASCHA? Mi aveva fatto male, soprattutto per il tono duro e sprezzante che aveva usato per dirmi tutto quel vagone di roba che non mi meritavo nemmeno!
Corsi per tutto il corridoio piangendo.
Tanto tutti erano in cortile e la scuola era vuota.
Chi mai avrebbe potuto vedermi?
 
POV's Marina
Avevo dimenticato il cellurare in classe e non mi fidavo a lasciarlo lì. Corsi dentro per andarlo a prendere quando per il corridoio vidi passare un ragazzo a tutta velocità. Faceva la terza classe, non di più...e piangeva. Sì, piangeva. Pensai che voleva essere lasciato in pace. Così andai a prendere cellulare, ma la curiosità ebbe la meglio. Appena uscita dalla classe, andai subito a cercarlo. Lo trovai sotto le scale della scuola, nascosto in un angolino, che singhiozzava.
Ehi...stai bene?
-Una domanda retorica ovviamente, ma non sapevo che altro dire. Lui mi fissò un secondo.
S - Puoi andartene...per favore?-
Mi disse voltando lo sguardo dall'altra parte. Non volevo lasciarlo in quel modo, così provai perlomeno a parlargli.
Mi chiamo Marina Banfi e faccio la seconda classe, tu come ti chiami?
-Lo sentii sospirare.
S - Stefano...Stefano Lepri-
Mi misi vicino a lui a sedere.
Adesso che ci conosciamo, puoi lasciare un pochino che ti aiuti? Poi mi levo da tre passi, giuro
S - Marina, giusto? Ecco, non te ne dovrebbe fregare una ceppa dei miei sentimenti, mi conosci da due minuti neanche...che vuoi da me?-
Io niente, sei tu che cerchi persone per ottenere il loro aiuto ma non lo vuoi ammettere
-Rimase in silenzio. Forse aveva capito che quello che aveva bisogno era veramente un aiuto.
Ad un certo punto passò Luca, il bulletto di terza che per fortuna non era nella mia classe dato che ha rischiato la bocciatura.
L - Oh ciccio! Sei diventato trans? Te la fai anche con le ragazze adesso? Quindi hai capito che esiste anche il sesso femminile sulla terra-
S - Peccato che a te nessuna di queste ti si fila, Luca-
Lo sentii sussurrare. Lo sguardo di Luca tramutò, e in preda alla rabbia lo alzò di peso da terra.
Luca, lascialo!
-Provai a separarli, ma mi presi una gomitata sul petto. Andai a chiamare i professori che accorsero immediatamente...ma sia Stefano che Luca non erano più nel posto dove li avevo lasciati.
Erano scomparsi.
 
POV's Stefano
Venni condotto da lui e da dei suoi compagni un angolino dietro la scuola dove presero a pestarmi. I colpi che mi elargivano in ogni parte del corpo, mi facevano stare bene. Il dolore esterno era quasi uguale a quello che sentivo tagliandomi. Il dolore interno era quasi uguale a quello che sentivo quando volevo morire. Non gridai e neanche mi ribellai, tanto non sarebbe finita in altro modo.
Semplicemente sputai sangue...
 
POV's Giuseppe
Portai Salvatore nell'infermeria della scuola. Per fortuna non era nulla di grave, ma aveva praticamente un pesto enorme sulla schiena! Era sul lettino e non riusciva a muoversi perché ogni movimento glielo faceva sentire.
Sal - Cazzo, che botta-
Disse. Io gli tolsi gli occhiali e glieli misi sul comodino.
Hai mai sognato di dormire a scuola?
Sal - Non sai quante volte-
Benissimo, adesso puoi
-Rise e si girò dall'altra parte. Mi faceva effetto quel pesto del quale mi diede piena vista. Non riuscivo a sopportare il fatto che almeno lui per Stefano aveva tentato, ed io no. Parli del diavolo e spuntano le corna.
Ciao Stefa...ma...che cosa...hai fatto?
-Dissi tutto a spezzoni mentre lui con lo sguardo basso si avvicinò a me e a Salvatore che si era voltato a vedere.
S - Ciao Sal, ciao papà-
Disse seplicemente affibbiandomi quel nome.
Sal - E' stato Sascha...è stato lui, vero? O Luca?-
Era ridotto malissimo. Sfigurato in viso da pesti e graffi, e i vestiti logori e stracciati. Scosse la testa.
Sal - Che intendi, Stefano? Ti sei fatto questo da solo?-
Scosse nuovamente la testa.
S - Sascha non ha fatto niente, proprio niente. Semmai mi ha preparato spiritualmente a quello che ho subito dopo. Luca, quel bastardo, mi ha preso in giro di nuovo ed io non ho saputo stare zitto, tutto qui-
Se fosse stato questo il momento nel quale potevo riscattarmi? Nel quale potevo dimostrare quanto bene io voglia a questi ragazzi. Non permetterò che gli sia vietato il diritto di parlare. Mi alzai in piedi di scatto e uscii dalla stanza. Quel Luca adesso aveva veramente superato il limite e questa volta non mi sarei tirato indietro!
S - Aspetta, papà, aspetta!-
Aspetta...
Sentivo le grida di Stefano che associai alle mie da bambino quando già venivo maltrattato a scuola e dissi tutto a mio padre. Il giorno seguente mi ero svegliato, ma invece di mio padre, che la sera prima mi consolava dicendomi che sarebbe andato tutto bene, c'era una pozza di sangue accanto a me. Il bullismo mi ha portato via mio padre, non voglio che porti via anche quei ragazzi che adesso considero come figli.
 
POV's Salvatore
-Vidi rientrare Stefano con sguardo combattuto e con le lacrime agli occhi ormai neri.
L'ha fatto davvero?
-Chiesi con voce tremante.
S - Non c'è nulla che possiamo fare. Con me Luca voleva anche utilizzare un coltello, ma un compagno l'ha convinto che sarebbe stato meglio non farlo. Appena ho visto quella lama ho pensato sarebbe stata la fine, non voglio che la veda anche lui perché non arriverà a pensarlo dato che accadrà davvero!-
Cominciò a urlare e a piangere ed io stavo malissimo a vederlo così.
Stefano...
-Rivolse lo sguardo piangente verso di me.
Aiutami ad alzarmi
-Sbarrò gli occhi a quella frase. Forse pensavano entrambi che sarei rimasto su un lettino come un malato terminale? Avevo solo un pesto! Altri non avrebbero fatto differenza.
S - Davvero?-
Certo Ste, dai!
-Mi guardò per qualche secondo serio in volto, poi gli spuntò un sorriso.
S - Hai ragione...o adesso o mai più-
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Nota dell'autrice (delle autrici): Spero che vi piaccia e ci vediamo al quinto capitolo! 
By Hijikatasouji e autrice in incognito <3
   
 
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