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Autore: not_clivford    18/04/2017    0 recensioni
STORIA INTERROTTA
Scende la pioggia su Miami, bagnando tutto ciò su cui si posa.
Scende la pioggia su Miami, creando pozzanghere nelle quali ci saltano i bambini e facendo diventare il terreno fangoso.
Scende la pioggia su Miami, bagnando le persone prese alla sprovvista che, senza ombrello, corrono alla ricerca di un rifugio.
Scende la pioggia su Miami, bagnando una giovane coppia che ha appena litigato, portando via, insieme al vento, le parole urlate e le lacrime versate.
Scende la pioggia su Miami e un'altra storia d'amore ha inizio, nata dal nulla, nata da un gesto casuale che ne farà parte fino alla fine di essa.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Alexis si guardò allo specchio ancora una volta, ancora con una smorfia disgustata sul volto.
No, quel vestito non era proprio per lei, ma non poteva e non voleva dire di no a Michael, per questo ora si trovava lì, con Alexandra al suo fianco, cercando di sembrare il meno troia possibile.
E la sua amica l'aveva avvisata, le aveva detto di non farsi comandare dal ragazzo, ma, ancora, non poteva e non voleva. 
Insomma, era un ciclo continuo che si ripeteva, ma lei non voleva spezzarlo.
Si erano messi d'accordo con i ragazzi giusto il giorno prima: Andrea e Michael sarebbero andati a prendere le due ragazze a casa di Alexis, mentre Thomas si sarebbe fatto trovare direttamente a scuola. Nessuno aveva ancora capito se egli sarebbe andato da solo alla festa o se si sarebbe fatto trovare in compagnia di qualcuna.
Le paranoie di Alexis si fecero di nuovo vive a pochi minuti dall'arrivo dai ragazzi e, giustamente, aveva ragione di avercele. Insomma, l'ultima volta Michael l'aveva abbandonata da sola uscendo poi con un'altra e aveva una paura terribile che potesse accadere nuovamente una cosa del genere. Sì certo, questa volta c'era Alexandra con lei pronta a massacrare il fratello in caso avesse anche solo minimamente pensato di ripetere la storia, ma non si sentiva sicura ugualmente.
Il campanello suonò e Alexis iniziò ad agitarsi.
«No, non sono pronta» disse scuotendo la testa.
«Alex, andrà tutto bene, cosa vuoi che succeda?» intervenne Alexandra prendendo la sua borsa e aprendo la porta.
«N-non lo so, io... ho solo paura che vada tutto storto»
«Ehi, andrà tutto bene. Pensa solo a divertirti»
Alexis fece un respiro profondo e uscì finalmente di casa, cercando di sorridere e di far finta che stesse andando tutto bene.
Andrea gettò distrattamente il mozzicone della sigaretta per terra, avvicinandosi ad Alexandra per darle un bacio mozzafiato che la fece ridacchiare.
Michael si limitò a fare un sorriso e un cenno del capo verso la ragazza che avrebbe accompagnato.
Salirono tutti e quattro sull'auto dell'italo-americano che, come sempre, si ritrovò a fare da tassista. Appena scesero dalla macchina il rombo di un motore fece voltare loro e gli altri ragazzi che ancora non erano entrati nella palestra. Il trambusto proveniva da una Kawasaki Ninja nera pilotata da un individuo con un abito da sera e un casco, anch'essi rigorosamente neri. Appena il ragazzo si tolse il copricapo Alexis si stupì di vedere che egli era Thomas.
«Wow...» commentò Alexandra «E quella da dove l'hai tirata fuori?» chiese dopo che i quattro amici si erano avvicinati al motociclista.
«È di mio cugino» spiegò lui «Quell'idiota mi ha rubato la macchina, così io gli ho rubato la moto»
«Ma hai il patentino?» domandò Andrea.
«No»
 
•••
 
Come da pronostico, a quasi mezzanotte, Alexis si era ritrovata da sola in un angolo della palestra a sorseggiare, con scarso entusiasmo, il terzo drink della serata, che, strano a dirsi, non era un mojito, bensì un bloody mary. Sbuffò, forse per la centesima volta, mentre guardava la massa di studenti divertirsi in pista mentre le luci giocavano fra di loro.
