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Autore: Amy2205    17/04/2017    3 recensioni
Sequel di 'L'angelo della morte'. Draco è ormai diventato un mangiamorte ma il suo cuore è ancora legato a Ginevra. Ginny dal canto suo, per quanto innamorata del biondo, non ne vuole più sapere di lui. Ricomincia così Hogwarts, un nuovo anno, più duro grazie ai Carrow e al nuovo preside. Ma riuscirà Ginny a sopravvivere? Riuscirà l'amore a trionfare?
Leggete e scoprirete.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy | Coppie: Draco/Ginny, Fred Weasley/Hermione Granger, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sulle ali di un angelo'
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Vorrei essere la canzone per cui non vedi l'ora di uscire da una galleria.
O anche solo quella che ti fa chiudere i finestrini
Vorrei essere la canzone che lasci finire prima di scendere dalla macchina
Quella che ti fa sentire che non sei sola nel traffico
Lo stato sociale
 
 
 
 E passare come piccole stazioni di provincia appena presa l'autostrada
E restare come gli ultimi ubriaconi per l'ultimo lento a luci accese
 
 
C’era una cosa che Draco aveva sempre segretamente amato di Ginevra: quando canticchiava sotto voce, mentre pensava. Lei non se ne accorgeva mai troppo presa dai suoi pensieri, ma a volte socchiudendo gli occhi, schiudeva le labbra e intonava qualche dolce melodia. Draco, dal suo letto, si alzò e corse verso il balcone, ammirando la sera che tingeva il cielo di un blu notte carico ed acceso. A Draco era sempre piaciuto ammirare l’alba, il sole che rinasce dal nulla. Ricordava un po’ la rinascita di una fenice. Eppure, per quanto indubitabilmente fosse meravigliosa la luce del sole all’alba, c'era qualcosa che ancora riusciva ad essere più bello della luce dell’alba, ed era per la precisione quando, per incomprensibili giochi di correnti, scherzi di venti, bizzarrie del cielo, sgarbi reciproci di nubi difettose, e circostanze fortuite a decine, una vera collezione di casi, e di assurdi - quando, in quella luce irripetibile che è la luce della sera, pioveva. C’era il sole, il sole della sera, e pioveva. Quello era il massimo per il ragazzo. E non c'era uomo, secondo il serpe verde, per quanto limato dal dolore o sfinito dall'ansia, che di fronte a un'assurdità del genere non sentisse da qualche parte rigirarsi un'irrefrenabile voglia di ridere. 
Poi magari non rideva, veramente, ma se solo il mondo fosse stato un sospiro più clemente, sarebbe riuscito a ridere. Perche era come una colossale e universale gag, perfetta e irresistibile. Una cosa da non crederci. Un'emozione.
 
-Draco, cosa ci fai ancora sveglio?- la voce preoccupata di Narcissa, raggiunse le orecchie del ragazzo.
 
-Stavo pensando...- disse il biondo, continuando ad osservare l’orizzonte.
 
Narcissa lo osservò apprensiva. Quel ragazzo era cambiato molto e troppo velocemente, stava perdendo gli anni migliori della su vita, rinchiuso in un castello, circondato dai mangiamorte.
 
Ti stanno consumando
 
-Draco, c’è niente che possa fare per vederti nuovamente felice?- chiese di nuovo la mamma.
 
Il ragazzo si voltò verso di lei e con un sorriso triste, guardò quella donna e l’ammirò per come riuscisse ad essere indifferente di fronte alle ingiustizie del mondo. Poi, senza risponderle, la sorpassò e si diresse verso la biblioteca del castello, lì avrebbe avuto un po’ di pace.
 
 
 
Era passata una settimana da quando Malocchio era stato ucciso dai mangiamorte. La famiglia Weasley aveva cercato di riprendersi, svolgendo le semplici azioni quotidiane che donavano un po’ di felicità.
 
