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Autore: KuroNekw    28/04/2017    2 recensioni
"I suoi occhi erano verdi, ma divampavano di fiamme azzurre, nella mano destra la Kurikara non vedeva l'ora di affondare la sua lama in qualche demone"
-Allora Rin sei pronto?!- chiese la giovane.
Dentro di lei una voce riecheggiava
-Prontissimo!!!-
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mephisto Pheles, Nuovo personaggio, Rin Okumura, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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"Ricordo che erano i tuoi occhi ad attrarmi
come una calamita, quel verde insenso ma infinitamente triste"




Sul volto del demone apparve un espressione totalmente contraria, quando Shiro dopo aver fatto ritorno dalla sua missione li aveva portato la piccola in fasce!
Il partner di Shiro era, in effetti, un demone, strano vero? Ma non tutti i demoni disprezzano a tal punto da uccidere gli umani, altri gli aiutano a combattere i demoni stessi. Questo era il suo caso. Era un tipo molto stravagante, che vestiva sempre in modi piuttosto eccentrici, era a capo della sezione Giapponese di esorcisti, nonché preside della True Cross uno degli istituti più costosi del paese, un motivo in più per Shiro per lasciare li la piccola.
Gli aveva raccontato a grandi linee dove aveva trovato la bambina, del demone e dell’albero con il passaggio chiuso dal sigillo, per il tutto il tempo il suo partner era rimasto in silenzio ad ascoltare, quasi come rapito da chissà quali pensieri….finchè Shiro non gli propose l’impensabile
“ti adoro per questo Shiro, sei proprio bravo a raccontare le barzellette”
“non è una barzelletta, ti occuperai tu di lei”
Ma il demone fece una smorfia di disprezzo
“tu lo sai…cosa sono io” fece notare lui
“Si” Disse l’amico in tutta tranquillità
“come credi che un demone come me possa allevare un” ci fu una pausa impercettibile, ma Shiro lo notò ugualmente “Umano…” continuò
“Per lo stesso motivo per cui un UMANO sta allevando i diretti figli di Satana” gli fece notare Shiro
Si, Rin e Yukio hanno un grande segreto alle loro spalle, ma ve lo racconteremo a tempo debito
“Forza Samael!” Lo incalzò Shiro
Nessuno in nessun luogo se non i suoi fratelli stessi, lo chiamavano con il suo vero nome. Questo voleva dire che Shiro era infinitamente serio
Il demone sbuffò
Shiro gli porse la bambina, con molta riluttanza Mephisto, era questo il nome che usava in pubblico, la prese fra le sue braccia guardandola sempre meno convinto di quello che era stato costretto a fare
“Ah” Shiro fece dondolare davanti a lui un ciondolo
Il Demone assunse un espressione vaga
“aveva questo con lei, al suo interno è inciso il suo nome, Elisabeth”
Mephisto posò nuovamente lo sguardo sulla bambina. Passò qualche secondo, poi prese dalle mani dell’amico quel ciondolo
“va bene, la renderò un esorcista, ma non avrò alcun riguardo, sarà solo un bel passatempo” esordì il demone
Shirò ammicco un sorriso, poi si affiancò all’amico
“Sai, i bambini riempiono molti vuoti” li posò una mano sulla spalla “sono sicuro che riempirà anche il tuo” e a quelle parole si incamminò
Mephisto rimase li qualche minuto, Shiro era l’unico umano fra tutti quelli che in centinaia di anni aveva conosciuto, a rispettare molto. “Quel maledetto” disse sottovoce “mi ha incastrato”