Non passò che una manciata di minuti che Thomas, senza troppe cerimonie, si lasciò cadere sul divanetto posto affianco a quello sul quale era seduta Alexis.
«Non mi sembra che tu ti stia divertendo» disse di punto in bianco il ragazzo con voce strascicata, rivelando di essere tutt'altro che sobrio.
«Ottima osservazione Sherlock» ironizzò lei.
«Che fine ha fatto il tuo Dracula?»
«Probabilmente si starà facendo una... il che non sarebbe una novità»
Alexis, nonostante avesse ragione di credere alle sue parole, non sapeva che si stava enormemente sbagliando.
Il ragazzo in questione infatti era al bancone del bar a rimuginare sul suo long island che, con il ghiaccio che ormai si era quasi completamente sciolto, era divenuto imbevibile e annacquato. Aveva lasciato Alexis da sola più volte, per periodi di tempo diversi, perché sapeva che il primo passo per il piano di Chris, avrebbe dovuto farlo quello sera. Aveva usato le scuse più idiote e sapeva quello a cui lei aveva pensato. Si decise finalmente ad alzarsi, abbandonando il suo drink ormai imbevibile, per affrontare la situazione faccia a faccia. Quando finalmente intravide Alexis in lontananza che chiacchierava con Thomas, la mezzanotte scoccò e, come da programma, il DJ mise un lento e le coppie iniziarono a raggrupparsi al centro della pista. Mentre raggiungeva la ragazza Michael poté anche notare Andrea e Alexandra stretti l'uno all'altra.
«Mademoiselle, mi concede questo ballo?» chiese una volta giunto vicino alla sua dama che, senza alcuna esitazione, afferrò la mano del ragazzo e accettò il suo invito. 
I due raggiunsero il centro della palestra e, in men che non si dica, iniziarono a ballare dolcemente guardandosi negli occhi.
Michael mise le mani sui fianchi di Alexis, non prima di essersi accertato che la ragazza mettesse le proprie sulle sue spalle.
«Te l'hanno mai detto che sei bellissima?»
Quella frase l'aveva presa alla sprovvista e non poté evitare di arrossire, notando la vicinanza tra i loro corpi che andava via via diminuendo.
«N-no»
Michael appoggiò la sua fronte a quella della ragazza, consapevole dello sguardo di sua sorella che gli bruciava sulla schiena.
«Strano» constatò lui accarezzandole la guancia con le nocche «Perchè potrei stare ore ad ammirarti e non mi stancherei mai»
Fu questione di secondi che le labbra di Michael furono su quelle di Alexis, a muoversi lentamente, senza pretendere troppo.
La ragazza si era immaginata più e più volte quel bacio, ma di certo non si aspettava che qualcuno come Michael potesse essere così dolce. Lui aveva esitato prima di sfiorare con la lingua il labbro inferiore della ragazza, quasi temendo un rifiuto, che non arrivò.
Sembrava tutto così perfetto, tutto così dolce, solo che... Alexis non aveva provato nulla. Non se lo aspettava, insomma, aveva sognato quel momento da troppo tempo, ma non sentì niente.
Zero.
Le farfalle nello stomaco? Non le aveva sentite.
Quel senso di leggerezza che tutti descrivevano? Nemmeno.
E forse lì capì, capì che Michael era destinato a rimanere un sogno proibito, perché di sicuro, lei non si era immaginata niente del genere.
E lì capì soprattutto che ci sarebbe rimasta fregata, perché da quel momento forse si potevano considerare fidanzati, e lei non voleva una relazione del genere.
Non più.
 
~~~

HEY EVERYBODY!

SONO UNA PERSONA ORRIBILE, SCUSATEMI!
Era convinta al 102% di aver pubblicato il capitolo ma l'avevo messo solo su wattpad.
CHIEDO IMMENSAMENTE PERDONO!
Anyway,
Capitolo un po' corto strano ma SI SONO BACIATI.
È DA QUANDO HO SCRITTO IL PROLOGO CHE IN MENTE QUESTA SCENA E FINALMENTE HO POTUTO SCRIVERLA.
Anyway, cosa accadrà adesso?
Si metteranno insieme?
Ci sarà una friendzone?
Chi lo sa.
Non odiate Alexandra, ha i suoi motivi per fare quello che fa.
See ya!
   
 
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