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Autore: Lord Larry    27/04/2017    0 recensioni
Una storia di guerra, sesso, morte e ornitorinchi malvagi ambientata nel mondo di Kingdom Hearts.
Ci sono anche dei teletubbies dentro.
Rated PG13.
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Altro contesto
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Chapter 6 (or was it 5?) – Memory all alone in the moonlight - I can smile happy your days (I can dream of the old days)

 

Nixon entra in camera sua e si chiude a chiave, poi abbassa le tende, guardandosi intorno circospetto. A quel punto raccoglie il suo I-phone, lo sistema sul comodino in posizione obliqua, e digita un codice segreto di sette cifre, poi dice ad alta voce la frase segreta che nessuno mai potrebbe pronunciare:

“La storia di Kingdom Hearts è veramente lineare e semplice da capire!”

Si sente un bip di conferma; Nixon si volta e guarda il poster dei One Direction alle sue pareti che si arrotola automaticamente, mentre un pannello sul muro sottostante si sposta e rivela uno scomparto segreto contenente una cassaforte. Nixon vi si avvicina e digita una combinazione, poi poggia il pollice sul rilevatore di impronte digitali, quindi avvicina l’occhio ad uno scanner oculare.

Identità confermata”, fa una voce robotica, “Nixon K.X.F. Rottermeier. Accesso consentito!

Con un sibilo e uno sbuffo di fumo lo sportello della cassaforte si apre. Nixon si guarda ancora una volta attorno con fare circospetto, poi infila una mano e estrae una rivista. La guarda.

Si intitola ‘BIG FAT DIRTY BITCHES’; in copertina c’è una seducente foto di Platinette a petto nudo che manda un bacio all’osservatore. Nixon non può fare a meno di farsi scappare un sorriso e leccarsi le labbra. Va a distendersi sul letto, controlla che i fazzoletti siano sul comodino, apre la rivista, si slaccia la cintura e…

“EHILÀAAAAAAAA!”

Nixon ha un mezzo infarto, lancia un grido e fa un salto di due metri, mentre un corridoio dell’Oscurità si apre davanti a lui e ne fuoriesce la testa di un uomo mascherato.

“MA PORCA EVA NON CI SI PUÒ MANCO PIÙ FARE UNA SEGA IN SANTA PACE, PORCO***** LA MA**** **** ****!!!”

“Blinda l’oscurità come fosse antani, per uno, o per due o per tre!”, fa l’individuo mascherato.

“No! No! No!”, dice Nixon, poggiando la rivista sul comodino, poi inizia a premere violentemente sulla testa del tizio per rificcarlo nel varco temporale.

“Prematurato Kingdom Hearts o scherziamo?!”, continua quello imperterrito.

“NO-CAZZO-ORA-NO-VATTENE-VIA-TORNA-QUANDO-HO-FINITO!”

“S… Sbiriguda!”, prova a dire il tizio mascherato, cercando di resistere alla spinta.

“ENTRA DENTRO QUESTA CAZZO DI VAGINA OSCURA!”

“No, basta, mi fai male, stai spingendo troppo forte!”, esclama l’uomo mascherato.

“VOGLIO-CHE-ENTRI”, dice Nixon, ansimando per lo sforzo.

“No! Non voglio!”

“Sì! Dentro! Dentro!”

“La tua violenza non ha giustificazioni!”

“Uff… Pant… Dentro, così!”

“Aaaaah! Aaaah! Basta! Aiuto!”

“Sì! Così! Così mi piace!”

“No! No!”

“Nixon, ho sentito urlare! Che diavolo sta succedendo là dentro?!”, fa una voce alla porta.

“Oh no! È mia madre! Guarda che hai combinato!”, esclama Nixon.

“Nixon, sei in compagnia?! Apri questa porta!”

“L’oscurit… mpmmmfff!”, cerca di gridare il tizio mascherato.

“Vattene via subito!”

Mmmpff… solo… mmpff… se dopo mi stai ad ascoltare!”

“Nixon, io e te dobbiamo fare un discorsetto sulle api e i fiori!”, dice la mamma di Nixon, “lo sai che le api non possono impollinare i fiori se questi non esprimono un chiaro ed esplicito consenso, altrimenti le api rischiano dai cinque ai dieci anni di galera, e anche se magari il fiore era consenziente e le api vengono assolte sbattono comunque la faccia e i nomi delle api sui giornali, e poi i fiori vanno a fare manifestazioni contro le suddette api e contro la magistratura che discrimina i fiori, e incitano tutti al linciaggio delle api e comunque la vita delle api è rovinata per sempre?!”

“Va bene! Va bene! Dopo ti ascolto!”, dice Nixon, cedendo alle pressioni dell’uomo mascherato, “ora vattene!”

“Ok! Sbiriguda!”, dice l’uomo mascherato sparendo nel corridoio dell’oscurità a forma di vagina.

“Basta, Nixon! Apri subito questa porta!”

Nixon getta in tutta fretta la rivista sotto il letto, poi corre ad aprire la porta. Ovviamente non vediamo fisicamente la donna, è tipo gli adulti nei Peanuts che non li vedi mai in faccia.

“Ueeeè! Ciao, mamma! Che si dice lì… lì dove stai, ehm… nel mondo dei genitori?”

“Nixon Kolumbrus Xaros Francis Rottermeier!”, fa la madre, imperiosa, “ho sentito venire dalla tua camera dei rumori molto sospetti che ricordavano i suoni di uno stupro anale gay in cui tu fossi il partner insertivo!”