Il giorno delle nozze di Fleur e Bill era giunto. Tutta la famiglia Weasley aveva lavorato duro, curato i minimi dettagli e spedito centinaia di inviti. Tutto doveva essere perfetto!
Quella mattina, Ginny si stava preparando nella sua camera, Hermione dormiva ancora.
 
Devo essere perfetta! O Bill non me lo perdonerà mai!
 
Pensò la rossa, mentre finiva di truccarsi. Si infilò il vestito. Un semplice abito azzurro, ricoperto da pizzo nero sul busto. Sulle spalle indossò un velo di tulle e guardandosi allo specchio si sentì soddisfatta.
Pensò a quando era ad Hogwarts, a quando lei, Astoria ed Hermione si era sigillate nel dormitorio delle serpi pur di apparire favolose e far cadere ai loro piedi i loro ragazzi.
Sorrise malinconica e poi scese le scale, alla ricerca di qualcuno che potesse chiuderle quella maledette zip che le lasciava scoperta la schiena nivea.
Il caso volle che Ginny incontrò solamente Harry, nella Tana ancora addormentata.
 
Mio Dio...
 
Scese gli ultimi gradini silenziosamente. Harry, non si era accorto del suo arrivo, preso com’era nel leggere il giornale.
 
Ginny è solamente una cerniera! Non fare la bambina
 
-Mi chiudi la zip?- disse, con tutto il fiato che disponeva nei polmoni.
 
Harry sussultò un attimo e volgendo lo sguardo sulla schiena nuda di Ginny, sentì uno strano formicolio attraversargli le gambe.
Senza proferir parola, le si avvicinò e stando attento ai capelli, le chiuse l’abito.
Ginny si voltò di colpo e lo osservò negli occhi.
 
-Sembra sciocco, no? Un matrimonio...- sussurrò la ragazza, cercando di mascherare l’imbarazzo.
 
Harry però non rispose e continuò ad osservarla, come in contemplazione.
 
-Visto quello che sta succedendo...- provò di nuovo Ginny.
 
-Magari è il motivo migliore per farlo, per quello che sta succedendo- sussurrò lui, avvicinandosi.
 
Ginny si ricordò ciò che a Natale era successo sotto quello stesso tetto.

 
-Ron è andato a letto?-
-Non ancora, no-
-Ti si è slacciata- sussurrò
Finito il nodo, si alzò in piedi e lo vide di fronte a sé. Quegli occhi verdi che la osservavano, la sua figura che avanzava dolcemente, Ginny era paralizzata. Sapeva cosa sarebbe successo se non si fosse spostata, eppure rimaneva lì. Ferma. Aspettando qualcosa o qualcuno, perché in cuor suo, Ginny sapeva che stava per succedere qualcosa. Così mentre Harry la stava per baciare sul quel pianerottolo polveroso, sentirono un rumore provenire dal giardino. Subito i due si girarono verso la finestra e quello che videro li lasciò a bocca aperta.
 
 
Quella volta però, in quel fresco giorno estivo, nessun mangiamorte era intervenuto in aiuto di Ginny e così Harry la baciò.  Ginevra però non possedeva la forza per staccarsi da quelle labbra calde e un poco screpolate. Aveva bisogno di amore quello vero, puro, con la A maiuscola. Un amore che Draco le aveva dimostrato solo in parte e in una maniera del tutto particolare. Così Ginevra Weasley non si staccò da quel bacio tanto sbagliato. A volte le cose, gli avvenimenti, sembrano accadere per caso, ma il caso non è mai casuale, è li che ti aspetta a modo suo. Vuol dire che alle volte il caso aspetta proprio te e non per caso, ma per destino appare come caso. Bisogna cogliere il positivo che il caso per destino offre.

-Ullalà- la voce di George, riportò alla realtà i due ragazzi.

Ginny si scostò da Harry confusa e scappò in camera.

Cosa ho fatto? Cosa mi è preso?!

Harry, molto soddisfatto si voltò verso George, che indossava una benda attorno alla fronte e un cucchiaio era posto in questa, come decorazione. Harry gli sorrise e poi si volatilizzò nel giardino, illuso che Ginny fosse finalmente sua.

