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Autore: Schully    18/04/2017    0 recensioni
Capitoli in revisione.
Mi sono messa a pasticciare dopo un finale di metà stagione mooolto deludente... se vi piace sognare forse questa storia fa per voi... premetto che l'ho scritta e pubblicata... non le ho dato il tempo di riposare sono troppo arrabbiata se c'è qualcosa da aggiustare dite son tutta orecchi.
Genere: Angst, Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beth Greene, Carol Peletier, Daryl Dixon, Rick Grimes, Un po' tutti
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I want to belive

 

 

Beth mi ha preso alla sprovvista con quella domanda, e così quel sempre mi è uscito di getto senza ragionarci troppo su, anche il bacio non era ragionato, però è successo ed ora dovrò farci i conti. “Cristo”, se mi è piaciuto baciarla, stringerla a me, sentire il suo corpo risvegliarsi sotto le mie dita. È stato come il miglior trip che mi sia mai fatto, sparato diritto al cervello, senza le conseguenze nefaste del down. “Cazzo” e chi se l’aspettava che Beth fosse così… L’osservo di sottecchi mentre tiene sottotiro Aaron, le sue guance sono ancora arrossate e le sue labbra recano ancora le tracce del mio passaggio. Lei si volta per un nano secondo e mi sorride, poi ritorna con lo sguardo fisso sul nostro prigioniero. Ok, sono fottuto, lei mi ha incredibilmente fottuto e la cosa buffa è che ne sono contento, tutti dovrebbero fottersi così. Ora però non è il momento, devo rimanere concentrato prima che la situazione ci sfugga di mano. Mi sento come un fottuto adolescente in preda agli ormoni, “frena i bollori Dixon”. Beth mi guarda aspettando un mio ordine, le dico di mettersi dietro di me e ordino ad Aaron di precederci mentre lo tengo sempre sotto tiro, fidarsi è bene ma…

Ci mettiamo circa dieci minuti ad arrivare all’accampamento, verso est comincia ad albeggiare, Rick è già sveglio insieme a Carol e Michonne, gli altri dormono ancora, non fa nessun commento sul fatto che io sia in compagnia della ragazzina, e fissa immediatamente il suo sguardo sullo sconosciuto. Mi sa che mi tocca fare le presentazioni, guardo Rick e dico:

-“Lui è Aaron ed ha una proposta per noi!”- Nel frattempo anche Glenn e Maggie si sono svegliati, insieme a Carl. Rosita arriva poco dopo con un paio di opossum legati alla cintura, mi guarda sorridente ed esclama:

-“Bhe già che c’ero…”- poi il suo sguardo cade sullo sconosciuto e ammutolisce, guarda verso Rick e parte di gran carriera a svegliare Abraham, più siamo a decidere meglio è penso. Ne va del nostro futuro dopotutto. Il gruppo arriva, 15 adulti e una bambina stretti intorno ad un uomo che potrebbe rappresentare molte cose. C’è un momento di stallo dove tutti ci guardiamo silenziosamente senza sapere bene cosa fare. Prima che Aaron spiccichi parola Rick si avventa su di lui con un destro, che lo manda diretto al tappeto, l’uomo reggendosi la mascella esclama:

-“Devo ammettere che ho ricevuto accoglienze migliori, dovete fidarvi di me non ho cattive intenzioni, te lo giuro Rick ho una proposta che sarà…”- mossa sbagliata, infatti Rick infierisce con un calcio negli stinchi che lo fa sussultare nuovamente.

-“Come cazzo sai il mio nome? Chi sei? Cosa vuoi?”- l’uomo ora sembra spaventato e guarda Rick negli occhi, che devo ammettere sembrano quelli di un pazzo, da quanto sono spiritati. Credo che dovrei intervenire, non vorrei che facesse qualcosa di cui poi potrebbe pentirsi, infatti sfodera la pistola e la punta su Aaron.

