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Autore: maryjay    25/04/2017    3 recensioni
Correva il mese di febbraio del 1785. La regina di Francia, Maria Antonietta, ha deciso di organizzare in occasione del Carnevale, una settimana di feste e di balli di corte, rigorosamente in maschera, ispirate al... Carnevale di Venezia! (Per chi avesse letto la mia storia precedente, tranquille), stavolta Oscar è la vera protagonista della storia! Quali insidie si nasconderanno fra maschere, pizzi, merletti e champagne? Buona lettura!
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, André Grandier, Axel von Fersen, Hans Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes, Victor Clemente Girodelle
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutte/i! La storia continua, e in questo capitolo scopriremo finalmente, i veri propositi di Arielle. Buona lettura.





"Allora, fatemi capire- disse guardandosi intorno e dirigendosi verso una sedia- questa donna conosce dei segreti scottanti riguardo ad Oscar, che promette di non rivelare ad alcuno in cambio... di me?"-chiese, sedendosi su quella sedia.
"Esatto" - rispose la falsa Oscar che avvicinandosi con passo leggiadro all'adone sedette con un gesto deciso a cavalcioni su di lui, portò le braccia dietro al suo collo e intrecciò le dita fra i suoi capelli color cenere, e tastando in modo diretto il calore della sua nuca, posò lo sguardo su quel viso dai tratti divini.
"Complimenti per l'audacia"- le sussurrò suadente.
Per tutta risposta le sorrise spavalda.
Andrè fu colto da un moto di gelosia cieca; pur sapendo che quella non era Oscar, la visione di quella scena lo scosse non poco.


