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Autore: GettAmourZe    24/04/2017    1 recensioni
Un nuovo viaggio aspetta Ash Ketchum e Pikachu, stavolta in un'avventura intrapresa per riscoprire chi sono e i loro obbiettivi!
Nella regione di Forsia intraprenderanno un viaggio per definire loro stessi. Vagando in un labirinto di dubbi e crescita, dovranno trovare la via per un futuro molto diverso da quello per cui avevano iniziato a viaggiare.
Combatteranno per realizzare il loro sogni e ristabilire l'equilibrio tra luce e oscurità, accompagnati da nuove e vecchie conoscenze... tra cui qualcuno molto speciale.
Amourshipping (AshxSerena)
Genere: Angst, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Pikachu, Serena
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Anime
Capitoli:
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Scusate il ritardo ma ecco un nuovo capitolo! Abbiamo voluto lavorare in questi giorni a qualcosa di diverso tra cui le nuove scalette per gli episodi successivi e siccome lavoriamo anche su un altro sito di Fan Fiction abbiamo sistemato alcune cose anche li. Spero che questa sia una buona lettura!


Episodio 11: Guerra per difendere il pranzo! Maggasta all’assalto!



Dopo un’insidiosa indagine tra i vicoli di Verzezia, Lidia è riuscita a catturare un esemplare femmina di Tiglow, unendosi così al gruppo. Avendo risolto uno dei problemi che rallentavano loro la strada, i nostri eroi continuano il loro tragitto attraverso il Bosco Acetone.

"Questo bosco è più grande di quel che sembri. Hanno piazzato la fabbrica in capo al mondo?” Era una domanda frequente che veniva ripetuta nel gruppo.
Serena controllava la mappa del suo pokédex "Beh il tuo stomaco può tirare un sospiro di sollievo Ash, perché la fabbrica di salse si trova proprio fuori il Bosco Acetone"
“Lì il tuo stomaco potrà divertirsi come gli pare!” Lo canzonò Lidia.
Ash inarcò il sopracciglio, con un misto tra un broncio e una faccia confusa “Perché sono tirato in mezzo?”
“Perché sei tu tra noi che vuole più di tutti andare in quella fabbrica!” Rimarcò Brock.
“…Touché” 
Serena scrollò le spalle “Beh potremmo fare una pausa tra mezzora, così vi faccio assaggiare i nuovi pokébigné ho inventato ieri al centro Pokémon!”
“Approvo!!” Ash alzò la mano come se fosse una proposta a votazione.
"In realtà lo stavo chiedendo al tuo stomaco.." sorrise Serena. 
Per approvare questa proposta, la pancia  dell'allenatore emise un suono che poteva essere vagamente interpretato come un si. "A lui va bene!" Ash dichiarò.
“Ok, a lui va bene!” Serena sorrise facendo l'occhiolino al suo amico. 
Ash rimase fermo un attimo ad osservarla. Chissà perché ogni volta che Serena le faceva l'occhiolino, l'allenatore sentiva una sensazione di piacere. Forse perché gli ricordava che all’aeroporto a Kalos, Serena prima di baciarlo gli aveva detto che sarebbe diventata più attraente mentre gli faceva un occhiolino.
L’allenatore tirò fuori il pokédex per giocherellarci un po', o così sosteneva Lidia. Chiedendo però il parere di Ash, lui stava più spendendo il tempo per comprendere meglio lo strumento e usarlo meglio in futuro. La cosa era vera, visto che non si era mai ritrovato un pokédex così complesso prima. Per lo più continuava a controllare quali interessanti Pokémon lo aspettavano, almeno di aspetto. 
Con il dito fece scorrere le varie pagine ed elenchi. Era un dex estremamente organizzato, ne aveva visti pochi di quel tipo e gli faceva piacere. Era totalmente diverso dal suo primo pokédex ricevuto a Kanto, il quale si limitava a descrivere con una voce registrata il Pokémon in maniera breve e faceva da carta d'identità.
Con questo vi erano una marea di metodi di ricerca. Si poteva controllare i Pokémon attraverso forme, tipi, regioni, versi, alimentazione, peso... Tutto ciò che un allenatore doveva sapere. C’erano anche diverse enciclopedie su leggende, Pokémon, bacche, erbe, eventi e tradizioni. Per non parlare delle mappe, la torcia, la mega fotocamera, lo schermo doppio, la licenza d'allenatore con le informazioni registrate ecc…
Tutto ciò era comodo in un certo senso, non gli era difficile familiarizzare con queste cose. Non erano complicate quanto le invenzioni di Lem. Pensare allo scienziata gli faceva mostrare il sorriso, sperava che presto si sarebbero incontrati con lui e Clem. Quasi quasi lo avrebbe chiamato, visto che il nuovo dex faceva pure le videochiamate.
Tornò a spulciare nell'elenco dei Pokémon forsiani. La sua mano si fermò quando vide di sfuggita un Pokémon familiare, ma anche diverso. Era un Rapidash? Sembrava davvero, ma non era giallino e non aveva la criniera in fiamme. Aveva la criniera d'acqua, una coda da pesce al posto delle zampe posteriori e il manto bianco candido.
Decise così di cercare altri Pokémon così e notò parecchi esemplari conosciuti già, ma con aspetti leggermente diversi "Brock, Lidia? Voi siete a Forsia da più di me. Non trovate che questi Pokémon siano simili ad alcuni di altre regioni?" Mostrò lo schermo.
I due si scambiarono uno sguardo divertiti, in effetti era normale aspettarsi quella domanda.
"Perché quelli sono infatti gli stessi Pokémon, solo che hanno apparenza differente. Sono esemplari che hanno mutato il loro aspetto, adattandosi all'ambiente. É un evento che si manifesta lentamente e con passare delle generazioni, sembra quasi dar vita ad una nuova specie!" Spiegò Lidia.
Brock continuò per lei "Accade anche ad Alola. Questo fatto é notevole. I Pokémon non hanno mutato solo il loro aspetto ma anche il loro tipo! Ad esempio ad Alola esiste un Vulpix con una forma differente. Il pelo é bianco ed é di tipo ghiaccio, evolvendosi assume anche il tipo folletto. Qui invece abbiamo Psyduck diverso, ma rimane comunque uno Psyduck. É difficile decidere se definirli la stessa identica entità. Sono due Pokémon differenti e uguali allo stesso tempo. Qui ad esempio Rapidash lo chiamiamo Rapidash forma Forsia o Rapidash Forsiano. Per far prima si può chiamare addirittura Rapidash!"
"Wow! Sembrano interessanti! Ce ne sono tanti?" Chiese Serena, controllando il proprio Pokédex.
Lidia annuì "Qualcuno, più che ad Alola!"
Ash tornò a guardare Brock, avendo appena ricordato una cosa curiosa "Brock! Sai cosa mi ricorda?"
"Cosa?" Brock non afferrò subito cosa volesse dirgli. Dopotutto non avevano mai vissuto casi simili.
"La professoressa Evy! Al suo laboratorio studiava i Pokémon che manifestavano forme e colori differe-oooops..." si accorse troppo tardi di ciò che aveva detto. Non credeva che avrebbe mai capito cosa era successo tra i due, ma semplicemente dimenticò quella questione che turbava tanto l'amico.
Brock si raggomitolò sotto un albero, con una mega gocciolona di sudore dietro la testa, la depressione e un’aura oscura emananti dal suo corpo. Una malumore e tristezza comici e raggelanti allo stesso tempo.
"Chi é la professoressa Evy?" Chiese Serena.
Domanda errata. Brock cominciò a gongolarsi sul terreno, rotolando come se fosse traumatizzato.
Serena si pentì confusa "Ops.. non dovevo chiedere?"
Ash corse da Brock e gli diede qualche colpetto sul fianco per farlo alzare "Avanti Brock! Alzati! Non fare il bambino!" Lo tirò su per farlo alzare, senza successo "Scusatelo, non sappiamo bene l'accaduto, ma parlarne lo abbatte!" Torno poi ad occuparsi dell’amico "Su amico, ricomponiti!" lo esortò Ash consolandolo.
