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Autore: clylar    21/04/2017    0 recensioni
L’idea per questa storia mi è venuta pensando a come grazie alla tecnologia ora le comunicazioni sono rapide e quasi immediate.
Io invece ho una certa età: vi ricordate quando alle elementari o anche alle medie ci facevano trovare degli “amici di penna”?.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Team 7
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Capitolo diciannove

 

Naruto stava uscendo di casa, allo stesso modo in cui la sera prima c’era rientrato: con il morale sotto i tacchi.

La giornata,  fredda e grigia, non lo aiutava per niente, presto sarebbe nevicato di nuovo. Mise le chiavi nella toppa e tirando l’ennesimo sospiro, un momento prima di girare  per chiudere l’uscio, alzò il viso e il suo respiro si bloccò dentro ai polmoni.

C’era un bigliettino attaccato alla porta, e mano che il ragazzo lo leggeva il respiro ritornò ad entrare e uscire nuovamente dai suoi polmoni e un sorriso tentava di formarsi su quelle labbra che fino a quel momento erano rimaste rigide e sigillate.

 

“CIAO NARUTO,

 NON DISPERARE, SE CE L’HO FATTA IO A CONQUISTARLA,

 ALLORA, DI SICURO, CE LA FARAI ANCHE TU.

 NON MOLLARE”.

 

                                                                                                                     Sasuke Uchiha                               

 

Naruto ormai aveva un sorriso completo sul suo viso: Sasuke voleva aiutarlo, tirargli su il morale. Perciò sapeva! Ma come?

Prese il biglietto e lo mise in tasca, chiuse per bene la porta di casa e provò anche a ragionare sulla cosa ma il suo cervello era in overwork: troppe cose da fare  e da pensare nello stesso momento e i suoi ingranaggi, che erano già di per sé un po’ lentini, appena sveglio poi, erano quasi come quella mattinata: congelati.

Continua  a pensare

Nel frattempo era sceso in strada e incamminandosi verso il centro gli venne da pensare che Sasuke doveva aver visto Sakura, che era l’unica ad aver capito quanto ieri sera c’era rimasto male. . .

Aspetta un attimo!

Rilesse il biglietto:  SE CE L’HO FATTA IO … Lui aveva visto Sakura, quella notte, erano …stati insieme? Improvvisamente il sorriso sgarbato e birichino di Naruto riaffiorò in tutta la sua bellezza, anche il suo passo aveva ripreso forza come se improvvisamente tutto il suo essere si fosse risvegliato.

Dopo dieci minuti era seduto sul muretto all’incrocio con la via che portava a casa di SaKura, il sedere gli si stava ghiacciando ma ancora il sorriso non era sparito dal suo viso.

Dal fondo della strada vide arrivare Ino Kiba e Sakura. La prima tutta bella e tirata, anche se in realtà i movimenti del corpo lasciavano intendere quanto ancora fosse mezza addormentata; Kiba non ci provava neanche a sembrare sveglio, teneva una mano sul manto di Akamaru e si faceva portare avanti, probabilmente il cervello lo aveva lasciato ancora appoggiato sul cuscino, in camera da letto.

E poi c’era Sakura. Naruto cominciò subito a scandagliarla.

Salutò educato: “Ciao ragazzi”.

Ino ricambiò il saluto con un semplice “Naruto”, Kiba riuscì a malapena a comandare al braccio destro di alzarsi, e Sakura …un sorrisino e gli occhi bassi.

Kami! Questa occasione non se la sarebbe mai persa.

“Sakura, Uau! Oggi sei davvero radiosa, qualche segreto di bellezza inconfessabile?”

Sakura alzò gli occhi e lo guardò con un’espressione guardinga.

“Guarda i tuoi occhi! Cosa avranno visto di così speciale per essere talmente belli e lucenti stamattina!”

L’espressione di Sakura improvvisamente da guardinga si fece sospettosa e poi furiosa, passando per una leggera sfumatura di  imbarazzo.

“Oggi sei talmente radiosa che anche il mio cuore si fa contento solo a guardarti”.

Nel frattempo,  insieme si erano incamminati, mentre Naruto continuava a sparare un complimento dopo l’altro prendendosi gioco dell’amica, ed era così concentrato a trovare le parole più azzeccate che si limitava a guardare davanti a sé e a far andare la bocca. Ogni tanto si girava verso l’amica per guardare le varie facce che faceva alle sue provocazioni: lui si stava divertendo un sacco, lei mooolto meno!

Ma la faccia di Sakura dopo l’ultima frase smielata e sibillina sembrava preoccupata, anzi allarmata e aveva un TIC strano che le faceva girare la testa verso destra ogni due secondi, ora anche gli occhi seguivano la testa: sembrava una bambola rotta.

