Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug
Segui la storia  |       
Autore: SweetAinwen    28/04/2017    2 recensioni
- E tu? - Adrien si ritrovò il viso della piccola a pochi centimetri di distanza. - Tu sei la verità o la bugia? -
Restò dei secondi in silenzio, fissando le sue iridi oltremare che lo avevano catturato dal primo istante e sorrise. Ah, ormai era stato stregato!
Sorrise: - Adesso... sono la verità. - vide lentamente le labbra di lei andare verso l'alto e mostrare i denti, per poi trovarsi avvolto il collo dalle sue esili braccia.
-----
Adrien è un famoso ladro che terrorizza il mondo da ben quattro anni, denominato Chat Noir. Da quando ha compiuto diciotto anni e lasciato la casa, ha deciso che la sua vita sarà spericolata e un continuo rubare, ma... avrà la stessa opinione dopo aver incontrato due iridi oltremare, un sorriso birbante e... la dolcezza che, in un attimo, cattura il tuo cuore?
Cosa succerebbe se un ladro incontrasse la dolcezza incarnata in una bambina? Verrà sopraffatto da essa o continuerà per la sua strada?
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Nathanaël
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A








 

Capitolo VIII.






Il cellulare che squillava disturbò Adrien e Marinette, seduti a tavola mentre il primo cercava di aiutarla con i compiti e Nathalie lavava i piatti. Il ragazzo osservò il display e digrignò i denti. Lo afferrò e rimase per un paio di secondi immobile, indeciso come sempre se rispondere o meno. Alla fine seguì la seconda opzione: rifiutò e lo ripoggiò sulla superficie piana, sospirando e chiudendo gli occhi. 
Marinette inclinò la testa di lato, cercando di comprendere il suo stato d'animo. Non era la prima volta che capitava, ma respingeva sempre la chiamata e rimaneva con le labbra all'ingiù, gli occhi spenti. Questo a Marinette faceva male. Scorgeva varie emozioni: tristezza, indecisione, solitudine e... attesa. Sì, aspettava impaziente che accadesse qualcosa, o che volesse fare qualcosa. Aveva bisogno solamente di un incentivo.
- È di nuovo il tuo papà? -
Nathalie si fermò sulla soglia, poggiandosi allo stipite e osservò Adrien con i bulbi puntati sulla piccola.
- Mmh. - mugugnò, prendendo tra le dita il libro di storia e sfogliandolo.
Marinette si resse il mento con una mano, facendo sorridere Nathalie per quanto fosse concetrata sul ragazzo. Ora sbucava una delle sue frasi ad effetto, ne era certa! 
La bambina non si spiegava il comportamento del suo migliore amico. Insomma, il suo papà lo telefonava per parlare, conversare come solo un padre e un figlio potevano fare e lui...! Erano passati altri tre mesi, Dicembre, e lo aveva visto in continuazione atteggiarsi in quella maniera, in seguito a quel colpo di telefono. Non lo sopportava più! C'era un limite persino alla stupidaggine, no?
- Sei uno stupido. - 
Nathalie ridacchiò, coprendosi la bocca con un palmo. Eccola, Professour Marinette a rapporto!
Adrien fu colto alla sprovvista: - Come? - 
- Il tuo papà ti chiama, fa tanto per sentirti, ma tu non gli rispondi! - girò il capo dall'altro lato - Non pensavo che tu eri così stupido! -
- S... Stupido, eh? -
Lo guardò male: - Il mio papà lavora ogni giorno, non torna sempre a casa e io lo vedo pochissimo. Il tuo papà, invece... - abbassò lo sguardo, perdendo veemenza. - Il tuo papà... ti vuole sentire... e vedere. - riportò l'attenzione su di lui - Io voglio fare di tutto - issò un pugno - per poter vedere il mio papà anche per cinque minuti! - urlò, battendolo sul tavolo e quel gesto rieccheggiò per l'intera casa.
Nathalie si rattristò, chiudendo gli occhi, mentre Adrien la fissava senza saper cosa dire. 
- Tu gli vuoi bene, ma qualcosa ti blocca e non ti fa andare da lui. - si drizzò, facendo stridere la sedia sul pavimento. - Scommetto che avete litigato. Dovete fare subito pace! Io... lo facevo. - le ultime parole furono un sussurro, tuttavia i due lo udirono forte e chiaro. 
Marinette aveva espresso il suo pensiero in modo abbastanza eloquente e non era nemmeno sbagliato secondo Nathalie, che guardò Adrien. Stava ancora soffrendo, eh? Sospirò.
Adrien non aveva la forza di parlare, probabilmente per la veridicità del suo discorso. Non le stava dando torto, tuttavia non era facile metterci una pietra sopra di punto in bianco e far finta che non fosse successo niente. Lui non ci riusciva. 
- Nevica! - l'urlo gioioso della bambina li fece voltare verso la finestra alla loro destra, dove aveva poggiato le mani sul vetro. - Che bello, che bello! - esclamò, saltellando sul posto.
Le strade e i marciapiedi erano completamente ricoperti di bianco e ne stava scendendo altra. Uno spettacolo meraviglioso!
- Zia Nathalie, zia Nathalie, zia Nathalie! -
La citata ridacchiò, avvicinandosi: - Dimmi. -
- Possiamo andare a giocare con la neve? - le domandò, guardandola. - Ti prego, ti prego, ti prego! -
La donna chiese il consenso con lo sguardo ad Adrien, che annuì sorridendo: - Va bene. -
- Sìììì! - 
- Fai attenzione e copriti bene. Non vorrai prendere un malanno! -
- Sì, sì! - rispose sbrigativa, nel momento in cui indossava cappotto, sciarpa e cappello. - Adrien, andiamo! -
- Arrivo, arrivo. -
Nathalie scosse la testa, mentre li vedeva uscire e chiudere la porta, divertita. 