 
Vorrei essere la canzone per cui stringi le cuffie di nascosto in metropolitana
O che canti quando sei sola per strada e quando passa qualcuno fai finta di sbadigliare
Vorrei essere la canzone che ti fa perdere il filo del discorso
La canzone che ti dice chi sei senza fartelo capire
 
 
Hermione si stava vestendo canticchiando sorridendo  la marcia nuziale, quando Ginny entrò sconvolta in camera.

-Buongiorno anche  a te- disse Hermione, vedendo l’amica cercare qualcosa nella stanza con aria confusa.

La rossa la ignorò e questo parve del tutto strano alla Grifona, che finendo di mettersi il mascara andò verso l’amica.

-Cosa hai combinato questa volta?- chiese quasi divertita.

Era incredibile come riconoscesse i momenti in cui Ginny aveva combinato qualcosa di strano.

-Ho baciato... Harry mi ha baciata!- disse la ragazza, con gli occhi imbevuti di confusione.

Hermione si portò la mano alla bocca.

-E.. e tu? Voglio dire ti sei staccata, no?-

Il silenzio di Ginny, fece alzare gli occhi al cielo alla mora.

-Gin...-

-..Sai-  la interruppe subito la rossa -Non è quello che ho provato che non mi ha fatto fermare ma quello che non ho provato. Puoi capirlo, Herm? È quello che non ho provato. Ho provato una marea di sensazioni in quei pochi secondi, ma non c’era l’amore. C’era soltanto tanto affetto e tanto calore e soprattutto non c'era una fine. Quello che non ho provato è dove finiva tutto quello. La fine dell’amore.
Ora tu pensa: la vita. La vita inizia. La vita finisce.  Tu lo sai. Non è infinita.  Tu, sei infinito, e dentro la tua vita, infinite sono le sensazioni che puoi provare. La vita finisce. Tu sei infinito. Questo a me piace. Questo lo si può vivere. E ognuno vuole trovare l’amore nella propria esistenza, è per questo che ho baciato Harry...-

-...Per capire se con lui poteva esserci una qualche sorta di amore- terminò infine Hermione.

Ginny sorrise, grata che come sempre Hermione l’aveva capita.

-Appurato questo discorso platonico, oggi voglio solamente divertirmi, quindi anche se apparisse Draco Malfoy in persona, tu starai sempre accanto a me- disse seria la mora.

Ginny sorrise più che soddisfatta all’idea.

-Non ti libererai così facilmente di me- confermò la piccola Weasley, aiutando Hermione con le forcine.

 
E scordare le parole quando suono
Se per caso penso a te
Siamo soli mentre chiudono i locali
 
 
Harry, Ron, Fred e George erano nell'orto fuori dall'enorme padiglione bianco, in attesa degli invitati.

-Quando mi sposo io- dichiarò Fred, strattonandosi il colletto del vestito –non voglio nessuna di queste assurdità. Potrete mettervi quello che volete e infliggerò alla mamma un bell’ incantesimo Petrificus finché non sarà tutto finito-

-Non è andata così male stamattina tutto sommato- osservò George -Ha pianto un po' per l'assenza di Percy, ma chi lo voleva? Oh, cielo, preparatevi... ecco che arrivano-

Dal nulla, una alla volta, figure dai colori vivaci cominciarono ad apparire al limitare del cortile. Nel giro di pochi minuti, una processione prese a serpeggiare attraverso il giardino diretta al padiglione. Fiori esotici e uccelli incantati fluttuavano sui cappelli delle streghe, sulle cravatte dei maghi brillavano gemme preziose; il chiacchiericcio eccitato divenne sempre più forte, soffocando il ronzio delle api man mano che la folla si avvicinava alla tenda.