O forse stava tentando di dirgli qualcosa? Naruto si girò verso destra seguendo i movimento di Sakura: c’era Hinata che gli camminava a fianco, due passi più indietro.

“Hinata” buttò fuori tutto di un fiato il ragazzo.

“Buongiorno Naruto-kun”, rispose la kunoichi, mantenendo gli occhi fissi a terra.

Innocentemente il ragazzo le chiese: “E’ da tanto che sei arrivata? Non ti ho proprio sentito!”

“Più o meno dalla lode agli occhi belli e lucenti di Sakura” disse piano la ragazza.

Naruto si voltò a sinistra guardando Sakura con un’espressione da cuore infranto, di rimando la ragazza gli sillabò silenziosamente: “BA-KA”.

Naruto fece un grosso sospiro e pensò alle parole di Sasuke: NON MOLLARE.

Alzò le mani e le battè davanti a se per darsi la carica (o per svegliarsi completamente!)

“Ok allora stasera ci si ritrova tutti da Ichiraku! E stavolta vieni anche tu Hinata!

“Ancora!”, questo era Kiba.

“Eh dai! Naruto ci siamo stati ieri!”, questo era Shino che si era silenziosamente aggiunto al gruppo.

“Ieri abbiamo festeggiato, ma Hinata non c’era e merita tanto quanto noi di festeggiare per la riuscita della missione”.

“Si, ma abbiamo già festeggiato per quello!”, disse Lee giunto proprio pochi attimi fa.

“Allora, ci troviamo e festeggiamo il fidanzamento mio e di Karui”,

All’annuncio di Choji tutti si fecero curiosi e cominciarono a chiedere spiegazioni, tranne Shikamaru e Ino che sembravano non partecipare alla bella sorpresa.

Sakura puntò subito il dito contro di loro e con un tono tra l’arrabbiato e l’offeso disse: “Voi lo sapevate già”.

“Sakura, dai non ti arrabbiare, è che siamo andati alla festa per il fidanzamento ufficiale” disse Ino.

“Quella dove Choji si è abbuffato talmente tanto da star male”, si lamentò Shikamaru.

Ad un certo punto si misero a parlare: chi faceva i complimenti, chi si sentiva ancora offeso e continuava a ribadirlo, chi chiedeva dove fosse Karui etc..

“Karui è rimasta con i miei, oggi porta in giro i suoi genitori per fargli conoscere la nostra città.”

“Però!” disse Kiba “Ci sono già i suoceri: cosa seria.”

E tutti ricominciarono a prendere in giro Choji, chi bonariamente, chi un po’ meno.

“Allora è deciso!” disse improvvisamente Naruto: “Stasera da Ichiraku e si festeggia il fidanzamento di Choji e Karui, facciamo festa a Hinata come è giusto e …ci vorrebbe una terza cosa, è tre il numero perfetto”, terminò il ragazzo grattandosi il mento, ma poi sollevò le spalle e disse: “Troverò qualcosa!”.

E guardando direttamente Hinata disse: “Stasera devi venire”.

“Io dovrei finire una cosa, e poi con mio padre fuori non dovrei lasciare Hanabi”.

Sakura vide l’espressine dell’amico passare da super convinta a perplessa e demoralizzata perciò decise di prendere in mano la situazione: “Dai, dai, Hinata! Non ti devi mica fermare fino alle tre di notte! Fai un salto, mangi qualcosa con noi e fai contento Naruto se no continua a stressarci la vita!”

Naruto sorrise un po’ imbarazzato e un po’ arrossendo, ma in realtà era grato all’amica che tentava di convincere Hinata.

Pian piano tutti si divisero, intenti ad iniziare i compiti della giornata, rinnovandosi l’appuntamento per la serata prima di lasciarsi.

Sakura invece seguì Hinata da vicino: “Allora, non l’hai ancora finita?”.

L’espressione di imbarazzo della Kunoichi parlava da sola, la ragazza si limitò a scuotere lentamente la testa. “E’ una sciarpa, giusto?” continuò la ninja medico, Hinata ora sembrava stupita, ma si limitò ad un cenno affermativo.

Poi si fece coraggio e aggiunse: “L’ho quasi finita e visto che è la stagione giusta…potrei dargliela.”

“Oh Hinata! Puoi anche farmi credere che ti sta a cuore la sua salute ma entrambe sappiamo che c’è molto di più! E credo che sia ora che lo sappia anche lui: lo sai che è duro di comprendonio!”. Sorridendo e strizzando un occhio la ragazza la salutò scendendo verso l’ospedale.

Hinata rimase un po’ ferma in mezzo alla strada, perplessa, poi ricominciò a dirigersi verso il palazzo dell’Hokage.

  
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