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Autore: VeganWanderingWolf    25/04/2017    0 recensioni
questa è la seconda storia della serie '4 di picche' - Vero che Danny si aspettava di poter rivedere qualcuno dei “colleghi” dei 4 di picche, ma forse non così presto e in una situazione tanto potenzialmente grave. Non solo. Dal suo passato rispunta una vecchia conoscenza che sa essere tutt’altro che innocua. E per finire, sembra che la sua vecchia conoscenza abbia individuato con precisione uno dei suoi punti deboli per eccellenza… e che sia ad un passo dall’affondarci le zanne…
Genere: Comico, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '4 di picche'
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Capitolo 32

(COSI’ STANNO LE COSE)

 

Mitch e gli altri giovani mezzi lupi con i quali Nickj aveva fatto gruppo nell’accampamento di mezzi lupi erano ancora molto scossi, sebbene cercassero di non darlo troppo a vedere. Così, anche se si tenevano in disparte rispetto agli altri numerosi mezzi lupi che si trovavano all’attendamento, a guardarli superficialmente non si sarebbe detto che qualcosa fosse cambiato da quando, fino a quasi ventiquattr’ore prima, se ne stavano per conto loro in un angolo piuttosto che in un altro dell’accampamento.

Tuttavia, raramente un mezzo lupo può essere veramente superficiale dal punto di vista dell’osservazione dell’ambiente e degli individui che lo circondano, specialmente se si tratta di altri mezzi lupi; anche volendolo, non è mai in grado di ignorare completamente tutte le informazioni che la parte più istintiva del suo essere gli porta continuamente all’attenzione. E per quanto riguardava il gruppetto di Mitch, esso spandeva tutt’attorno da ore un sentore di nervosismo sottile e disperatamente tenuto represso che non poteva non risultare per tutti gli altri mezzi lupi lì radunati evidente come un segnale intermittente di intensa luce colorata in una notte nebbiosa. Per questo tutti gli altri dell’attendamento ne subivano per riflesso un innervosimento generale, insistente e pressante; solo la paura e il tentativo di razionalizzare allo stremo il contesto della situazione impediva loro di abbandonarsi a quello che urlava loro l’istinto in risposta a quella sensazione così acuta: allontanarsi dalla fonte di quella tensione palpabile nell’aria, oppure attaccarla nel tentativo di eliminarne l’effetto nocivo.

Se Mara avesse lasciato l’accampamento, sospettò Badlands mentre lo attraversava a passi pesanti, non potendo fare a meno di percepire chiaramente quella ragnatela di fili di nervosismo sospeso che tagliavano l’aria da parte a parte, e che parevano l’equivalente di chili di una polveriera pronta a saltare in aria in un battito di ciglia al minimo pallido fantasma di qualcosa che potesse assomigliare ad una scintilla, probabilmente si sarebbe scatenato l’inferno. Non osava immaginare che cosa avrebbero potuto fare tutti quei mezzi lupi che si costringevano a non darsela a gambe in cerca di un po’ di respiro da tutta quella tensione compressa in un luogo chiaramente troppo stretto. Forse si sarebbero scannati tra di loro, o forse sarebbero fuggiti il più lontano possibile; probabilmente avrebbero fatto entrambe le cose, qualcuno o l’una o l’altra, qualcuno prima l’una e poi l’altra.

Così persino Badlands, che era abituato a sentirsi tranquillo come in una botte di ferro quando si muoveva in un qualsiasi contesto, in parte grazie alla sua grossa mole naturale e in parte grazie alla sicurezza in se stesso, ora si sentiva anch’egli innervosito, al punto da tenere l’espressione fermamente aggrottata, e che il mal di testa stava diventando una costante nelle ultime ore. Forse era anche a causa del fatto che mentre camminava per l’accampamento sentiva chiaramente che tutta l’attenzione dei mezzi lupi si concentrava immediatamente su di lui come mai era successo nei giorni precedenti, al punto che molti smettevano di parlare, o si interrompevano nel bel mezzo di qualsiasi altra cosa stessero facendo, solo per guardarlo con nervosa massima attenzione, nemmeno sospettassero che lui potesse aggredirli da un momento all’altro e senza alcun motivo.