- Guarda, guarda! - corse verso il centro del parco, per poi voltarsi nella sua direzione. - C'è tanta neve! -
- L'ho notato. -
Marinette sorrise a trentadue denti e si diresse verso lo scivolo, dov'era depositata una bella quantità. Incise con l'indice il suo nome e quello del ragazzo, che si avvicinò e le accarezzò la testa. La bambina lo guardò, ridendo contenta, dopodiché arrancò verso l'altalena e levò la neve, sedendosi e iniziando a dondolarsi. Adrien tirò fuori il cellulare e diede un'occhiata ai numeri salvati, fermandosi sulla scritta Gabriel Agreste. Salvare il suo numero in quel modo come se fosse un estraneo... e non con Papà. Tutti lo avrebbero fatto, lui no. Sospirò. Forse... doveva seguire il consiglio di Marinette. Strinse la presa sul cellulare. 

<< Tu gli vuoi bene, ma qualcosa ti blocca e non ti fa andare da lui. >>

Aveva ragione, gli voleva bene, però... che qualcosa lo bloccasse... non lo credeva affatto. 
Marinette era rimasta ad osservarlo e si rattristò. Ecco, di nuovo quella tristezza! Mise il broncio.
"Non ce la faccio più! Uffa!", si stufò, alzando gli occhi al cielo. 
Improvvisamente sorrise, attratta dal candido che occupava il terreno. Inclinò il busto, rimanendo seduta sull'altalena e ridacchiò. 
- Adrien! - canticchiò, attirando la sua attenzione. 
- Sì? -

Pam!

Marinette rise, mentre Adrien si ripuliva il volto dalla palla di neve che lei gli aveva lanciato. 
Ripose l'apparecchio telefonico in tasca e si accovacciò: - Vuoi la guerra? - si rimise in piedi, con tra le mani una palla di neve. - E che guerra sia! -
Dopo il suo urlo battagliero, lanciò ciò che aveva tra le dita e Marinette si abbassò. 
Gli fece la linguaccia: - Guerra con le palle di neve! - 
Scoppiarono a ridere, dando inizio alla battaglia. 





