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Autore: MaryFangirl    27/04/2017    0 recensioni
Rick è sul punto di capire cosa Michonne significhi per lui, ma questo nuovo mondo consentirà loro di trovare la felicità insieme? [Ambientata dopo la fine della 5° stagione].
Genere: Angst, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Michonne, Rick Grimes
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Michonne poteva sentire il sole che le batteva dietro il collo mentre era inginocchiata sull'erba. Una rapida occhiata all'orologio le disse che era da poco passato mezzogiorno. L'aria era più pungente rispetto al giorno precedente, ma il sole creava una coperta di calore. I giorni soleggiati d'autunno un tempo erano la sua parte preferita dell'anno. Il mondo era così fragrante e pulito che inalare l'aria fresca la rinvigoriva. Quel giorno non aveva quell'effetto. Le montagne russe rappresentate dalle sue emozioni rendevano quel godimento una sensazione fugace ultimamente. Rimuovere il cervello e avere il nulla per un po' sembrava l'ideale. Iniziava a credere che il processo del pensiero fosse sopravvalutato.
Rick non aiutava.
Era passato quasi un anno dalla prima volta in cui i loro occhi si erano incrociati al cancello della prigione. La loro relazione era costituita da una profonda intimità, ma Michonne poteva contare sulle dita di una mano il numero di volte in cui si erano davvero toccati. Eppure quella mattina si erano ritrovato a due passi dallo strapparsi i vestiti di dosso. Lui non si era mai rivelato così insistente fino all'apparizione di Craig. Se si sentiva minacciato da un altro uomo presente nella vita di Michonne, lei non era interessata a fare da pedina nella sua lotta in quanto maschio alfa. Specialmente visto che ancora non sapeva cosa stesse succedendo tra lui e Jessie. La gelosia non aveva mai fatto parte del suo bagaglio, ma non avrebbe permesso a Rick di tenerla vicino mentre se ne andava in giro ad annusare altre opzioni.
E se lui voleva esplorare la loro relazioni in nuovi modi, allora non sapeva cosa fare. Non sapeva come prevenire a entrambi di ritrovarsi col cuore spezzato.
Michonne estrasse quattro sassi dalla tasca della felpa, e le aggiunse alla pila sotto l'albero. Due erano grigi, uno era marroncino, e l'ultimo aveva uno spruzzo di azzurro. Le pietre le ricordavano l'infanzia. I giorni estivi a giocare a 'mondo' i cui quadrati venivano disegnati da sassi appuntiti quando non c'era il gesso. Sorrise al pensiero di insegnare a Judith quel gioco, un giorno. Le cose non andavano così male.
"Ehi, mi sembrava di averti vista qui"
Michonne si voltò e vide Maggie e Glenn scendere i gradini della loro veranda sul retro. Maggie sorrise abbracciando l'amica. Glenn la salutò con il braccio sano. Il sinistro era ancora fasciato.
"Penso che Noah sia finalmente a posto" disse Michonne.
"Lo penso anch'io" disse Maggie. "Sono contenta di averlo messo insieme a Beth sotto l'albero. Ricordo di averlo sentito parlare mentre eravamo in strada dopo...dopo il Grady, diceva che gli mancava molto la magnolia vicino a casa sua"
Michonne e Maggie intrecciarono le braccia, inclinandosi l'una sull'altra. Guardarono il resto delle lapidi fatte di sassi. Piccoli cumuli di pietre erano sparpagliati intorno al giardino a ricordo di Hershel, Bob, Beth, Tyreese e Noah.
"Spero che un giorno riuscirò a trovare dei semi di petunia da piantare intorno alle pietre. Beth amava quelle viola. Papà ne portava un po' ogni anno per i nostri compleanni" Maggie si asciugò le lacrime che si stavano formando agli angoli degli occhi. "Diceva che voleva essere da esempio su come un uomo dovrebbe trattare le sue donne"
"Hershel era un brav'uomo" disse Michonne. Strinse ulteriormente la mano di Maggie.