-“Rick, ti prego lascialo parlare”- non è uscita da me questa voce però, è uscita da Beth che con mosse lente e decise si è avvicinata allo sceriffo, è come se si avvicinasse ad un animale ferito, non smette mai di fissarlo negli occhi e di guardarlo in modo… “amorevole”, non so nemmeno io spiegare cosa provo nel vedere quegli sguardi silenziosi tra lei e la follia di Rick. So solo che sono terrorizzato, sembra che mio fratello sia teso come una corda in procinto di spezzarsi, e quando lo farà l’onda d’urto sarà devastante. Ma sembra anche che Beth riesca a tenerlo sotto controllo in qualche modo che non capisco. Anche Maggie è tesa, guarda alternativamente Beth e poi Rick mentre Glen cerca di confortarla, la ragazzina si e messa tra loro due, o meglio tra la pistola di Rick e la testa di Aaron –“Beth spostati”- le intima Rick con voce spezzata – “non posso”- risponde semplicemente Beth, il loro dialogo silenzioso continua per svariati secondi che mi sembrano talmente dilatati nel tempo da durare ore.

-“Portala via di qui, anzi intanto che ci siete controllate che questo stronzo non abbia amici nei paraggi”- non ho bisogno di sentire il mio nome per capire che si sta rivolgendo a me, mi avvicino a Beth e lei si volta guardandomi male:

-“Non provarci… come...? Hai detto che ti fidavi di me”- i suoi occhi mandano lampi e saette e io non posso che pensare che è magnifica, mentre risplende di rabbia ma che ancora deve capire come funziona il mondo.

-“Io e Aaron dobbiamo fare quattro chiacchere, non gli farò troppo male te lo prometto Beth ma in un modo o nell’altro mi dirà la verità”- continua Rick, prendo Beth di peso e la trascino via, lei scalcia e urla ma riesco a contenerla agevolmente.

-“ Rick è impazzito, lo ucciderà”- dice in un singhiozzo accasciandosi.

-“No, non credo”- rispondo accendendomi una sigaretta “tu l’hai calmato” –“Maggie e Glenn non lo permetteranno, e comunque Rick non ha tutti i torti”- la ragazzina fa per ribattere ma io la zittisco alzando una mano  –“forse hai ragione tu, “e io voglio crederci” ed Aaron è una brava persona, in qual caso ci perdonerà, ma forse non è così, e ne abbiamo viste troppe per farci fregare come pivelli, dovresti averlo capito ormai, non tutti sono buoni come te Beth. Perlustriamo i dintorni e sinceriamoci che il tuo amico dica la verità.”- La ragazzina fissa i suoi occhi lucidi nei miei, rilascia un ultimo sospiro e poi si alza, avvicinandosi si appoggia al mio braccio e intreccia le sue dita con le mie, sfiora le mie labbra e poi passa delicata come un alito di vento, fa un paio di passi e si volta a guardarmi. Non c’è più esitazione nei suoi occhi, siamo pronti alla missione, perlustriamo i dintorni.

 

∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞

 

Rick l’ha pestato per bene non c’è che dire, prima che Carol e Michonne insieme a Maggie lo fermassero, quasi quanto Abraham ha pestato me. Aaron a differenza mia non ha mai ceduto, ha ripetuto fino allo stremo delle sue forze che è qui per condurci in un posto sicuro, che loro sono brave persone, e che reclutano non obbligano nessuno a stare con loro, e che per questo devono proteggersi e quindi ascoltano per capire chi avvicinare e chi no, dal mio punto di vista ha totalmente senso ma non so se gli altri apprezzino il mio punto di vista. In fin dei conti, sono il fottuto bastardo, e aggiungiamo pure vigliacco che li ha ingannati, facendogli credere che esiste una cura, solo per salvarsi la pelle. L’unica cosa positiva è che alla fine ci avevo visto giusto, qualcuno ci stava davvero ascoltando e avevo anche trovato il modo di farlo capire in modo semplice agli altri, senza entrare troppo nei dettagli delle onde radio, campi di sublimazione e cose che comunque non avrebbero inteso, se Aaron fosse arrivato all’ultimo cambio di guardia, avrei avuto il tempo, infatti avevo deciso di rendere Rick partecipe della mia scoperta, magari sarei riuscito ad evitargli le botte. Sono troppo vigliacco comunque per andare a porgergli le mie scuse e parlare agli altri delle mie scoperte adesso, è del tutto inutile, inutile come me, e menomale che avevo deciso di riscattarmi. Eugene fai schifo, mi ripeto sconsolato mentre osservo le ultime braci spegnersi  -“ti vedo pensieroso, che succede? Stai cercando di imbrigliare la forza del fuoco?”- Rosita si è seduta accanto a me e mi ha dato una pacca sulla spalla, strappandomi un mezzo sorriso.

