Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: _MartyK_    16/04/2017    3 recensioni
Shin Hye è una delle tante ragazze con il sogno di diventare una star del mondo dello spettacolo e far parte di una Idol band. Ma cosa succede se nessuno riconosce il suo talento? Shin Hye è così disperata che per essere accettata si finge... un ragazzo.
Dal Capitolo 1:
Aveva appena varcato la soglia dell'ingresso della BigHit, un'altra delle case discografiche più in voga del momento. Capelli corti e sbarazzini, un ciuffo tinto di blu, felpa, jeans e sneakers ai piedi. Lo sguardo era annoiato e per certi versi strafottente. Si leccò il labbro inferiore e sorrise maliziosamente. Non era a disagio, e nemmeno nervoso.
Kim Youngjae, 17 anni, di Seoul. Questa la sua identità. La sua nuova identità.
Era abbastanza sconvolgente ritrovarsi di fronte ad un ragazzo con una voce alquanto femminile, vero? [...] D'ora in poi avrebbe dovuto frequentare più spesso quell'agenzia.
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jung Hoseok/ J-Hope, Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio, Park Jimin, Un po' tutti
Note: Lemon, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Shin Hye e Jimin sciolsero l'abbraccio, sorridendosi come due scolaretti alla prima cotta.
E in effetti era così, Jimin non si era mai innamorato di una ragazza: erano tutte troppo snob, egocentriche e narcisiste, se si strusciavano addosso a lui era solo per il suo gran bel fisico - forgiato da ore estenuanti di ballo e palestra - o per una botta e via.
Sapeva che Shin Hye non era come loro, era piacevolmente diversa.
D'altronde si era finta un ragazzo pur di raggiungere il suo sogno!

I due piccioncini erano persi nei reciproci sguardi, così persi nel loro mondo fatato da non accorgersi che qualcuno li stava fissando da un po'.
Un qualcuno che avrebbe preferito non vedere mai quella scena, o a limite desiderare di essere al posto di Jimin.
Min Yoongi.
Se il silenzio della ragazza gli aveva fatto crollare il mondo addosso, vederla avvinghiata ad un corpo che non era il suo lo mandava direttamente in manicomio. Nemmeno se ne accorse, le mani erano strette in pugno, le nocche bianche, chissà cosa stava progettando la sua mente malata. Malata e delusa.
Non era mai stato un tipo sicuro di sè e anzi, le sue esperienze amorose erano state davvero poche, ma un pochino ci aveva sperato.
Forse era stato il suo dolce sorriso, il modo in cui quelle labbra rosee palesemente femminili si schiudevano mostrando i denti; forse era stato l'imbarazzo con cui gli si rivolgeva a far sì che in quella zucca vuota nascesse qualche buon presentimento; forse era stato semplicemente un idiota.
Per una volta le voci di corridoio avevano ragione: nessuno è in grado di superare Park Jimin, che si tratti di ragazze, sport o scuola.
Quel nanetto dal fisico marmoreo era nato per essere il migliore, il numero uno. E lui era nato per essere il numero due.

Quella scena gli aveva fatto male al cuore, tant'è che aveva paura che gli prendesse un infarto.
Poi tirò un sorriso enigmatico accompagnato da una scrollata di spalle.
Park Jimin? E chi se ne fotte, mica tutti possono chiamarsi come lui, è già tanto se in Corea esistono pochi cognomi e deve condividere il suo con altre settecentomila persone.
Decise di saltare la lezione di ballo, dopotutto non era la prima volta che lo faceva. Merito della sua pigrizia e dell'irrefrenabile voglia di oziare.
Si chiuse in camera e si buttò a peso morto sul suo lettino, prendendo da chissà dove carta e matita e scribacchiandovi qualcosa di molto simile al testo di una canzone. Decise anche di congelare il suo debole cuore in una capsula fredda, ghiacciata.
Lo avrebbe scongelato solo quando era necessario, ad esempio per scrivere, proprio come in quel momento.






Tra squat, esercizi per rafforzare cosce e glutei e nuovi passi di danza che sarebbero entrati a far parte della futura coreografia dei Bangtan Boys, la porta dell'enorme sala si spalancò senza preavviso. L'uscio rivelò l'esile figura di Song Jae Rin, l'insegnate mise in pausa lo stereo.