Prima non era affatto così tra quelle tende, Badlands lo poteva ben dire. Sì, era pur vero che fin dall’inizio nell’accampamento non era mai regnata una vera e propria calma assoluta, qualcosa come una sorta di sentore di fratellanza e pace collettiva. Ma lui sapeva che questo era perfettamente normale; diavolo, non erano certo una specie di comune hippy! E lui alle filosofie “pace e amore” non aveva mai creduto, anzi, gli avevano sempre dato un senso misto tra la rabbia e la nausea. Invece, dal momento che per i mezzi lupi non era certo naturale riunirsi in una massa di individui costretti a restare per giorni nello stesso luogo in convivenza almeno di base neutra, quel sottofondo di angustia era più che normale; e comunque non era che qualcosa di temporaneo: un effetto collaterale che si poteva ben sopportare per un poco, quando si stava aspettando di mettere in atto qualcosa di ben più grande del semplice “vivere come meglio piace”.

Ma ora le cose erano totalmente diverse. E Badlands, nel ragionare con impegno per ricostruire l’avvicendarsi degli accadimenti degli ultimi giorni, realizzò che Mara aveva perfettamente ragione: la causa di tutto quello era quel mezzo lupo abbassatosi a scodinzolare come un cane qualsiasi appresso alle caviglie di un ridicolo pugno di esseri umani dediti ad uccidere proprio i mezzi lupi, tra le altre creature che cacciavano. Era indubbiamente solo e tutta colpa di Danny. Per questo Badlands era tanto più dispiaciuto e tormentato dal fatto che le conseguenze dovessero ora ricadere su Mitch, quel giovane mezzo lupo in gamba, anche se ancora un po’ troppo scapestrato e indisciplinato sì, ma era tutto normale quando si era ancora così giovani e nel pieno delle forze.

Da quando era uscito dalla tenda di Mara e aveva iniziato ad attraversare l’accampamento alla sua ricerca, la tensione sembrava aver segnato un nuovo punto di apice, acutizzandosi e concentrandosi ad imbuto totalmente su di lui. Non era difficile indovinarne il motivo: tutti sapevano che Badlands era il braccio destro di Mara, e tutti sapevano che in quel momento lei doveva essere assai alterata per quanto era accaduto con Nickj. Dunque, dopotutto forse non esageravano nell’essere così timorosi – rifletté Badlands – perché anche per gli altri mezzi lupi, che a differenza sua avevano meno confidenza con lei, era ormai già evidente a tutti come Mara reagiva quando era alterata. Il fatto che lui fosse uscito dalla sua tenda dopo aver conversato con lei e stesse camminando dunque con tanta ferma intenzione, senza perdere tempo nemmeno nel lanciarsi troppe occhiate intorno, doveva essere per tutti coloro lì riuniti segno evidente che Mara gli aveva assegnato un compito preciso, che non poteva essere qualcosa di particolarmente innocuo considerando in che stato d’animo lei doveva trovarsi per quanto ne potevano arguire loro.