-Ottimo, me sembrato di vedere qualche cugina Veela- disse George, allungando il collo per guardare meglio -Avranno bisogno che qualcuno gli spieghi le usanze inglesi, ci penso io...-

-Non così in fretta, Lobo Solitario- intervenne Fred.

Sfrecciò oltre il branco di streghe di mezza età che guidavano la sfilata e:

-Ecco... permettez-moi di assister vous-  cinguettò a una coppia di graziose fanciulle francesi, che con una risatina si fecero scortare dentro.

A George rimasero le streghe di mezza età, Ron si incaricò di accompagnare Perkins, l'anziano collega di suo padre al Ministero, mentre a Harry toccò una vecchia coppia sorda.
Dopo poco arrivò perfino Hagrid a bordo del suo sidecar. Non riuscendo però a frenare in tempo, il gigante riuscì a demolire un parte dell’enorme tendone, facendo imprecare Arthur.
Mentre il signor Weasley riparava il danno e Hagrid urlava le sue scuse a chiunque gli capitasse a tiro, Harry tornò di corsa all'ingresso e trovò Ron, in compagnia di zia Muriel.

-Ho appena incontrato la sposa, non è stupida come sembra nelle foto. Le ho appena spiegato come deve portare la mia tiara-  urlò a Harry -Opera dei folletti, sai, è un cimelio di famiglia da secoli. è una bella ragazza, però... è francese. Beh trovami un bel posto, Ronald, ho centosette anni e non posso stare troppo in piedi-

Ron scoccò a Harry uno sguardo eloquente e non riapparve per parecchio tempo; quando si rividero all'ingresso, Harry aveva sistemato un'altra decina di persone. Il padiglione ormai era quasi pieno e fuori non c'era più la coda.

-È un incubo, zia Muriel- disse Ron, asciugandosi la fronte con una manica -Veniva tutti gli anni per Natale, poi grazie al cielo si è offesa perché Fred e George le hanno fatto esplodere una Caccabomba sotto la sedia a cena. Papà dice sempre che li escluderà dal testamento... come se gliene importasse qualcosa, di questo passo diventeranno più ricchi di chiunque altro in famiglia... Cavolo!- aggiunse, e batté le palpebre vedendo Hermione che li raggiungeva di corsa.

-Sei bellissima!-

-Sempre questo tono sorpreso- replicò Hermione, però sorrideva.

Portava uno svolazzante vestito lilla e scarpe in tinta, col tacco alto; i suoi capelli erano lisci e luminosi.

-Tua zia Muriel non approva, l'ho incontrata di sopra mentre dava la tiara a Fleur. Ha detto: 'Oh, cielo, questa è la figlia di Babbani?' e poi ha aggiunto: 'Brutto portamento e caviglie secche'-

-Non prenderla come un fatto personale, è maleducata con tutti- disse Ron.

-State parlando di zia Muriel?- s'inserì George, riemerso dal tendone con Fred.

-A me ha appena detto che ho le orecchie asimmetriche. Vecchia megera. Vorrei che zio Bilius fosse ancora vivo; ai matrimoni faceva schiantare dalle risate-

-Non era quello che ha visto un Gramo ed è morto ventiquattr'ore dopo?- chiese Hermione.

-Beh, sì, era andato un po' fuori verso la fine- ammise Fred.

-Ma prima che perdesse la zucca era l'anima delle feste- aggiunse George.

-Si scolava una bottiglia intera di Whisky Incendiario, poi correva sulla pista, si alzava il vestito e cominciava a cavarsi mazzi di fiori dal...-
-Sì, davvero affascinante- lo interruppe Hermione.

Harry era piegato in due dalle risate.

-Non si è mai sposato, chissà perché- osservò Fred.

-Inspiegabile-  convenne Hermione, sfidandolo con lo sguardo.

Ridevano così tanto che nessuno notò il ritardatario, un giovane con i capelli scuri, un gran naso ricurvo e folte sopracciglia nere, finché non consegnò il suo invito a Ron e disse, lo sguardo puntato su Hermione:

-Sei daffero pelissima-

-Viktor!- strillò lei, lasciando cadere la borsetta di perline, che fece un rumore sproporzionato rispetto alle sue dimensioni.

