Chapter 6 (or was it 5?) – Memory
all alone in the moonlight - I can
smile happy your days (I can dream of the old days)
Nixon
entra in camera sua
e si chiude a chiave, poi abbassa le tende, guardandosi intorno
circospetto. A
quel punto raccoglie il suo I-phone, lo sistema sul comodino in
posizione
obliqua, e digita un codice segreto di sette cifre, poi dice ad alta
voce la
frase segreta che nessuno mai potrebbe pronunciare:
“La
storia di Kingdom Hearts
è veramente lineare e semplice da capire!”
Si sente
un bip di
conferma; Nixon si volta e guarda il poster dei One Direction alle sue
pareti
che si arrotola automaticamente, mentre un pannello sul muro
sottostante si
sposta e rivela uno scomparto segreto contenente una cassaforte. Nixon
vi si
avvicina e digita una combinazione, poi poggia il pollice sul
rilevatore di
impronte digitali, quindi avvicina l’occhio ad uno scanner
oculare.
“Identità confermata”,
fa una voce robotica, “Nixon K.X.F.
Rottermeier. Accesso consentito!”
Con un
sibilo e uno
sbuffo di fumo lo sportello della cassaforte si apre. Nixon si guarda
ancora una
volta attorno con fare circospetto, poi infila una mano e estrae una
rivista. La
guarda.
Si
intitola ‘BIG FAT DIRTY
BITCHES’; in copertina c’è una seducente
foto di Platinette a petto nudo che
manda un bacio all’osservatore. Nixon non può fare
a meno di farsi scappare un
sorriso e leccarsi le labbra. Va a distendersi sul letto, controlla che
i
fazzoletti siano sul comodino, apre la rivista, si slaccia la cintura
e…
“EHILÀAAAAAAAA!”
Nixon ha
un mezzo infarto,
lancia un grido e fa un salto di due metri, mentre un corridoio
dell’Oscurità
si apre davanti a lui e ne fuoriesce la testa di un uomo mascherato.
“MA
PORCA EVA NON CI SI
PUÒ MANCO PIÙ FARE UNA SEGA IN SANTA PACE,
PORCO***** LA MA**** **** ****!!!”
“Blinda
l’oscurità come
fosse antani, per uno, o per due o per tre!”, fa
l’individuo mascherato.
“No!
No! No!”, dice Nixon,
poggiando la rivista sul comodino, poi inizia a premere violentemente
sulla
testa del tizio per rificcarlo nel varco temporale.
“Prematurato
Kingdom
Hearts o scherziamo?!”, continua quello imperterrito.
“NO-CAZZO-ORA-NO-VATTENE-VIA-TORNA-QUANDO-HO-FINITO!”
“S…
Sbiriguda!”, prova a
dire il tizio mascherato, cercando di resistere alla spinta.
“ENTRA
DENTRO QUESTA
CAZZO DI VAGINA OSCURA!”
“No,
basta, mi fai male, stai
spingendo troppo forte!”, esclama l’uomo mascherato.
“VOGLIO-CHE-ENTRI”,
dice Nixon,
ansimando per lo sforzo.
“No!
Non voglio!”
“Sì!
Dentro! Dentro!”
“La
tua violenza non ha
giustificazioni!”
“Uff…
Pant… Dentro, così!”
“Aaaaah!
Aaaah! Basta!
Aiuto!”
“Sì!
Così! Così mi piace!”
“No!
No!”
“Nixon,
ho sentito
urlare! Che diavolo sta succedendo là dentro?!”,
fa una voce alla porta.
“Oh
no! È mia madre! Guarda
che hai combinato!”, esclama Nixon.
“Nixon,
sei in
compagnia?! Apri questa porta!”
“L’oscurit…
mpmmmfff!”, cerca di
gridare il tizio
mascherato.
“Vattene
via subito!”
“Mmmpff… solo… mmpff… se
dopo mi stai ad ascoltare!”
“Nixon,
io e te dobbiamo
fare un discorsetto sulle api e i fiori!”, dice la mamma di
Nixon, “lo sai che
le api non possono impollinare i fiori se questi non esprimono un
chiaro ed
esplicito consenso, altrimenti le api rischiano dai cinque ai dieci
anni di galera,
e anche se magari il fiore era consenziente e le api vengono assolte
sbattono comunque
la faccia e i nomi delle api sui giornali, e poi i fiori vanno a fare
manifestazioni contro le suddette api e contro la magistratura che
discrimina i
fiori, e incitano tutti al linciaggio delle api e comunque la vita
delle api è
rovinata per sempre?!”
“Va
bene! Va bene! Dopo
ti ascolto!”, dice Nixon, cedendo alle pressioni
dell’uomo mascherato, “ora
vattene!”
“Ok!
Sbiriguda!”, dice l’uomo
mascherato sparendo nel corridoio dell’oscurità a
forma di vagina.
“Basta,
Nixon! Apri
subito questa porta!”
Nixon
getta in tutta
fretta la rivista sotto il letto, poi corre ad aprire la porta.
Ovviamente non
vediamo fisicamente la donna, è tipo gli adulti nei Peanuts
che non li vedi mai
in faccia.
“Ueeeè!
Ciao, mamma! Che
si dice lì… lì dove stai,
ehm… nel mondo dei genitori?”
“Nixon
Kolumbrus Xaros Francis
Rottermeier!”, fa la madre, imperiosa, “ho sentito
venire dalla tua camera dei
rumori molto sospetti che ricordavano i suoni di uno stupro anale gay
in cui tu
fossi il partner insertivo!”
“Naaaaaaah!”,
fa Nixon, “ma
figurati! Cioè, lo stupro anale ci può anche
stare; ma io, gay? Maddai!”
