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Autore: maryjay    10/05/2017    3 recensioni
Correva il mese di febbraio del 1785. La regina di Francia, Maria Antonietta, ha deciso di organizzare in occasione del Carnevale, una settimana di feste e di balli di corte, rigorosamente in maschera, ispirate al... Carnevale di Venezia! (Per chi avesse letto la mia storia precedente, tranquille), stavolta Oscar è la vera protagonista della storia! Quali insidie si nasconderanno fra maschere, pizzi, merletti e champagne? Buona lettura!
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, André Grandier, Axel von Fersen, Hans Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes, Victor Clemente Girodelle
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Andrè, ti rendi conto di cosa è appena accaduto?

L'attendente lo fissava ancora stordito.

"Un gruppo di nobili ha appena visto me in atteggiamenti intimi... con Oscar! Io, l'amante della regina, appartato con una sua carissima amica... e il suo attendente! È molto, molto peverso. Andrè ma mi stai ascoltando?"- gli urlò scuotedolo violentemente per le spalle.

"Io... io non avrei mai potuto immaginare che questa situazione potesse degenerare a tal punto"- biascicò disperato.

"Era davvero così grande il segreto che custodiva?"

"Si"- annuì mortificato.

"Ormai il danno è fatto. Ma dobbiamo subito avvertire Oscar. Dove si trova?"

"Io... non lo so."

"Come puoi non saperlo, sei il suo attendente!"- lo sgridò iroso.

E come faccio a saperlo se l'ultima volta che l'ho vista, veniva verso di te? Dovresti saperlo tu semmai, idiota!- pensò, ma si limitò a rispondere chinando la testa- "Vado a cercarla."

Andrè era appena rientrato nel salone principale, quando fu avvicinato da un maggiordomo- "Questo è per voi Monsieur."

"Grazie" -rispose Andrè, e aprì il biglietto consegnatogli.

 

"Andrè, ho fatto ritorno alla dimora. Ho mandato un paggio per consegnarti questo messaggio. A domani.

Oscar"

 

Almeno lei era a casa. E già il fatto di saperla al sicuro lo tranquillizzò. Restava però da risolvere un problema più grande.

 

Arielle, approfittando del trambusto, era sgattaiolata via più rapida di un furetto. Aveva raccolto la giacca da terra, e approfittando del senso di stordimento dei due uomini, era fuggita tramite una porta segreta, quasi invisibile per la medesima tinteggiatura delle pareti, e si era recata in un luogo più sicuro, un secondo appartamento che il duca le aveva messo a disposizione.

Entrò, e il suo sguardo fu catturato dal suo riflesso nella grande specchiera. Si avvicinò, ammirando la sua immagine; i boccoli biondi per una volta non soffocati dalla cuffia blu scendevano morbidi e voluminosi sulle spalle e da lì fino all'altezza dei suoi seni. La candida camicia di seta finissima ne accarezzava e plasmava la silouette, l'ampio scollo stringeva gradualmente, fino a chiudersi poco prima dell'incavo dei seni. Non si era mai vista in simili vesti, e a dire il vero... le piacque parecchio. Osservò anche il suo torace sussultare in respiri rapidi e affannosi. Ma non era dovuto alla fuga. Gli tornarono in mente i tratti perfetti di quell'uomo noto come l'amante più agognato di Versailles. Lo sguardo arrogante ma irresistibile, il naso dritto, le labbra elegantemente articolate in sorrisi lascivi, la voce calda ed allettante...

Avvampò; le guance rubee, mentre si mordeva le labbra cercando di trattenere un sorrisino nervoso. Con passo felino si era avvicinata a quel bellissimo conte, e con un movimento fluido si era seduta sulle sue cosce tornite, a cavalcioni su di lui. E aveva pure osato allungare le mani, e sfiorarne i capelli, e la pelle.

Con quale sfacciataggine aveva agito?

Se solo il duca d'Orleans e l'allegra combriccola fosse giunta qualche attimo dopo, quel bellissimo adone l'avrebbe baciata... chissà con quale ferocia le dame di Versailles si contendevano una simile beltà, mentre lei era sopra di lui, a sentirne il profumo inebriante e a perdersi in quegli occhi magnetici e fatali...

Ma che le stava prendendo?

Ritornò con lo sguardo sullo specchio, l'espressione profondamente turbata.

"Stupida Arielle! Ti sei fatta raggirare una volta, che cosa ti è saltato in mente? Stupida!"- urlò severa alla sua immagine, che in quel frangente poco rifletteva di lei, ancora nei panni dello splendido comandante delle Guardie Reali.

