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Autore: _Atlas_    29/04/2017    3 recensioni
Tony, Pepper e l'evoluzione della loro storia.
Una semplice raccolta di scene quotidiane che hanno segnato la loro relazione in un mix di fluff, commedia e angst; insomma, tutto quello che non vedremo mai al cinema!
[Da Iron Man 2 ad Avengers:Endgame]
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Pepper Potts, Tony Stark/Iron Man
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Cambiamenti






Pepper si poggiò il telefono all'orecchio, un gesto che aveva ripetuto fin troppe volte nelle due ore precedenti; purtroppo sapeva quanto fosse inutile, dal momento che le vie di comunicazione erano completamente offline, ma ciò non l'aveva fatta desistere dal tentare ancora e ancora.
La tecnologia Stark era sempre stata un passo avanti rispetto alle altre e chissà, magari Tony...
Scosse la testa sospirando pesantemente, imponendosi calma e concentrazione. Non era quello il momento di pensare a quanto era accaduto solo poche ore prima.

"Scusi? Ho bisogno di raggiungere la Stark Tower...può aiutarmi?" chiese al primo tassista che vide all'uscita dell'aeroporto. Era inutile e lo sapeva, ma tentare non le sarebbe costato nulla.
L'uomo, intento ad ascoltare il notiziario all'autoradio, le rivolse un'occhiata scettica.
"Non ha sentito, signorina? Le strade sono inaccessibili: sono bloccato qui da ore e Dio solo sa per quanto altro tempo" le disse rassegnato.
Pepper ottenne la stessa risposta da più persone nei successivi dieci minuti, fino a quando dei giovani volontari del pronto soccorso non le offrirono un passaggio per il centro della città.
"Non sarebbe consentito ma in questo caso possiamo fare un'eccezione" le disse un medico.
"La ringrazio infinitamente!" riuscì a mormorare la giovane, lottando contro la tensione che continuava a crescere.
"Si figuri...Ha qualche parente rimasto ferito?"
"Io...non lo so."
 
*


L'ambulanza si fermò di fronte alla Stark Tower una decina di minuti più tardi.
"Siamo arrivati, signorina Potts".
Pepper poggiò i piedi sull'asfalto intriso di detriti e in quel momento la vera realtà della situazione le si parò davanti: morte e distruzione sembravano un tutt'uno con le strade di New York, che non ricordò di aver mai visto così spenta e silenziosa.
"Grazie..." mormorò senza neanche voltarsi, gli occhi fissi sulla facciata in rovina della torre.
"E' stato un dovere. Si riguardi..." le mormorò qualcuno prima che l'eco dell'ambulanza si perdesse alle sue spalle.
Pepper rimase lì, soffocata dall'angoscia, a due passi da ciò che avrebbe risposto alla sua paura più grande.

Varcò l'atrio, cercando di non ferirsi con i detriti accumulati e una volta dentro le mancò il fiato: non la riconosceva più, ogni cosa era stata distrutta e a quella vista sentì una stretta al petto.
Doveva sapere.
Avrebbe urlato il suo nome se solo avesse avuto la forza di farlo, ma non ci riusciva e proprio quando pensò di essere sul punto di cedere venne distratta da un lieve vociare alle sue spalle.
Riconobbe prima la voce, poi il volto familiare di una donna intenta ad ammonire l'uomo al suo fianco, che stringeva un arco tra le mani. Pepper non seppe dire chi fosse.
Con loro un uomo apparentemente più giovane osservava con sguardo spento un enorme scudo. Captain America.
Erano tutti e tre seduti a quello che rimaneva di un tavolo, ancora provati dalla giornata.
Pepper si avvicinò al gruppo con cautela, sentendo il panico aumentare passo dopo passo.
"Scusate...?" chiese attirando la loro attenzione e sperando che il tremore che aveva percepito nella sua voce fosse solo nella sua mente, "Avete...sapete dirmi se..."
"E' all'ultimo piano" la interruppe la Vedova, riconoscendola e abbozzando un sorriso rassicurante.
Pepper trasalì e sentì gli occhi inumidirsi. "Sta bene...?" chiese poi in un sussurro.
"Ha appena finito di mangiare uno shawarma da mezzo chilo, credo stia bene" le garantì.
Natasha osservò la donna correre verso l'ascensore e sorrise, rievocando ricordi lontanti.
"Chi era quella?" domandò Steve, tornando alla realtà. .
"La ragazza di Stark, nonchè CEO delle Stark Industries" rispose la donna gustandosi la reazione dei suoi amici.