“Tu
non me la conti
giusta!”, riprende la genitrice; “stai prendendo
una brutta strada! Secondo me
non ti fa bene stare sempre con quella compagnia di soli maschi molto
più
grandi di te e perennemente incappucciati! Perché non
frequenti un po’ di più
la tua amica Gina, per esempio? Sembra una così brava
ragazza!”
Nixon
impallidisce, si
gratta la nuca e ridacchia nervosamente.
“Eheheheh…
sì, mamma, hai
ragione… Ma credo che Gina in questo momento sia a pezzi
dentro una valigia
nelle fogne… CIOÈ IN VIAGGIO! VOLEVO DIRE IN
VIAGGIO!”
C’è
un attimo di
silenzio, poi la madre ispeziona bene con lo sguardo la camera, quindi
ricomincia a parlare, con voce addolcita:
“Va
bene, formaggino mio;
non vedo ragazzi reduci da stupro dentro la tua camera, quindi forse mi
sono
preoccupata eccessivamente quando ho sentito quella voce maschile
gridare
disperata implorandoti di interrompere la penetrazione. Comunque, mio
dolce
caciottino, ti farebbe davvero tanto bene uscire un po’ di
più, conoscere gente
nuova. Mi fa tanto preoccupare questo tuo strano carattere, e questa
tua perenne
espressione imbambolata tipo bradipo con paresi facciale!”
“Va
bene, mamma, hai
ragione”, dice Nixon, tirando un sospiro di sollievo;
“cercherò di risentire…
ehm… alcune amiche”.
La madre
sorride,
tranquillizzata.
“Allora
vado a preparare
la merenda. Per favore, rimetti un po’ in ordine la tua
stanza, però. E cerca
di chiudere quel corridoio dell’oscurità aperto
sopra il tuo letto, lo sai che
da lì ci entrano un sacco di zanzare e di
Heartless!”
Nixon
strabuzza gli occhi
e si gira, vedendo effettivamente che c’è un
corridoio dell’oscurità spalancato
proprio sopra il suo letto.
“Ok,
mozzarellino mio,
ora me ne vado; probabilmente ora vorrai essere lasciato in pace a
masturbarti
con le tue riviste di donne obese. Un bacio!”
Nixon
resta lì con la
porta aperta e la bocca spalancata come la Bocca della
Verità, finché una voce
alle sue spalle fa: “Ehi! Psss! Psssss! Bimbo! Vieni, devo
parlarti dell’oscurità
del cuore!”
Nixon si
risveglia dalla
trance, chiude la porta, e ciondolando come uno zombie raggiunge il
letto; poi
tira un lungo sospiro sconfortato.
“Sì?
Che cavolo vuoi?”,
chiede all’uomo mascherato.
“Sbiriguda
il cuore con
scappella…”
“E
BASTA! Dimmi
chemminchia vuoi così poi te ne vai un po’
affanculo!”
“Madonna,
quanto sei
irritabile. E volgare, pure”, dice l’individuo
mascherato; “comunque, credo che
dovresti scappare di casa a bordo di un monopattino stellare e andare a
visitare altri mondi. Così, per cambiare aria.”
Nixon
tace per qualche
secondo, inarcando un sopracciglio.
“Ma
tu sei tutto scemo.”
“Ma
dai! Sarà divertente!
Potresti vedere altri paesi, visitare musei, assaggiare tanti cibi
diversi,
sconfiggere creature mostruose, rischiare la vita, usare il tuo cuore
per
costruire il X-blade...”
“Ma
va’ a farti fottere”,
fa Nixon, alzandosi in piedi e dirigendosi verso il corridoio.
“Fermo
lì!”, fa l’uomo
mascherato; “forse non sono stato chiaro: metti il culo su
quel monopattino
stellare e parti per una missione senza senso per i mondi!
ADESSO!”
Nixon si
volta, sgrana
gli occhi sorpreso da quell’aggressività, e
risponde:
“Ma
perché devi rompermi
le balle così?”
“Perché
sì. Non farti
tutte ‘ste domande o dentro un videogioco di Kingdom Hearts
non resisterai a
lungo. Avanti, muoviti!”
“Non
credo proprio”, dice
Nixon e si volta di nuovo facendo per allontanarsi.
Poi sente
delle voci
registrate alle proprie spalle:
“ENTRA DENTRO QUESTA CAZZO DI VAGINA
OSCURA!”
“No, basta, mi fai male, stai spingendo
troppo
forte!”
“VOGLIO-CHE-ENTRI”
*ansimi e gemiti*
“No! Non voglio!”
“Sì! Dentro! Dentro!”
“La tua violenza non ha
giustificazioni!”
“Uff… Pant… Dentro,
così!”
“Aaaaah! Aaaah! Basta! Aiuto!”
“Sì! Così!
Così mi piace!”
“No! No!”
Nixon si
irrigidisce e si
volta di nuovo, lentamente, e vede l’uomo mascherato che
giocherella fra le
dita con un audioregistratore.
“Eh
eh eh…” ridacchia, “certo
sarebbe una disdetta se un nastro così finisse nelle mani
delle forze dell’ordine…
Immaginati la scena”, fa una vocina patetica: “oh, signor
giudice, è stato
orribile! Io mi fidavo di Nixon, ma quel… quel mostro mi ha
violato nell’intimità!
Buhuhu!”
Nixon
sbianca come un
fantasma.
“Insomma,
credo che tu
abbia capito la tua situazione”, dice l’uomo
mascherato; “il tuo monopattino stellare
è qui fuori. Su, su, muovi le gambine, hop-hop!”
Nixon si
ficca le mani in
tasca e si avvia all’esterno, mormorando fra sé e
sé tutte le peggiori
bestemmie che riesce a concepire.