Lidia fissò silenziosa la scena, per una delle poche volte preferì non fare deduzioni "Allora non ne parleremo!" Disse lei semplicemente.
"D-dovevi pronunciare proprio quel n-nome?" chiese un afflitto Brock. 
Ash si sentì colpevole, mascherando il nervosismo con una risata "S-Scusa pensavo che ti fosse passata..." rispose abbastanza mortificato l’allenatore.
"N-non importa… basta che tu non me lo ripeta mai più" provò a riprendersi il ragazzo più grande. "Approfittiamo della sosta per fare la pausa di cui parlava Serena”
"Allora cerchiamo un bel posticino per organizzare un picnic!" propose Serena. 
“Perché no?" sorrise Lidia "In fondo ce la meritiamo tutti una pausa!" 
Dopo alcuni passi il gruppo trovò un piacevole posto dove fermarsi. Sistemata la tovaglia, Serena andò a frugare nella sua borsa e tirò fuori il cestino dove di sua norma teneva i pokébigné. Li porse agli amici e tutti iniziarono a gustarseli.
“A-Allora? Come sono?” Serena domandò con timidezza.
Lidia annuì silenziosa, comprendendo che la domanda era ovviamente diretta più ad uno solo di loro. Anche Brock si limitò a mugugnare positivamente.
Ash invece sorrise entusiasta, senza tirare indietro i complimenti “Fantastici! Hai superato te stessa!! Sei sempre la migliore! Cosa farei senza di te!?” Finito questo si ingozzò con altri dolci.
Serena arrossì e ringraziò. Lidia si avvicinò al ragazzo e lo intimò di rallentare “Ash non ingoiare quei poveri bigné così in fretta! Non preoccuparti, Serena avrà l’occasione di fartene tanti, tanti altri in futuro! Li potrai mangiare ogni giorno!” sorrise lei con malizia.
Ash non capì la frecciata della detective, ma come sempre la cosa fu diversa per la biondina. “L-LIDIA!” Ovviamente la ragazza dai capelli color carota si riferiva al fatto che come coppia sposata, cucinare per lui sarebbe stato semplice e avrebbe avuto una scorta infinita di pokébigné. 
“Non chiederei niente di meglio!” Rispose Ash da sempliciotto, con tanto di gusto di Lidia che rideva a se stessa per l’ingenuità dell’allenatore e per l’imbarazzo naturale che ora stava provando la performer.
"Dunque Lidia...” Riprese l’adolescente di Biancavilla “Che mi dici di questa fabbrica di salse? E' davvero bella come dici?" 
"Non ci sono mai stata di persona, ma ho comprato un po' dei loro prodotti e sono squisiti! In particolar modo ho gradito la loro produzione di Ketchup! Una vera manna per le papille gustative!"
Due occhi cominciarono a brillare e una coda gialla si rizzò "kachupi!”
“Cosa ha Pikachu?” scherzò la detective notando lo sguardo del topino. 
"Gli hai appena nominato la parolina magica" scherzarono rispettivamente il suo allenatore e Serena "Pikachu è un buongustaio di ketchup. Lo adora!" Pikachu annuì come una furia.
"Eheheh, quando si parla di ketchup, Pikachu è peggio di me" ammise Ash, contento del fatto che per una volta il suo pozzo senza fondo era stato battuto dalla passione per la salsa di pomodoro del suo migliore amico. "Comunque ora mi hai davvero incuriosito, non vedo l'ora di andarci!”
"Tanto manca poco per uscire da questo bosco" disse Serena consultando la sua mappa. "Ancora un’oretta di viaggio e saremo fuori!”
"Perfetto! Io e Pikachu non vediamo l'ora! Uh... cos'è quello?" esultò Ash, salvo poi notare una strana creatura dall'aspetto ricordante un bruco mentre si avvicinava. Quando fu più vicina, divenne simile al formato di pasta delle penne.
"Sembra un… ma si è un Maggasta!" disse Brock. 
"Maggasta?" si incuriosì Serena e prese il suo Pokédex. 
"Maggasta. Pokemon Vermasta. Vive nelle foreste e quando è il momento dell'evoluzione secerna una particolare sostanza dal buon gusto. Ne esistono varie forme diverse anche se ancora non si è capito cosa inneschi questa variazione. A seconda della forza che ha quando si evolve il suo stato evolutivo successivo varia e diventa definita. Forma Visionata: Tipo Acciaio. Esemplare maschio.
"Che strano pokémon..." commentò Ash "...Però sembra simpatico! Ehi Maggasta! Ti vuoi unire a noi a prendere un pokébigné?" gli propose poi.
"Mag..." fu la risposta del Pokémon coleottero e si avvicinò strisciando verso il gruppo. 
L'allenatore diede lui uno dei dolcetti morbidi e attese che lo prendesse. "Ecco qua, gustatelo!"
Maggasta senza attendere azzanno il manicaretto "GastGastGast"
“E' carino quando mangia!" ammise Serena. “Lo trovo davvero adorabile!”
"Questa visione non ha niente a che fare con una certa persona che conosciamo, vero Ash?" scherzò Brock sottovoce all'orecchio del diretto interessato, venendo lo stesso udito dalle ragazze.
"Già…" rispose l'amico capendo l'allusione "Se ora fosse qui sarebbe schizzata come un Meowth!"
All'improvviso da un albero spuntò un altro Maggasta con una forma diverso. Serena inarcò le sopracciglia sorpresa "un altro!?"
Lidia staccò un pezzetto di bigné e stese il braccio “Ecco qua anche per te!"
Erano diversi, certamente avevano forme particolari, ma non sembravano aggressivi. "Ricordano la pastasciutta!”
"Pensi sempre al cibo tu?" Domandò Lidia.
Serena ridacchiò, non che la risposta fosse una novità "Spesso si, lo fa, ma stavolta ha ragione! Lo sembrano davvero!”
Brock annuì "Questo perché sono fatti davvero di una sostanza simile alla pasta!" Girò subito la testa su Ash "E tu togliti quel pensiero dalla testa”
Ash piegò la testa "cosa? Quale pensiero?" Era confuso.
“Quello che ti deve ancora venire" L’ex capopalestra era estremamente sospettoso ed era fermamente convinto che Ash aveva pensato di assaggiare un Maggasta. Per la prima volta però si era sbagliato, in quanto l'allenatore più giovane continuava a scrutarlo con occhi curiosi e confusi.
"Rimprovero inutile..." pensò Lidia. Il suo sguardo fu catturato da un gruppo di Maggasta avvicinarsi da lontano "G-Guardate un pò là!!!"
Il gruppo di teste si girò. Diventavano sempre di più, numerosi e veloci. Un branco enorme che quasi tirava giù gli alberi. 
"C-cosa!?" Si stupì Serena. 
Il gruppo indietreggiò fino a finire gambe all'aria. Si sentirono scaraventati all'indietro e decine di Maggasta di diversi tipi circondarono i loro zaini.
Saltarono addosso alle loro prede e in quattro e quattr'otto di alzò un polverone. Quando si distolse, l'unica cosa visibile erano i Pokémon striscianti che si allontanavano dall'area spuntino, sempre in carica verso la fitta foresta.
Gli zaini erano spariti: interi come erano arrivati, interi erano stati portati via. 
"Eh no!!!! Insomma siamo stati buoni e gentili e loro ci portano via il cibo!?" Si lamentò Ash.
Serena guardò sconvolta la coperta da picnic, completamente a brandelli. "Non bastava il cibo, anche la stoffa e altri materiali non commestibili si sono mangiati!?"
"Io avevo le mie pokéball lì dentro!!! Si sono mangiati pure quelle!?" Ash sbraitò sarcasticamente.
“Perché le avevi messe lì?” Domandò Brock.
“Ti devo ricordare che ieri Tiglow e Sudowoodo hanno distrutto la mia cintura porta pokéball?” ribatté Ash. 
L’allenatore sapeva anche che Serena pure le aveva messe nello zaino, perché quella mattina mentre si preparavano e lui non stava certamente osservando la ragazza alle prime luci del sole… aveva visto che non le aveva sistemate nelle tasche della giacchetta.
