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Autore: Cara93    28/04/2017    1 recensioni
Raccolta di fanfiction di lunghezza variabile. Cercherò di seguire l'ordine temporale degli avvenimenti. Saranno un insieme di pensieri, esperienze passate e speranze future di alcuni dei personaggi all'apparenza più "miserabili" di Westeros.
Genere: Drammatico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lemon, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti
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Stava affrontando un viaggio verso una battaglia che non era sua e di cui non gli importava nulla. Ma cavalcava con Bronn al suo fianco perchè lo doveva fare.

Doveva obbedire agli ordine del suo re, ne andava del suo onore. O almeno di quello che ne restava. Perchè lui, Jaime Lannister, lo Sterminatore di Re, agli occhi di tutti, non era un uomo d'onore. Aveva infranto un giuramento per onorarne un altro ed ora ne sopportava le conseguenze, come un uomo d'onore avrebbe fatto. 

Walder Frey era un essere spregevole. Continuava a mettersi sul suo stesso piano, a paragonarsi al famoso Sterminatore di Re. Ad ogni parola pronunciata da quell'uomo, la rabbia saliva e il rimpianto di non aver fatto la cosa giusta, ma solo il suo dovere lo tormentava.

Jaime Lannister era stato un cavaliere onorevole. Tutto ciò che aveva fatto, era stato compiuto per un bene superiore. Aveva messo in dubbio l'essere un cavaliere, che strideva incoerentemente con il giuramento che aveva fatto, per il bene di tutti. Ora, invece, tutto ciò che aveva fatto, da quando faceva parte della famiglia reale, l'aveva fatto per amore. L'aveva ammesso con se stesso e con gli altri. Amava Cersei. E avrebbe fatto qualunque cosa, anche spregevole, per lei. 

Aveva reso storpio un ragazzino, era sceso in guerra contro gli Stark, aveva ucciso un lontano cugino, aveva cercato di scappare da Brienne di Tarth, anche se la donna aveva l'ordine di portarlo ad Approdo del Re; aveva compiuto una missione quasi suicida a Dorne, nel tentativo di salvare Myrcella; aveva tentato di prendere con la forza il tempio dell'Alto Passero e ora aveva guidato un assedio che considerava ingiusto. 

Capiva la politica, Jaime Lannister. Ma capiva anche la guerra. Il rispetto che provava verso il Pesce Nero era superato solo da quello che aveva maturato nei confronti di Brienne di Tarth. Se avesse potuto fare di testa sua, lo Sterminatore di Re avrebbe offerto la sua spada all'ultimo uomo d'onore dei Tully e avrebbe combattuto al suo fianco. Ma non poteva. Agli occhi di tutti, aveva già coperto di fango se stesso e non poteva farlo di nuovo. Questa volta, nessuno lo avrebbe salvato. Questa volta, se non avesse agito, avrebbe perso tutto. Perso Cersei. 

Ascoltare le chiacchiere di Walder Frey era degradante, per tutti. Lui, che non aveva mai combattuto una battaglia. Lui, che aveva tradito la famiglia a cui aveva giurato fedeltà. Lui, che aveva passato la vita a sposare donne giovani e fare figli. Lui, che credeva di essere un uomo speciale. In quell'istante, Jaime capì cos'era il disprezzo. In quell'istante, si vide attraverso gli occhi di chi non era un Lannister. In quell'istante, lo Sterminatore di Re percepì tutta l'ingiustizia di questo mondo pesargli sulle spalle. 

Sugli spalti, riuscì a scorgere la minuscola imbarcazione sulla quale Brienne e il fido scudiero Pod erano riusciti a fuggire. Con un ombra di rimpianto negli occhi, Jaime salutò Brienne, certo che non l'avrebbe più rivista e che, se ciò fosse successo, l'avrebbe avuta come avversaria, di nuovo. Solo che stavolta sarebbe stato il duello finale. 

-Il Pesce Nero è stato sconfitto- riferì uno degli uomini.
-Portatemelo- aveva chiesto, una volta preso il castello. 
 -Mio signore, il Pesce Nero è morto combattendo- 
Avrebbe tanto voluto confrontarsi ancora con quel vecchio testardo e orgoglioso. Avrebbe voluto raccontargli la sua vita, come aveva fatto poco prima con Edmure Tully, solo che avrebbe ascoltato e rispettato la sua opinione, a differenza di quella del fratello di Catelyn Stark. Aveva disprezzato Edmure Tully appena l'aveva visto. Aveva disprezzato i Frey al primo sguardo. Erano uomini deboli, senza orgoglio e dignità, senza un briciolo di intelligenza. Ma era dalla loro parte, perchè erano dalla parte dei Lannister. Erano dalla parte di Cersei e di Tommen. E lui avrebbe sempre fatto il necessario, per Cersei. 

Ormai, per Jaime Lannister i giuramenti, gli dei, la famiglia, nulla aveva più importanza. Nulla a parte l'amore. E da sempre, l'amore era rappresentato da Cersei. Ma se si fosse sbagliato?
Il pensiero lo fulminò proprio su quegli spalti, mentre osservava Brienne di Tarth su quella barca, pronta a tutto pur di tener fede al proprio giuramento. 

Brienne e Cersei. Non potevano esistere al mondo due donne così diverse. Non potevano esistere al mondo due donne che gli ispirassero sentimenti più diversi. Per Brienne provava ammirazione, affetto e rispetto. Per Cersei, desiderio, amore e un senso di protezione. Cersei scusava ogni sua azione, Brienne la giudicava. Cersei gli ispirava rabbia, talvolta; quella che gli ispirava Brienne, al contrario era rivolta a se stesso. Vista attraverso gli occhi di Cersei, la sua vita era meravigliosa e giusta. Vista attraverso quelli di Brienne, aveva tanti errori a cui rimediare. Cersei era il balsamo, Brienne il sale. 

Lasciò Delta delle Acque nelle mani dei Frey. Lasciò Delta delle Acque pieno di disgusto verso se stesso, ma con il cuore leggero. Poteva tornare ad Approdo del Re, finalmente. Poteva tornare tra le sue braccia. 

La città era ancora segnata dall'Altofuoco. Non riusciva a capire cosa fosse successo, non riusciva a concepirlo, nonostante una delle Guardie Reali lo avesse aggiornato sugli ultimi avvenimenti. Non poteva essere. Nella sua mente balenò l'immagine del Re Folle mentre gli esponeva il suo ultimo piano delirante. Lo aveva ucciso affinchè non potesse distruggere la città, affinchè nessun innocente morisse invano. Il fumo che saliva, ancora, aerea memoria di ciò che era avvenuto solo poche settimane prima, distrusse, nello Sterminatore di Re ogni speranza di redenzione. Questa volta, non era presente per salvare la città dal disastro. Questa volta, non aveva potuto fermare la sorella. 

E se fosse stato presente, cosa avrebbe potuto fare? Sarebbe stato in grado di pugnalare Cersei, la donna che amava, per il bene dei Sette Regni? Non lo sapeva e non l'avrebbe mai saputo. Poteva restare ancora al fianco di sua sorella, ora? Era il dubbio che tormentava la sua mente, mentre assisteva alla cerimonia d'incoronazione. Tywin Lannister sarebbe stato soddisfatto, pensò. Un Lannister, anche se non quello che sperava, aveva messo a frutto i suoi insegnamenti e sedeva sul Trono di Spade.
   
 
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