Badlands non poteva certo dare loro torto, e il fatto che tentasse di passare quasi inosservato, chiuso nel suo fare professionale eppure evidentemente combattuto e impensierito, non poteva che metterli ancora più in allarme. Se solo avesse potuto farsi venire in mente un modo per tranquillizzare tutti quei mezzi lupi che lo guardavano come se ogni suo passo potesse essere un passo in meno verso la pena di morte di qualcuno di loro, Badlands lo avrebbe senz’altro messo in atto. Ma la verità era che lui sapeva benissimo che l’impressione che loro avevano non si discostava affatto dalla realtà; realtà che si stava svolgendo e con la quale lui stesso era ancora molto impegnato nel tentare di venirci a patti pur stando collaborando attivamente nel realizzarla. Dopotutto, sembrava futile cercare di tranquillizzare in qualsiasi modo qualcuno, quando si stava trattenendo nei paraggi di una tenda che ospitava una Mara decisamente furiosa. Lui stesso non avrebbe scommesso nulla sul fatto che da un momento all’altro lei non potesse decidere che il modo migliore per sfogarsi era uscire e iniziare come niente fosse ad aprire il collo dei mezzi lupi che avesse trovato più vicini. A dare l’idea di quanto l’istinto di un mezzo lupo potesse essere efficiente, dunque, sarebbe bastato il fatto che tutti i mezzi lupi dell’accampamento si stessero tenendo il più lontano possibile dalla tenda dove si trovava Mara, nemmeno la zona fosse stata minata.

Badlands non incontrò alcuna fatica ad attraversare l’attendamento; tutti i mezzi lupi, oltre a semi-paralizzarsi al suo passaggio e a incollargli lo sguardo addosso tendendo i muscoli come se si tenessero pronti a fronteggiare un’aggressione o a mettere in atto una pronta fuga, si discostavano quando lui era ancora lontano dal punto dove si trovavano, sgomberandogli il cammino con efficienza così perfetta che si sarebbe quasi detto che fosse una regola dell’accampamento e che tutti avessero seguito un lungo periodo di allenamento per imparare a metterla in atto così automaticamente.

Nessuno degli altri mezzi lupi parve stupirsi nel realizzare infine che Badlands si stava dirigendo verso il punto dove si trovavano raggruppati Mitch e i suoi amici. Ma, e questo per Badlands fu la cosa peggiore per qualche motivo che lui stesso non riuscì a comprendere, nemmeno Mitch e gli altri giovani mezzi lupi parvero stupiti da questo; anzi, si limitarono a guardarlo avvicinarsi senza muovere un muscolo, senza nemmeno tentare in alcun modo di assumere un contegno più raccolto e difensivo, e nello sguardo che alzarono su di lui egli non lesse altro che un impallidito ma completamente rassegnato presagio assai micidiale quanto definitivamente inevitabile.

Badlands realizzò di colpo, mentre si fermava davanti a loro, che aveva già visto qualcosa di simile a quello sguardo in un condannato a morte, molto tempo prima, quando era ancora un essere umano. Quell’associazione improvvisa lo destabilizzò, cogliendolo di sorpresa, perché pensava che non fosse rimasta ormai più nessuna traccia di tutte le cose che riguardavano la sua vita prima di diventare un mezzo lupo. Ma non ebbe il tempo di realizzare che a colpirlo ancora maggiormente avrebbe potuto essere il fatto che poteva tranquillamente associare qualcosa che regnava nelle società degli esseri umani con ciò che succedeva ora lì tra mezzi lupi, perché il tempo stava scorrendo, lui aveva un compito preciso, e Mara non avrebbe aspettato a lungo senza magari considerare l’opzione di passare direttamente allo sfogarsi sul primo mezzo lupo che le fosse capitato a tiro appena messo piede fuori dalla tenda.

Badlands trattenne all’ultimo un pesante sospiro, e concentrandosi sul mantenere un’aria sufficientemente decisa e competentemente efficiente, incominciò con una sola parola, con la sua voce profonda e tuonante per natura, sebbene al momento priva della solita sicurezza in se stesso.

«Mitch.» disse semplicemente.