"E' vero" disse Maggie. "E' orribile dirlo, ma sono contenta che papà sia morto prima di Beth. Lo avrebbe distrutto perdere la sua bambina in quel modo. A volte mi alleggerisce il cuore pensare che potrebbero essere da qualche parte insieme e felici"
"Dopo tutto quello che è successo, hai ancora la tua fede?" chiese Michonne. Lei era cresciuta in chiesa, ma la vita l'aveva portata su un sentiero diverso per quanto riguardava le credenze. Si era considerata agnostica prima che il mondo cambiasse. Non era invasa da pensieri sull'aldilà, ma ricordava di essersi sentita un po' più in pace al pensiero di Andre e Judith insieme, prima che ritrovassero la bambina. Il suo bambino non era con Judith, ma forse Mike e sua madre erano da qualche parte e lo stringevano.
"No. Per molto tempo non l'ho avuta" disse Maggie. "Ricordo quando ho detto a Gabriel che la sua chiesa era solo un tetto insieme a quattro mura. Dicevo sul serio. Lo penso ancora, ma quando ho pregato insieme a lui e a Sasha quella sera, ho sentito qualcosa. Potrebbe essere stato Dio o solo la mia immaginazione. Però è di conforto. Mi piace pensare che potremmo rivedere le persone che amiamo. In questo mondo accetterò qualsiasi cosa per affrontare le giornate"
"Su questo non posso discutere" disse Michonne. Si avvicinò alla lapide di Hershel. "Pensi che io possa assorbire un po' della saggezza di tuo padre se rimango qui a sufficienza? Una parola o due potrebbero essermi d'aiuto al momento"
"Ci ho provato anch'io" disse Glenn, seduto sui gradini. "Una volta ho creduto di sentire la sua voce. Mi disse di essere sveglio e che tutti abbiamo un compito. Poi parlò di qualcosa, tipo il mercoledì degli spaghetti"
Maggie rise. "Sì, sembra da papà"
Michonne sorrise e guardò Glenn. Lo vide sussultare dal dolore ogni volta che muoveva il braccio sinistro. "Come stai, Glenn?"
"Non giocherò insieme ai Braves nei tempi più prossimi, ma starò bene. Mi sto rimettendo"
Maggie guardò il marito con amore e orgoglio. "Sì, è tosto come le situazioni in cui si ritrova. Un piccolo proiettile non lo abbatterà" i suoi occhi si fecero più intensi mentre tornava a guardare Michonne. "Vorrei che quel pezzo di merda di Nicholas non stesse affatto bene"
"Maggie..." disse Glenn.
"Lo so. Mi fa impazzire che lui sia ancora vivo e stia relativamente bene dopo aver tentato di ucciderti e dopo aver causato la morte di Noah"
"Lo detesto anch'io, ma non possiamo fare da giudice, giuria e da boia. Non se vogliamo continuare a essere persone civilizzate" disse Glenn.
"Lui come sta, comunque?" chiese Maggie a Michonne.
"Penso fosse il turno di Rick di fargli visita ieri. L'ultima volta che l'ho visto era tranquillo come al solito. Zoppica ancora. Carol, o un'altra delle signore incaricate per preparare il pranzo, gli porta da mangiare tre volte al giorno. Ha tutto ciò che gli serve. Solo che non può uscire di casa"
"Deanna ha detto che avrebbe preso una decisione su di lui al più presto, ma" Maggie scosse la testa "sta ancora affrontando il lutto"
"Rick mi ha detto che hai fatto la maggior parte del lavoro ultimamente"
"E' vero. Abbiamo tutti perso così tanto là fuori, ma dovevamo andare avanti o saremmo morti. Loro hanno anche il privilegio di affrontare il lutto, qui" Maggie tornò a guardare le lapidi. "Dev'essere bello"
"Abbiamo tutti un compito" disse piano Glenn.
"Infatti" Maggie sorrise tristemente. "A proposito, ora devo andare"
"Vengo con te" disse Michonne.
Maggie si avvicinò a Glenn. "Vieni qui" disse e si abbassò per dargli tre rapidi baci sulle labbra, seguiti da uno più lungo. "Ci vediamo più tardi"
"Ti amo" disse Glenn brevemente prendendole la mano.
Il sole aveva portato fuori molte persone nonostante il freddo. Camminando per le strade, Michonne notò i membri della comunità molto più amichevoli nei suoi confronti e in quelli di Maggie rispetto a Rick. Gli uomini facevano dei cenni col capo e si spostavano di lato per farle passare. Le donne sorridevano e salutavano con la mano.
