Videogiochi > Kingdom Hearts
Segui la storia  |       
Autore: Lord Larry    28/04/2017    0 recensioni
Una storia di guerra, sesso, morte e ornitorinchi malvagi ambientata nel mondo di Kingdom Hearts.
Ci sono anche dei teletubbies dentro.
Rated PG13.
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Chapter 7 – You are safe in my heart and – My heart will go on and on

 

“Ultimamente I miei problemi di autostima sono molto peggiorati, dottoressa”, dice Malefica, con aria sconfortata.

Lo studio è un po’ spoglio, a parte la scrivania a cui lei e la dottoressa sono sedute gli unici ornamenti sono una pianta di ficus e un attestato appeso al muro: ‘dottoressa Lerena Wasabi, psichiatra e psicoterapeuta’.

“Si sfoghi pure, signorina Malefica”, dice la dottoressa, aggiustandosi gli occhiali sul naso; “siamo qui anche per questo.”

Malefica si sostiene la testa con una mano e ha un’espressione corrucciata.

“È che, vede, dottoressa, io ho sempre basato la mia vita su una certa immagine di me… ho sempre puntato molto sulla carriera, non so se mi spiego. Sin da piccola mi sentivo portata per fare il cattivo Disney, mi veniva un po’ naturale, diciamo; anche il nome calzava molto bene, non è mica un nome d’arte o che, sa? Mi chiamo proprio Malefica. Quindi capisce che vedevo questo ruolo di perfida strega un po’ con un senso di predestinazione. Ci ho messo veramente tutta me stessa per diventare una cattiva perfetta, è stato un lavoro duro.”

“Però ha ripagato, non è vero?”, fa la dottoressa, scostandosi i capelli biondi da un orecchio; “è diventata una cattiva di grande successo.”

“Lo pensavo anche io. Ma poi le cose hanno iniziato ad andare male…”, risponde Malefica.

“Me ne parli”

“Vede, è iniziato quando ho deciso di ricoprire questo ruolo di grande rilievo in Kingdom Hearts. Ero sempre stata una cattiva solo nel Regno Incantato, che non è che fosse male ma, ecco, adesso potevo essere una minaccia di livello multiversale, era un po’ un salto di qualità. E arriva questo vecchiaccio bacucco, questo Xehanort, che mi offre la possibilità di fare il salto, ovviamente colgo l’occasione. E per un po’ va pure tutto bene. Ma poi…”, esita un po’ prima di continuare; “poi niente, insomma sono in questo videogioco strambo in cui Paperino e Pippo combattono contro Sephiroth, e io sono questa grande minaccia che vuole dominare tutti i mondi, e faccio anche delle belle boss battle. Se non che, poi, senza preavviso, mi trombano!”

La dottoressa inarca un sopracciglio.

“Intende… in senso…”

“Ma no, no, che ha capito!”, dice Malefica, “intendo che mi declassano, puff, così! Un attimo prima ero il Big Bad, e un attimo dopo sono morta e viene fuori che ero un burattino! Ma le sembra bello questo modo di fare?”

“Deve essere stato sgradevole.”

“Altroché! Poi da lì è andato tutto in discesa. Intendiamoci, il lavoro di cattivo ha i suoi lati negativi, come tutti i mestieri, suppongo; morire e poi resuscitare senza motivo e senza spiegazione alcuna nel capitolo successivo sono cose che capitano quando fai questa scelta di vita, non è quello il problema. È che poi mi fanno ritornare e mi hanno trasformato in una pippa, scusi la volgarità.”

“Ma si figuri.”