Lidia le teneva nel suo marsupio che aveva tolto e attaccato alla borsa prima della pausa e Brock aveva tolto la giacca perché aveva caldo e l’aveva pure lui messa nel borsone.
La detective fece le spallucce "Comunque on credo mangino pokéball. Piuttosto avranno portato via gli zaini per svaligiarli del tutto del cibo."
I quattro si alzarono e si prepararono all'inseguimento "Costi quel che costi, riavrò i nostri zaini!" Dichiarò Ash facendo cenno ai suoi amici di seguirlo.
Pikachu saltò avanti pronto per annusare e trovare le loro tracce. "Pika! Chupi!" Il suo naso li aveva subito individuati. Non che fosse difficile, quei Pokémon emanavano un aroma estremamente delizioso e invitante. Diversi tipi di pasta con differenti salse… dal pomodoro al pesto...
Tanti odori confusi insieme, ma molto buoni e facili da rintracciare. "Kapi!" Corse facendo loro strada.
Ash e gli altri partirono in corsa, sentendo persino loro gli odori forti dei Pokémon ladri, non quanto Pikachu, ma arrivavano a stuzzicare le narici.
Se Ash non li aveva assaggiati prima, lo avrebbe fatto ora che gli avevano non solo rubato il suo spuntino preparato da Serena, ma stimolato l'appetito. Certo, non lo avrebbe fatto davvero, ma appena arrivati alla successiva città si sarebbe preso quintalate di pasta di ogni tipo, spaghetti esclusi per ovvie ragioni. Ci sarebbe voluto ancora qualche giorno prima di riuscire a tornare a mangiarli, senza pensare a ciò che poteva trovarvi alle estremità. Che sotto sotto avrebbe sperato di trovare, ma preferiva evitare di mangiare le labbra di una certa ragazza... o non la avrebbe potuta baciare in futuro.
Arrossì e scacciò dalla testa quei pensieri e rifletté su cosa dire loro quando li avrebbero trovati. Ormai sapeva come funzionava: Pokémon affamati che non trovano cibo... o altri Pokémon meno gentili che preferivano trovare la via più semplice e grattarsi la pancia invece di portarsela qua e là lavorando a fatica per riempirla. 
Il gruppo seguì il fiuto di Pikachu, che a dire la verità fece un po' di fatica a sopportare tutta quella serie di odori che arrivavano al suo naso, ma riuscì a fare del suo meglio e ad avvicinarsi il più possibile. Quando sentì questi profumi troppo intensi, chiese ai suoi amici di fare silenzio e avvicinarsi piano piano. 
"Pikachu perché ti sei fermato?" chiese Ash curioso della reazione di Pikachu. 
Il topino si mise una zampina alla bocca per fare silenzio e indicò loro quello che aveva visto: un gruppo di Maggasta che stava strisciando con uno degli zaini dei nostri eroi sulle loro spalle, in questo caso quello di Ash.
"Eccoli la, quei ladruncoli!" bisbigliò Ash. "Ora mi sentono..." 
"Aspetta Ash!" gli suggerì Lidia. "I Maggasta sono forti in gruppo! Dobbiamo cercare di isolarli, solo così possiamo riuscire a recuperare i nostri zaini!" 
"Si ma c'è tutta la mia roba li dentro! E poi ci toccherà affrontarli tutti assieme lo stesso prima o dopo!" protestò nella mente l'allenatore.
"Per ora è meglio seguirli e vedere se riusciamo a sorprenderli con un attacco a sorpresa" suggerì Brock. 
"Buona idea" sussurrò Serena. 
Nel frattempo il gruppetto di Maggasta continuava a strisciare nella foresta "Magmagmagmag" si sentivano pronunciare in coro, contenti di aver preso un nuovo bottino da portare nel loro covo, uno però sembrava abbastanza contrariato "Mag...gastamag..." borbottò. 
Gli era sembrata un azione codarda e senza senso quella di rapinare delle persone gentili come quelle che avevano visto prima. 
"Gastamag!" lo sgridarono i suoi compagni. "Magastamagmag!" e azzittirono il loro "socio". Il gruppetto di bachi continuò a strisciare fino a quando all'improvviso un fulmine sbarrò loro la strada. 
“MagMag!?" alzarono gli occhi al cielo e videro un Pikachu, abbastanza seccato, guardarli con aria piuttosto rancorosa. 
"Pikachu Pi!!!!" sbraitò loro il topino. 
"G-Gasta...." si impietrirono loro e cercarono subito di fare dietrofront. 
Tuttavia trovarono Serena che stava sbarrando loro la strada. "Mi dispiace ma di qui non si passa!"
Provarono a svoltare a destra, ma anche quella via era bloccata, stavolta da un’altra persona "Neanche qui si passa!" li canzonò la detective dai capelli color arancio.
I Maggasta tentarono allora di svoltare a sinistra ma su quel lato vi era Brock "E nemmeno qui si passa!" Inutile, ogni via di fuga era sbarrata.
"Ora se volete gentilmente consegnarci lo zaino..." chiese con fare ironico la capopalestra di Collinopoli, tendendo la mano verso di loro. 
I Maggasta si riunirono in gruppo, cercando di escogitare una soluzione. Tutto d’un tratto iniziarono a scavare: potevano fuggire sottoterra. 
"No, non ci scapperete! Ash ora!" urlò Serena e con un balzo l'allenatore apparve cercando di acchiappare quei rapinatori di zaini.
"Siete miei!" urlò ancora in volo. 
I bruchi però erano stati veloci e quando Ash atterrò fu troppo tardi. Il suo zaino era sparito di nuovo insieme ai ladri. 
"Piano fallito..." sospirò Lidia "Ci dovremo riprovare..." 
"Ash? Tutto bene?" chiese Serena, notandolo ancora a terra e tutto rannicchiato. Corse da lui e noto ancora la polvere attorno al ragazzo, sembrava tenere qualcosa tra le braccia. 
"Si sto bene!!" tossicchiò lui cercando di diradare la polvere. “Però ho preso qualcosa comunque!" annunciò loro. 
Quando la visione fu più chiara, al posto dello zaino, tra le mani di Ash, c’era un Maggasta, il quale nonostante la sua forma strisciante, non riusciva a sfuggire dalle grinfie del kantoniano.
"G-Gassstamaggg!" urlò cercando di uscire da quella presa. 
"Uno ci basterà!" annunciò Lidia contenta dell'impresa. "Possiamo convincerlo a portarci al loro covo! Ottimo lavoro Ash!" 
"Ho i miei dubbi che dopo quest'azione vorrà farlo..." le rispose pensierosa Serena.
"Lascia fare a me!" le fece l'occhiolino l'amica. "In questi casi bisogna giocare un po' a poliziotto buono e poliziotto cattivo..."
Lidia si avvicinò con fare inquisitore al bruchetto e iniziò a tartassarlo di domande come se fosse sotto processo "Ascolta attentamente Maggasta, io non voglio farti del male. Se tu ci porti al vostro nascondiglio non ti capiterà niente..." 
"MAGG!" Sbuffò per tutto risposta l'interrogato. 
Lidia sogghignò "D'altra parte, non tutti sono come me..." e con gli occhi fece segno al bruco di guardare attentamente chi lo aveva preso. 
Il Maggasta si voltò e impallidì, davanti a lui vi era uno sguardo terribile e minaccioso, con quello che sembrava un ghigno perfido "Sai che oggi per colpa vostra ho mangiato poco, vero…?" sogghignò il mostro "E guarda caso voi sembrate piuttosto appetibili..." 
"M-Mag! M-mag!!!!" implorò il povero malcapitato "Gastameg!" avevano vinto, li avrebbe portati al loro covo. 
"Vedi che così ragioniamo?" disse la detective, per poi bisbigliare ad Ash "Ottima recitazione! Sembravi autentico!" 
"Beh, quando sono davvero posso diventare una belva..." gli sussurrò di rimando lui. 
"Bene ora puoi lasciarlo! Dopo quello spettacolo che gli hai offerto dubito che gli passerà in testa l'idea di scappare” 
Infatti il Maggasta ora sapeva di aver appena visto la morte in faccia e aveva troppa paura di contraddirla.