Prima di tutto questo casino, io cercavo davvero un carburante inesauribile potente come il FUOCO ma pulito ed efficiente, senza ottenere nessun risultato oserei dire se non qualche dato statistico degno di poco interesse. Era il mio tentativo di emergere, se avesse funzionato non sarei più stato il nerd di periferia, il professore di scienze sfigato, ma sarei stato il salvatore del mondo, ok, lo so fa tanto Harry Potter, ora ho pure la cicatrice che mi ha fatto Abraham, lo so sono patetico, grasso, patetico e inutile. Mi volto e monocorde le rispondo:

-“Magari ne fossi capace, avremmo risolto tutti i nostri problemi, almeno quelli più imminenti, come il bisogno di carburante e un armamento potente in grado di raggiungere un posto sicuro dove poter ricominciare.”-

-“È quello che ci sta offrendo Aaron, un posto dove ricominciare”-

-“già!”- Tante cose mi passano per la mente mentre continuo ad osservare le braci che guizzano tentando di rimanere vive, rubando le ultime molecole di ossigeno fino a consumarsi inesorabilmente. Credo che passino anche per la mente di Rosita, anche il suo sguardo, solitamente così sicuro, è perso nelle braci morenti come il mio. Senza una speranza per un futuro migliore cosa siamo? Le abbiamo viste tutti le foto, le foto di Alexandria l’ultimo baluardo della civiltà, in quei pochi scatti ci sono così tante “potenzialità” che… Dobbiamo solo avere il coraggio di buttarci, ma la domanda sta proprio qui, abbiamo quel coraggio? Io ho quel coraggio? Voglio credere di si.

-“E quindi che hai intenzione di fare?”- Mi domanda a bruciapelo guardandomi negli occhi, ve l’ho detto che ho una cotta per lei da quando l’ho vista la prima volta? No? Bhè ho una cotta per lei e so di non avere speranze però, “mamma mia quant’è bella”.

-“Io che ho intenzione di fare? Che domande… cosa vuoi che… non ho intenzione di fare niente”-

-“perché?”- Domanda ancora guardandomi negli occhi, sembra quasi che stia flirtando con me anche se so che non è un opzione plausibile, non sono così stupido da illudermi.

-“Bhè, per delle ovvie ragioni, chi sono io per dire cosa è meglio per il gruppo? Non ho particolari abilità se non quella di mentire e di essere un vigliacco, sono solo una zavorra.”-

-“Tu avevi capito che ci stavano ascoltando”- la sua non è una domanda.

-“Si”- ammetto arrossendo un poco, dopotutto il tono della sua voce mi è sembrato un complimento, e io non sono abituato ai complimenti, soprattutto quelli delle belle donne.

-“ Ti ho visto armeggiare con quella radio. Soprattutto questa notte, tu hai cervello Eugene, non è una dote da sottovalutare, è vero sei un vigliacco e sei troppo grasso”- dice ridacchiando facendo un gesto con la mano che sembra voglia dire che si può sempre rimediare, o sono io che lo spero?

 -“Però, fai parte del gruppo, ci hai salvato la pelle con quei condensatori per l’acqua, il tuo posto tra i sopravvissuti te lo sei guadagnato, non sminuirti più di quanto serva, è vero hai sbagliato. Ma chi di noi non l’ha fatto! Dì la tua se serve.”- Rosita ha ragione stanno tutti parlando con Rick, perché io non dovrei? Poi il mio sguardo cade su Aaron che nel frattempo, Beth che è tornata dal suo giro perlustrativo con Daryl sta medicando con apprensione insieme a Maggie e Carol. Mi avvicino all’uomo semidisteso e mezzo incosciente, se devo parlare con Rick ho bisogno di più dati oggettivi su Alexandria, voglio presentargli i fatti in modo migliore.