"Allora" disse Maggie, "ho parlato di nuovo con la nuova recluta stamattina per assicurarmi che stesse bene..."
"E ti ha detto che ci conoscevamo" concluse Michonne.
"Sì" Maggie smise di camminare e le afferrò il braccio. "Perché non me l'hai detto? Non stai dando di matto? È una cosa grossa"
"Sto dando di matto da quando l'ho rivisto" Michonne emise un sospiro frustrato, "Perché pensi che avessi bisogno della saggezza di Hershel?"
"Era un amico o...?"
"Era il mio ragazzo del liceo. Lo conosco da tutta la vita"
"Wow" disse Maggie. "Non so cosa farei se rivedessi uno dei miei ragazzi del liceo"
Le due ripresero a camminare, passando di fianco ad altri gentili abitanti di Alexandria.
"Uno tra i tanti, eh?" disse Michonne.
Maggie scrollò le spalle. "Ai ragazzi piaceva tentare di portare la figlia del religioso verso il lato oscuro. Però è un bene che Craig sia qui. Ci serve davvero un altro dottore. Sono grata che il proiettile abbia attraversato Glenn e che Rosita sia riuscita a pulire la ferita. Con il pericolo che incombe dietro l'angolo per quei Wolves, chi lo sa quale abilità medica ci servirà. Anche se è solo un dermatologo"
"Sua madre voleva che diventasse chirurgo, ma dopo il primo semestre di medicina lui capì di avere le mani di un dermatologo" Michonne sorrise al ricordo.
"Rick lo sa?"
"Era lì quando l'ho rivisto"
"Come l'ha presa?"
Michonne alzò le spalle. "Come prende le cose di solito"
"Quindi ha fatto un po' lo stronzo, ma sai che lo fa perché ci tiene"
Michonne sorrise notando quando Maggie conoscesse bene Rick. "In realtà all'inizio è stato piuttosto comprensivo. I suoi problemi di fiducia sono riapparsi stamattina"
"Mmh, non mi sorprende" disse Maggie. Erano arrivate da Deanna. Maggie si voltò verso Michonne. "Sai com'è Rick con te"
Michonne sollevò un sopracciglio. "E com'è?"
"Non fingere. Tutti sanno che tu e Rick avete una relazione di cui nessun altro fa parte. A volte sembrate più sposati di me e Glenn. Non gli piacerà che nessun altro competa per la tua attenzione"
Michonne sospirò. "Beh, deve farsela passare"
"Non contarci"
"Inviterò Craig a cena stasera. Jessie vuole cucinare per Rick, ed è diventato un affare di stato"
-Uscire dalle mura in mezzo a un'orda di vaganti sembra più allettante di questa cena- pensò Michonne tra sé.
"Sembra un fottuto casino" disse Maggie.
"Abbastanza"
"Quindi, lui e Jessie..."
"Non so davvero cosa stia succedendo" e non sapeva per davvero cosa stava succedendo tra lei e Rick dopo quell'intensa mattinata, ma non aveva voglia di inoltrarsi nella conversazione con Maggie al momento.
"Jessie è carina. Come molte altre persone qui. Mi dispiace per chiunque abbia passato quello che lei ha passato con Pete. Però...non so. Mi ricorda Lori, in un modo un po' strano"
"Sul serio?" chiese Michonne.
"Sì, non per quanto riguarda l'aspetto, ma ha quell'aria da casalinga indifesa che aveva Lori. Il modo in cui Rick la fissava...penso che l'abbia rivista anche lui"
Michonne non sapeva che fare di quell'informazione. Se lui aveva bisogno di avere nella sua vita qualcuno che fosse indifeso, decisamente lei non era la donna che faceva al suo caso.
"Penso che tu e Glenn dovreste venire a cena. Potrei aver bisogno di alleati" disse Michonne per cambiare argomento.
"Mi dispiace, siamo impegnati in un appuntamento con altre due coppie. Pizza vecchia e surgelata e scarabeo insieme ad Abraham, Rosita, Tara e Eugene"
"Tara e Eugene come coppia?"