- Ragazzi, sto avvisando tutti. Siete invitati al mio mega party per il mio compleanno!- esclamò con un urletto degno di una fangirl.
Si esibì con un paio di saltelli e un orrendo - quanto perfetto - aegyo. Si vedeva che aveva la stoffa per essere Idol.
Abbandonò la sala, e con lei la scia inebriante di profumo costoso, richiudendosi la porta dietro le spalle. Di lei rimaneva solo il fastidioso suono che emettevano i suoi fottutissimi tacchi a spillo.
Shin Hye si chiese se fosse l'unica a sperare in una sua caduta, insomma, è difficile camminare su trampoli di quindici centimetri!
Per poco non rise al pensiero, o si sarebbe beccata i richiami di Melanie e le tirate di capelli di Karl, a volte si diceva che tutta quella violenza era illegale.
La musica ripartì, Moves like Jagger dei Maroon 5 e Christina Aguilera rimbombava in tutta la stanza, i ragazzi ripresero a muoversi energicamente, sembrava fosse l'unica ad essersi incantata con lo sguardo.
Il piccolo Jungkook le scosse una spalla, rivolgendole uno sguardo interrogativo. Prima che Karl inveisse contro di lei, si riprese dallo stato di trance e tentò di copiare i passi degli altri alla meno peggio, ringraziando il suo dolcissimo dongsaeng con uno sguardo riconoscente.





























* * *


























Appena terminate le ennesime ore stancanti, nel dormitorio non si fece altro che parlare del meraviglioso party di 'quella strafiga di Song Jae Rin'.
La notizia era corsa così velocemente che un fulmine in confronto era più lento di un bradipo.
Namjoon e Taehyung furono i primi a prendere l'argomento, irrompendo in stanza e andando alla ricerca di tutte le cose che servivano per la doccia.
Quasi non fecero caso a Yoongi bello addormentato, un sorriso sereno a dipingergli il volto.

- Ragà, secondo voi dovremmo proprio andarci?- esordì il leader.

- Dove?- fece Jimin con sguardo perso. Lo scappellotto scherzoso di Taehyung arrivò puntuale alla sua nuca.

- Scendi dalle nuvole, pabo- ridacchiò.

- Una cosa del genere detta da Kim Taehyung è un'offesa!- a lui si unì - con sua grande sorpresa - Shin Hye.
Si trattenne dal rincorrerla e farla morire soffocata con il solletico borbottando un aish soppresso da un colpo di tosse, tanto per schiarirsi la voce.

- Personalmente, non andrei alla sua festa manco se fosse la più divertente del mondo-

- Dici sul serio? Eppure a scuola lo sanno tutti che...- prima che Taehyung si lasciasse sfuggire qualche parola di troppo, Namjoon si fiondò addosso alla sua schiena e gli tappò la bocca, urlando un 'lalala' fuori luogo e annunciando al resto della combriccola che sarebbero andati a fare la doccia.
Shin Hye era a dir poco confusa e Jimin non lo era certo di meno.

- Cosa sanno tutti a scuola?- domandò con nonchalance.

- Non ne ho idea, dipende da che cosa si tratta-

La mora deglutì pensierosa, incrociando le braccia al petto. Jimin le si avvicinò, cingendole i fianchi con le braccia e stampando un bacio sulla sua fronte, sussurrandole un flebile 'sta' tranquilla'. Prese le sue cose e fece per lasciare la stanza, quando si accorse di essere seguito da lei.

- Ah-ah! Non permetto alla mia ragazza di farsi la doccia con sei uomini- il viso del castano assunse un'espressione dura e corrucciata.

- Eh?- ridacchiò beffarda lei. Jimin le indicò il bagno della camera da letto.

- Vai lì dentro, forza!- la spinse via e chiuse la porta, tirando un sospiro felice. Shin Hye si portò la mano all'altezza del petto, il suo cuore batteva fortissimo.
L'aveva appena definita sua ragazza e aveva mostrato i primi - non avendo notato quelli precedenti alla confessione - segni di gelosia.
Aveva voglia di correre come una pazza per tutto il perimetro di quella minuscola stanza senza un motivo preciso. Poi si accorse che in realtà non era sola e che con lei c'era un Yoongi appisolato alla grande.
Si disse che non era un problema e che poteva benissimo chiudersi a chiave, e così fece.
Al ritorno si accorse che il corvino stringeva al petto un foglio con fare protettivo, come se quel pezzo di carta fosse la sua unica ragione di vita.
Sia chiaro, Shin Hye era una brava persona e non si era mai azzardata a prendere le cose degli altri senza permesso, ma la curiosità era così grande che non resistette e glielo sfilò lentamente dalle braccia.
Lesse il contenuto, giusto le prime frasi, per poi accorgersi che il soggetto principale era lei.
Il labbro inferiore tremò e una lacrima solitaria rigò il suo viso, non credeva che Yoongi potesse provare tali sentimenti nei suoi confronti. Rimise a posto il foglio e si distese sul suo letto, tirando su col naso.
Non le piaceva rifiutare di dare una possibilità a qualcuno, ma non pensava che fosse stato il primo ad accorgersi di lei - come ragazza si intende.
Avrebbe dovuto capirlo dai suoi piccoli gesti significativi.