Arrossì, si chinò per raccoglierla e disse:

-Non sapevo che ti avessero... santo cielo... che bello vederti... come stai?-

Le orecchie di Ron erano di nuovo scarlatte e Fred lanciò uno sguardo assassino al ragazzo impellicciato  Dopo aver esaminato l'invito di Krum come se non credesse a una parola di quel che c'era scritto, chiese a voce troppo alta:

-Come mai sei..?-

-Mi ha infitato Fleur-  rispose Krum, inarcando le sopracciglia.

Harry, che non aveva nulla contro di lui, gli strinse la mano; intuì che sarebbe stato prudente allontanarlo da Ron e pure da Fred.

Chissà perché anche Fred fa così...

Così il prescelto si offrì di accompagnarlo al suo posto.

-Tuoi amici no hanno molto piacere di rifedere me- disse Krum entrando nella tenda ormai affollata.

Harry, Ron e Hermione presero posto in seconda fila, dietro Fred e George. Hermione aveva ancora le guance rosse e Ron le orecchie scarlatte. Dopo qualche istante borbottò a Fred:

-Hai visto che stupida barbetta si è fatto crescere?-

Fred rispose con un grugnito piuttosto cattivo.

Faceva caldo e un senso di nervosa attesa aveva riempito la tenda, il brusio interrotto ogni tanto da risolini eccitati.
Un attimo dopo Bill e Charlie apparvero in fondo alla passatoia, entrambi in abito da cerimonia, con una gran rosa bianca all'occhiello. Fred fece un fischio e le cugine Veela scoppiarono a ridere. Poi la folla tacque mentre si diffondeva la musica: a quel che pareva, veniva dai palloncini dorati. Un grande sospiro collettivo si levò dal consesso di maghi e streghe quando Monsieur Delacour e Fleur risalirono la passatoia, lei fluttuando, il padre a balzelloni e sorridente. La sposa indossava un abito bianco molto semplice e sembrava emanare un'intensa aura argentea. Mentre di solito il suo splendore oscurava tutti gli altri, oggi irradiava bellezza su chiunque avesse intorno.
Ginny ancora più bella del solito raccolse molti fischi da parte di parenti francesi e ricevette molti sguardi, che né a Harry né ai fratelli Weasley sfuggirono.

-Sì, la mia tiara valorizza il tutto- bisbigliò zia Muriel piuttosto sonoramente -Ma devo dire che il vestito di Ginevra è troppo scollato-

Ginny si guardò attorno sorridendo, fece l'occhiolino a Hermione e si voltò di nuovo. La mente di Harry vagò molto lontano dal tendone, ai pomeriggi trascorsi con lei a cercare nuove tattiche per giocare a Quidditch o al bacio di quella mattina. Sembrava che fossero passati secoli.

-Vuoi tu, William Arthur, prendere Fleur Isabelle...?-

In prima fila, la signora Weasley e Madame Delacour singhiozzavano piano nei loro straccetti di pizzo. Un suono di trombone dal fondo annunciò a tutti che Hagrid aveva estratto uno dei suoi fazzoletti-tovaglia. Hermione si voltò per sorridere a Harry,  anche lei aveva gli occhi colmi di lacrime.

-... dunque io vi dichiaro uniti per sempre-

Il mago coi capelli a ciuffi levò la bacchetta sopra le teste di Bill e Fleur e una pioggia di stelle d'argento cadde su di loro, avvolgendo in una spirale le due sagome abbracciate. Mentre Fred e George davano il via agli applausi, i palloncini dorati esplosero, liberando uccelli del paradiso e campanelle d'oro che unirono canto e suono al fragore.
Dopo poco le sedie galleggiarono con grazia nell'aria mentre le pareti di tela svanivano, e tutti si ritrovarono sotto un gazebo sorretto da pali dorati, con una gloriosa vista dell'orto illuminato dal sole e della campagna intorno. Una pozza di oro fuso si allargò a formare una lucente pista da ballo; le sedie calarono attorno a piccoli tavoli addobbati di tovaglie bianche e la banda in divisa dorata marciò verso un podio.