Il nominato rimase a fissarlo con sguardo vacuo, assai simile a quello di un fantasma, come se stesse guardando attraverso Badlands, attraverso tutto quanto, molto oltre, probabilmente oltre i confini del territorio dei viventi. Ma gli altri giovani mezzi lupi che fino a quel momento erano rimasti fermi intorno a lui, guardando Badlands con sguardi assai sottomessi e impauriti, si mossero come un sol uomo. Con movimenti acciaccati, poiché gli effetti della batosta punitiva che Badlands aveva loro somministrato solo poche ore prima non erano certo ancora svaniti, si scostarono piano, con la tipica attenzione istintiva a non fare movimenti bruschi in un momento di tensione come quello, e strisciarono sempre più lontano da Mitch, facendogli il vuoto attorno.

Nel vedere quella scena, a Badlands sfuggì una smorfia di disgusto, e volentieri si sarebbe immediatamente impegnato nell’insegnare a quei giovani mezzi lupi qual’era la differenza tra la lealtà e la codardia. Ma non poteva permettersi di perdere tempo con loro al momento.

«Mitch.» ripeté solamente perciò «Alzati e vieni con me. Ora.»

Il nominato si tirò in piedi senza fretta, i movimenti messi in successione con un’automaticità che aveva qualcosa più tipico di un fantoccio che di qualcosa di animato, e Badlands non poté trattenere una smorfia di fastidio. Sebbene avrebbe preferito non dover fare ciò che stava facendo, non poteva esimersi dal ritenere che quel giovane Mitch avrebbe potuto almeno dimostrare un po’ più di dignità, tanto più che probabilmente stava immaginando molto bene che quelle potevano essere le ultime mosse della sua vita. Nessun mezzo lupo che si rispettasse, per come Badlands la vedeva, si sarebbe assoggettato così al suo destino, salvo fosse qualcosa che aveva scelto; ogni mezzo lupo degno di tal nome si sarebbe ribellato, e avrebbe combattuto fino allo stremo quando si trattava di certe cose, tra le quali soprattutto la sua stessa sopravvivenza. Eppure, sembrava che quel Mitch avesse perso ogni oncia del suo istinto, e persino quell’energia vitale e un po’ boriosa, tipicamente giovanile, che gli sprizzava da ogni poro solo fino a poche ore prima.

Badlands si riscosse, poiché la situazione richiedeva decisamente che lui non si distraesse: Mitch era in piedi immobile davanti a lui, le braccia penzolanti lungo i fianchi, la testa un poco abbassata e il contegno generale di un morto che cammina. Gli altri mezzi lupi, compresi gli amici di Mitch, restavano in disparte, altrettanto fermi come congelati sul posto, in ansiosa attesa sospesa di vedere che cosa sarebbe seguito. Badlands si concesse di sospirare pesantemente a quel punto, lanciando un ultimo accurato sguardo a Mitch: in qualche modo, era il suo modo di prendere congedo, perché dubitava che avrebbe avuto altra occasione di guardarlo ancora da vivo. Dopodiché, si girò su se stesso e iniziò a camminare, con l’assoluta certezza di non aver nemmeno bisogno di lanciarsi uno sguardo alle spalle per accertarsi che Mitch lo stava a tutti gli effetti seguendo senza requie, come un pacifico agnello condotto al macello senza nemmeno bisogno di essere tenuto con una corda legata al collo.

Il percorso di ritorno non risultò a Badlands meno spiacevole, semmai ancora più fastidioso. La tensione aveva cambiato natura: ora tutti i mezzi lupi avevano la certezza che non sarebbe toccato a loro ma solo a Mitch subire direttamente sulla sua pelle le ire di Mara, perciò c’era un che di leggermente sollevato, ma era un sollievo che non celava in alcun modo il suo carattere di momentaneo. Chi avrebbe detto che Mara si sarebbe limitata a Mitch e che nessun’altro lo avrebbe seguito? Badlands non si sarebbe sentito di sbilanciarsi in proposito, e non aveva certo voglia di far presente che tutto quel che sapeva con certezza era che il prossimo da punire sulla lista di Mara era proprio lui, e che la domanda più corretta da porsi sarebbe stata quindi non chi avrebbe seguito Mitch, ma chi avrebbe seguito lui. Dopotutto, dubitava che per i mezzi lupi lì presenti avrebbe fatto tutta questa differenza dopo di chi sarebbero venuti nell’ordine di Mara.