Prima di crollare nel mondo dei sogni sussurrò tra sè un 'mi dispiace tanto hyung-nim'.




























* * *
































La sera della festa non tardò ad arrivare, e a malincuore i Bangtan erano stati costretti a partecipare da una Jae Rin alquanto minacciosa.
'Se nessuno di voi baldi giovani non si presenta ai miei diciotto anni vi faccio diventare delle insulse femminucce!': la frase con cui aveva esordito.
Molto fine per essere una ragazza, estremamente educata per essere la leader di una futura girlband. Dava l'esempio.



Gli otto ragazzi decisero di sforzarsi e sfoggiare un sorriso da star a quel fottuto party per figli di papà, dopotutto era anche un'occasione per provare i sorrisi finti, dal momento che avrebbero sfondato nel mondo della musica da un istante all'altro.
Ricevettero il permesso di uscire a tarda serata direttamente dal loro coreografo, Jimin ridacchiò ironico intuendo il motivo per cui l'aveva fatto.
Corrotto, cafone, pervertito, maniaco, stronzo, violento e idiota di un insegnante, questi erano i termini che pensava mentre indossava la camicetta bianco latte.
I pantaloni in pelle neri mettevano in risalto le sue muscolose cosce e, in generale, le sue gambe da urlo.
L'intero popolo femminile avrebbe peso dalle sua labbra, anche se l'unica che doveva farlo era Shin Hye.
E a proposito di lei, data la sua identità, fu costretta a mettere lo smoking e a spettinarsi i capelli, tanto per renderli un po' bastardi. Il castano non fece altro che mangiarsela con gli occhi, aveva un certo fascino persino in versione maschile.
Una volta usciti via dalla BigHit, gli otto ragazzi si intrufolarono nella limousine e attesero durante il viaggio, chi distraendosi con un po' di musica, chi disegnando cerchi concentrici sul vetro dell'automobile.
Giunti a destinazione, si ritrovarono di fronte ad un immenso giardino fiorito e ben curato, con gli alberelli a forma sferica e motivi floreali sulla striscia di erba che separava il giardino dall'ingresso della villa.
Inutile dire che si chiedevano come mai si ostinava a diventare Idol quando i soldi non le mancavano.
Probabilmente era il suo sogno, sia chiaro, ma di certo con dei genitori del genere che ti permettono di dare feste improvvise e che al contempo non hanno manco la faccia per presentarsi all'Happy Parents' Day si può fare qualsiasi cosa.
Non ebbero neanche il tempo di suonare al campanello che vennero accolti da dei calorosi abbracci da parte della festeggiata (vestita in modo provocante e con un vestitino inguinale, ovviamente).
Si fiondò addosso a tutti, in particolare a Jimin, saltando bellamente Shin Hye.


Il resto della serata lo passarono tra sorsi di tequila, chiacchierate con alcune ragazze più grandi e balli sfrenati al centro della pista (si parla di Hoseok e Taehyung), tanto per passare il tempo.
La situazione rimase identica fino a quando Jae Rin, accompagnata dalle sue adorabili amichette del cuore, non si decise a tenere un discorso, manco fosse la presidentessa d'America.

- Ragazzi e ragazze ho una cosa da dirvi: come sapete, sono una persona molto timida e chiusa- a quell'affermazione si elevò un boato di urla e schiamazzi in segno di protesta.

- Stavo scherzando, un po' di ironia!- tirò una risata stridula lei.

- Dicevo, come sapete, sono una gentilissima persona che ci ha tenuto a festeggiare il compleanno con degli amici speciali come voi- si interruppe un attimo, giusto il tempo di borbottare qualcosa all'orecchio delle sue ancelle e fare una smorfia con la bocca.
Fu capace di individuare Shin Hye nella folla e inviarle un'occhiataccia, tanto era l'astio che provava nei suoi confronti.

- In particolare, volevo che uno di voi cantasse una canzone per me-

Silenzio. Si sentivano i grilli canticchiare.
Tutti erano terrorizzati dall'indice accusatorio di Jae Rin, che prima o poi si sarebbe fermato e avrebbe indicato il tizio che doveva cantare per lei.

- Kim Youngjae, voglio che mi canti I will always love you di Whitney Houston-

La diretta interessata aggrottò le sopracciglia, quella canzone era difficilissima per una donna, figuriamoci per un uomo!
Cos'aveva in mente Jae Rin?