“Da allora ho cominciato a fare solo cose ridicole… giro per i mondi cercando di creare Heartless, che mi sembra anche una cosa molto scema visto che la prima volta che l’ho fatto non è che mi sia andata proprio benissimo. Peraltro pure gli Heartless si sono rammolliti un sacco, quindi vado lì, e faccio queste cose cattive, ma poi alla fin fine non sono io la vera minaccia e finisce che mi sento utile come un preservativo ad una riunione di Arcilesbica. E poi mi vengono in mente un sacco di piani stupidissimi che non portano da nessuna parte, e ovunque mi giro e mi volto invece trovo questo Xehanort, che ne spuntano continuamente nuove versioni e fa tutto lui… E Xehanort di qui, e Xehanort di là, e Xehanort che prima è tipo il diavolo, poi diventa un Nessuno e inizia a parlare come Papa Francesco, e poi diventa la brutta copia di Darth Sidious, e poi diventa giovane, e poi gli spuntano i capelli a punta… Cavolo, io mi devo trasformare in un drago per fare bella figura e quello cambia taglio di capelli ed è un uomo arrivato! Cioè, lei capisce che effetto mi fa? Io ho sempre fondato la mia vita su quest’immagine di me stessa come cattiva competente, temuta, odiata! Mi sono sempre ritenuta una cattiva piuttosto brava in quello che faccio, adesso invece mi trovo ad essere trattata quasi come se fossi… buona! Che poi forse avrà visto quel film con Angelina Jolie, e capirà che cose come quella non aiutano né con la mia immagine pubblica né con la mia autostima, cioè, mi hanno trasformato in un’eroina femminista! Mi sento una rovina, una vergogna per le Forze del Male. Fra l’altro fra due mesi compio ottocento anni, sono un traguardo importante ma io comincio a sentire l’età… l’orologio biologico comincia a ticchettare; io non ho mai voluto avere figli, ma prima era una mia scelta, adesso è diverso, so che presto non potrò più averne… E insomma ultimamente mi alzo dal letto la mattina, dopo queste nottatacce orrende e insonni, mi guardo allo specchio, mi vedo, vedo questa strega un po’ attempata e zitella con un lavoro insoddisfacente e mi chiedo ‘Malefica, sei la persona che vorresti essere? È questo il punto della vita a cui dovevi essere arrivata?’, e non so più che rispondermi, dottoressa.”

“Capisco perfettamente”, fa la dottoressa Lerena; “ma visto che ha tirato in ballo i figli, mi dica: la sua vita personale, invece, come va? Ci sono uomini, nella sua vita? O donne, chiaramente…”

Malefica sospira.

“Be’, ci sarebbe Pietro. È il mio tirapiedi, essenzialmente.”

“Che tipo è?”

“Be’, fa il duro ma in realtà ha un animo molto dolce, e tiene veramente tanto a me; fa sempre di tutto per farmi contenta, è praticamente perfetto.”

“Sembra che sarebbe un buon partner.”

“Ma stiamo scherzando?! A me piace l’uomo stronzo, quello che ti tratta male, grida, ha un esercito di animali feroci e ha un complotto geniale per distruggere il mondo; tipo Vladimir Putin. Pietro è un bonaccione, che figura ci farei a mettermi con lui?  Nono, friendzone, assolutamente.”  

“Capisco. Purtroppo il nostro tempo sta per scadere. Nella seduta di oggi sono uscite fuori delle cose interessanti. Le lascio qualche spunto su cui riflettere da portarsi a casa. La prima cosa che secondo me lei deve realizzare è che lei è veramente una cattiva di grandissimo successo. Malefica non è solo un nome, è un brand, è un simbolo dei cattivi Disney; si ricordi sempre questo. La seconda cosa che ritengo sia importante dirle è che essere femminista ed essere una cattiva non sono assolutamente due cose in conflitto. Ho molte amiche femministe che sono dei veri mostri. Io stessa mi reputo femminista, ho dovuto esserlo per forza visto che ho lavorato per anni in un ambiente in cui ero l’unica donna insieme a dodici maschi e avevo un rango bassissimo, e le lascio immaginare come mi trattavano; eppure sono una cattiva di prim’ordine. Oserei dire che essere femminista può essere un valore aggiunto alla cattiveria di una donna.”