"...Stark ha una ragazza?!"
 
*


Pepper raggiunse l''ultimo piano della torre con il cuore in gola; non era sicura delle condizioni in cui avrebbe trovato Tony e le parole di Natasha non l'avevano rassicurata affatto.
La prima cosa che aveva chiesto al ritorno dall'Afghanistan era stata un cheeseburger. Un cheeseburger.
Mezzo chilo di shawarma non faceva ben sperare.

Entrò piano nell'attico e nonostante il caos da cui era immerso riuscì a riconoscerlo. Era lì, seduto su una poltrona di fronte all'unica vetrata rimasta intatta dopo la battaglia.
Aspettò che fosse lui ad accorgersi della sua presenza e quando lo fece, lo vide trasalire.
Non disse nulla, solo continuò a guardarla, indeciso su cosa fare.
Fu Pepper a prendere l'iniziativa e in un attimo si ritrovò avvolta dalle sue braccia e dal suo calore, in una stretta che quasi le faceva male.
Lo sentì tremare e in quel momento capì che non stava bene. Non stava affatto bene.
Rimasero abbracciati per molto tempo, quasi non ne avessero mai abbastanza della presenza l'uno dell'altra.
"Scusa" mormorò Pepper tra le lacrime.
Tony sciolse appena l'abbraccio e la guardò.
"Scusa?" chiese senza capire.
"Avevo il telefono silenzioso e non ho sentito la chiamata. Non pensavo che..."
Tony la zittì stringendola di nuovo a sè.
In quelle due ore non aveva fatto altro che pensarla, una volta vinta la battaglia gli era rimasto quell' unico, essenziale, pensiero. L'ultima cosa che voleva era che si sentisse in colpa.
La vide piangere. Per la prima volta nella sua vita la vide crollare e si sentì perso, completamente impotente. Fu solo per un attimo però, il tempo di rendersene conto e la donna stava già esaminando le ferite che aveva sul volto.
"Sono già stato in infermeria..." le disse con un sorriso.
"E il resto del corpo?"
"Credo di avere una costola incrinata. Si sistemerà sola..." le assicurò guardandola negli occhi senza sfuggire dal suo sguardo indagatorio.
"Come stai?"
Era una domanda inutile, lo sapeva da quando era entrata nell'attico e aveva visto la sua espressione tirata.
Tony d'altra parte non aveva più voglia di scherzare ma cercò di essere positivo.
"Si sistemerà come tutto il resto. Tu come stai, piuttosto?"
Pepper deglutì ripensando alla giornata che aveva passato. Pensò a quando aveva visto quelle immagini terribili al notiziario, a quando lo aveva visto volare verso il portale e poi precipitare verso il vuoto. A quando aveva trovato la chiamata persa sul cellulare e a quelle due ore disperate che l'avevano separata dal saperlo vivo e intero.
"Adesso bene..." mormorò quindi.
Tony si lasciò stringere di nuovo, finalmente al sicuro dopo aver guardato la morte in faccia in quegli attimi disperati.
"Ti amo" le sussurrò all'orecchio, seppellendo il viso nel suo abbraccio.
"Ti amo anch'io."






NdA
Ciao a tutte!
So che non mi faccio viva da un pezzo, ma è stato – ed è ancora - un periodo un po' complicato per me. Piano piano sto cercando di riprendere in mano tutto quello che mi apparteneva, tra cui la scrittura, e non potevo non iniziare dalle fanfiction :D
Sicuramente avrete notato il cambio di genere con questo capitolo, che segna un po' l'inizio della seconda parte della raccolta...dovrete abituarvici se continuerete a leggermi, perchè l'idea è proprio quella di seguire la linea dei film :P
Bando alle ciance, mi spiace avervi fatto aspettare ma spero possiate capirmi :)

Un abbraccio a chi continua a seguire la storia e anche ai nuovi lettori, ci rileggiamo presto :D

_Atlas_


 
   
 
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