Badlands ebbe un solo breve momento di dubbio, proprio quando stava per entrare nella tenda di Mara: e il dubbio riguardava il fatto se a quel punto Mitch sarebbe riuscito a seguirlo persino lì dentro, ovvero a mettere in fila proprio gli ultimi suoi passi in assoluto. L’ora della verità in proposito passò molto rapidamente, nonostante la sua capitale importanza, quando Badlands si voltò, ormai all’interno della tenda e dopo aver lanciato una veloce occhiata a Mara, e vide Mitch entrare a sua volta e lasciar ricadere dietro di sé il drappo di spesso tessuto che fungeva da porta.

Mara era in piedi al centro della tenda, ritta in tutta la sua altezza, le braccia incrociate davanti al petto, e lo sguardo placidamente sicuro di sé che aveva sempre, ma un sorrisetto in qualche modo serio e decisamente preannunciante niente di buono le incurvava un angolo delle labbra dandole un che di estremamente soddisfatto.

«Molto bene, Badlands. Ora, lasciaci soli. Aspetta fuori dalla tenda, perché ti richiamerò tra poco.» disse, il tono piatto e conciso, perfettamente pragmatico.

Badlands esitò solo un istante prima di muoversi, ma lei lo notò immediatamente e con precisione, e il suo sguardo lasciò Mitch per puntarsi dritto su di lui, dandogli la netta impressione che stesse sondando esattamente una sola cosa: se lui le avrebbe dato motivo di attaccare lui per primo. Badlands non ristette oltre, e dopo un sommario cenno di assenso con la testa, si voltò su se stesso e uscì, appena un po’ più frettolosamente di quanto non avrebbe fatto in normali circostanze. Lo seguì alle spalle la sensazione che lei avesse notato anche quello, la minima ma significativa variazione dei suoi ritmi di movimento, e che questo le avesse detto molto più di quanto non avesse bisogno di chiedere ad alta voce. Oh, sì, Badlands sapeva bene che Mara era in grado di leggere molte persone e cose e situazioni come se per lei fossero un libro aperto, esattamente quanto sapeva che lui non sarebbe mai stato in grado di sfuggire a quella lettura, di nasconderle alcuna cosa che lo riguardasse. Era sempre stato così, da che la conosceva.

Una volta fuori dalla tenda, Badlands fu stupito da due sottili ma immediate sensazioni: quella di sollievo per non dover rimanere ad assistere a che cosa ne avrebbe fatto Mara di Mitch, e il desiderio di allontanarsi molto di più da quella tenda. Entrambe lo fecero sentire deluso da se stesso, e provvide immediatamente a ricacciare giù in fondo quelle sensazioni inopportune, esattamente come se dovesse inghiottire un boccone amaro, prima di mettersi ben dritto lì fuori dalla tenda. Non che ci fosse bisogno di fare la guardia alla tenda di Mara; era quanto mai evidente che nessuno dei mezzi lupi dell’attendamento avrebbe mai osato per nessun motivo alcuno entrare in quella tenda, e che potendo molti l’avrebbero evitato anche se fosse stato loro ordinato esplicitamente. Tuttavia, la sua posa sembrava in tutto e per tutto quella di una guardia del corpo diligentemente fissa sul posto di lavoro e nel pieno dell’esplicazione della sua funzione.

Badlands non dovette aspettare a lungo, e non restò stupito né dalla rapidità con cui Mara provvide a dare a Mitch quella che riteneva fosse un’opportuna lezione per ciò che era successo, né tantomeno dal fatto che dalla tenda non giunse praticamente alcun suono: niente più che qualche sommesso gemito di dolore sfuggito al disperato tentativo di Mitch di trattenersi dall’urlare dal dolore. Per quanto riguardava Mara, Badlands sapeva benissimo quanto lei potesse essere altrettanto silenziosa quanto efficientemente e rapidamente letale quando voleva.