Poco dopo il gruppo seguì il Maggasta, il quale oramai era convinto di voler aiutare gli umani a recuperare i loro zaini. Cercava di indirizzare il gruppo come meglio poteva, se non fosse stato per un piccolo dettaglio che dimenticava. Il bruco infatti seguiva il percorso classico che tutti i membri del suo clan usavano, ma i suoi aguzzini non erano dei Maggasta e nemmeno dei Pokémon agili, leggeri e veloci come lui. Lui non lo aveva notato e loro non potevano saperlo. 
Lo spaghetto passò sopra una parte molto più boschiva all'apparenza piena di rovi e piante spinose. La cosa fu nota a tutti e attraversare i rovi non era esattamente un ottima idea.
"Uhm… non credi che forse sarebbe meglio aggirare quest'ostacolo?" chiese preoccupata Serena. 
"Ma no, se ci è passato Maggasta ci posso benissimo passare anche io! Guarda!" proruppe Ash e così facendo passò anche lui tra la vegetazione, scomparendo dietro foglie e rami.
In poco tempo si cominciarono già a sentire i primi lamenti... "OWOWOWOWOW! Che male! Che male!"
"Te l'avevo detto io…" sospirò l'amica.
Dopo uno sforzo estremo, Ash riuscì a sbucare dai rovi, per ritrovarsi i suoi amici davanti a lui come se niente fosse “Ma… ma!!”
“C’era un sentiero di fianco e senza rovi. Abbiamo preso quello!” pavoneggiò Lidia. Ash abbassò la testa sconfitto e si limitò a stare zitto.
L’escursione continuò. Maggasta continuò a guidarli, senza davvero essere sicuro del perché gli veniva spontaneo fidarsi e non tradirli. 
Proseguendo, arrivarono ad un fiume abbastanza torbido e rapido. Sopra di esso vi era un tronco con cui sarebbe stato possibile attraversare. 
"Gastamag!" indicò loro e piano piano strisciò fin dentro il tronco cavo e sbucò sull’altra sponda senza troppi problemi. "Gastagasta!" si sentì sulla riva opposta.
"Uhm, Maggasta dice che possiamo passare da qui!" disse Ash “Sei sicuro che reggerà il nostro peso?” 
“Magggagga!” annuì il Pokémon.
“Non saprei…” lo ammonì l'amica Detective "Non hai notato che quel tronco non sembra tanto stabile? Noi pesiamo molto di più" 
"E da cosa deduci che lo sia?" chiese confuso Brock.
"Beh guarda il suo colore! E' praticamente nero! E poi le radici non sono fissate al terreno, quindi potrebbe rotolare e cadere! Inoltre se guardi meglio e ti avvicini, vedrai che alcune parti di tronco sono marce. Salendoci sopra e camminando non si ha tempo di avvicinarsi per controllare dove mettere i piedi o meno”
"Beh nero o no Maggasta dice che possiamo fidarci! Se vogliamo che questa cosa funzioni dobbiamo fidarci l’un l’altro, non credete? Inoltre a nuoto non possiamo passare e non mi pare ci siano altre vie o che Tweeny possa portarci di là volando”
I ragazzi di conseguenza non dissero nulla. Non che avesse tutti i torti, anche se sembrava lo stesso pericoloso. Prendendolo come un consenso, Ash poggiò il piede e per sua fortuna il primo passo non lo fece cadere. Appoggiò anche l’altro e il tronco non collassò.
L’allenatore continuò lentamente e con attenzione, arrivando fino a metà strada. Serena lo fissava con nervosismo, come se quei secondi durassero ore. “Maggasta aveva ragione, facendo attenzione si può passare tranquillameeeeenteeeeeeeeeeeeeeeeee!" e mentre pronunciava queste parole si sentì un rumore che non prometteva nulla di buono.
*CRACK*
Il tronco si spezzò facendo precipitare il malcapitato in acqua.
“Ash!” gridarono i suoi amici, per sua fortuna era un buon nuotatore, raggiungere la riva gli fu abbastanza facile.
Una volta sulla terra asciutta, si ritrovò bagnato come un pulcino “Ash stai bene!?" chiesero i suoi amici dall'altra sponda.
"S-si..." rispose lui abbastanza affaticato. "Sono solo fradicio, nulla di grave!" 
"Come volevasi dimostrare..." pensò la detective facendo spallucce "Resta lì con Maggasta! Cerchiamo qualcosa con cui raggiungerti!" gli disse poi. 
"O-Ok" rabbrividì lui. Fare un bagno in questo modo non era esattamente nei suoi programmi per oggi. Ci volle un’ora per permettere ai ragazzi di recuperare qualcosa da permettere loro di raggiungere il loro amico, ansioso di asciugarsi.
Lidia cominciò ad accendere il fuoco, mentre Ash si sedette.
"Faresti meglio a toglierti i pantaloni e la felpa per asciugarli, o ti prenderai un malanno!" Consiglio Brock, non pensando alle due presenze femminili.
Serena non ci fece gran che caso all'inizio, pensando più alla salute di Ash che alle parole del capopalestra.
"Cosaaaaa-a-aaaa... aaachoouuuuu!!!" Starnutì Ash cadendo all'indietro.
Serena corse da lui e lo aiutò a rialzarsi "Sicuro di star bene?"
Ash annuì con sorriso incoraggiante. "Certo, solo uno starnutino. Vedrai che tra poco sarò di nuovo pimpante come primaaaaaachouuuu!!!"
La performer lo accompagnò fino al fuoco e lo fece sedere di fronte alle fiamme per scaldarsi. L'ultima volta che aveva starnutito così e guarda caso per un bagno non programmato… era a Kalos, quando si era preso quel febbrone e oh no, Serena non voleva accadesse di nuovo, per quanto emozionante e "bella" fosse stata quella situazione era anche eccessivamente imbarazzante. 
Lidia alzò un sopracciglio e unì le mani sbattendole insieme "Ok, Ash! Sbrigati e spogliati, se no i tuoi capi non si asciugheranno mai"
Ash fece per rimuovere la giacchetta, ma qualcosa lo bloccò. Doveva rimuovere tutto, tutto? Davanti a Serena? "N-No aspetta non posso!" 
"Perché?" Domandò Lidia. Sapeva benissimo le ragioni, ma poco le importava. Imbarazzarlo era sempre inserito nella sua agendina mentale.
"Come perché!?" Ash alzò la voce "Perché rimarrei solo in mutande e davanti a voi ragazze!"
“Devi togliere anche quelle…” aggiunse lei veloce e con semplicità-
“COSA!? NOOO!!”
Serena rabbrividì di vergogna, sapendo che dentro, nel profondo, una scena del genere l'avrebbe fatta svenire e l'avrebbe apprezzata allo stesso tempo. "H-Ha ragione lui!" Non riuscì ad immaginare la scena, era troppo sconvolgente per lei.
Ash annuì in fretta e furia. 
Lidia sperava di fargli venire una crisi ormonale di estrema grandezza. Chi lo sa, in mutande… o senza… e davanti a Serena, forse una svegliata se la sarebbe data. Dopotutto sapeva della enorme cotta anzi, dell’amore che provava la performer, ma analizzare Ash era un processo più complesso. "Mica ci scandalizziamo o ti guardiamo! Su Ash! Giù le braghe!"
Ash scosse la testa con ferma serietà e viso rosso di chi ha appena mangiato una Baccamodoro.
Brock non sembrò capire nulla, ma si fece avanti per risolvere il tutto con rapidità. Manco lui voleva far patire ad Ash questa vergogna "Ok, allora Ash tu vai in tenda e ti cambi, ci passi i vestiti e poi li mettiamo ad asciugare. Quando sono pronti te li ridiamo e ti cambi sempre in tenda"
Serena alzò la mano "P-Posso occuparmi io dei vestiti…”
Ash arrossì, senza sapere nemmeno il perché, ma la proposta gli andò bene. Montarono la tenta e una volta entrato, finalmente trovò il coraggio di svestirsi.