La porta si aprì e Nathalie smise di leggere la rivista che teneva poggiata sul tavolo della sala da pranzo. 
Si issò e andò a controllare, rimanendo sorpresa: - Oh, Sabine! Sei tornata presto, oggi. -
- Buon pomeriggio, Nathalie. - la salutò, arrancando verso di lei. - Devo prendere solo un paio di cose. -
- Oh, capisco. - sorrise, cercando di non farlo sembrare forzato, venendo ricambiata.
- Va tutto bene? -
- Sì. Tutto perfetto. - rispose, capendo che si riferiva anche alla piccola Marinette.
Annuì sollevata: - Sono felice di sentirlo. - e si incamminò verso le scale per accedere al secondo piano.
Nathalie sospirò, abbassando il capo. 

Sabine si era osservata attorno da un bel po', corrugando la fronte per il silenzio di tomba che circondava la casa. Che stesse studiando?
- Nathalie? - la chiamò Sabine, mentre si rifaceva il trucco.
La citata si diresse verso il bagno, fermandosi sulla soglia: - Dimmi, Sabine. - 
- Dov'è Marinette? - chiese, prendendo il rossetto. - Non la vedo gironzolare per casa. -  
- È in compagnia del figlio dell'Agreste. -
- Agreste? - ripeté, osservandola e fermando a mezz'aria la mano.
- Sì, mi dà una mano ad aiutarla con i compiti e tutto il resto. Spero di non aver sbagliato. -
- No, affatto. - enunciò, mettendo al suo posto la trousse. - Gli Agreste sono brave persone e tu puoi disporre di aiuti esterni, se servono a qualcosa, non ti preoccupare. - si fermò davanti a lei, inclinando il capo di lato: - Quindi il piccino è tornato. - disse, riferendosi ad Adrien e Nathalie annuì. - Mmh. Sarà cresciuto parecchio. - aggiunse sorpassandola e Nathalie la seguì.
- Molto. È quasi irriconoscibile. -
- Immagino. Sono passati dieci anni. Comunque, devo rivelarti una cosa. - invogliò con una mano a sedersi a tavola e la donna lo fece, insieme a Sabine. - Forse sarà improvviso. - congiunse le dita tra loro, poggiando i gomiti sulla superficie piana. - Ma... - sospirò.
Nathalie corrugò la fronte. Aveva una brutta sensazione. Erano poche le volte in cui Sabine, che conosceva da parecchio tempo, indugiava su un argomento e se accadeva voleva dire che poteva influire sulle loro vite.
Sabine la guardò, finalmente preparata a... sputare quel rospo ingombrante.



- Ti sei divertita? -
- Tantissimo! - esclamò euforica, abbracciandolo.
Adrien ridacchiò, accarezzandole la stessa. Gli piaceva vederla così felice, i suoi tentativi di farle vivere al meglio quei giorni anche senza l'affetto dei genitori stava funzionando. Sarebbe cresciuta priva di tristezza e solitudine.
Questo voleva e avrebbe continuato a farlo. Decise di mettere da parte quella sensazione sgradevole e di badare alla piccola, che in quel caso si stava arrampicando come una scimmia facendolo ridere a crepapelle. 
La prese e fece un giro su sé stesso: - Sei una peste! -
- Noooon sono una peeesteeee! - negò, parlando lentamente. 
Marinette adorava quando Adrien la faceva volare, le sembrava di essere proprio come un volatile: libera. 
- Oggi rimani di nuovo a dormire? - gli domandò, dopo aver poggiato i piedi per terra e averlo preso per mano. 
- Purtroppo no. -
Si rattristò: - E perché? -
- Guarda lì. - indicò di fronte a sé - È la macchina di tua madre. - 
- Quindi mamma è tornata! - gli occhi della piccola si illuminarono e il giovane sorrise. - Corriamo, corriamo! - 
Marinette alzò il passo, trascinandolo con sé e trovandosi di fronte all'entrata principale.
- Bene, ci vediamo stasera. - disse, accovacciandosi. -  Ti aiuterò con i compiti di matematica. -
Marinette fece una smorfia: - Odio la matematica! - Adrien ridacchiò e le diede un bacio sulla guancia.
- A stasera. -
- Mmh-mmh. - dopodiché spinse con il palmo la porta ed entrò.
Adrien aspettò che la chiudesse e fece dietro front, sfregando le mani tra loro per il freddo, anche se... la dolcezza gli aveva riscaldato il corpo.