Malefica fa un’espressione poco convinta.

“Inoltre”, prosegue la dottoressa, “credo che lei dovrebbe smetterla di fare confronti fra sé stessa e altri cattivi. Ogni persona è unica come un fiocco di neve e deve vivere la propria vicenda, superare le proprie sfide e vincere le proprie battaglie.”

“Ma Xehanort…”

“Lei non deve confrontarsi con Xehanort. Possiamo anche dirlo chiaramente, Xehanort è una Mary Sue, un raro caso di ‘Villain Sue’, Mary Sue cattiva, ma è indubbiamente una Mary Sue di quelle che entrano nella leggenda e nella storia della marysuaggine. Non può vincere un confronto contro una Mary Sue. Ma d’altro canto le Mary Sue sono incredibilmente noiose, nessuno le odia davvero… Cioè, tutti vogliono vederle morte, come con Xehanort, ma nessuno poi davvero le ha in stima. Lei invece ha fatto la storia della cattiveria da cartone animato, signorina Malefica; se mi permette un’opinione personale, e qui mi lasci uscire un attimo dal ruolo di terapeuta, io credo sia molto meglio lei di Xehanort. Deve solo recuperare la fiducia in sé stessa. Perché non fa qualcosa di nuovo per rimettersi in pista? Potrebbe mettere su un bel piano malvagio come ai vecchi tempi.”

“Facile a dirsi, dottoressa…”

“Le sembra difficile ora perché lei è depressa, ma vedrà che riuscirà a rimettersi in movimento. Lei ha anche tirato in ballo la questione dei figli… Io sospetto che lei abbia iniziato a pensare ai figli solo come un ripiego, visto che la sua carriera non sta andando come lei vorrebbe. Questa è una ragione sbagliatissima per volere dei figli, quindi prima di pensare a cose come la procreazione dovrebbe chiarire dentro di sé se si tratta di una cosa che desidera davvero. La società ci manda il messaggio che una donna che non ha figli è una donna fallita, ma le assicuro che non è affatto vero e che la genitorialità dovrebbe essere una cosa che si vuole dal profondo del cuore, non una che si fa per andare incontro alle aspettative della società. Secondo me lei non vuole davvero figli, me lo lasci dire; secondo me ciò che la preoccupa non è tanto il fatto di volere figli, ma il fatto che sa che presto anche se li volesse non li potrebbe avere più. Su questo, lasci che le dica qualcosa di molto pratico: lei vive nel Regno Incantato, no? Se non sbaglio lì la fecondazione eterologa è legale, ed eventualmente c’è anche la gestazione per altri, quindi lei potrà avere figli ancora per qualche decennio se non per un secolo. Non si faccia prendere dall’ansia su questo. E poi c’è la sua frequentazione con Pietro… Durante la prossima seduta ne riparleremo meglio. Comunque il mio suggerimento, per ora, è: perché non prova a conoscerlo meglio, a guardarlo con occhi diversi? Magari sotto la scorza buona e gentile si nasconde un essere ripugnante, una vera carogna che non sfigurerebbe accanto a quel tipo che diceva prima, ‘Sputnik’.”

“Putin”, corresse Malefica, “comunque capisco cosa intende. Sui farmaci invece cosa facciamo?”

“Dunque, se ben ricordo lei sta prendendo il Prozac, giusto? 30 mg alla sera, mi pare. E ci avevamo messo anche…” cerca un po’ fra i suoi appunti “… Il litio, giusto?”

“Sì, dottoressa”, dice Malefica; “del litio però non sono contentissima, mi ha fatto mettere su qualche chilo.”