"Come amici. Anzi, lui è in missione per trovare a Tara una ragazza"
Michonne non poté fare a meno di sorridere. "Buon vecchio Eugene"
La porta d'ingresso si aprì e uscì Spencer. "Grandioso, sei qui, Maggie. La mamma ti stava cercando. Ehi, Michonne"
"Ehi, Spencer" disse Michonne. "Dì a tua madre di farmi sapere se le serve qualcosa"
"Lo farò"
Maggie guardò Michonne. "Il dovere chiama, ma mi servirà un rapporto completo della cena di stasera. Sarà interessante" poi indicò col capo dietro Michonne. "Penso che quell'uomo alto e bellissimo sia qui per te"
Maggie sparì in casa di Deanna e Michonne si voltò per vedere Craig che si dirigeva verso di lei.
 
 
 
Craig si avvicinò a Michonne con un gran sorriso sul volto. Lei notò la sua pelle scura brillare alla luce del sole. C'era stato un tempo in cui non ne aveva abbastanza di scorrere le mani su di lui. Un tempo in cui non poteva impedirsi di baciare le sue labbra piene tutto il tempo.
"Ehi, stavo giusto venendo a trovarti" gli disse.
"E io stavo cercando te. Guarda quanto siamo in sincronia, proprio come ai vecchi tempi"
Michonne abbassò lo sguardo sorridendo. Tornò a guardarlo. La sua altezza l'aveva sempre attratta. La faceva sentire sicura. Questo prima di aver capito di essere in grado di proteggersi da sola.
"Andiamo verso il laghetto" disse lei. Molte foglie dai diversi colori erano cadute sull'acqua durante la notte. Era una visione bellissima. Ci si poteva quasi dimenticare cosa c'era fuori dalle mura.
"Ricordi l'ultima volta in cui eravamo vicini a quello specchio d'acqua" fece Craig. Lei rise quando lui mosse le sopracciglia.
"Oh, Dio. Abbiamo fatto il bagno nudi durante il primo Ringraziamento a casa dal college. Penso fosse più fredda quella sera rispetto a oggi"
"Ricordo che il freddo donava al tuo corpo" disse lui guardandola dall'alto al basso.
"Smettila di immaginarti il mio corpo nudo"
"Stavo immaginando il tuo corpo da diciottenne, non quello di adesso"
"Beh, smettila anche in quel caso"
"Okay, okay" Craig sollevò le mani con aria di resa.
Michonne guardò il laghetto, vedendo i ricordi del passato invece delle barchette che i bambini facevano correte. "Avevo dimenticato quanto un tempo fossi selvaggia"
"Lottare per la sopravvivenza è un bel modo per dimenticare tutto il resto"
"Mmh. A volte" Michonne afferrò una manciata di ciottolini sott'acqua. Li porse a Craig con un sorriso. Immediatamente iniziarono a lanciare i sassi nell'acqua. Facendo a gara su chi riuscisse a lanciarli più a largo, come facevano da ragazzini.
"Allora, perché stavi venendo da me, tortorella?" chiese lui.
Michonne gli colpì giocosamente il petto. "Ti prego di non chiamarmi così di fronte ad altri"
"Okay, Chonney. Meglio?"
Lei separò leggermente l'indice e il pollice. "Un pochino"
Lui le sorrise raggiante, assorbendo il suo viso. "Mi sei mancata così tanto. Sono stato da solo nei boschi per non so quanto tempo. È come se Dio avesse risposto alle mie preghiere nel momento in cui ho visto il tuo viso, ieri"
"Se esiste un Dio"
"Sei ancora una pagana, Chonney? Cosa direbbe sorella Bernice?"
"Sorella Bernice" Michonne fece una smorfia alla menzione della sua vecchia insegnante della scuola domenicate, "Giuro, voleva vendicarsi contro di me"
"Beh, uccidesti il suo gatto"
Michonne lo colpì un po' meno scherzosamente. "Era stato un incidente! Lil Jesus corse in mezzo alla mia bici. E non morì. Era solo un po' malconcio. Si riprese dopo un paio di settimane"
"Vedi, ecco perché non le piacevi. Il nome del gatto era Jonah e non Lil Jesus"
"Oh, merda, è vero. Lil Jesus è un nome migliore, comunque. Che cos'ha fatto Jonah a parte essere inghiottito da una balena?"