 

Daryl sta facendo il suo resoconto a Rick sui dintorni perlustrati e dalla faccia che fa il vicesceriffo deduco che Aaron ha detto la verità, il suo unico compagno per la precisione Eric, lo aspetta a circa 30 miglia da qui, in un luogo che entrambi hanno precedentemente sgombrato proprio per accogliere i nuovi cittadini di Alexandria, nei dintorni non ci sono ne pericoli ne minacce se non quelle causate dagli erranti. A parer mio è già un passo avanti, mi scappa uno sbuffo di sollievo che Beth, impegnata a lavare via il sangue rappreso dalla faccia di Aaron coglie immediatamente.

-“È bello fidarsi di qualcuno che non faccia parte del gruppo vero? Insomma ti da speranza, è come se il mondo girasse ancora per il verso giusto vero? Insomma fidarsi del prossimo cose così… se mio padre…”-  d’improvviso la ragazzina si blocca e io non so cosa dire, non avevo mai conosciuto suo padre, da quello che avevo colto nei discorsi degli altri era un uomo buono, un uomo rispettabile.

-“Scusami non avrei dovuto, non è stato opportuno da parte mia”-  dice Beth alzandosi portando con se il catino d’acqua ormai sporca del sangue di Aaron. Finalmente sono solo con lui è ancora provato dal trattamento duro che gli ha riservato Rick ma è abbastanza lucido per rispondere alle mie domande e ne ho molte da fargli.

 

Dopo molti quesiti e altrettante risposte devo accettare il fatto che Aaron abbia una mente davvero brillante, ovviamente non è alla mia altezza ma per essere un semplice laureato d’ingegneria il suo processo deduttivo non è niente male, ho bene inteso le potenzialità di Alexandria e credo proprio che facciano al caso nostro, il solo ostacolo è convincere Rick che a quanto pare ancora, nonostante le parole di speranza di tutti, non è convinto. Probabilmente quello che non hanno capito è che Rick non ha più bisogno di speranza, quella ce l’ha già di suo, lui ha speranza, lui crede in un futuro migliore quello che non sa è quanto oggettivamente questo sia possibile in breve tempo.

-“Rick”- mi permetto di chiamarlo, lui si volta appena e confuso mi fa cenno di avvicinarmi:

-“Che c’è Eugene, spero per te che sia importante altrimenti…”-

-“so che ti risulterà difficile credermi dopo, beh, dopo tutto quello che c’è stato, ma ho studiato a lungo le carte topografiche della zona e analizzato ogni fotogramma delle foto prodotte da Aaron, l’ho interrogato minuziosamente, e quel posto ha potenzialità enormi, potremmo davvero ricominciare, nei dintorni ci sono fabbriche che con un po’ d’aiuto potrei rimettere in funzione, insomma sarebbe…”- Rick alza una mano per stoppare il mio fiume interrotto di parole:

-“Credi che non lo sappia… solo che…”- forse ho capito il tormento di Rick, lui è un uomo buono, un eroe e quindi non accetta del tutto quello che potremmo essere costretti a fare, ma io non sono un uomo buono, non sono un eroe. Io sono un pragmatico scientifico, figlio di puttana che non si è minimamente preoccupato di mentire pur di salvarsi la pelle.

-“La proposta di Aaron è allettante, una collaborazione potrebbe essere proficua, e comunque se non dovesse funzionare al meglio. Noi siamo più forti, Alexandria ci serve e in un modo o nell’altro sarà nostra, serve solo avere una buona conoscenza del posto, e questa la otterremo facilmente una volta entrati, basterà nascondere qualche arma, dubito che ce le facciano tenere fin da subito, e il gioco sarà fatto”-

-“stai suggerendo di conquistarli?”-

-“Solo se sarà strettamente necessario.”-

 

Continua…

 

 

   
 
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