Non erano passati che pochissimi minuti da che si trovava lì fuori, quando Badlands si sentì apostrofare dalla voce perfettamente calibrata e autoritaria di Mara, che disse una sola cosa, abbastanza a voce alta affinché giusto lui la potesse udire: chiamò il suo nome.

Badlands raccolse tutta la sua forza di auto-disciplina per assecondare il chiaro ordine di rientrare nella tenda. Scostò i lembi dell’ingresso ed entrò. Le sue narici furono immediatamente dell’odore metallico e vivo del sangue, ma lui si guardò bene dal fissare qualsiasi altra cosa che non fosse Mara: sedeva sull’unica sedia presente all’interno della tenda, una banale ma solida sedia da giardino di plastica che – così come quasi tutto quello che si trovava nell’attendamento – era stata rimediata di fortuna, con piccoli furti o cercando tra gli oggetti scartati dagli esseri umani e abbandonati nella spazzatura. Le gambe accavallate, la schiena ben dritta benché in posa rilassata appoggiata allo schienale e le braccia poggiate sui braccioli, Mara stupì Badlands una volta di più con la naturalezza con cui riusciva a tenere una posizione in qualche maniera rilassatamente regale, come se nulla potesse turbarla, inquietarla o metterla in dubbio, mai.

Sotto lo sguardo freddamente contemplativo di Mara, che per una volta sembrava onestamente piena di grave serietà, Badlands esitò, chiedendosi automaticamente se forse avesse già dovuto sapere – secondo lei – che cosa avrebbe dovuto dire o fare a quel punto. Ma a toglierlo dallo stallo fu lei stessa, che gli si rivolse con piatta imperiosità.

«Puoi riportarlo dai suoi amici, ora.» fu tutto ciò che gli disse.

A quel punto, per quanto avrebbe  volentieri fatto qualsiasi cosa per evitarlo, Badlands dovette decidersi ad abbassare gli occhi sul terreno della tenda, dove sapeva che avrebbe trovato Mitch, o quel che ne restava di lui; e lo sapeva così bene non solo perché con la coda dell’occhio non aveva notato nessun’altra sagoma né in piedi né seduta, ma anche e soprattutto perché era certo che qualsiasi cosa Mara gli avesse fatto non c’era alcuna possibilità che Mitch potesse essere in quel momento in nessun’altro luogo o posizione che quella: riverso sul pavimento.

Lo trovò subito con lo sguardo, il corpo riverso sul terreno, completamente abbandonato e immobile, martoriato da diverse ferite ampie e abbondantemente sanguinanti, gli occhi chiusi e completamente esanime. Badlands fu certo che doveva essere morto. Prese allora brevemente fiato, come raccogliendo di nuovo e più cospicuamente le forze, e quindi si avvicinò al corpo e si chinò per raccoglierlo. Ma non appena lo ebbe afferrato per le braccia per trascinarlo, sussultò e si bloccò per la sorpresa nel realizzare qualcosa: Mitch sembrava ancora vivo. Badlands rimase fermo, incerto e incredulo per qualche istante, corrucciando le sopracciglia, cercando di non farsi prendere da nessuna di quelle emozioni troppo complesse che cercavano di averla vinta su di lui, e che avevano qualcosa a che fare con un sollievo mischiato ad un pressante senso di smarrimento dovuto allo stupore. Perché se Mara aveva appena fallito nell’uccidere qualcuno pur avendone ogni intenzione e ogni possibilità, allora certamente il mondo doveva essersi scaravoltato completamente.