Non era un problema per lui rimanere in calzoncini e senza maglia come faceva quando dovevano nuotare o roba simile, ma non era esattamente un costume quello che indossava e la consapevolezza che c’era Serena e lo sapevano entrambi che non erano esattamente adatti per nuotare, lo faceva davvero andare in crisi.
Serena invece era vicino al fuoco, cercando di evitare il più possibile di guardare verso la tenda di Ash. Sospirò, sentendosi davvero un caso disperato. Per quanto fosse una cosa imbarazzante, aveva 18 anni, no? E poi aveva intravisto Lem con i mutandoni quando era fuggito dalla Villa Aurelia. Perché pensare al fisico che la faceva impazzire di Ash, le dava tanti problemi?
Ma Lidia aveva una domanda differente "Perché non hai preso all'amo la mia offerta?" le si avvicinò l'amica con uno sguardo malizioso "Era una bella occasione per... lo sai vero?" 
"COSA DICI!? P-Perchè era imbarazzante! Specie per una ragazza, dovresti capirmi!" cercò di rispondere la diretta interessata con il viso in fiamme. 
"Beh si, per una ragazza si. Eppur sospetto che a te sotto sotto sarebbe piaciuto! Oh si, si, si!" replicò l'altra con un sorriso inquisitore "Sappi solo che non sarà facile scrollarmi di dosso!" si sentì dire Serena, mentre la detective si allontanava per raccattare un po' di legna. 
Serena di nuovo sospirò, fortunatamente aveva evitato un’ altra crisi isterica, ma non sapeva quanto sarebbe potuta resistere ancora con un amica come Lidia. 
Il Maggasta la guardò incuriosito. Non ci capiva molto dell'essere umano, eppur vedere queste scene lo aiutavano a comprendere di più del mondo esterno. Gli era stato detto che l'essere umano era pericoloso, ma allo stesso tempo utile per raccogliere cibo quando scarseggiava e invece ora stando a contatto con loro non gli sembrava per niente cosi. Forse il suo capo si sbagliava? 
Lo spaghetto si avvicinò a Serena "Mag?" 
"Hai sentito tutto vero? Beh a te posso confidarlo, quindi forse posso sfogarmi un po'. Ash non è cattivo, è solo che si adira quando avvengono cose che non gli vanno a genio e soprattutto se coinvolgono cose a lui importanti, come il rapimento dei nostri zaini per colpa dei tuoi amici. A lui in verità non importa degli zaini, ma lo preoccupa il fatto che ci siano i nostri Pokémon coinvolti”
“Mag?”
“Lui è davvero un ragazzo speciale. I tuoi compagni rubando gli zaini hanno tolto a noi anche i nostri amici, è questo che lo fa davvero arrabbiare. Ma tu non sei come loro vero? Stai facendo del tuo meglio per aiutarci e non sei scappato mai quando ne avevi l'occasione. Forse con un Pokémon come te al comando, questi continui furti non accadrebbero, vero?" spiegò lei.
Lui il leader? Sarebbe stato bello, ma aveva paura. Terrore del suo capo, l'aveva visto lottare una volta e punire malamente uno dei suoi compagni e da quel momento ere rimasto troppo traumatizzato. Ovviamente ciò che il capo stava facendo non gli andava per niente a genio. "Gasta meg..." 
"Però se c'è una cosa che Ash possiede è la grinta e poi non è capace di mollare! Stai certo che finché lui sarà nei paraggi ti aiuterà! E' grazie a lui che oggi sono quel che sono, e chissà magari un giorno..."  
"E-Ehi! I vestiti son pronti?" chiese una voce da dentro la tenda interrompendo le fantasie di Serena e facendola ritornare alla realtà. 
La ragazza controllò per bene che tutto fosse a posto e poi si avvicinò alla tenda con gli abiti dell'amico perfettamente piegati "Si eccoli qua! Te li do subito!” Aprì una piccola parte di tenda e cacciò dentro la mano senza vedere nulla. Quando fu certa che l’allenatore aveva preso i vestiti, ritirò la mano e chiuse il riparo.
“Grazie mille!!” la ringraziò Ash dall’interno.
Dopo pochissimi minuti, Ash uscì vestito e asciutto “Meno male! Stavo gelando dentro quella tenda! Grazie ancora Serena!" 
"M-ma ti pare? Non c’è di che!" minimizzò lei.
"Beh adesso son di nuovo carico e pronto a ripartire! Allora Maggasta, pronto a condurci ai nostri zaini? Ti ricordi che abbiamo un accordo vero?" chiese l'allenatore al bruco, il quale annuì. "Allora facci strada!" lo incitò. 
Maggasta riprese la sua marcia nei meandri del bosco. Il prossimo ostacolo che il gruppo si ritrovò di fronte era un crepaccio.
"Uhm come facciamo a passarlo?" si chiesero tutti. 
Maggasta lanciò un filo della sua bava, che si appiccicò ad un ramo e chiese di essere osservato. Respirò per concentrarsi e si lasciò dondolare nel vuoto raggiungendo l'altra sponda. Una volta fatto ciò lasciò che la liana improvvisata tornasse dai ragazzi. 
Serena si avvicinò per tentare di fare la stessa cosa, nonostante la paura la impedisse di avanzare con sicurezza. 
L'allenatore notò l'insicurezza della compagna e si fece avanti. "Ehi Serena, se ti fa stare meglio posso andare prima io! Non preoccuparti, ci penso io a vedere se regge o meno. E poi ci sarò ad incitarti dall'altra parte!" Le avrebbe proposto di saltare assieme, ma il peso di entrambi non avrebbe permesso alla liana di reggere. Decise allora di fare da cavia, in modo da essere il primo a fare il tentativo ed essere presente quando Serena si sarebbe gettata, così l'avrebbe presa lui alla fine sulla sporgenza opposta.
Il ragazzo prese la rincorsa e si gettò verso la liana "Woaaaaaaahh!!!" L'afferrò e si lasciò dondolare per buona parte del tragitto sul vuoto. 
In effetti stando così sospesi faceva capire come mai Serena non aveva a genio l'idea di farlo. Però lui non aveva problemi di vertigini. Gettarsi da rupi, torri e Pokémon volanti gli aveva fatto da allenamento.
Sfortunatamente la tela non era abbastanza forte per reggere una persona come Ash e prima che se ne potesse accorgersene si spezzò. Ash guardò in alto e rabbrividì, sentendo la gravità che faceva effetto. "AIUTOOOOOOO!" Gridò mentre precipitava.
I suoi amici non potevano far molto, senza Pokémon e poterono stare solo a guardare il malcapitato cadere. "ASHHHHH!" Gridarono. 
“PIKAPIIII!!” Pikachu pure urlò terrorizzato.
Maggasta rimase scioccato. Era la terza volta che Ash si fidava di lui e anche la terza volta che lo cacciava nei guai e ora stava persino rischiando la vita. No, non stavolta non poteva permetterselo. "MAGGGGGGGGGGGGGGG!" si sforzò e un fascio di luce lo avvolse. 
“Si sta evolvendo!" disse sorpreso Brock. 
L’essere strisciante ora luminoso, continuava a mutare, lasciando che l’evoluzione continuasse. Una volta sparito il brillio, venne rivelato un bozzolo che ricordava il formato di pasta delle conchiglie. 
"COOOONCHOOOO!!!!" urlò sputando velocemente una tela che avvolse Ash appena in tempo, prima che l'allenatore si sfracellasse al suolo. Il ragazzo sentì uno strattone e si fermò, sospeso nel vuoto. 
Quando Conchorn fu sicuro che Ash era in salvo, usò tutta la sua forza e lo tirò su. 
"*Anf Anf*..." annaspò dallo spavento il Biancavillino "Grazie Maggasta! Se non ci fossi stato tu..." si bloccò sorpreso notando che al posto di Maggasta ci fosse un nuovo pokemon. "Ehi ma non sei Maggasta! Che Pokémon sei tu?" Non aveva avuto il tempo mentre cadeva di capire cosa stesse succedendo e che si fosse evoluto. Tirò fuori i pokédex e lo scannerizzò.