-Perfetto- commentò Ron, mentre i camerieri spuntavano da tutte le parti, alcuni reggendo vassoi d'argento carichi di succo di zucca, Burrobirra e Whisky Incendiario, altri con pile di tartine e tramezzini.

-Dovremmo andare a congratularci!- suggerì Hermione, alzandosi in punta di piedi per vedere dov'erano spariti Bill e Fleur, inghiottiti da una folla benaugurante.

-Avremo tutto il tempo dopo- rispose Ron scrollando le spalle.

Prese quattro Burrobirre da un vassoio e ne porse una a Harry.

-Hermione, occhio, andiamo a cercare un tavolo... non di là! Non voglio stare vicino a zia Muriel...-

-Sei sempre molto carino con lei Ron- disse Ginny, facendogli l’occhiolino.

Li guidò attraverso la pista vuota, guardando a destra e a sinistra: Harry era sicuro che Ron volesse stare alla larga da Krum. Dall'altro lato del tendone, gran parte dei tavoli erano occupati.

-Ti va bene se ci sediamo qui?-  chiese Ron a Hermione.

Hermione annuì allegra, così i quattro ragazzi, subito raggiunti da Fred e George si sedettero.

-Il papà è andato a portare il nostro regalo a Bill e Fleur- disse Fred, prendendo posto vicino ad Hermione e passandosi una mano tra i capelli.

-Cos'è  una fornitura a vita di Radigorde?-  domandò Ron.

Ginny gli diede un calcio sotto il tavolo, ma colpì Harry che, annebbiato dalle lacrime di dolore, perse il filo della conversazione per qualche momento.

-Oh scusami Harry- disse lei, preoccupata.

La banda aveva cominciato a suonare. Bill e Fleur aprirono le danze tra gli applausi; dopo un po' il signor Weasley condusse Madame Delacour in pista, seguito dalla signora Weasley con il padre di Fleur.

-Mi piace questa canzone- commentò Hermione, dondolando a ritmo di valzer.

Prima che Ron potesse dire qualcosa, Fred le porse la mano e la condusse al centro della pista e cominciarono a ballare.
Ginny sorrise felice, anche se in cuor suo sapeva quanto Hermione volesse in realtà Ron e non Fred.

Quando lo capirà saranno guai...

Viktor Krum si era seduto al posto di Fred. Ginevra parve gradevolmente confusa.

Cosa ci fa qua? Hermione è là che balla...

Con un cipiglio cupo il ragazzo, chiese:

-Vieni a ballare?-

Ginny sembrò sorpresa, guardò George che sembrava più sorpreso di lei e poi Harry che rodeva vistosamente. La ragazza accettò, sorpresa e compiaciuta, e si alzò: sparirono insieme nella folla sempre più fitta.

-Ah, atesso stanno inzieme?- chiese Krum, perplesso, facendo riferimento a Fred ed Hermione.

-Chi li capisce è bravo-

Ginny sorrise per tutto il tempo, mentre la presa di Krum si faceva sempre più salda su di lei.

-Anke te fei dipentata pella!- le confessò.

La grifondoro arrossì e capì che era meglio cambiare aria. Lo ringraziò velocemente e approfittando della presenza di Fred vicino a lei, si staccò dal bulgaro e raggiunse il fratello.

-Dove hai lasciato Herm?- gli chiese subito, senza peli sulla lingua.

-Non lo so Gin... secondo te sarebbe fattibile? Me e lei, intendo?-

-Fred, io non ne ho idea se tu ed Hermione stareste bene insieme- cominciò la rossa, stringendo la mano del fratello e continuando a ballare – So però che molte persone passano la vita come dei falliti, perché in attesa del 'momento giusto' per iniziare a fare qualcosa. Fred non aspettare. Il momento non potrà mai essere quello 'giusto'. Inizia dove ti trovi, inizia ora-

Fred la guardò incerto.