Badlands si ritrovò incastrato in una spinosa situazione: sebbene sapesse benissimo che la cosa più sensata da fare a quel punto era accertarsi che Mitch fosse ancora vivo cercando i classici segni vitali come il respiro e il battito cardiaco, sapeva altrettanto bene che gli occhi di Mara in quel momento erano perfettamente fissi su di lui. C’erano anche alcune considerazioni secondarie, che riguardavano quello che avrebbe potuto dire a Mara a quel punto, e che erano se possibile ancora più spinose. Doveva forse farle notare che Mitch era ancora vivo? Non osava immaginare come avrebbe potuto reagire lei a quel punto: sgozzare anche lui semplicemente per evitare che potesse raccontare che aveva mancato di uccidere qualcuno sbagliandosi così grandiosamente? Oppure lei lo sapeva benissimo. Ma se non lo sapeva, e se non avesse deciso di sgozzare anche lui, il farglielo notare avrebbe significato che avrebbe subito rimediato all’errore e il povero Mitch, attualmente semi-vivo per miracolo, sarebbe a quel punto sicuramente morto? D’altro canto, se Mara non lo sapeva e Badlands lo avesse trascinato fuori dalla tenda ancora vivo senza dirle niente, c’era scarso bisogno di essere dotati di chissà quale fantasia per immaginare come lei si sarebbe vendicata su di lui per averglielo taciuto.

«Badlands?» disse Mara, con voce annoiata e leggermente irritata.

Il nominato sussultò di nuovo un poco, e infine voltò lo sguardo su di lei, dedicandole tutta la sua più vivida attenzione.

Mara alzò appena un sopracciglio. «Qualcosa ti turba, forse?» domandò, con chiara ironia.

Badlands deglutì e poi richiamò altra saliva per inumidirsi un poco la gola improvvisamente secca. «No, niente.»

Mara inclinò un angolo delle labbra in un sorriso sottile e taglientemente storto, crudelmente divertito. «Suvvia, Badlands. Non dire sciocchezze. Se anche non fosse evidente che sei turbato, e se anche io non sapessi che basta ben poco per confonderti le idee, potremmo tranquillamente sul fatto che so anche cosa ti sta turbando. Sì, è ancora vivo. Non vale la pena ucciderlo. È così inutile che nemmeno da morto potrebbe esserlo maggiormente. Inoltre, come puoi ben immaginare, io non uccido altri mezzi lupi se non me ne danno un ottimo motivo. Mitch ha fatto del suo meglio per arrivare a tal punto. Ma nella situazione in cui siamo, non credo che sarebbe molto utile metterci a scannarci tra di noi, non ti pare? Abbiamo tante cose da fare, e sono sicura che quando anche gli altri noteranno che Mitch nonostante tutto ha persino ottenuto una seconda possibilità per farmi irritare, sempre se sopravviverà alle prossime ore dopo questo nostro chiarimento, vorranno ricordarsi che qui le cose vengono fatte seriamente e che voi tutti mi aiuterete ad andare a chiarire con qualcun altro qualcosa di molto importante. Ma visto che nel prossimo chiarimento di cui sto parlando non sarò così disposta a perdonare o lasciar correre, ci terrei affinché gli altri dei nostri notassero la differenza.»

Ora, per quanto Badlands avesse ascoltato ogni singola parola come se provenisse dal suo dio improvvisamente materializzatosi davanti a lui con tutte le verità di questo mondo da spiegargli in voce chiaramente e perfettamente udibile, non aveva capito assolutamente nulla di quello che Mara volesse dire, anche se aveva un sospetto o due in proposito. Sospetti che non potevano creare qualcosa di simile ad una spiegazione, in nessun modo si cercasse di farli incollare tra di loro.

«Capisco.» disse ad ogni modo Badlands, perché perlomeno aveva capito almeno ciò che gli serviva sapere in quel momento: Mitch era ancora vivo e Mara lo sapeva benissimo perché era stata sua intenzione evitare di ucciderlo, anche se ci era andata appositamente molto vicina.