“Capisco, ma mi sa che in questo periodo lei ha bisogno di un aiuto farmacologico un po’ più forte per tirarsi fuori da questo brutto momento. Il litio direi che non lo tocchiamo, ma aumentiamo il prozac a 60 mg; li scaliamo, ovviamente, mi prende 45 mg per una settimana, prima, e solo poi passiamo a 60, va bene? Mi raccomando, li divida fra la mattina e la sera, 30 mg la mattina e il resto la sera”

“Va bene. Grazie, dottoressa, non so cosa farei senza di lei.

“Ma si figuri. Sono ottanta euro.”

 

Fuori dallo studio della dottoressa Malefica trova una splendida giornata.

“Oh, fantastico! Ci mancava solo questa!”, impreca, “quando ero uscita piovigginava, adesso il sole! Non ho manco l’ombrello! Che clima di merda questo posto!”

Si avvia sotto il sole borbottando maledizioni, quando qualcosa le urta leggermente la gamba. Guarda in basso e vede un pallone da calcio. Malefica si china e lo raccoglie

“Scusa, signora, scusa”, fa un bimbetto avvicinandosi tutto preoccupato; “non l’abbiamo fatto apposta! Ci ridai il pallone?”

Il bambino si avvicina e lei glielo porge.

Dannazione, ma che fai, Malefica?, pensa la strega; non potevi almeno bucarglielo, o almeno tenertelo un po’ prima di darglielo, giusto per tenerli sulle spine? O almeno almeno rimproverarli per averti chiamato ‘signora’!

“Grazie mille, buona signora!”, fa il bambino; “ehi, ma… non ti ho già visto da qualche parte, signora?”

Malefica sorride soddisfatta; forse la giornata non è stata un completo fallimento, pensa.

“Ma sì, sei Malefica! La fata buona di quel film con Angelina Ggiolì!”

Il sorriso si gela sul volto di Malefica.

“Ehi, ragazzi!”, dice il bambino rivolto ai suoi compagni di gioco, “venite a vedere, c’è Angelina Ggiolì!”

“Uuuh! Angelina Ggiolì!”, fanno gli altri bambini avvicinandosi; “ci autografi il pallone, signora Ggiolì?”

Malefica impallidisce e indietreggia, come colpita al cuore.

“Signora lo sai che eri più bella nel film?”

“Autografo, autografo!”

“No… No… Andate via…”, si lamenta debolmente Malefica, cercando di spingerli via.

“Grazie che proteggi la foresta dal re cattivo, Angelina!”

Malefica scoppia in urla disperate e inizia a scappare, inseguita dai ragazzini.

“Perché scappi, buona signora? Noi ti vogliamo bene!”

“No, aiuto! Andate via!”, strilla Malefica, infilandosi in una strada laterale. Sbianca come un lenzuolo quando si accorge di essere in un vicolo cieco. Il branco di bambini si affaccia all’entrata del vicolo.

“Eccoti, buona signora! Perché scappavi? Vogliamo solo riempirti di tanti abbracci e bacini affettuosi!”

“Aiuto! Qualcuno mi aiuti!”

“Ma perché urli, signora? Tanto non ti sente nessuno!”, dice uno dei bambini, quello più alto e affettuoso; “e poi lo sappiamo che in realtà ti piace, perché sotto sotto sei buona…”

I bambini si avvicinano e la circondano.

“Bene, buona signora, ora ci divertiamo un po’ con te… Dai, trasforma un animale in un drago, sarà divertente!” tutti i bambini battono le mani, avvicinandosi da ogni lato minacciosamente.

“No! No! Andate via, ripugnanti piccoli mostri, andate via!”

“Ihihihi!” Ridacchiano; quello più alto si avvicina; “e adesso tanti abbracci alla signora!”

Malefica chiude gli occhi per non vedere quelle braccia bramose avvicinarsi, e attende l’inevitabile. Ma ecco che sente un urlo, seguito da molti altri. Riapre gli occhi. I corpi dei bambini sono in fiamme, e scappano tutti di qua e di là; uno di loro sbatte al muro e cade a terra, rotolandosi disperato nel tentativo di spegnere il fuoco, mentre gli altri abbandonano il vicolo.  