-Dimmi un po’ Gin... hai fumato l’erba di zia Muriel..?-

-Ohh Fred, sto solo dicendo che ti devi buttare! Solo così saprai se tu ed Hermione... Ma insomma Fred! Ti sembro la tipa che si mette a fumare l’erba di zia Muriel?!?- si arrabbiò di colpo Ginny.

Il rosso scoppiò a ridere e poi abbracciò forte a sé la sorella.

-Cosa farei senza di te!-

-Sareste tutti persi!- rispose lei sarcastica.

I due fratelli si avviarono così al tavolo dove avevano lasciato gli amici.
 
 
 
Harry stava morendo dalla gelosia.

Possibile che dopo questa mattina, Ginny si metta a ballare con quel Viktor?!

Fissò dritto davanti a sé, notando a malapena ciò che accadeva intorno, e non si accorse che Hermione era sbucata dalla folla finché non avvicinò una sedia.

-Non ce la faccio più- ansimò.

Si sfilò una scarpa e si massaggiò la pianta del piede.

-Ron è andato a prendere altre Burrobirre-

Hermione tacque e lo guardò.

-Harry, ti senti bene?-

Harry non sapeva da dove cominciare, ma non ce ne fu bisogno. In quel momento, qualcosa di grosso e argenteo arrivò dall'alto attraverso la tenda sulla pista. Aggraziata e lucente, la lince atterrò lieve in mezzo ai ballerini esterrefatti. Le teste si voltarono, i più vicini rimasero assurdamente paralizzati a metà della danza. Poi il Patronus parlò con la voce forte e fonda di Kingsley Shacklebolt.

- Il Ministero è caduto. Scrimgeour è morto. Stanno arrivando-

Tutto era sfocato, lento.
Harry e Hermione balzarono in piedi sfoderando le bacchette. Molti si erano appena resi conto che era successo qualcosa di strano e stavano ancora voltandosi verso il felino d'argento quando quello sparì. Il silenzio si propagò in gelide ondate dal punto in cui era atterrato il Patronus. Poi qualcuno urlò. Harry e Hermione si gettarono nella folla terrorizzata. Gli invitati schizzavano da tutte le parti; molti si Smaterializzavano; gli incantesimi di protezione attorno alla Tana si erano infranti.

-Ron!- gridò Hermione -Ron, dove sei?-
 
 
Ginny strinse forte la mano di Fred e la paura saettò nei suoi occhi.

Stanno arrivando..? Draco...

Il tendone si oscurò di colpo e l’atmosfera si riempì di incantesimi. Non si accorse di Lupin, che correva verso di lei per coprirla da un incantesimo. Vide Harry correre verso di lei e urlare il suo nome. Poi sentì la voce di Hermione.

-Ron! Ron!- chiamò Hermione tra i singhiozzi.

Il rosso apparve ansante e afferrò la mano libera di Hermione. Harry la sentì vorticare su se stessa: vista e udito si spensero, l'oscurità lo sommergeva; sentiva solo la mano di Hermione mentre veniva strizzato fra spazio e tempo, lontano dalla Tana, lontano dai Mangiamorte in picchiata, lontano, forse, da Voldemort stesso...

Se ne sono andati

Pensò Ginny, realizzando che non era il momento adatto per piangere e disperarsi. Sfoderò la sua bacchetta e cominciò a scagliare incantesimi in tutte le direzioni.

Se è questo che vuoi Voldemort avrai pane per i tuoi denti

E dopo quell’ultimo attimo di lucidità si lanciò nella ressa ed in quel momento Ginny, diventò la guerriera fiera e determinata che sarebbe stata per tutto il lungo anno ad Hogwarts.
 
Per l'ultimo lento a luci accese
Per l'ultimo lento a luci accese
Per l'ultimo lento a luci accese
   
 
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