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Autore: The_Lock    01/05/2017    0 recensioni
Tyler, Sydney, Kyle, Lydia e Skylar sono i nuovi prescelti per difendere Kandrakar e l'equilibrio dell'universo. Nove sono le missioni che dovranno affrontare, e nove saranno i temibili nemici che minacceranno la Pace e le loro vite; sì perché questi nuovi nemici sono più sanguinari di qualsiasi altro nemico mai affrontato e, per cominciare in bellezza, i ragazzi saranno costretti ad andare alla ricerca del Cuore di Kandrakar
Genere: Avventura, Commedia, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altro Personaggio, Hay Lin, Wilhelmina (Will) Vandom
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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5.5 - Sacrificio 

 

Skylar si svegliò e sorrise. Era da tanto che non dormiva senza incubi o paralisi nel sonno, e dopo quella sera poteva dirsi assolutamente riposato e rigenerato. Il sole entrava dalle persiane socchiuse e il bruno era addirittura in anticipo per andare a scuola, allora si concesse qualche secondo per stiracchiarsi ed ascoltare della musica. La porta della camera cigolò, e Skylar si voltò con un certo timore, per poi vedere Artù che lo guardava con aria sospettosa.

“Ciao, bel cagnone.” sorrise il bruno, ma al suono della voce, Artù rizzò le orecchie e prese a ringhiare, allora Skylar sorrise, si portò l'indice alle labbra e fece segno di far silenzio.

“Deve rimanere un segreto.” mormorò, uscendo di camera.

 

“Ok, quindi dobbiamo dividerci e fare delle ricerche. Dobbiamo recuperare più informazioni possibili sui Trickster, su Ophelia e su Azeban.” disse Tyler, raggiungendo i ragazzi alla mensa e sedendosi a capotavola.

“Io oggi pomeriggio non posso! Devo fare una risonanza.” spiegò Skylar e tutti gli altri ragazzi si incupirono, presagendo il peggio. “È solo di controllo... ho camminato per quasi due chilometri mentre dormivo e i miei genitori vogliono star tranquilli.” spiegò il bruno.

“Vuoi che ti accompagni?” domandò Lydia e subito Kyle inclinò la testa, captando i pensieri della rossa, ma solo un'ondata passeggera e incostante.

“No grazie, sono grande abbastanza per andare dal dottore senza piangere.” spiegò, sorridendo. “Ora, scusatemi, ma a breve mia madre viene a prendermi. Fatemi sapere.” disse, raccogliendo lo zaino ed allontanandosi dopo un breve saluto con gli altri.

“Da quando Sky rifiuta un invito di Lydia?” sussurrò Sydney, sospettoso, rivolto a Tyler.

“Magari l'ospedale non è proprio un appuntamento romantico.” ipotizzò il rosso, e Sydney annuì, seppur storcendo il naso. Dopo aver consumato il pranzo, i ragazzi si diressero in biblioteca scolastica, sapendo che non era esattamente ben fornita riguardo le varie mitologie, ma confidando nell'utilizzo di internet. Il gruppo si divise: Kyle e Lydia avrebbero cercato informazioni su Azeban, Sydney sui Trickster, mentre Tyler e Lilian su Ophelia.

“Non sarebbe più facile andare a Kandrakar?” borbottò Sydney, sfogliando un libro di mitologia norrena.

“L'Oracolo non sapeva nulla... e se poi dovesse avere qualcosa da dirci ci chiamerebbe con il cuore.” spiegò Tyler, digitando sul computer cercando le streghe più famose della mitologia.

“Perché non ci è capitata Circe? Sarebbe stata più divertente...” aggiunse Tyler, e subito la bibliotecaria lo azzittì con uno sbuffo.

Nel frattempo, Kyle continuava a guardare Lydia e a sogghignare.

“Kyle, lo so che sono bella, è inutile che mi guardi così.” sospirò la rossa, sorridendogli.

“Sto sorridendo per altro.” mormorò, mordendosi le labbra.

“Vuoi dirmelo o devo estorcertelo?” chiese la ragazza, mentre la bibliotecaria riattaccava con i suoi versi di ammonizione.