Mara emise una breve ma sonora risata a piena voce, priva di gioia e colma di scherno. «Ne dubito.» commentò caustica «Comunque, tutto ti sarà più chiaro. Ti spiegherò meglio. Stanotte abbiamo una visita a cui tengo particolarmente da fare. Per ora, tutto quello che devi fare è riportare Mitch dai suoi amici e tornare qui da me. Questo lo puoi fare, no?»

«Certo. Subito.» rispose prontamente e ubbidientemente Badlands, lasciando andare le braccia di Mitch e chinandosi per caricarselo sulle spalle. Aveva pensato di dover trascinare un cadavere, ma dal momento che il giovane mezzo lupo era dopotutto ancora vivo, andava da sé che doveva trasportarlo con un po’ più di riguardo, specialmente considerato quanto fosse conciato male.

«Badlands.» lo richiamò con placida calma Mara.

E quando lui tornò a guardarla, lei era tornata seria, anche se un freddo luccichio di soddisfazione dava una sfumatura tagliente al suo sguardo.

«Non c’è bisogno di portarlo in braccio. Portalo bene, in modo che tutti possano vederlo mentre attraversi il campo.» disse.

Badlands esitò, forse per la prima volta così tanto dopo aver ricevuto un ordine da lei. Stavolta aveva capito benissimo cosa aveva detto, e anzi ne comprendeva più che bene persino le implicazioni. Mitch avrebbe dovuto essere trascinato esanime per terra lungo tutto l’attendamento ed essere lasciato ai piedi dei suoi amici, senza alcun particolare rispetto né cura per lo stato in cui si trovava, proprio come se si trattasse di un corpo trascurabile, di qualcuno di trascurabile.

Ma alla fine della forse in assoluto sua più lunga esitazione a seguire un ordine di Mara, Badlands si risolse a tornare a prendere Mitch per le braccia. Lo trascinò fuori dalla tenda, mentre Mara si limitava a guardarlo con occhi annoiati e in buona parte assenti, come se fosse presa da pensieri completamente altri in quel momento.

Badlands sospettava che lei stesse riflettendo sulla sua prossima vittima, e dal momento che aveva parlato di ‘una visita a cui teneva particolarmente’, credeva che stavolta poteva indovinare abbastanza facilmente chi sarebbe stata.

 

Soundtrack: Run boy run (Woodkid)

 

Note dello scribacchiatore: questo è uno di quei capitoli che auto-definirei ‘densi’. Sia per il contenuto che per come mi è venuto scritto. A volte la leggerezza nella scribacchiatura non è il mio forte. (qui è dove la parte di me che ci tende a chiarire al resto di me che sto eufemizzando fin troppo tossicchia a proposito della scelta delle parole ‘a volte’). Comunque sia, ho tentato di alleggerirlo, ma ad un certo punto mi è mancato il tempo di tentare di farlo fino in fondo al capitolo, e visto che il tempo passa e passa… insomma, al momento non trovo modo di cercare di sistemarlo meglio, quindi sorry, mi tocca somministrarvelo così.

Come se non bastasse, ho la sensazione che preferireste sapere che cosa ne sarà degli altri due, quelli rinchiusi nella cantina, piuttosto che di queste faccende da “campeggio coi mezzi lupi impazziti”, maaaaa… chiedo perdono: questo capitolo doveva assolutamente esserci, fa parte dell’ordine dell’universo per quanto riguarda questa storia.

Per cercare di farmi un po’ perdonare… no, okay, più che altro perché non mi piace sentirmi come se stessi infierendo (naturalmente tranne quando VOGLIO infierire), farò del mio meglio per pubblicare il prossimo capitolo il prima possibile! Ho la sensazione che il prossimo capitolo sarà più apprezzabile. Per diversi motivi. ;)

Quindi… abbiate pazienza (oppure no) e al prossimo capitolo!

  
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