"Ora sembri Michelle Robinson, con tutte le domande che faceva"
Michonne inclinò il capo indietro e gemette. "Mi dava i nervi. Ogni settimana faceva tutte quelle domande che ci facevano rimanere in quella piccola aula bollente più a lungo del necessario"
"Quel giorno sei scoppiata e hai detto, 'Sa cosa le faccio se non chiude il becco', pensavo che sorella Bernice ci avrebbe fatto visita a casa da come i suoi occhi le schizzarono fuori dalla testa. Probabilmente pregava ogni sera per la tua piccola anima indemoniata"
"Mamma e papà erano così arrabbiati con me, dovetti dire cento Ave Maria mentre tornavo a casa. Io dissi che era una cosa da cattolici e noi eravamo battisti. Papà fermò la macchina in mezzo alla strada e disse che avevo bisogno di tutto il perdono possibile da Gesù, Maria e Giuseppe"
Entrambi scoppiarono in una fragorosa risata. Le lacrime offuscarono la visione di Michonne per quanto stava ridendo. Lasciarsi andare così era catartico. Aveva evitato per così tanto tempo di parlare del proprio passato da non rendersi conto di quanto fosse bello ricordare i bei tempi, opposti a tutti quelli brutti.
"C'è una cena stasera a casa mia. Dovresti venire" disse Michonne una volta che le risate si furono placate.
Lui le prese la mano e se la portò alle labbra. Lei scosse il capo e sorrise.
"Non c'è altro posto dove preferirei essere, Chonney"
"Sono felice che tu sia qui" gli disse sinceramente.
"E io sono felice che tu sia qui" disse lui. L'attirò in un abbraccio. Lei gli strinse le braccia intorno, crogiolandosi nella familiarità del momento. Tutte le preoccupazioni del giorno precedente sparirono in quel momento. Non aveva la sensazione che lui fosse fuori luogo. Un leggero sorriso le apparve sulle labbra mentre contemplava l'idea di riabituarsi a tutto ciò. Con la coda dell'occhio notò un lampo marrone appartenente a una giacca da agente che spariva dietro un angolo. Il suo cuore crollò mentre il senso di colpa si faceva strada in lei alla possibilità di essere stata vista da Rick fra le braccia di Craig.
 
 
 
Michonne camminò a passo rapido fino a raggiungere il cancello principale della comunità. Si disse che stava facendo uno giro di pattuglia, ma in realtà stava cercando Rick. Più non riusciva a trovarlo, più a fondo scavava il senso di colpa. Si rimproverò perché non aveva nulla per cui sentirsi in colpa, ma non aveva tempo per pensare razionalmente al momento. Tobin era di guardia.
"Ehi, hai visto Rick?" gli chiese.
"No. Non è uscito da quando sono qui, sfortunatamente" replicò l'uomo. Michonne non aveva tempo per soffermarsi sull'astio poco velato di Tobin. Si voltò verso casa di Daryl. Sapeva che era tornato quella mattina. Magari Rick era andato da lui.
"Oh. Ciao, Michonne" sentì qualcuno che la chiamava. Notò Jessie che le si avvicinava con una borsa di carta marrone. "Ho fatto un po' di spesa per stasera" disse sollevando la borsa. "Grazie mille per aver acconsentito alla cena"
"Nessun problema" Michonne non era dell'umore per fare conversazione.
"Come ho detto a Rick, dobbiamo tutti mangiare, tanto vale farlo insieme"
"Mmh, beh, ci vediamo stasera" Michonne si voltò nella direzione opposta.
"Michonne, aspetta" la fermò Jessie, sorridendo e scrollando il capo. "Mi sento un po' imbarazzata a chiedertelo, ma Rick è così chiuso a volte. Ho cercato di fargli dire qual è il suo piatto preferito e non mi ha risposto. Ho deciso di fare la lasagna. Pensi che gli piacerà?"
"Sono sicura che Rick mangerà qualsiasi cosa gli metterai davanti" tentò di nuovo di andarsene, ma Jessie continuò a parlare.
