Chapter 1 or something like
that – The heart is not why
come because antani
“WOWWWW!”
Il
ragazzo si
sveglia di soprassalto e sbatte la testa contro uno scaffale. Gli cade in testa un vecchia playstation 3
insieme a mezza
dozzina di vecchi videogame che erano poggiati lì sopra. Si massaggia la testa e si rialza
dolorante
lamentandosi.
“Porca
putt****
la Ma**** ***** beeep**** beepp**********!!!!!”
“Ciao
Nixon!”,
fa una voce femminile un po’ scema.
“AAAARGH!
Chi
cazzo sei cosa vuoi cosa ci fai in camera mia brutta ***** ****
***?!?”
“Ma
come?”,
dice una ragazza dagli assurdi capelli color ravanello, “sono
Gina, sono la tua
più cara e vecchia amica e fra noi ci sono sottesi
romanticismi. Sono sicura
che ora ti ricordi.”
“Ah,
giusto. Però,
che buffo. Stavo pensando che se vivessimo in un videogioco questa
scena
sembrerebbe fatta apposta per presentare due nuovi ed inutili
personaggi ad un immaginario
osservatore.”
“Ah!
Che
sciocchino! E chi mai ci starebbe guardando?”, fa Gina;
“non certo tu, vero?
Sì, dico a te. Tu che stai leggendo in questo momento. Non
te ne fregherà mica
davvero qualcosa del diciottesimo midquel-sequel-prequel di Kingdom
Hearts,
vero?”
“Ehm…
Gina…”,
fa Nixon, “con chi stai parlando?”
“Oh,
con
nessuno, sciocchino!”, risponde Gina facendo una risatina
scema degna di
un’aspirante Miss Italia; “dai, ora facciamo
qualcosa di inutile e non
divertente!”
“Tipo
cosa?”
“Mi
dovrai
aiutare con la mia collezione di sassi brutti. Devi raccogliermene
dodici!”
“Anche
per
favore, però.”
“Va
bene, sai
che ti dico? Se ti scoccia non lo fare.”
Gina
incrocia
le braccia. I due si guardano per qualche momento. L’unico
suono udibile è una
colonna sonora mielosa tipo pubblicità del Fruttolo.
A un certo punto
Nixon comincia a fischiettare. Gina si scaccola un po’ con
estrema discrezione.
“Dunqueeee…”,
fa Nixon dopo un po’ di quel silenzio imbarazzante,
“… allora come procede la
storia?”
“Te
l’ho detto,
devi aiutarmi con la mia collezione di dodici sassi brutti, se no la
storia non
procede!”
“Ma
che noia,
non posso premere triangolo e basta?”
“No!
Ora vai a
trovare i sassi brutti! E mi raccomando, nella mia collezione voglio
solo sassi
veramente brutti! Solo i sassi più orrendi sono degni della
mia collezione!
Preferisco quelli a forma di stronzi di cane.”
Nixon
sbuffa ed
esce di casa. Fuori c’è un’allegra
cittadina piena di orologi ma essenzialmente
molto noiosa. È piena di sassi per terra.
Si
china a
raccogliere un sasso. Lo esamina.
“Non
è
abbastanza brutto…”, dice.
Si
china a
raccogliere un altro sasso. Lo esamina.
“Non
è
abbastanza brutto…”, dice.
Si
china a
raccogliere un altro sasso. Lo esamina.
“Non
è
abbastanza brutto…”, dice.
Si
china a
raccogliere un altro sasso. Lo esamina.
“Ah,
questo è
proprio brutto! Sembra veramente uno stronzo di cane!
Aspetta… ma questo… non è
un sasso!”
Getta
via lo
stronzo di cane, torna in casa, si disinfetta la mano con la
candeggina, poi torna
fuori. Si china a raccogliere un altro sasso. Lo esamina.
“Non è
abbastanza brutto…”, dice.
Si
china a
raccogliere un altro sasso. Lo esamina.
“Non è
abbastanza brutto…”, dice.
Si
china a
raccogliere un altro sasso. Lo esamina.
“Non
è
abbastanza brutto…”, dice.
Si
china a
raccogliere un altro sasso. Lo esamina.
“Non
è
abbastanza brutto…”, dice.
Si
china a
raccogliere un altro sasso. Lo esamina.
“Non
è
abbastanza brutto…”, dice.
Si
china a
raccogliere un altro sasso. Lo esamina.
“Non
è
abbastanza brutto…”, dice.
Si
china a
raccogliere un altro sasso. Lo esamina.
“VI
PREGO
UCCIDETEMI!!!”
Molti sassi
esaminati dopo…
“Fantastico!
La
mia collezione di sassi brutti ora è perfetta!”,
dice Gina.
“Ma
che… ma
che… b-bello…”, dice Nixon tutto
tremante e scosso da tic nervosi, “ci sono
volute s-solo… s-sei ore di
g-g-g-g-gioco…”
“Sei
stato
veramente bravo. La storia ora può andare avanti! Quasi.
Adesso mi servono solo
ventitré biglietti della metropolitana obliterati
storti!”
Nixon
raccoglie
un tagliacarte dal tavolo e ci pugnala Gina ripetutamente al ventre,
incurante
delle urla raccapriccianti di lei; il sangue scorre a fiotti come in
una scena
di Game of Thrones. Quando la ragazzo smette di muoversi, Nixon la fa a
pezzi,
la infila in una valigia, scende sotto casa e butta la valigia in un
canale di
scolo fognario.
“Bene”,
dice,
“ora che mi sono liberato del cadavere, può
iniziare la parte della storia di
cui ci importa qualcosa?”