Nonostante i tanti anni trascorsi fra gli umani Mephisto non sapeva assolutamente come occuparsi di un infante, ne tanto meno ne aveva mai voluto voglia, per questo decise di assoldare una balia che potesse perlomeno occuparsi della piccola in quello che lui non era in grado di fare….cioè tutto.
In ogni caso era ancora troppo piccola per iniziare ad imparare le basi dell’esorcismo, avrebbe dovuto aspettare almeno il suo 5° anno di età
La piccola comunque cresceva bene, fra gli agi di una grande casa, e Mephisto seppure inizialmente riluttante all’idea, non le faceva mancare mai nulla.
Il tempo passo, e adesso Ellie, così l’aveva soprannominata, riusciva a gattonare, si infilava praticamente ovunque. Una volta la trovò sotto il letto a giocare con alcune figure, un’altra volta dentro un comodino in tiratura limitata di Atsume Miku, insomma ogni volta spariva da qualche parte, e lui doveva impazzire per ritrovarla. Infastidito che la piccola potesse rovinare qualcuno dei suoi preziosi pezzi da collezione, Mephisto aveva permesso al fratello Amaimon di farle da compagno di giochi
Amaimon era il re demone della terra, di sicuro non un compagno che tutti avrebbero voluto avere, ma Ellie non aveva paura quasi di nulla, nonostante la sua piccola età si trovava spesso a giocare con i piccoli demoni che svolazzavano ogni tanto per la casa.
Amaimon in ogni caso lo faceva con piacere, almeno, questo era quello che dava a vedere, poiché non era minimamente in grado, seppure avesse un corpo umano, di riflettere alcun tipo di emozione.
“Ti ringrazio per aver accettato, sono totalmente esaurito da questa situazione” gli disse Mephisto lasciandosi sulla sua poltrona con aria esausta
“non avevi una balia fratello?” gli chiese l’altro
“purtroppo ho dovuto licenziarla….per sbaglio un demone l’ha ferita eh…insomma puoi immaginare”
Gli umani in genere non possono vedere i demoni, a meno che non siano imparentati con loro, oppure non ricevono una ferita demoniaca da uno di loro
“capisco” rispose in tono atono Amaimon mentre era intento a far ruotare una pallina di gomma sulla testa di Ellie, e lei incantata da quel giochino non la finiva di ridere
“Comunque finchè la terrai occupata potrai rimanere qui quanto vorrai, ovviamente vedi di non combinare macelli, altrimenti ti rispedisco a Gehenna*”
“Va bene” rispose l’altro sempre con il suo solito tono atono e senza distogliere lo sguardo dalla bambina.
In quei rari momenti in cui Ellie si trovava sola con Mephisto non faceva altro che stargli appiccicata, gli si incollava letteralmente alla gamba e non la finiva finchè lui non la prendeva in braccio, anche se con estrema diffidenza
“ma insomma, perché non vai a giocare con i tuoi peluche” le disse lui dopo che si era arreso e l’aveva accontentata
Ma la piccola dal canto suo gli prese con le mani un ciuffo di capelli “Ajo hei” fece lui, mentre lei rideva e glielo tirava
Con una delicatezza che gli costò un estrema calma e pazienza, si divincolò dalla presa della piccola, e la ripose nella culla.
Quando Ellie razionalizzò di essere stata lasciata iniziò a piangere
“no eh, mi dispiace ma non funziona con me” Gli rispose il demone in tutta tranquillità “se vuoi vivere qui impara alcune regole” continuò “ la prima…e che i demoni non provano alcun sentimento umano, ma solo l’illusione di esso” fece una pausa e la guardò, mentre la piccola continuava a singhiozzare “Quindi puoi piangere quanto vuoi, io me ne torno nella mia camera”
La stanza di Ellie era davvero grande, e con il tempo Mephisto l’aveva riempita di giochi a lei adatti, per evitare potesse rovinare i suoi. Certo una stanza così grande per una bambina così piccola, non era il massimo.
Vabbè inutile raccontarvi che quella sera, come tutte le altre il demone aveva passato le notti in quella grande stanza, con la piccola Ellie. Ma mi raccomando eh, non ditelo a nessuno!









Angolo autore: 

I capitoli che verranno dopo seguiranno a grandi linee la prima parte del manga, questo per poter presentare al meglio i poteri di Rin, spero comunque che non vi annoino, ho in mente una storia molto più profonda per alcuni personaggi! 
E' la prima volta che mi spingo in questo genere di formato per il racconto, quindi se potete, fatemi sapere nel caso non sia scorrevole, oppure noioso! le vostre recensioni sono molto importanti!
Al prossimo capitolo
  
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