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Autore: elizabethrowell    26/04/2017    0 recensioni
Lei è indomita e temeraria.
Si chiama Kahire ed è una giovane lupa.
Lui è dotato di pazienza e polso fermo.
È un lupo che di esperienza ne ha da vendere e le insegnerà a lottare per potersi prendere il suo posto nel mondo.
-Ambientazioni e personaggi ispirati alla saga di Twilight-
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Embry Call, Leah Clearweater, Nuovo personaggio, Paul Lahote, Sam Uley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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False partenze






 

Kahire la sentiva nell'aria, quella fresca rugiada che ricopriva la vegetazione. 
La foresta non era mai viva come in quei momenti, in cui tutto sembrava basarsi su equilibri delicati. 
E la sua parte animale fremeva per trasformarsi e poter percepire appieno quelle sensazioni, quelle connessioni che si creavano tra lei e il verde che la circondava. 
Aveva percepito l'odore di Xavier poco distante dalla sua posizione e quello era l'unico motivo per il quale si stava costringendo a restare umana, perché glielo aveva chiesto lui la sera prima, così come aveva fatto con Seth. 
Quando arrivò al punto di ritrovo vide i due compagni di branco ad aspettarla.

"Scusate per il ritardo."

Vide un sorriso divertito sul volto di Seth e un espressione di rimprovero su quello del suo mentore.

"Ti ha distratto qualche farfallina che hai trovato sul cammino?"

Questo modo subdolo che Xavier aveva di punzecchiarla non la divertiva affatto, ma sembrava divertire lui, moltissimo.

"E tu piuttosto? Nella fretta sei inciampato con la testa in un nido di vespe? Che diavolo è successo ai tuoi capelli?"

Piccata, la risposta arrivò diretta dalla giovane lupa. 
Xavier aveva sempre portato i suoi capelli ricci con quel look sbarazzino, senza curarsene troppo. Ma quel giorno in particolar modo erano decisamente disordinati. 
Per un attimo Kahire lo vide, sul suo viso, l'ombra di un ghigno divertito rivolto alla battuta che aveva appena fatto. 
Ma fu solo un breve istante perché il beta tornò subito serio.

"In guardia!"

E così dicendo non le diede neanche il tempo di capire cosa stesse succedendo, allungò un piede e strattonò il tallone d'Achille della ragazza verso di lui facendole perdere l'equilibrio. 
Lei cadde a terra con un tonfo sordo e batté la testa violentemente.

"Che diamine..." Kahire cercò di rimettersi seduta tenendo la testa nel punto che più le faceva male, nella vana speranza di attenuare il dolore. "Ma che ti salta in mente?!"

Xavier le si avvicinò e le porse una mano per aiutarla ad alzarsi, mano che lei osservò attentamente e rifiutò rimettendosi in piedi con la forza delle proprie gambe.

"Ti avevo anche avvertito, Kahire. Devi stare più attenta perché il nemico non avverte mai quando sta per attaccare. Prima lezione."

Seth in disparte aveva osservato tutta la scena in silenzio, consapevole che il beta non avrebbe mai fatto del male ad uno di loro senza un motivo valido. Eppure la testa di Kahire sembrava non essere d'accordo.

"Ma ci sono dei piccoli segnali che possono rivelarvi quale potrà essere la sua prossima mossa..."

Si avvicinò di soppiatto a Kahire e tentò di colpirla nello stesso punto di poco prima, ma lei aveva intuito la sua intenzione e si era spostata portandolo a mancarla di qualche centimetro. 
E quando i loro sguardi si incontrarono la giovane lo poté leggere negli occhi dell'altro che c'era una sensazione nascosta tra quelle ciglia. Qualcosa che le faceva prudere la pelle e le attivava le terminazioni nervose. 
Quello che lesse tra le iridi del suo maestro erano orgoglio e profondo rispetto. 
Nessuno l'aveva mai guardata così prima d'ora, non con quella ammirazione silente e remissiva. 
La bocca di Xavier si curvò verso il lato destro in un mezzo sorriso.

"Dovete imparare a cogliere anche il più minimo spasmo muscolare per riuscire a prevedere la mossa dell'avversario e per fare questo vi servirà pratica."

Staccò gli occhi a fatica da Kahire e li rivolse a Seth, per la prima volta da quando aveva iniziato a parlare.

"Quindi da oggi voglio che ogni vostra singola energia sia concentrata in questo. Perché se mai vi ritroverete soli, in pericolo, dovrete sapervi difendere. Il branco non potrà pararvi il culo per sempre."

Kahire emise un grugnito che nel silenzio della foresta riverberò per un centinaio di metri.

