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Autore: I_love_villains    30/04/2017    4 recensioni
[Interattiva. Iscrizioni aperte fino alla fine della fic]
I nostri cari vampiri si troveranno alle prese con le persone più odiose al mondo.
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Che sfiga, fratello” commentò Kino ghignando.
“La peggior serata della mia vita” annuì Laito.
“Ecco come ti eri procurato quei bernocoli” ricordò Kanato. “Sentito, Teddy? Non è stato un Platano Picchiatore.”
“Una che è meglio perdere che trovare” sentenziò Yuma dopo aver guardato confuso il viola, come anche gli altri.
“In realtà qualche giorno dopo l’ho ritrovata. O meglio, lei ha ritrovato me e abbiamo consumato ...”
“Grazie, questo non ci interessa” lo fermò Ruki.
“Beh, tocca a Subaru raccontare” fece Ayato, curioso.
“D’accordo. Ma se qualcuno di voi ride come con il pervertito smetto per picchiarvi.”
“Non prometto niente” disse Kou, supportato da Yuma, Shin e Ayato.
Subaru li guardò male, ma cominciò.

Il vampiro adorava contemplare le rose nella pallida luce lunare. Così candide, belle e delicate gli ricordavano sua madre. Inoltre Christa le vedeva ogni giorno dalla sua prigione. Perso nei suoi ricordi, non si accorse di una presenza alle sue spalle fino a che questa non gli diede una pacca sul sedere. Subaru si voltò di scatto, indietreggiando. Si trovò davanti Nathalien, sorridente. L’albino desiderò fargli sputare tutti i denti con un unico pugno ben assestato.
“Buonasera, coniglietto. Sei un Sakamaki, ve’? Che broncio! So come ...”
Nathalien evitò un gancio e successivamente un dritto.
“Abbiamo già qualcosa in comune: anche io adoro le risse!”
Il giovane bloccò il pugno di Subaru, gli torse il braccio e gli diede una spintarella. Il vampiro si girò rapidamente e rimase sulla difensiva, cercando di capire chi diavolo fosse quel tizio.
“Calmo, amico. D’accordo, va’, non mi sono presentato. Sono Nathalien Kingsley. Avrai sicuramente sentito parlare degli Angel Fallen. Sono il loro chitarrista. Complimenti, conosci un idol.”
Subaru ignorò il sorriso cordiale e gli ammiccamenti.
“Nessuna reazione? Ok, pubblico difficile. Senti questa: so che tu e i tuoi fratelli siete vampiri.”
Subaru non fece una piega. Se possibile lo guardò ancora più in cagnesco. Improvvisamente, non capì come, Nat gli pizzicava le guance e le piegava in modo da formare un sorriso.
“Dai, non sarai mica un emo! Fallo un sorriso a papà Kurasa! Ups ...”
Nathalien mollò la presa, sempre sorridente, ed il vampiro si allontanò fino a toccare il muro con le spalle.
“Che cazzo sei?! Che cazzo vuoi?!” urlò infuriato.
“Coniglietto, rilassati ...”
“NON MI CHIAMARE COSÌ!”
“Preferisci bocciolo di rosa?”
Le mani di Subaru scattarono verso il collo dell’altro, che si scansò prontamente e gli fece lo sgambetto. Il vampiro perse l’equilibrio. Allungò le mani per non dare una musata per terra, ma si ritrovò fra le braccia di Nathalien, il quale non aveva più una forma umana. La pelle era diventata nero lucido, le orecchie appuntite, come anche i denti, e gli occhi, sempre viola, avevano pupille da gatto. Inoltre comparvero due code da diavolo, di cui una fatta di fumo, un’ala piumata, la destra, blu con sfumature azzurre e tra i capelli due imponenti palchi da cervo.
Il demone sorrise notando lo sconcerto dell’albino, non seppe se dovuto alla trasformazione o al suo prolungato casqué. Lo tirò su, tenendo il braccio destro dietro la sua schiena mentre con la mano sinistra gli teneva la mano. Prima che Subaru potesse ribellarsi lo trascinò in un valzer.
“Rispondendo alle tue domande, mio caro coniglietto, sono un demone superiore della lussuria e, beh, voglio te.”
Il vampiro si liberò durante una piroetta.
“Se cerchi un lussurioso vai da Laito!” intimò.
