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Autore: MrsShepherd    24/04/2017    3 recensioni
Spezzoni di vita della famiglia Rizzoli...
Jane e Maura hanno deciso di amarsi e costruire una famiglia insieme. I drammi, le liti e le preoccupazioni di due donne forti, che si amano nonostante la distanza, nonostante le loro diversità, nonostante TUTTO.
Brevi episodi della vita di Jane e Maura collegati da un sottile filo rosso, una bambina dagli occhi color Zaffiro che spero vi conquisterà.
Buona lettura!
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Altri, Jane Rizzoli, Maura Isles, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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16. Promesse o minacce?
 
 
- Vuoi un bicchiere d’acqua?-
- No grazie, zia Nina. Sono a posto così.-
- Vuoi un bicchiere di vino?- ridacchia zio Frankie dietro di lei.
- Scemo.- sorride lei dandogli una pacca sulla spalla.
- No, sul serio. Sono a posto.-
- E’ una fortuna che Barry sia in ritiro con la squadra per tutta la settimana. Se no ti sarebbe toccato dormire sul divano!-
- Oppure sul divano avresti potuto dormirci tu, Signor Rizzoli scansafatiche!-
- O avrebbe potuto dormirci lui, visto che è grande e forte.- brontola lo zio.
Mi infilo sotto le coperte e mi sforzo di sorridere: - Grazie ancora, ma sono a posto così. Se avrò sete andrò a bere in cucina. Prometto che farò piano piano. Per non vegliare Heather.-
- Se lei non sveglierà te queste notti, potrai ritenerti fortunata…a proposito, parli del diavolo…- dice zio Frankie sentendo la sua piccola figlia strillare dalla stanza accanto. Zia Nina alza gli occhi al cielo e si muove per andare a calmarla, ma lo zio la precede e sparisce dalla mia vista.
- Tutto ok?- Chiede zia Nina rimasta sola con me: - Com’è andata la ripresa della scuola?- Già. Anche loro sono a conoscenza della mia bravata di settimana scorsa.
-  E’ dura. È stato bello stare a casa una settimana, anche se ero in punizione. Però adesso devo cercare di comportarmi bene…-
- Di comportarti meglio. Vedrai che ce la farai. Ti lascio perché dai tuoi occhi vedo che è stata una giornata pesante…-
- Già, penso che mi addormenterò in un secondo.-
- Sperò proprio che Hatty non ti svegli questa notte, ne le prossime che verranno.- si avvicina e mi rimbocca le coperte.
- Grazie.- le dico io
- Buonanotte.- risponde lei spegnendo la luce.
Dopo un attimo di buio totale riesco a distinguere forme e ombre che arredano la camera di mio cugino. Barry Rizzoli, portiere ufficiale della squadra di hockey giovanile di Boston. La pallida luce della luna illumina i poster appesi in camera. Prima di chiudere gli occhi il mio sguardo si posa su un poster appeso al soffitto: la squadra di Washington DC. Ed è proprio là che la mia mente vola…
 
 
- La missione ti sta chiaramente sfuggendo di mano Gabriel.-
- Questo è tutto da dimostrare.- risponde lui risentito.
- I presupposti non sono dei migliori e inoltre sei troppo coinvolto.-
- Non lo siamo tutti? E poi ciò che alludi è storia vecchia.-
- La mia lunga esperienza mi ha insegnato che la storia può ripetersi. Come sta succedendo ora, peraltro.-
- Già, ora abbiamo la possibilità di riscrivere la storia. Possiamo mandare dietro le sbarre Alcatraz per sempre. Jane ha trovato possibili elementi per inchiodarlo; ora resta solo da recuperarli ed è fatta.-
- Sì, ma a che rischio e pericolo? Jane mi è sembrata piuttosto turbata…-
- Per quello che è successo all’ultimo incontro? Jane è stata scagionata e lo sa. La ragazzina è stata violentata e poi l’hanno finita con  un colpo di pistola nella…insomma nella…-
- Sì, so già tutto.-
- E’ allora qual è il problema?-
- Il problema?! Lo sai che queste missioni non possono essere prese alla leggera!-
- E non lo mai fatto!-
- Hai valutato la pericolosità di Alcatraz? Come fai ad essere sicuro che lui non stia tramando qualcosa?-
- Lo so perché Jane è brava nel suo lavoro e non si farebbe mai beccare. Non commetterebbe gli stessi errori di…-
- Di tua moglie?-
- E’ stato uno sbaglio di entrambi: lei non era sufficientemente pronta e io sono stato poco accorto, ma Jane sì. Non farò lo stesso errore e poi le ho fatto una promessa. Non permetterò che le capiti nulla di male, te lo assicuro.-
- Il guaio, Gabriel, è che l’ho fatta anche io una promessa. E ti giuro che se le succederà qualcosa, se quel verme le torcerà anche solo un capello, io verrò a cercarti e mi assicurerò che tu non abbia più una carriera, ne qui, ne in nessun altro posto.-
L’agente Gabriel trasalisce e si guarda intorno sconcertato. Dopo un breve pausa di sgomento prende parola: - Come posso fare per farti cambiare idea?-
- Mi piacerebbe che Jane abbandonasse subito la missione.-
- Questo non è possibile.-
- Non sono sicura che quello che ti ho appena proposto sia una richiesta, Gabriel. Ci sono le premesse per intentare una causa…-
- Senti, facciamo in questo modo: una, concedimi una possibilità; una missione e poi basta. Se riesce nell’intento, buon per noi, Alcatraz andrà in prigione e l’America ci ringrazierà, altrimenti, troverò un’altra soluzione. Solo una e poi non mi farò più sentire. –
- E Jane sarà sorvegliata?-
- Saremo con lei per tutto il tempo.-
- Sarà l’ultima?-
- L’ultima, lo prometto.-
- Non saranno troppe queste promesse?-
- Sono un tipo previdente. Prometto sol ciò che sono sicuro di mantenere.-
- Sarà meglio. Jane non dovrà essere al corrente della nostra conversazione tête-à-tête. Siamo intesi?-
- Sarò una tomba. In fondo, mi hai appena concesso un’ultima possibilità. Un favore per un favore.-
- Io non ti devo proprio nulla.-
 Gabriel sorride forzato: - E’ sempre un piacere parlare con te, Maura. .
- Vorrei poter dire lo stesso. Ma purtroppo, non riesco a dire bugie.-
   
 
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