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Autore: Fabb5000    19/04/2017    2 recensioni
Sono passati dieci mesi da quando Herobrine ha clamorosamente fallito nel suo tentativo di conquistare l'Aether e di vendicarsi del fratello Notch, e dopo tanto tempo, il re del Nether riesce finalmente ad uscire dalla Sabbia delle Anime nella quale Steve lo ha imprigionato. Tuttavia i propositi di vendetta dovranno attendere : una nuova minaccia, profetizzata da Null, si palesa all'orrizonte, unità a un gran poco buono auspicio per Herobrine. Un nuovo nemico sta per risorgere, più potente che mai, e Notch, Steve e persino Herobrine avranno il loro bel da fare per evitare una catastrofe di scala universale, e stavolta dovranno confrontarsi con un nemico molto pericoloso, qualcuno che non si vedeva in giro da parecchio tempo, e che brucia dalla voglia di rivalsa ... buona lettura!
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Herobrine, Notch, Nuovo personaggio, Steve, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Minecraft : l'ultima guerra'
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Dinnerbone, Alex e Steve continuavano a cadere in quello che pareva un baratro senza fondo. La terra sotto di loro non accennava a fermarsi, anzi continuava ad accelerare.

Mentre cadevano Alex riuscì a notare i buchi lasciati dagli altri due crolli : entrambi continuavano verso quella che pareva una distesa di fiori arancioni, ma circa a metà strada si aprivano su una grande caverna.

Consapevole di non avere altra possibilità, prese la sua cintura e ne fece un minuscolo cappio; poi, appena raggiunsero la grotta, con esso si aggrappò ad una roccia, tenendo Steve e Dinnerbone stretti con la mano libera.

Poco dopo si udì un tonfo fragoroso. Evidentemente la roccia aveva finito di precipitare ed era caduta chissà dove.

Alex a fatica riuscì ad arrampicarsi fino alla volta della grotta. Ivi il gruppo fu accolto da un festoso Bomby, che si lanciò su di lei facendo amorevolmente le fusa come un gatto.

-Bomby?- esclamò Steve esterrefatto. -Come gai fatto a salvarti? E com'è che siamo ancora vivi?-

-L'ho portato io al sicuro- rispose Klingatt, comparendo dall'oscurità. -Non appena ho notato la caverna mi sono teletrasportato qui. Quanto al fatto che siete ancora vivi ... chiedi ad Alex-

-Ma non c'era dell'acqua?- chiese Dinnerbone un po' confuso, guardandosi intorno e notando solo roccia.

-Si, in effetti- rispose Klingatt. -Ma non appena si è aperta quella voragine è refluita all'interno ed è subito evaporata. Credo che la temperatura laggiù sia altissima, probabilmente a causa di quella- e indicò il lontano tappeto arancione.

Alex si sporse e scoprì che ciò che aveva scambiato per un campo di fiori arancioni era in realtà una enorme distesa di lava. Era logico pensare che l'acqua fosse svanita quasi subito : nonostante si trovasse migliaia di metri più in alto, la ragazza vedeva chiaramente la zolla di terra con cui erano caduti fondere come neve al sole.

Evidentemente la temperatura la sotto doveva essere di centinaia di migliaia di gradi. Già solo dove si trovavano al momento il calore era altissimo, anche se sopportabile.

-Ma dove siamo finiti?- mormorò Steve alzandosi a fatica.

-Direi in un luogo abbastanza profondo da avere temperature molto alte, ma che permettano la formazione di acqua allo stato liquido- disse Dinnerbone. -Direi a non più di un chilometro sottoterra, e a non meno di ottocento metri. Qui il calore tocca circa i sessanta gradi, mentre in superficie ce n'erano appena quindici-

-Comunque meglio non rimanere qui- disse Steve. -La lava potrebbe decidere di risalire il condotto. Cercheremo di capire cosa è successo più tardi. Klingatt, puoi trasportarvi fuori?-

L'Enderman scosse il capo : -Qui i miei poteri per qualche motivo sono limitati. È già tanto che sono riuscito a salvare Bomby. Non posso raggiungere la superficie-

-E noi non possiamo certo scalare la voragine- disse Alex. -Questa parete è liscia come il marmo. Non ci sono appigli-

Steve provò a mettersi in contatto con Notch, ma scoprì di non riuscirci. -Maledizione!- esclamò. -Anche i miei poteri qui sotto sono limitati. Ci deve essere una sorta di interferenza nell'aria-

-Suggerisco di proseguire per la galleria- disse Dinnerbone. -Magari c'è una via di scampo-

-Ecco, a questo proposito, c'è qualcosa di strano in questo posto ...- disse Klingatt, e condusse il gruppo giù per la caverna. Dopo qualche minuto, una calda luce li investì e di fronte a loro si profilò un ampio prato di erba, puntellato da giovani piantine.