“Oh, qualcosa mi dice che è impegnato” ghignò malizioso Nat. “E poi sei tu che mi intrighi.”
Subaru scomparve, orripilato.
“Nascondino? Bella idea!” lo sentì gridare.
Il vampiro si passò le mani sul viso, senza sapere che pesci pigliare. Come diamine era arrivato lì quello? Ma cosa ancora più importante, come farlo andare via? La biblioteca! Forse lì avrebbe trovato qualcosa sugli esorcismi.
“Cucù!”
Subaru sobbalzò. Non riuscì a fare un passo che Nathalien gli passò un braccio attorno al collo e gli arruffò i capelli.
“Sono così setosi! Da bel coniglietto! Nemmeno la mia principessa li ha così morbidosi!”
“Ma va’ dalla tua fottuta principessa!”
“Ehi, è mia sorella. Forse non ti rendi conto della fortuna che ti è capitata. Io sono il serafino della fine, il grande Kurasa!”
“Non me ne frega un cazzo!”
Kurasa lo ignorò. Lo abbracciò da dietro, posando la testa sulla sua. Il vampiro tentò di liberarsi, rosso come un pomodoro, ma quel serafino aveva una presa portentosa. Il demone si dondolò sul posto.
“Allora, mi mostri la tua camera?”
“N- no” rispose Subaru. La vedeva brutta.
“Neanche se ti chiedo per favore?” fece Kurasa con voce lamentosa.
“No!”
“Ti preeego!”
Il demone si sciolse dall’abbraccio, si posizionò davanti a lui e si inginocchiò guardandolo supplicante, con le mani intrecciate e gli occhi da cucciolo. Subaru indietreggiò. Capì di avere un’unica possibilità. Continuando ad indietreggiare e senza distogliere lo sguardo dal serafino adorante, prese il pugnale d’argento. Kurasa sgranò gli occhi quando lui se lo portò al petto, le braccia tese.
“E- ehi, coniglietto … sarai davvero emo?”
“Stammi a sentire! O mi lasci in pace o mi uccido! Sei petulante e irritante!”
“Va bene, ricevuto, questa è una situazione di stallo. Facciamo un patto?”
“Che patto?”
“Tu metti via quel coso e io rinuncio a portarti a letto. Parola.”
“Te ne devi andare!”
“Ah, no. Prima ti devo fare sorridere. Allora, accetti?”
Subaru rimise il pugnale in tasca, lentamente.
“Bravo. Adesso sta’ fermo.”
Kurasa si rialzò e lo raggiunse. Assunse la sua forma umana. Come già accaduto in precedenza, si mosse così velocemente che il vampiro non lo vide. Un secondo prima era ancora a quattro passi da lui, quello dopo a un centimetro dalla sua faccia. Nathalien gli mise le mani sulle spalle e sfregò il naso con il suo, sorridendo giocoso. Le guance di Subaru avvamparono. L’albino si pentì di non aver usato il pugnale. Il serafino approfittò della momentanea distrazione dell’altro per baciarlo. Ormai il vampiro andava a fuoco.
“Coniglietto, forza! Ammetti che ti piace e …”
“Sparisciii!” urlò Subaru riprendendo il controllo di sé.
“Ok, ok. Voglio solo vederti senza broncio.”
“E speri di riuscirci così?! Prima ero tranquillo, per i fatti miei, e poi tu mi hai sconvolto la giornata!”
“L’ho resa più interessante.”
“Kuri!”
Entrambi i ragazzi si voltarono. Lydia avanzò verso il fratello, di fretta.
“Maze mi ha chiamata, dobbiamo tornare” spiegò rapidamente.
“Cosa? No, dai, mi sto divertendo così tanto!”
“Mi spiace, Kuri, ma non dipende da me. Anche io ho rinunciato al mio divertimento.”
“Lo so … Beh, coniglietto, a quanto pare ci dobbiamo separare. Spero di rivederti presto.”
Kurasa e Lydia sparirono. Subaru si lasciò scivolare contro una siepe. Gli sembrava tutto così irreale! Non seppe quanto restò fermo così, seduto sull’erba a non fare nulla se non metabolizzare ciò che era accaduto. Finalmente si riscosse. Raggiunse con lentezza la sua camera, si distese nella bara e si convinse di considerare tutto come un incubo. Si addormentò con un sorriso sulle labbra.



***Angolo Autrice***

Io ho riso tutto il tempo scrivendo XD
Salutiamo i Kingsley e diamo il benvenuto ad una nuova rompiscatole che tormenterà Yuma!
Alla prossima!
P.S: coniglietto! Aw!

   
 
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