"Anche a guardarvi da vicino, siete spaventosamente somigliante -constatò- e proprio per questo non posso" - concluse, voltando la testa di lato, risoluto, mentre la giovane era ancora spiazzata.
"Andrè- lo ammonì lei impettita- vuoi mettere tu una buona parola con questo bellissimo conte?"
"Conte... per favore, trovate un compromesso"- lo implorò.
"Andrè, ti sembra una situazione normale questa?"- sbottò irritato.
Arielle fu investita da quel timbro vibrante e concitato, ma rimase immobile. Doveva stare attenta; un passo falso e il piano sarebbe andato a monte.
"So bene che non è una situazione ordinaria, ma... fatelo per Oscar, almeno per lei."
"No Andrè, è fuori questione. È praticamente uguale... mi fa impressione!"- concluse con un'inflessione acuta, scrutando quella donna con un misto di sdegno e timore.
Arielle staccò le mani dalla sua nuca, e con movimenti rapidi delle dita sfilò le asole dei bottoni della giacca scarlatta, togliendosela con un gesto violento e gettandola a terra.
"Vi faccio meno impressione adesso?"- esclamò stizzita rimanendo con addosso una candida camicia di seta dalle maniche a sbuffo e un ampio colletto. Candida come i pantaloni che le aderivano alle cosce snelle esaltandone la tonicità.
Lui rimase a guardarla in silenzio. Avere quella donna così somigliante alla sua cara amica sulle sue cosce gli provocava un certo turbamento... ma non positivo! Si sentiva come incatenato, bloccato, inquietato, nonostante la bellezza di quella giovane, dai tratti del viso più docili e delicati di quelli di Oscar, fosse davvero notevole.
"Bene- rispose la falsa Oscar impettita avendo notato che il bel cavaliere dinanzi a lei sembrava pietrificato, anzi quasi disgustato dalla sua presenza- allora vi rivelerò il segreto di cui sono a conoscenza. Dovete sapere che..."
"No, zitta!"- urlò Andrè terrorizzato.
La giovane si voltò verso di lui.
"No, vi prego Madamoiselle. Non fatelo. Vi prego conte. Fatelo per Oscar. Se questa donna avesse voluto qualcosa da me io non avrei esitato ad accontentarla. Lo scandalo che potrebbe provocare è troppo grande per rischiare!"
Hans rimase un pò a pensare. Poi fece un respiro profondo-
 "E va bene- sospirò.- Come vi chiamate Madamoiselle?"
"Francois. Chiamatemi Francois." (1)
"Va bene Francois. Cosa vuoi? Vuoi venire a letto con me?"- gli disse con timbro calmo ma deciso, gettando le sue iridi in quelle celesti della bella giovane. Quasi di sfida.
Arielle distolse lo sguardo, spiazzata dalla schiettezza di quella risposta.
"Per me non sarebbe certo un'incombenza concupirvi data la vostra avvenenza, anzi..."
'Bene. Forse ho capito in che direzione parare.' - pensò Fersen mentre dissopita la furia cercava di ponderare razionalmente.
"Lo sai che tolta la divisa, non sei che una donna come tutte le altre?"- le sussurrò ammorbidendo il timbro, ma lasciando ampiamente percepire in esso viva e vibrante, la sua virilità. E un'arrogante provocazione.
Andrè dovette lottare contro se stesso per desistere dal mollargli un destro in pieno viso. Ma come si permetteva quello sbruffone! 
Arielle si sentì trafitta da quelle parole più appuntite di uno stiletto, e avvertì le fiamme di tanta tracotanza divamparsi ardenti nel suo torace, e salire su, fino al collo e al viso, ma senza mostrare nessun segno di cedimento- "Lo avreste detto anche alla vera Oscar?"- rispose sicura di sè tornando a specchiarsi impavida nelle sue iridi insolenti.
E stavolta fu Fersen a rimanere di sasso.
"Siete proprio arguta"- constatò non distogliendo i suoi occhi magnetici da quelli glaciali di lei.
"Lo so" - rispose lei fiera di sè.
"Cosa vuoi Francois? Dimmelo. - le chiese dolcemente, cambiando repentinamente timbro- Io ti accontenterò, tu manterrai la promessa di mantenere il silenzio, e tutti torneremo alle nostre vite. Va bene?"
Arielle per un attimo si sentì meschina; quel bellissimo conte che lei aveva etichettato a priori come il suo Jerard nulla sembrava avere in comune, se non un bell'aspetto e un'appartente presunzione, perchè nonostante l'apparenza, stava cercando di difendere la sua amica in tutti i modi; anche se questo voleva dire scendere a compromessi con lei e proclamare una resa. E a dire il vero, sul bell'aspetto il conte vinceva nettamente.
"Certo che da vicino siete ancora più bello, lo sapete?-  gli sorrise sinceramente, deponendo ogni ostilità, mentre con le mani gli sfiorò delicatamente le guance. Siete più bello di una statua greca di candido marmo, più ammaliante del Dio Apollo. Vostra madre deve aver visto un angelo in sogno quando ha immaginato il vostro volto per la prima volta."
"Vi ringrazio"- le sorrise ammirato, lasciando sfumare definitivamente ogni rivalità. 
"Sarebbe scontato rispondervi che siete bella come una Venere, quindi vi dirò che siete unica come Dafne, un'incantevole ninfa che scelse alle avances di Apollo la metamorfosi in sacro alloro, che divenne da allora la pianta le cui foglie incoronano i vincitori, i più dotti e i degni di gloria. Poichè voi siete anche piacevolmente colta, e istruita. Che genere di studi avete intrapreso?" 
"Non vi darò ulteriori informazioni su di me, ma vi ringrazio per i complimenti eleganti e delicati."
"Cominciate quasi ad intrigarmi -le confessò sfacciatamente.- Cosa volete?"- le sussurrò ammiccante. (2)
"Io ecco... mi basterebbe anche..."
"Un bacio?"- la precedette lui.
"Si"- annuì.
"Va bene. Con queste mie labbra sigillerò le vostre, e voi sigillerete la promessa di mantenere il silenzio su quanto siete venuta a conoscenza. Concordate?"
"Concordo"- rispose Arielle intrecciando nuovamente le sue mani dietro la sua nuca.
"Bene."
Il bellissimo conte inclinò lievemente la testa mentre a poco a poco riduceva le distanze.
Arielle chiuse gli occhi, schiudendo impercettibilmente le labbra e reggendosi a lui, sempre con le braccia al collo.
Andrè dovette distogliere lo sguardo mentre stringeva i pugni con veemenza, poichè nonostante tutto quella scena era troppo per lui.
Poi il rumore di una chiave nella serratura. Trasalirono tutti e tre. Ma non ci fu tempo per realizare, poichè quella porta si aprì immediatamente.
"Vedete, mia regina, dovete proprio provare questo vino, poichè è di una rarità unic... Chi siete, cosa ci fate nelle mie stanze?"- urlò impaurito un giovane nobile dal candido parrucchino con la chiave ancora nella mano destra. Fersen rimase di ghiaccio. Davanti a lui vi era un piccolo gruppo di nobili fra cui... la regina Maria Antonietta, che fissava quella scena come se avesse visto il più terrificante dei fantasmi.
"Signori, vi sembra il modo?"- li biasimò profondamente indignato il duca d'Orleans, assistendo anch'egli a tale scena.
"La regina è svenuta!"
"Presto, portiamola nelle sue stanze!"
E nel trambusto creatosi il piccolo gruppo corse via con la regina ancora priva di sensi.

Andrè era parimenti disorientato. Cosa diamine era successo? E dov'era finita la falsa Oscar che sembrava essersi volatillizzata?
"Andrè.... io... io, sono perduto. Oscar è perduta.
Andrè. Questa... era una trappola"- farfugliò Fersen ancora sconvolto fissando il vuoto con gli occhi sgranati. 





 (1): come il secondo nome di Oscar
(2): a Fersen comincia a piacere davvero questo scambio di battute contro un'avversaria che sa tenergli testa!


Direi che la bella e astuta Arielle ha portato a termine il suo piano egregiamente, mentre i nostri due uomini si sono fatti turlupinare per bene. Vi siete fatti un'idea della gravità della situazione che è riuscita a mettere su Arielle? Come proseguirà? A presto  ;)
  
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