"Conchorm, il pokemon sanguisillo. E' La forma evoluta di Maggasta. La sua bava appiccicosa è abbastanza forte da poter essere usata anche come colla per attaccare gli oggetti. Mangia quello che trova per permettere alle sue cellule in mutazione di evolversi. Esemplare maschio."
"E così ti sei evoluto per salvarmi!" si sorprese l'allenatore "Beh congratulazioni… uhm… Conchorm!!!!" 
"Chooorm...." racchiò il nuovo essere, senza rendersi conto di esser diventato più forte, ma anche più lento.
La voce di Serena gli arrivò alle orecchie "Ash! Stai bene!?" urlò dall’altro lato.
"Si, sto bene, non preoccuparti! Questo tutto grazie a Conchorm!" gli urlò di rimando. Serena appoggiò la mano al petto "Meno male..."
"Ascolta Ash…" urlò Brock per farsi sentire "Ora che Maggasta si è evoluto in Conchorm, la sua liana appiccicosa dovrebbe essere abbastanza forte da permetterci di attraversare uno per uno il crepaccio!" 
"OK!" Comprese Ash "Conchorm potresti…?” Senza neanche che finisse la frase Conchorm sputò la sua tela resistente, che si appiccicò saldamente ad un rampo passante sopra le loro teste.
Ash portò le mani alla bocca e rispose "Ora dovrebbe reggere!"
Dire che Serena non aveva nuovamente paura sarebbe stata un’enorme bugia. Già lei aveva paura di tutto ciò che era sospeso nel vuoto e su cui non poteva sentire i piedi saldi o stabili, voli sui Pokémon esclusi. Ora, dopo aver visto Ash rischiare così, non poteva che essere ancora più timorosa "I-Io non ce la faccio!" ammise poi.
“Coraggio Serena è facile! Non guardare e gettati!" la chiamò l'amico.
“Come getteti!?” spalancò gli occhi lei rimproverandolo “Come faccio ad afferrare la liana poi!?”
“Ops… non ha tutti i torti…” Pensò il migliore amico, ma poi parlò “Avanti! Adesso la liana è resistente! E poi ti prenderò io quando arriverai all'altro lato! Non preoccuparti, finirai dritta tra le mie braccia!”
La performer deglutì, stava per affrontare una delle sue paure più recondite eppure arrossiva per le parole di Ash. Prese la liana tra le lieni e provò a lanciarsi ma si bloccò. Cercò di respirare per riprendere fiato e riprovarci. "O-Ok ora ci provo per davvero!" si senti pronunciare. 
Di nuovo prese la rincorsa ma si bloccò. Non ce la faceva proprio. "No Ash, non ce la faccio proprio! Troverò un altra strada!" provò a dire, ma qualcosa la spinse verso il dirupo. Serena chiuse gli occhi accecata dalla paura "AAAAAAAAHHHHHHHH" Urlò mentre dondolava aggrappata alla fune. 
Quando riaprì gli occhi vide Ash con le braccia aperte pronta a prenderla, ma entrambi non si aspettavano che stesse andando a tale velocità e la spinta fosse stata così forte. La ragazza dagli occhi azzurri finì letteralmente tra le braccia del suo principe o allenatore azzurro e finirono entrambi a terra con le gambe all’aria.
Rimasero rintontiti per un attimo. Quando Ash riaprì gli occhi, trovò ancora serena tra le sue braccia, che lo stringeva come se fosse un peluche. Non gli dava fastidio la cosa, anzi… ma… arrossire fu d’obbligo “U-Uh… Serena tutto bene?” 
La ragazza annuì, senza comunque staccarsi da lui e continuando ad abbracciarlo come se fosse ancora sospeso sul vuoto. 
"Beh… te l'avevo detto che ci sarei stato io a prenderti…"
Sull’altro lato, Brock incrociò le braccia, guardando la scena con confusione "Perché l’hai spinta?" 
"Sono colpevole, ma il movente non posso dirtelo" ammise la detective "Ora però è il mio turno di dondolarmi! Lanciami un filo Conchorm!"
Una volta che anche Brock si portò sull'altro lato, il gruppetto comandato dal nuovo Pokémon bozzolo, continuò il suo viaggio. 
"Sai Conchorm?" disse Ash mentre camminavano.
"Chorm?" 
"Tu sei diverso dagli altri tuoi compagni. Mi dispiace di averti minacciato prima. Ti sei persino preso la briga di salvarmi. Perché non provi ad affrontare i tuoi compagni a viso aperto? Tu sei forte lo hai dimostrato! Potresti dire loro di smetterla di rubare il cibo ai viandanti! E se non ti danno retta ti darò una mano io!" 
Il bozzolo dentuto si sorprese. Quel ragazzo voleva sfidare il branco e soprattutto il capo, solo per aiutarlo? La sua evoluzione lo avrebbe aiutato? Conchorm continuava a strisciare indeciso sul da farsi, ma non arrivo ad una conclusione.
Continuarono fino a che il gruppo non si ritrovò in una zona piuttosto particolare della foresta. Era piena di fili e di bava di colori diversi e tutti profumati. C’erano anche tantissimi bozzoli e chiazze di salsa sugli alberi.
"Siamo vicini..." commentò la detective "...Questo è il loro territorio, prepariamoci ad affrontarli. Non sappiamo quando potranno attaccare, perciò in campana!" 
"Fortuna che abbiamo Pikachu con noi" disse Serena "Se non ci fosse lui saremmo completamente impotenti di fronte alla banda dei Pokémon pastabruco!" 
"Mi raccomando Pikachu! Contiamo su di te!" lo esortò Ash. 
"Pika!" replicò il suo amico giallo. Nessun bruchetto sarebbe riuscito a far del male ai suoi amici. 
A loro insaputa però, gli alberi avevano occhi e orecchie, o meglio coloro che vi posavano sopra. Un Conchorm, vedendo e udendo tutto, fece passaparola ai vari Maggasta che subito si avviarono verso la base del loro capo.
Sull'albero più grand, in mezzo alla foresta, riposava una mastodontica falena dalle grandi ali. La sua forma ricordava una farfalla di pasta, con degli spaghetti in testa e il corpo a forma di penna. 
"Mag Mag!" lo chiamarono dal basso. 
L'insetto più grande si alzò con malavoglia. Due minuscole nullità avevano appena disturbato il suo sonno e ciò non era gradito "MARIII!?" ruggì impaurendo i due esserini più piccoli. 
Le spie riferirono tutto ciò che era arrivato alle loro orecchie. Il boss ascoltò svogliato il loro rapporto, ma quando gli fu riferito che a guidare quegli intrusi vi era un membro a lui malamente conosciuto si infuriò come non mai. "RILLON RILLON!" sbraitò. 
I due corsero a dare l'ordine. Aveva appena dichiarato di sbarazzarsi del traditore e i suoi amici a qualunque costo.

Ash e il gruppo finalmente arrivarono a destinazione. Conchorn indicò loro lo spiazzo d’erba che si estendeva oltre i cespugli. Non servì guardarsi troppo in giro, subito ai loro occhi furono ben visibili i loro zaini ancora intatti, o così sembrava. Inoltre in giro non c'era l'aria di esserci nessun Pokemon selvatico.
"Che li abbiano abbandonati perché hanno già rovistato e preso tutto il cibo?" Ipotizzò Serena.
Ash incrociò le braccia "troppo facile... troppo facile..."
Vi seguì qualche secondo di silenzio, Pikachu teneva le orecchie ben diritte per captare ogni singolo suono a lui sospetto. Che qualcuno li osservava era scontato, si sentiva chiaramente la presenza di centinaia e centinaia di occhi puntati su di loro.
A questo punto era ovvio che prima o poi si sarebbero scontrati con i Maggasta, quindi l'unica speranza era raggiungere gli zaini e liberare i loro Pokemon per combatterli.
Ash non era dell'idea di ritirarsi, quei ladruncoli avevano bisogno di imparare un minimo di rispetto e dignità.
Conchorm lo guardò come se fosse pazzo. Leggere i pensieri di questo allenatore era abbastanza facile e se da una parte sembrasse avere un cervello confusionario quanto un recinto di Aipom... dall'altra sembrava stranamente organizzato.