“Naaaaaaah!”, fa Nixon, “ma figurati! Cioè, lo stupro anale ci può anche stare; ma io, gay? Maddai!”

“Tu non me la conti giusta!”, riprende la genitrice; “stai prendendo una brutta strada! Secondo me non ti fa bene stare sempre con quella compagnia di soli maschi molto più grandi di te e perennemente incappucciati! Perché non frequenti un po’ di più la tua amica Gina, per esempio? Sembra una così brava ragazza!”

Nixon impallidisce, si gratta la nuca e ridacchia nervosamente.

“Eheheheh… sì, mamma, hai ragione… Ma credo che Gina in questo momento sia a pezzi dentro una valigia nelle fogne… CIOÈ IN VIAGGIO! VOLEVO DIRE IN VIAGGIO!”

C’è un attimo di silenzio, poi la madre ispeziona bene con lo sguardo la camera, quindi ricomincia a parlare, con voce addolcita:

“Va bene, formaggino mio; non vedo ragazzi reduci da stupro dentro la tua camera, quindi forse mi sono preoccupata eccessivamente quando ho sentito quella voce maschile gridare disperata implorandoti di interrompere la penetrazione. Comunque, mio dolce caciottino, ti farebbe davvero tanto bene uscire un po’ di più, conoscere gente nuova. Mi fa tanto preoccupare questo tuo strano carattere, e questa tua perenne espressione imbambolata tipo bradipo con paresi facciale!”

“Va bene, mamma, hai ragione”, dice Nixon, tirando un sospiro di sollievo; “cercherò di risentire… ehm… alcune amiche”.

La madre sorride, tranquillizzata.

“Allora vado a preparare la merenda. Per favore, rimetti un po’ in ordine la tua stanza, però. E cerca di chiudere quel corridoio dell’oscurità aperto sopra il tuo letto, lo sai che da lì ci entrano un sacco di zanzare e di Heartless!”

Nixon strabuzza gli occhi e si gira, vedendo effettivamente che c’è un corridoio dell’oscurità spalancato proprio sopra il suo letto.

“Ok, mozzarellino mio, ora me ne vado; probabilmente ora vorrai essere lasciato in pace a masturbarti con le tue riviste di donne obese. Un bacio!”

Nixon resta lì con la porta aperta e la bocca spalancata come la Bocca della Verità, finché una voce alle sue spalle fa: “Ehi! Psss! Psssss! Bimbo! Vieni, devo parlarti dell’oscurità del cuore!”

Nixon si risveglia dalla trance, chiude la porta, e ciondolando come uno zombie raggiunge il letto; poi tira un lungo sospiro sconfortato.

“Sì? Che cavolo vuoi?”, chiede all’uomo mascherato.

“Sbiriguda il cuore con scappella…”

“E BASTA! Dimmi chemminchia vuoi così poi te ne vai un po’ affanculo!”

“Madonna, quanto sei irritabile. E volgare, pure”, dice l’individuo mascherato; “comunque, credo che dovresti scappare di casa a bordo di un monopattino stellare e andare a visitare altri mondi. Così, per cambiare aria.”

Nixon tace per qualche secondo, inarcando un sopracciglio.

“Ma tu sei tutto scemo.”

“Ma dai! Sarà divertente! Potresti vedere altri paesi, visitare musei, assaggiare tanti cibi diversi, sconfiggere creature mostruose, rischiare la vita, usare il tuo cuore per costruire il X-blade...”

“Ma va’ a farti fottere”, fa Nixon, alzandosi in piedi e dirigendosi verso il corridoio.

“Fermo lì!”, fa l’uomo mascherato; “forse non sono stato chiaro: metti il culo su quel monopattino stellare e parti per una missione senza senso per i mondi! ADESSO!”

Nixon si volta, sgrana gli occhi sorpreso da quell’aggressività, e risponde:

“Ma perché devi rompermi le balle così?”

“Perché sì. Non farti tutte ‘ste domande o dentro un videogioco di Kingdom Hearts non resisterai a lungo. Avanti, muoviti!”

“Non credo proprio”, dice Nixon e si volta di nuovo facendo per allontanarsi.

Poi sente delle voci registrate alle proprie spalle:

“ENTRA DENTRO QUESTA CAZZO DI VAGINA OSCURA!”

“No, basta, mi fai male, stai spingendo troppo forte!”

“VOGLIO-CHE-ENTRI”

*ansimi e gemiti*

“No! Non voglio!”

“Sì! Dentro! Dentro!”

“La tua violenza non ha giustificazioni!”

“Uff… Pant… Dentro, così!”

“Aaaaah! Aaaah! Basta! Aiuto!”

“Sì! Così! Così mi piace!”

“No! No!”

Nixon si irrigidisce e si volta di nuovo, lentamente, e vede l’uomo mascherato che giocherella fra le dita con un audioregistratore.

“Eh eh eh…” ridacchia, “certo sarebbe una disdetta se un nastro così finisse nelle mani delle forze dell’ordine… Immaginati la scena”, fa una vocina patetica: “oh, signor giudice, è stato orribile! Io mi fidavo di Nixon, ma quel… quel mostro mi ha violato nell’intimità! Buhuhu!

Nixon sbianca come un fantasma.

“Insomma, credo che tu abbia capito la tua situazione”, dice l’uomo mascherato; “il tuo monopattino stellare è qui fuori. Su, su, muovi le gambine, hop-hop!”

Nixon si ficca le mani in tasca e si avvia all’esterno, mormorando fra sé e sé tutte le peggiori bestemmie che riesce a concepire.

  
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