"Qualcosa non va?" il beta le rivolse la sua completa attenzione, incuriosito su cosa avesse da dire quella ragazza lupo impertinente.

"Non ho mai desiderato che il branco mi parasse il culo. Reclamo di poter contare sulle mie forze da quando ho messo piede al mondo. Ci stiamo solo perdendo in chiacchiere. Voglio iniziare, ora."

Ed eccola di nuovo, temeraria e indomita. 
Quando lasciava parlare la parte più forte che la abitava, Xavier poteva sentire il suo lato animale affiorare in superficie ed andare su di giri per quei suoi comportamenti sfrontati. 
Cercò di non darlo a vedere, non poteva lasciarle capire che aveva effetto su di lui. Era già abbastanza difficile riuscire a gestirla, se avesse scoperto che poteva sfruttare anche quel particolare contro di lui, sarebbero stati problemi. Quella situazione gli stava sfuggendo di mano, faceva sempre più fatica a tenerle testa. E per quanto avesse voglia di continuare a stuzzicarla sapeva che era arrivato il momento di prendere in mano la situazione e ristabilire i ruoli.

"Ed è esattamente quello che farò con Seth, mentre tu te ne starai buona ad osservare i miei movimenti e a prendere appunti per quando tra una settimana toccherà a te."

Sapeva che quella sua affermazione non le sarebbe passata inosservata. Involontariamente la stava controllando con una provocazione mascherata da ordine. Non si riconosceva più. Dove stava finendo il suo rinomato autocontrollo?

"Non..." vide la ragazza scattare nella sua direzione e poi fermarsi, rapida come era partita. Quando si convinse di ciò che aveva udito divenne scura in volto.

"Sei un bastardo, Xavier."

Gli stava riversano addosso tutta la rabbia in quel momento e sentiva che ancora non era abbastanza.

"Cazzo, la lupetta ha ragione. Sei proprio uno stronzo, Xavier."

Il volto di Paul spuntò dalla vegetazione, subito seguito da quello di Embry.

"E io che ero venuto per assistere alla prima lezione di questa piccola furia. Mi hai rovinato i piani."

Continuò come se interrompere le lezioni di Xavier fosse un'azione abituale, che potevano permettersi quando e come gli pareva. Ovviamente non era così che funzionavano le cose. 
Kahire era ancora troppo infervorata per prestare attenzione al complimento velato che le aveva rivolto il licantropo appena arrivato. Ma il beta si, se ne era accorto eccome.

"Portate il vostro culo via di qui. Non voglio nessuno di voi intorno ai cuccioli durante l'addestramento."

Non servì dire altro, già quelle parole perentorie bastavano a tutti e due, erano un ordine forte e chiaro. I licantropi venuti a disturbare si voltarono e tornarono da dove erano venuti borbottando tra loro. 
Nel mentre una voce riportò Xavier duramente alla realtà, una voce che sembrava non essersi accorta neanche dei due membri del branco che erano venuti ad intrufolarsi.

"Perché?"

Glielo stava chiedendo sinceramente, Xavier lo vide nei suoi occhi persi. Kahire non aveva fatto quel discorso per cercare di prevalerlo, era stata una cosa istintiva per lei. E lui ne stava avendo la conferma con quella sensazione affranta che gli arrivava ad ondate e che veniva sprigionata da lei.

"C'è una gerarchia in ogni branco, Kahire."

Questa volta pronunciò il suo nome come una carezza, più che un rimproverò.

"Ogni lupo ha il suo posto e tu mi sfidi decisamente troppo spesso."