Solo che tutto si trovava ... sottoterra!

E inoltre la cosa era piena di stranezze : l'erba era rossiccia, e le piante apparivano di un verde mischiato al blu, ed erano piene di fiori bianchi ai lati. Per di più quà e la spuntavano rampicanti azzurri puntellati di boccioli e tenere foglioline.

-Questo è impossibile!- esclamò Dinnerbone abbassandosi ad osservare le piante. -Nessun vegetale può sopravvivere a temperature superiori ai quaranta gradi! Come fanno queste a resistere ad una temperatura di sessanta, forse anche settanta gradi? E da dove viene la luce?-

Klingatt indicò una piccola pietra al centro, che emanava una luce giallognola : -Da quella. Non so come faccia, ma sembra che trasformi il calore in luce, come un piccolo sole-

Steve, con la coda nell'occhio, notò un movimento alle sue spalle, e quando vide di che si trattava inoriddì : da un'altra grotta era emerso uno scorpione, molto simile a quelli che vivevano in superficie ... solo che era grande il doppio di un orso.

L'artropode fece schioccare minaccioso le chele, che, come notarono con orrore, erano ben quattro. Steve afferrò la spada, pur timoroso di fronte le dimensioni della creatura. Questa però non si dimostrò affatto ostile : si diresse verso alcuni rampicanti e cominciò a strapparli con le chele, per poi portarli alla sua bocca, ignorando complemento mente i nuovi arrivati.

-Abbassa quell'arma, Steve- disse Dinnerbone. -Non hai motivo di temerlo, finché non gli diamo un motivo per attaccarci. È un erbivoro-

-Diamine- mormorò Alex osservando la creatura. -Non riesco a credere che uno scorpione possa diventare così grande ... quanti anni avrà questo coso?-

-Non posso dirti quanto sia vecchio, ma posso spiegarti che cos'è- disse Klingatt. -L'ho visto in un libro di storia. È uno Megascorpion Gigantum, o Gigachelicerato. Dominava i pascoli nell'era antecedente alla Grande Guerra Divina, per poi estinguersi dopo la battaglia di Notch ed Herobrine contro i Draghi Titani. Allora era considerato uno degli animali più piccoli dell'Overworld ed era l'unico allevato dagli umani-

-Ma se ciò che dici è vero, questa creatura è estinta da milioni di anni- protestò Alex. Klingatt ribatté piuttosto stizzito che lui non poteva sapere tutto.

-Credo che la risposta a questo quesito sia nel luogo da dove è venuto- disse Steve indicando la galleria da dove era giunto lo scorpione. Questa scendeva ancora di qualche metro, ma da essa proveniva comunque una forte luce, più grande addirittura di quella emanata dalla pietra.

Il gruppo scese velocemente nella grotta, scavalcando alcume piccole stalagmiti, per poi giungere in un ampio spiazzo su cui si apriva un'apertura da cui proveniva la luce.

Non appena si affacciarono, tutti quanti si fermarono ammutoliti; di fronte a loro si stendeva un'immensa caverna di cui non si riusciva a vedere la fine, con enormi colonne di pietra che sostenevano la gigantesca volta. Ovunque c'erano pietre luminescenti e dal soffitto scorrevano immense cascate d'acqua che formavano enormi laghi. Ovunque c'erano piante stranissime e gigantesche, e fra esse vi erano animali di dimensioni enormi e dalle forme più disparate.

-Non ci posso credere- mormorò Klingatt a occhi sbarrati, mentre osservava uno stormo di falene grandi come cavalli volare accanto a loro.

-Nemmeno io- disse Steve a fatica. -Un mondo ... sotto al mondo-
   
 
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