Intanto le tre arpie avevano avviato un coro che invocava il suo nome, e così fu costretta ad alzarsi dallo sgabello del bancone dei drink e dirigersi verso la pista, sotto lo sguardo soddisfatto della folla adorante e quello preoccupato dei suoi hyung.
La festeggiata si fece da parte e diede il microfono alla mora, che lo impugnò e lo tenne stretto al suo petto, quasi avesse paura di cantare.
Di solito non soffriva di sindrome da palcoscenico, ma in quel momento si sarebbe volentieri sepolta viva accanto a Tutankhamon.

La base partì, Shin Hye deglutì e chiuse gli occhi, come se stesse giocando a mosca cieca con i suoi cuginetti.
Le prime parole in musica rieccheggiarono nell'intera villa, la voce tremava un po' ma nulla di grave. Pian piano prese sicurezza e alzò lo sguardo, lasciandosi sfuggire un sorriso ingenuo nell'incrociare lo sguardo felice di Jimin.
Tutto tranquillo e normale fino a quando non arrivò al ritornello: prima che potesse esordire con quell'agognato and I, una cascata d'acqua ghiacciata cadde addosso a lei dal soffitto.
Successe in meno di una frazione di secondo, ed era tutta bagnata.
Si accorse che, nonostante avesse messo la fasciatura al seno, le forme femminili si notavano comunque. Capì l'intento di Jae Rin, lo capì davvero.
Prima che i presenti potessero fare due più due e scoprire la verità, Jimin si fiondò addosso alla ragazza e la coprì con la sua camicia, lasciando allo scoperto i suoi addominali.
Nessuno si curò del gesto d'affetto nei confronti della ragazza, la folla adorante urlava eccitata alla vista del fisicaccio di Park Jimin.
Levò il microfono dalle mani di Shin Hye e si rivolse al pubblico con un 'fate tutti schifo'.




Gironzolarono per un po' alla ricerca del bagno, il castano la fece accomodare su una sedia e le passò un asciugamano sulla testa, massaggiando delicatamente.

- Avrei dovuto trattenerti, scusami- mormorò affranto. Shin Hye singhiozzò, dapprima piano, poi sempre più forte.

- Che stai facendo?- le chiese lui. Lei scosse la testa e si strofinò il naso con l'indice.

- Non azzardarti a piangere per una come lei, capito? O ritorno lì e combino un casino-

- N-no stai qui- sussurrò lei.

- Stai qui con me- continuò.

Jimin tirò un sorriso incerto e l'abbracciò, non curandosi del fatto che stavano rischiando di prendersi un malanno.
Jae Rin ebbe la faccia tosta di irrompere nel cesso e rivolgere un'occhiata minacciosa ai due.

- Park Jimin, non te la farò passare liscia!- urlò.
Il castano le inviò uno sguardo di sfida, il sorrisetto diagonale s'ingrandiva sempre di più.
Prese il viso di Shin Hye e unì le labbra alle sue in un dolce bacio improvviso. La ragazza sgranò gli occhi e mugolò qualcosa di incomprensibile all'interno della bocca del ragazzo, lui per ripicca dischiuse le labbra e inserì la lingua.
Jae Rin sbattè i piedi a terra un paio di volte e abbandonò la stanza. Corse via, una lacrima solcò il suo viso.

La festa doveva andare avanti.


***
Annyeong popolo! Questo è il mio modo di dirvi 'Buona Pasqua'... sì, prendetelo come se fosse un uovo di cioccolata, lol xD che dire, vi avevo avvisato per quanto riguarda Jae Rin, il prossimo capitolo sarà una 'rivelazione' per gli altri membri *no vabbè, ho già spoilerato tutto* e inoltre ci sarà anche una scena un po'... così... ehm. VABBE' AVETE CAPITO >////<   e comuuunque questa - lo ribadisco - non è stata e non sarà l'unica marachella di Jae Rin, nell'ultimo capitolo ne combinerà una piuttosto grave, tanto da compromettere la futura carriera di Shin Hye. Io mi fermo con gli spoiler o va a finire che vi riassumo gli ultimi due capitoli che rimangono. Vi avviso che ritornerò molto presto con una storia a rating rosso (oops) e con un'altra (ancora in corso) a cui tengo molto, spero tanto le apprezziate tutte e due :) intanto vorrei ringraziare tutte le persone che continuano a leggere la storia, _ChocolateKookie_ che mi sostiene sempre e in generale tutte le persone che leggono la storia ^^ vi lascio e scappo via, bacioniiiiii   _MartyK_ <3
   
 
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