"Con con!" Provò a convincerlo a ritirarsi.
"Non se ne parla!" Parlò Ash come comprendendo le sue parole. Più passava il tempo, più gli era facile comprendere un po' di linguaggio Pokémon. Non che fosse un traduttore, ma da come si atteggiavano e come si esprimevano poteva capire leggermente la situazione. "Non possiamo tirarci indietro! Noi dobbiamo riavere i nostri zaini e tu devi aiutare i tuoi amici a conoscere una via migliore per procurarsi da mangiare!"
Il bozzolo rabbrividì, non sentendosi affatto a suo agio. Stavano dichiarando guerra davanti al suo branco, se lo sentiva.
E quando nessuno se lo aspettò, mentre Brock studiava un piano, Ash partì in quarta e scattò in direzione degli zaini non abbandonati. Sentì i cespugli muoversi e un’energia negativa circondarlo. Stava correndo con tutte le sue forze, percependo chiaramente che i Maggasta erano usciti e lo stavano puntando come bersaglio. Sentiva pure i richiami dei suoi amici, tranne Pikachu che sostava ora sulla sua spalla, reggendosi saldamente. "Ci siamo quasi!"
Con un ultimo slancio, Ash saltò letteralmente sugli zaini. Cacciò la mano nel proprio e tirò fuori delle pokéball. Pensò "Nota mentale: da adesso in poi riprendo a tenere le pokéball su una fascia o cintura, dovrò comprarne una nuova o farmela aggiustare da Serena…" in effetti era scomodo tenerle nello zaino. Erano a rischio maggiore e non poteva tirarle fuori con facilità.
"Tweeny! Scelgo te!" 
Dal fascio di luce si materializzò l'uccellino.
"Bene! Pronti voi due?!" si riferì a Pikachu e Tweeny. Poi si voltò verso gli amici "Li tengo impegnati! Voi raggiungetemi e prendete i vostri Pokémon!" Quanta mai oggi tutti avevano tenuto le pokéball nei propri zaini?
Cominciò l'attacco. Arrivarono i primi 5 Maggasta, caricando con Riduttore. Ash si preparò a respingere l'attacco "Pikachu usa fulmine!"
"Pikaaaaa chuuuuu!!!!!" Gridò lui colpendo i rivali che si accasciarono quasi cotti a puntino. Non erano difficili da sconfiggere, ma prima che ne avessero sconfitti altri 495 più il boss... beh sarebbero stati esausti.
Finalmente i compagni di Ash raggiunsero gli zaini e liberarono i loro combattenti: Sylveon, Braixen, Chansey, Tiglow e Spotpup.
Brock li ricordò della situazione "Mi raccomando! Spotpup, Braixen, Tiglow e Tweeny sono in vantaggio come tipi! Dobbiamo approfittarne!" Tutti annuirono.
La guerra tra il gruppo di eroi e il gruppo di Maggasta e Conchorn continuava a perversare. Braixen e Tiglow lanciavano fiammate da tutte le parti, Tweeny faceva volare via quanti più nemici poteva con le sue potenti raffiche. Spotpup caricava e congelava tutto quello che gli capitava a tiro dei suoi denti, Chansey e Sylveon travolgevano con la loro mole tutti i vermi e bozzoli che avevano a tiro e Pikachu abbrustoliva a suon di fulmini tutti i Maggasta e Conchorn che riusciva a scovare. 
Conchorm guardò trepidante la grande guerra che si era appena generata. Stavano davvero tenendo testa al branco. Forse c'era una possibilità di stravolgere tutto l'ordine sociale della banda a cui apparteneva.
Passavano i minuti ed erano rimasti soltanto 200 nemici complessivamente. Dato che un attacco su larga scala individuale non funzionava, i Pokémon insetto coleottero decisero di optare per un attacco coordinato. Spararono tutti all'unisono Millebave, cercando di legare tutti insieme i loro avversari. La tecnica sembrò funzionare, visto dato che il filo combinato degli insetti era talmente resistente che neanche il più potente Fuocobomba di Braixen sembrò scioglierlo. 
La rete vischiosa si avvicinava sempre di più ai Pokémon degli allenatori "Scansatevi presto!" urlarono i ragazzi, ma il filo era troppo veloce, sarebbero stati avviluppati tutti.
All'ultimo secondo, un altro filo avviluppò più velocemente quello diretto su di loro e con un grande strattone lo spostò lontano dal punto d'impatto. 
"Grazie Conchorm!" lo ringraziò l'allenatore di Biancavilla. 
"Chorm!" sorrise il bozzolo mostrando i dentini. Anche lui avrebbe lottato, ora che si era presentata un’occasione non se la sarebbe lasciata sfuggire. 
Con la forza della sua bocca usò il peso di Pikachu e gli altri come potenti bolas e scaraventò lontano quanti più ex-compagni riusciva a colpire. Dopo questo tremendo attacco anche gli ultimi Maggasta e gli ultimi Conchorm erano finiti K.O. 
"E con questo abbiamo finito!" dichiarò Ash "Mamma mia che lotta... 500 Pokemon tutti insieme non è una passeggiata!" ansimò poi.
"Già..." concordò Serena "...è stata una battaglia estenuante..."
Un sonoro ronzio interruppe i loro festeggiamenti, con il significato che la guerra era appena solo iniziata. All'improvviso il cielo si oscurò e dall'alto un gigantesco paio di ali si pose davanti al gruppo di umani. "MARILLON!" ronzò con furia. 
"Ma certo! Era chiaro che il loro capo fosse un Marillon!" esclamò Lidia "Ma non ne ho mai visto uno così… GROSSO!" 
"Marillon?" si incuriosì Ash, prendendo per la terza volta il pokédex in mano. 
“Marillon, Il pokemon farfapasta. Forma finale di Maggasta. Le sue grandi ali variopinte sono in realtà ricoperte di una sostanza appiccicosa e malleabile che cambia in base alla trasformazione molecolare avvenuta durante l'evoluzione in Conchorm da parte di un Maggasta, così anche il tipo. Esemplare maschio." 
"RILLON!" ruggì ancora la falena. Era infuriata per aver dovuto intervenire. Irata ronzò a destra e sinistra e colpì gli inermi suoi seguaci come punizione per non aver adempito al loro dovere. 
"Ma... attacca i suoi compagni!?" si chiese un incredulo Ash. 
"Con..." mormorò consapevole il suo amico bozzolo. Da quando quel Marillon aveva letteralmente ucciso il vecchio capo della gang, aveva usurpato il titolo di leader e si era messo a spadroneggiare sul bosco. 
Braixen e Sylveon si lanciarono all'attacco, ma con un nonnulla e un battito di ali il gigantesco Marillon scacciò via le 2 povere Pokémon. Era solo uno colui che era degno di sfidarlo e quello era davanti a lui, il topo giallo chiamato Pikachu.
Pikachu si mise sulla difensiva. Era chiaro che Marillon sarebbe stato un grosso problema da abbattere se era riuscito con un semplice battito di ali a scaraventare via le sue 2 amiche. Si preparò ad attaccare, ma una presenza a lui familiare chiese di farsi da parte. "Pika?" 
"Concho..." Il bozzolo appariva risoluto e senza timore. Lo avrebbe affrontato lui, e se sarebbe morto combattendo, almeno sarebbe morto con onore. "Concho Concho!" si lanciò all'attacco come meglio poté.
"RILLON!" La falena scacciò con fare molto adirato. Come osava quel microbo opporsi a lui? Era davvero convinto di potercela fare? 
Il bozzoletto però si rialzò e si rimise in piedi. "Conchoooooooooo!" urlò in modo da farsi sentire da tutti "Concho chorm cho! oncho oncho chorm chorm!"
"Che sta facendo Conchorm?" chiese Serena. 
"Non ci giurerei, ma credo che Conchorm stia cercando di persuadere il gruppo a ribellarsi alla tirannia di quel Marillon!" replicò l'amico dottore. 
"Mag...mag" biascicarono i feriti.
"Cho…Cho!" Continuava a urlare lo sfidante. 