Malefica non si rende ancora conto di cosa sia successo, ma è chiaro che adesso è in salvo, e tira un sospiro di sollievo. Ed ecco che davanti a sé, all’entrata del vicolo, vede un individuo piuttosto strano. È un tipo in giacca e cravatta grigie, con occhiali spessi come fondi di bottiglia e affetto da forte calvizie; il tipo è impegnato a ripiegare un lanciafiamme e riporlo nella sua ventiquattr’ore.

Malefica si alza in piedi e va incontro a quell’uomo.

“È … è stato lei a salvarmi, vero?”

L’uomo non la guarda neanche in viso.

“L’ho fatto solo per i miei scopi malvagi”, risponde.

Malefica resta ammirata da quella risposta.

“Vuol dire che… lei… ha bruciato vivi dei bambini… per divertimento?”

“Precisamente”, fa l’uomo, richiudendo finalmente la valigia e guardando Malefica in viso.

Lei sorride estasiata.

“Ma è privo di qualsiasi morale! Lei deve essere un cattivo professionista!”

“In effetti sì”, risponde l’uomo; “Arturo Giacomelli, avvocato penalista; ecco i miei contatti”, fa l’uomo porgendo un biglietto da visita che Malefica legge con attenzione.

“Cavolo…”, fa Malefica, quasi spaventata.

“E non ha sentito il peggio: sono specializzato in difesa del diritto d’autore”, dice l’avvocato, sistemandosi la cravatta e sorridendo soddisfatto.

Un brivido percorre la schiena della fata. Con quell’uomo non era il caso di scherzare.

“Sia chiaro che non sentirà una parola di ringraziamento da me!”, fa Malefica, comprendendo la necessità di non sfigurare di fronte ad un tale campione della cattiveria.

“Oh, non mi aspettavo niente del genere, signorina. Dopotutto Malefica deve essere all’altezza della propria fama. Maledire una bimba in fasce non è una cosa da dilettanti.”

“Ma allora lei mi conosce?”, fa lei, piacevolmente sorpresa.

“Conoscere le persone fa parte del mio lavoro, signorina”, risponde l’uomo. “Comunque, devo dire che le notizie che mi sono arrivate ultimamente sul suo conto sono piuttosto desolanti. Aiutare i buoni a sconfiggere la vera minaccia… Non avere neanche una boss battle… metter su piani ridicoli che non portano da nessuna parte… Sembrerebbe che lei non sia più la cattiva di una volta, signorina Malefica.”

Malefica si sente come se le avessero pugnalato il cuore. Sì, di nuovo.

“Forse tutto sommato questa conversazione è perdita di tempo”, dice Giacomelli; “è chiaro che la Malefica di cui avevo tanto sentito parlare non c’è più. La saluto, signorina”, fa l’avvocato facendo per andar via.

“Un momento!”, esclama Malefica, ferita nell’orgoglio e piuttosto arrabbiata; “ma come si permette di parlarmi così?! Ok, non sarò un avvocato penalista, e magari starò passando un brutto periodo, ma sono comunque ancora una cattiva di primissima classe!”

L’uomo si volta lentamente, mostrando un sorriso maligno. Malefica avverte un’emozione nuova nel vedere quella bocca contorta in un ghigno senza allegria da cui mancano vari denti. Sente un calore alle parti basse di cui non credeva più di essere capace.

“Lei dice, signorina? Sarebbe pronta a dimostrarlo? A mostrare al mondo che Malefica è ancora capace di inenarrabile perfidia? Sarebbe pronta ad avere un ruolo di primo piano nella trama più diabolica e malvagia che mente umana abbia mai concepito?”

 “Sì, sarei pronta!”, risponde lei, decisa.

“Bene…”, fa l’avvocato; “in questo caso ho una proposta da farle.”

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Kingdom Hearts / Vai alla pagina dell'autore: Lord Larry