Marinette arrancò con velocità verso la sala da pranzo, contenta di poter rivedere la mamma.
- Non dirai sul serio, spero, Sabine! - la voce alterata della zia Nathalie e la sedia che strideva sul pavimento la bloccarono. - È portarle via tutto quello che ha qui! Sabine, non va bene! -
Marinette si avvicinò lentamente, corrugando la fronte.
- Credi non ci abbia pensato? Ma non posso lasciarla sempre a te, Nathalie. In fondo anche tu hai una vita e devi viverla. -
- La sto vivendo, infatti: Occupandomi di una bambina dolce e forte, che non si fa abbattere facilmente dalla solitudine che la accompagna fin dalla nascita! - 
Ora si trovava sulla soglia e sentì la madre sospirare e la vide abbassare la testa. Nathalie, invece, aveva le mani sul tavolo e la osservava con cipiglio.
- Mamma? Zia Nathalie? - le due spostarono la loro attenzione su di lei - Che succede? -
 - Oh, sei tornata, tesoro. - sorrise forzatamente la madre, alzandosi. 
- Mmh. È pericolosa la sera, no? -
- Giusto, tesoro. - le carezzò la testa, rendendola felice. - È ora di cena. Ora Nathalie - e fissò la donna, eloquente. - ti prepara qualcosa di buono, - riportò l'attenzione sulla figlia - va bene? -
- Vaaa beneee! - 
- Così mi piaci. - 
- Dove vai, mami? - le chiese, mentre la vedeva incamminarsi verso l'uscita. 
- Ho un piccolo servizio da fare. - 
Abbassò il capo: - Ancora? - 
- Tornerò più tardi, - sorrise dolcemente - non ti preoccupare. -
- Ciii conto! - enfatizzò, il braccio allungato verso l'alto. 
Sabine ridacchiò e aprì la porta: - A dopo! - 
- Ciao! - si girò, dopo averla vista uscire e sorrise: - Cosa prepari, zia Nathalie? - 
- Il tuo piatto preferito. -
- Sìììì! - esultò, saltellando sul posto. 
Nathalie si mise ai forni, tentando di sorridere, ma non ci riusciva. Lo sguardo di Sabine era chiaro: non doveva dire nulla a Marinette. Sospirò. Come poteva non farlo? Domani... Domani...
- Sei triste, zia Nathalie? - 
La citata si riscosse e le diede un buffetto sul naso, facendole mettere il broncio: - Affatto, Buginette. Su, vai in sala pranzo e aspetta! - 
Marinette fece come le era stato detto e si resse la testa con una mano, seduta al tavolo. Non era molto convinta della sua risposta, ciò nonostante decise di metterci una pietra sopra. Niente e nessuno poteva rovinare il suo buon umore! Tra poco sarebbe arrivato anche Chat/Adrien e non vedeva l'ora! Improvvisamente si ricordò della sua materia più odiata e alzò gli occhi al cielo.
"Che... piiizza!", sbuffò, mettendosi a braccia conserte.






*Angolino dell'autrice*
Un piccolo avviso: Se notate degli errori quando Marinette parla, non vi preoccupate: non sono sviste, ma semplicemente il suo modo di parlare. ^--^ Essendo una bambina di otto anni, è improbabile che conosca perfettamente i tempi verbali xD quindi ho voluto renderlo il più... ehm, realistico(?) possibile. xD

Ma quanto è dolce Marinette? *--* Ha capito che un padre è sempre un padre anche se fa cose brutte! *--* Molto intelligente per avere solo otto anni, ma si sa... xD ormai i bambini sono più geni di noi xD ahahahah
Sabine e Nathalie hanno molta confidenza, come potete notare xD e cosa le avrà mai detto la prima per far arrabbiare così tanto la seconda? Ragazzuole, ormai manca poco... xD Ve lo aspettavate? xD 
Spero non mi lincerete >-< vi scongiuro! xD Ok, basta! xD ahahah Spero vi sia piaciuto ^--^ e... ehm, alla prossima? 
Alla prossima. xD (Se non mi lincerete.) xD
Da: SweetAinwen.

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug / Vai alla pagina dell'autore: SweetAinwen