Marillon lo guardò ancora più furioso. Lo avrebbe fatto smettere, anche a costo di farlo tacere per le botte. Prese la mira e puntò velocemente sul suo subalterno colpendolo duramente e incrinandone il guscio. 
"Conchorm!" urlò Ash. Serena si coprì il viso per non vedere altri orrori come quello a cui aveva appena assistito.
"Maledetto!" si adirò Ash "Colpire in questo modo i tuoi sottoposti! Sei un vigliacco Marillon! Un capo deve mettere al primo posto la sicurezza di chi gli sta accanto!”
Anche i Maggasta e i Conchorn avevano visto la scena e qualcosa in loro scattò. Incominciarono ad attaccare il loro capo, uno ad uno, senza motivo preciso. 
Mentre tutto ciò accadeva, Ash prese il corpo apparentemente senza vita del suo amico, ma qualcosa in quel bozzolo luccicò. "Cosa succede!?" rimase incredulo alla vista di tutto ciò.
"Conchorm si sta evolvendo! Ancora!" urlò Lidia. 
Il guscio incrinato si spezzettò in mille frantumi, facendo nascere da esso l’evoluzione. Un altro Marillon, con un motivo diverso dall'altro. "Rillon Rillon!" ronzò svolazzando qua e la. Ora si che era pronto a sfidare il suo ex-capo.
Il Marillon avversario era diverso, aveva le macchie verdastre. Lo stesso Pokemon, ma quello buono, aveva invece la salsa di colore rosso.
Il boss caricò Ronzio e colpì in pieno il rivale. La falena color rosso cadde al suolo, ma si rialzò con facilità. 
Emise una spora profumata, con aroma piccante "Riririlllll!!!!" Era il suo grido di battaglia.
Il rivale accettò la provocazione e cadde in picchiata sul nemico. Il buon Marillon caricò a suo volta contro il rivale.
Una frazione di secondo e quando fu abbastanza vicino di scatto si sposò limitandosi ad accostarsi e strusciare il corpo e le ali contro il suo avversario.
"Perché lo ha fatto? Poteva colpirlo, scansarsi era inutile" commentò Lidia.
Ash la corresse "Non credo abbia agito a caso..."
Lo scontro continuò. Era un susseguirsi di Ronzio, Raffica, Verdebufera e Vento di Fata. Il risultato era sempre lo stesso.
"Marilolololon!!!" La farfalla pastosa giallognola volò in direzione dell'opponente, usando un Verdebufera a distanza ravvicinata.
"Marillon scansati!" Lo intimarono i ragazzi.
Ma l'insettoide non si spostò di un millimetro. Rimase ad attendere, qualunque cosa fosse in arrivo.
Prima di unire le ali per creare la raffica di scaglie argentee, un bruciore colpì il Marillon cattivo e le fiamme lo portarono a perdere quota e raggrinzirsi più si avvicinava al terreno.
"Cosa è successo? " chiese Serena esterrefatta.
"Quella deve essere l'abilità del nostro Marillon! Essendosi evoluto mentre aveva la forma focosa con il sugo al pomodoro sulla corazza, come Marillon ha acquisito il tipo fuoco. E il nostro avversario é debole su quel tipo! L'abilità del Marillon al pomodoro deve essere collegata alla scottatura con contatto fisico" 
"Rilolon!!!!" Emise un lanciafiamme ad alto calore e finì per centrare il bersaglio.
La falena dalle macchie rosse cominciò a volare in tondo, circondando l'avversario per intimorirlo. La farfalla criminale provò a scagliare un debole, casuale e improvvisato Vento di Fata, ma nulla andò a segno. La velocità del Marillon buono era più che superiore.
Sempre più colpi andarono a segno, fino a che il Marillon nemico non cadde al suolo. 
L'altro Marillon volò con lentezza quasi cruciale verso il rivale. Smuoveva le ali con fare maestoso, reale e minaccioso. Con quelle ali voleva bruciare completamente quelle del dittatore che si era imposto sui compagni. Le inarcò per assorbire energia e fare un colpo diretto e determinante. Si formò una sfera naturale sul suo torace e diede il via ad un conto alla rovescia mentale. 
"Marillon! Aspetta!" Sentì una voce.
Si girò e vide l'allenatore strano dai capelli neri che lo guardava e taceva.
Rimase fermo a studiare il suo sguardo. Riprese coscienza e sparò un raggio che passò sopra il Pokémon a terra sconfitto. Non lo colpì.
Il tiranno era a terra ed era letteralmente paralizzato dalla paura. Era passato davvero vicino all'umiliazione più totale, riaprì gli occhi e vide il suo avversario respirare sulla sua faccia. "Rillooooon" gli ringhiò contro. Gli stava risparmiando la vita ma a condizione di andarsene. 
"RILLO..." annuì spaventato l'altro e sotto l'occhio vigile del vincitore svolazzò mogiamente via. "RILLO! MARILLO!" Urlò prima di andarsene completamente. Aveva promesso vendetta, ma era anche consapevole che probabilmente non sarebbe mai arrivata. Scomparì così dalla vista degli occhi di tutti. 
"Sei stato grande Marillon!" esclamò Ash "Sei riuscito a dimostrare il tuo valore!"  
"Rillo Rillo!" sorrise l'insettone. Tutti i Maggasta e i Conchorm si radunarono di fronte al loro nuovo capo e si inchinarono. 
"Deve essere un giuramento di fedeltà ogni volta che si elegge un nuovo capo!" osservò Brock. 
Come primo atto del suo nuovo regno, Marillon instaurò la regola di non attaccare mai più i viandanti nella foresta. Si sarebbero cercati il cibo da soli come bravi Pokémon e se vi erano difficoltà, sarebbe andati avanti tutti insieme. Il capo doveva guidare, ispirare e proteggere chi gli stava accanto, come faceva Ash con i suoi amici.
"Beh, Marillon… ora che sei il capo sono sicuro che riuscirai a trasformare questa banda di Pokémon in una felice famiglia! Credo anche senza problemi vari e soprattutto riuscirai a essere per loro quella figura di leader carismatico e abile che il precedente Marillon aveva imposto con la forza!" aggiunse Serena. 
L'insettone dalli ali rosse era più che contento, finalmente il suo desiderio di trasformare la sua vita si era avverato. "Rillo Rillo!" ordinò ai suoi sottoposti. 
Avrebbe organizzato un banchetto di bacche per ripagare al danno che aveva compiuto all'inizio insieme ai suoi compagni. Poco dopo l'intera foresta era piena di delizie naturali. 
"Ehi ma non dovevi!" disse Ash, cercando di mascherare l'esultanza davanti a tutto quel ben di Arceus. 
Non durò molto il banchetto e i festeggiamenti terminarono abbastanza velocemente.
"Beh Marillon, ci siamo! E' stato interessante questo viaggio insieme a te! Mi raccomando, sii sempre forte e equo! Un giorno casomai ci potremo rincontrare e ci sfideremo!" lo salutò la compagnia. 
"Rillo Mari!" "Mag Mag!” “Concho Concho!" fu la risposta dell'intera banda di insetti. 
"Sicuro che sarà un buon capo?" Domando Brock.
"Sicuramente" concordò Lidia "E' un bravo e onorevole Pokémon. Aveva solo bisogno di un incoraggiamento per avverare il suo sogno e ora lo difenderà con le unghie e i denti!" 
"Proprio come farò io non appena diventerò Maestro di Pokémon!" aggiunse Ash."E voglio avverarlo il prima possibile! Quindi in marcia!" e il gruppo si allontanò, verso la luce del sole che stava ormai tramontando.

E così, dopo l’ennesima avventura, i nostri eroi sono riusciti a recuperare i loro zaini e ad assistere all'elezione di un nuovo capo. A breve saranno fuori dal bosco e visiteranno la fabbrica, ma questo lo scopriremo la prossima volta… Il viaggio continua...

Beh è stato un buon capitolo? E' Stato un capitolo un po leggero ma serviva per incuriosirvi un po' su tutti i nostri Fakemon! Ricordo a tutti che potete vedere i nostri lavori sulla nostra pagina di Deviantart... Non potete sbagliare il nome è Sempre Gettamourze!

   
 
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