Xavier si dovette costringere per non aggiungere altro. Voleva dirle che lo faceva impazzire il modo in cui lei cercava di tenergli testa. E voleva chiederle scusa ogni volta che doveva reprimere quel lato dominante di lei. Non avrebbe voluto spegnere così tante volte la fiamma che la caratterizzava, ma Kahire non sembrava collaborare e per il bene di entrambi, per non perdere il controllo e per mantenere l'ordine, lui si ritrovava costretto a sopirla. 
La giovane comprese velocemente quale messaggio avesse voluto farle arrivare con quella spiegazione e non ne fu entusiasta. Collegò i fili di quel discorso ai suoi errori. Poco prima lei non aveva chiesto di iniziare, lo aveva imposto. Quel suo comportamento da leader le era costato un ritardo nell'addestramento di una settimana. 
Non sapeva in che lingua maledirsi, non perché si vergognasse di ciò che aveva detto anzi ne andava estremamente fiera, ma perché non riusciva ancora a controllare, dopo diciannove anni, quella parte di sé. 
Sapeva di essere nel torto ed era troppo intelligente per mettersi ulteriormente nei guai. Xavier era il beta del branco, la seconda carica più alta dopo Sam e lei non doveva permettersi di dare ordini. 
Così non ribatté, si trasformò lì davanti a loro nella sua splendida forma lupina e si cercò un punto nella vegetazione abbastanza coperto dal quale poterli osservare. Una volta trovato, si acciambellò sul terreno e rivolse a loro la sua più completa e totale attenzione. 
Xavier attese un lungo istante, poi iniziò l'addestramento con Seth. Si trasformò nel possente lupo marrone che era ormai un punto di riferimento per tutti e due i nuovi arrivati e attese che anche Seth lo seguisse in quella forma. 
Durante tutto il tempo la giovane lupa non riuscì a togliere gli occhi di dosso dal beta del branco. 
Non sapeva cosa la catturasse in quel modo. Forse era la repentina agilità nei movimenti o il fatto che riuscisse a bloccare tutti i colpi di Seth come se si trattasse di carezze. 
Non lo aveva mai visto difendersi, ne provare ad attaccate e dal suo punto di vista aveva un atteggiamento che la sua lupa interpretava come estremamente provocante. 
A forza di osservarlo aveva imparato a memoria dei movimenti base che lui compiva di default. 
Come ad esempio il fatto che prima di attaccare, la sua coda si muovesse in modo più rigido. O che per difendersi dai colpi dell'avversario piegasse verso destra o sinistra poco prima che esso lo colpisse, scongiurando volutamente la possibilità di fargli cambiare direzione. 
Non a caso Sam li aveva affidati a lui per istruirli. 
Da parte sua, Xavier si sentiva bruciare quegli occhi addosso. 
Non riusciva ad individuarla tra la vegetazione, tra un rapido sguardo e un altro, ma la sua sfera olfattiva gli suggeriva che fosse in direzione sud-est ad, una quindicina di metri di distanza. Si era spostata da quando l'aveva vista l'ultima volta. Era andata a favore del vento in un gesto di caccia compiuto per abitudine.
Nonostante tutto, l'olfatto di Xavier stava diventando particolarmente sensibile a lei e mano a mano che si sforzava, riusciva a trovarla sempre più facilmente.

No, Seth. Devi portarti in avanti con tutto il corpo altrimenti esponi parti vitali

Erano una ventina di volte che provavano quel tipo di attacco, ma Seth non sembrava capire il punto focale dell'intero meccanismo.
Provarono ancora un pò, poi Xavier decise che forse per quella giornata era abbastanza.

Basta così.

Quello fu il suo modo di congedare il giovane lupo, che stanco, non se lo fece ripetere due volte e a grandi falcate tornò verso casa. Sia Xavier che Kahire lo sentirono trasformarsi e uscire dalla mente condivisa mezzo isolato più avanti. E si ritrovarono soli. Lei si sentì offesa perché Seth non l'aveva aspettata come sempre e decise di rimanere lì in silenzio, ancora per un pò.
Xavier stava cercando di ritrovare la sua maglietta, o quel che ne era rimasto dalla sua trasformazione, quando ad un certo punto la percepì. Come aveva potuto dimenticarla?

Kahire, lo so che sei lì.

La lupa bianca si rizzò immediatamente sulle zampe, sgranchiendosele avendole tenute ferme per troppo tempo. Le sentiva intorpidite, così uscì dalla boscaglia a passo lento, prendendosi tutto il tempo del mondo per riprenderne il controllo.

Sono abbastanza certa di aver fatto un buon lavoro nel camminare raso terra e nel posizionarmi controvento. Come diavolo facevi a sapere che ero esattamente lì.

Sembrava infastidita di essere stata trovata così facilmente.
Xavier la osservò dalle orecchie alla punta della coda, non ne trascurò neanche un lembo di pelle.

Ed è così infatti, hai fatto un buon lavoro. Ci ho messo un  a capire dove fossi.

La lupa si avvicinò con passi più sicuri mano a mano che riprendeva scioltezza di movimento. Lo guardò storcendo il muso da un lato, in preda alla curiosità.

Stai sviando, rispondi alla mia domanda.

Un ringhio frustrato scappò dalle fauci di Xavier. Un avvertimento per la figura che aveva di fronte. Kahire stava di nuovo superando il limite con le sue tentate imposizioni.

Per favore.

La tensione tra i due si rilassò all'istante. E Xavier riversò fuori quelle innocue parole.

Ho imparato a conoscere il tuo odore come i sentieri di questa foresta.









 

Occhi a me, zam zam!

Voglio farvi uno spoiler, dirvi qualcosa che nessuno ha afferrato...

Questi spazi autrice sono aria fritta, gioventù!

*tossisce come una vecchietta e ne imita la voce*

Non lo avreste mai detto, ammettetelo.

(Autoironia a mille)

   
 
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