 

 

Andrè e il conte si erano salutati, quest'ultimo aveva vivamente raccomandato all'attendente di anticipare qualcosa ad Oscar, poichè quanto accaduto poteva portare con sè conseguenze catastrofiche.

E Fersen fece ritorno alla sua dimora, frastornato.

"Che idiota!"- Urlò scagliando un pugno violentemente contro la porta.

Lui, uno dei donnaioli più esperti e consumati, si era lasciato raggirare e abbindolare da una donnetta qualsiasi?

E dire che pensava di averla domata! Era certo di riuscire a sistemare tutto con un semplice bacio, e invece proprio quello si era rivelata una trappola.

"Che stupido!"- gridò, sollevando in aria una sedia e colpendo irosamente il tavolo, sfaciandola.

Era in preda a una collera incontenibile. Collera che lasciò il posto a un brutto presentimento.

"Oscar, che cosa penserà la regina di noi?- pensò avvilito.- Se io la conosco bene però, temo che si accanirà solo contro di voi. Oh Oscar, ma cosa è saltato in mente al vostro attendente? Era davvero così scabroso il segreto di cui era a conoscenza quella Francois? Valeva la pena correre un simile rischio?

Mia amata regina, mi crederete quando cercherò di spiegarvi che ciò che i vostri occhi hanno veduto altro non era che un ricatto, una congiura? Sarà molto difficile, poichè quella donna somigliava troppo ad Oscar. E la presenza di Andrè non faceva altro che confermare le apparenze.

Mia regina, spero confiderete nel mio amore e nel fatto che vi ho donato il mio cuore tempo fà ormai.

 

Maria antonietta si svegliò nel suo letto a baldacchino, faticando a comprendere perchè si trovasse li se l'ultimo luogo che ricordava era il salone gremito di gente.

"La regina si è svegliata!" -Esclamò una delle dame presenti.

"Maestà come state?"- pronunciarono i presenti accalcandosi attorno al letto.

"Cosa... cosa mi è accaduto?"- bisbigliò lei.

Calò un silenzio tombale. Nessuno dei presenti ebbe il coraggio di proferire parola fin quando-

"Maestà, forse non lo ricordate, ma avete perso i sensi, poco tempo fà. Certo è comprensibile, dopo lo spettacolo osceno e volgare cui i vostri occhi delicati hanno avuto la sfortuna di assistere"- pronunciò il duca d'Orleans fintamente dispiaciuto.

E in quel momento la regina acquistò lucidità; no, non era un incubo, quelle immagini che le martellavano la mente erano reali!

Cominiciò a tremare mentre le lacrime roventi le solcavano le guance.

"Lasciatemi sola per favore"- supplicò i presenti con un filo di voce.

"Avanti signori, lasciamo sua maestà nella sua intimità- esortò il duca d'Orleans, uscendo per ultimo dalla stanza- Maestà, qualora abbiate bisogno di qualunque cosa non esitate a chiedere- concluse mortificato.- Ecco, sono un uomo più vecchio di voi e più avvezzo a certe scene, ma quello che abbiamo visto è stato sconvolgente, davvero. Posso immaginare il vostro...

"Va bene duca, vi ringrazio. Ora lasciatemi sola per favore."

"Come desiderate"- concluse, chiudendo la porta dietro di sè.

E appena la porta fu chiusa, la regina non riuscì più a trattenere i singhiozzi e i sussulti che violenti la scuotevano, mentre l'immagine di Oscar che lasciva si strusciava sulle gambe del suo Fersen era ancora dinanzi ai suoi occhi.

Ma... ma come avevano potuto? La sua migliore amica, era... era avvinghiata spasodicamente al suo uomo.

"Perchè?!?"- urlò disperata scoppiando nuovamente in lacrime, e non riuscendo a chiudere occhio per tutta la notte.

 

 

"Ahahahahah! Uno scandalo. Uno scandalo che coinvolgesse il comandante delle Guardie Reali abbastanza da metterlo fuori gioco!"

"Brindiamo a noi, duca di Germaine!"

"Alla nostra, duca d'Orleans. E complimenti alla vostra cameriera! Ma come è riuscita a creare una simile situazione?"

"Non lo so esattamente, mi ha detto di lasciarle fare. Ma come ben sapete, il fascino di una donna che sa usare anche l'intelletto è molto pericoloso."

"E cosa volete farne di un esemplare così pericoloso? Volete eliminarla?

"No, non ancora. Potrebbe tornarci ancora utile."

"Capisco."

 

 

 

La situazione si complica sempre più. Come reagirà la regina Maria Antonietta nei confronti dei nostri eroi? Lo scopriremo nel prossimo capitolo. A presto, e grazie di esserci ;)

 

 

  
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