"Speravo solo che potessi darmi qualche opinione in più. Voi due sembrate...vicini. Il vostro gruppo ha parlato così bene di lui alla riunione di qualche settimana fa, e voglio davvero conoscere quell'uomo" si avvicinò a Michonne per non farsi sentire da altro. "Mi ha detto che non salverebbe nessun altro come ha salvato me. Non ho mai avuto un uomo tanto premuroso con me. Voglio solo che questa cena sia perfetta"
"La cena andrà bene" disse Michonne, riuscendo finalmente a scappare. Era sconvolta dal fatto che lui avesse detto quelle parole a Jessie. Il Rick Grimes che conosceva aveva fatto propria la missione, da quando era cominciato il nuovo mondo, di salvare le persone. Ecco perché la loro famiglia lo avrebbe seguito fino ai confini della Terra. Perlomeno, aveva creduto di conoscerlo. Jessie aveva chiaramente dei cuori al posto degli occhi, e se quello che Maggie aveva detto era vero, forse lui provava la stessa cosa. Michonne non voleva tentare di competere con il ricordo di una moglie morte. Non avrebbe mai vinto quella battaglia.
 
 
 
Rick non riusciva a ricordare l'ultima volta in cui aveva pianto. Forse era stato il giorno della morte di Lori, ma non ne era sicuro. Non ricordava di aver pianto per altri membri persi della famiglia. Non sapeva se si trattasse di un black out dei ricordi o se le lacrime semplicemente non erano comparse. Tutto quello che sapeva era che il suo cuore si era appesantito di più a ogni morte. Ma in quel momento, mentre era steso sul letto, con Judith addormentata sul petto, sentiva le lacrime sul punto di eruttare. Aveva pianificato di fare un sonnellino prima di cena, ma stava fissando il vuoto da quarantacinque minuti. Il soffitto sembrava un telo che si riempiva di diverse immagini in continuazione come intricati ricordi apparsi dalla sua anima. L'ospedale in cui si era risvegliato durante il caos due anni prima si trasformò nel rifugio fuori da Atlanta pieno di vaganti. Prima di poter infilare il coltello nella testa di uno di loro, l'immagine cambiò e vide lui che pugnalava Shane al cuore, con Lori che lo guardava piena di disgusto e rabbia. Hershel che camminava sulle stampelle con una gamba sola per la prima volta, mentre Lori cercava di attirare il suo sguardo con un sorriso. Lui tentava di sorridere, ma sapeva di non essere sincero. C'erano stati troppa rabbia e troppo rancore sul suo volto, l'ultima volta che si erano visti. Lui che collassava sul suolo per il dolore del lutto mentre sentiva la sua bambina piangere per la prima volta prima che i vaganti invadessero la prigione e la loro casa venisse sbriciolata dalle mani del Governatore.
Le immagini si susseguirono ancora e ancora finché il racconto non iniziò a cambiare. Lei era al suo fianco, adesso. Lo aiutava a trovare rifugio dopo essere scappato dall'ospedale. L'affilata katana decapitava due vaganti alla volta prima che chiunque al rifugio di Atlanta potesse essere morso. La sua mano spostava Carl dalla direzione del proiettile di Otis. Sedevano insieme accanto al fienile di Hershel e lui l'ascoltava mentre lo avvertiva su Shane. Lori lo abbracciava mentre si assicuravano che sarebbero sempre stati amici, ma non andavano più bene come coppia sposata. Poi lei che era in piedi alla prigione e lo osservava piantare i semi. Sorrideva e gli andava incontro per asciugargli il sudore dalla fronte, poi lui la baciava; assaporando la sensazione delle sue labbra sulle proprie.
Era sempre stata con lui, nell'anima. Era inevitabile che i loro cammini si sarebbero incrociati.
Lei era fatta per essere sua, ma li aveva visti. L'aveva vista ridere come mai prima di allora. Aveva visto le braccia di lui stringere il suo corpo come se si appartenessero. L'aveva vista sorridere con aria beata.
Quando lei si era alzata in camera sua, settimane prima, per confessargli che sarebbe sempre stata con lui, lo aveva capito. Non era stato pronto ad ammetterlo, ma lo aveva capito. Ma ora era troppo tardi. La stava perdendo. Stava perdendo Michonne prima che lei sapesse quanto lui l'amava. 
  
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