“Ti piace Sky.” sussurrò.

“NON DIRE CAZZAT...”
“SSSSSSSSSSSSHT!”

 

“Ho sentito i tuoi pensieri verso di lui.” sussurrò Kyle per evitare di essere nuovamente ripreso dalla bibliotecaria.

“Perché non usi i tuoi poteri per qualcosa di utile, impiccione!?” lo rimproverò Lydia.

“A me puoi dirlo, sono tuo amico.” mormorò Kyle poggiando la testa sulla spalla della ragazza e sorridendole. “Non lo dirò a nessuno.” promise, disegnando una X sul suo cuore con le dita.

“Non insistere, se non vuoi trovarti senza faccia.” sibilò Lydia.

“Ok, come vuoi...” si arrese Kyle, tornando a concentrarsi sulla ricerca. Lydia sospirò e si aggiustò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, visibilmente a disagio.

“Ci siamo baciati.” mormorò lei e lui rimase a bocca aperta. “Se lo dici a qualcuno ti castro!” lo ammonì, e lui alzò le mani come a dichiararsi completamente complice. “È successo quando la Banshee ha urlato. Sky era sconvolto e in preda ad un attacco di panico, non sapevo che fare e allora l'ho baciato... non pensavo di... provare qualcosa. Era un bacio. Però... ho sentito come qualcosa smuoversi...” sospirò, nascondendo il volto tra le dita, rossa come un peperone.

Per evitare di infierire oltre, Kyle tornò alla ricerca e si trovò difronte alla pagina del demone Azeban, uno spirito tanto potente quanto temibile.

“Lydia, guarda...” disse il moro, facendo leggere sullo schermo alcune frasi del mito.

“La leggenda narra che Azeban fu bandito in un'altra dimensione dagli antichi Dei, confinandolo privo del suo corpo e come solo spirito. Per riuscire a tornare a pieno potere, solo il sacrificio di un centinaio di anime può risvegliarlo completamente, garantendogli una reincarnazione, altrimenti sarà costretto a passare da un corpo ad un altro come una specie di parassita, uccidendo di volta in volta il corpo che lo ospita.” lesse, e impallidì, scambiandosi uno sguardo preoccupato con Kyle

 

Skylar fischiettava per i corridoi deserti della scuola poiché al momento l'orario prevedeva tutti i ragazzi a lezione e infatti il bruno ne incontrò pochi lungo il percorso. Tutto secondo i piani: pochi testimoni e, se anche fosse stato, non sarebbero riusciti a raccontarlo a nessuno.
Il bruno si trovò davanti la porta chiusa del locale caldaie, allora si guardò attorno: prima a destra e poi a sinistra e non vide nessuno, quindi fletté le dita e la serratura scattò. Skylar saltellò per i gradini come stesse andando a fare una scampagnata, poi si diresse alla più grande caldaia della scuola e ne osservò accuratamente il meccanismo. La pressione sarebbe stata indubbiamente tale da far esplodere la scuola intera, quindi non ci pensò due volte e manomise il macchinario, facendo ruotare la manovella senza neanche toccarla.

Guardò l'orologio e azionò il timer: fra un quarto d'ora sarebbe esploso tutto.

“Giusto in tempo per un gelato.” mormorò, tornando a salire le scale.

 

I ragazzi si ritrovarono alle macchinette per fare pausa dalla ricerca e condividere quei scarni materiali che avevano raccolto. Su Ophelia non vi era alcuna traccia sulla rete, così come Sydney aveva trovato informazioni sui Trickster che non aggiungevano nulla di nuovo a quanto già detto dall'Oracolo. Gli unici che avevano informazioni importanti erano Lydia e Kyle che comunicarono agli altri ragazzi le preoccupanti caratteristiche di Azeban.

“Ok quindi Azeban non è in carne ed ossa, ma cerca di possedere qualcuno...” mormorò Sydney, aggrottando la fronte.

“Ecco perché i Trickster ci hanno scrutato l'anima! Per trovare Azeban!” commentò sorpreso Tyler, prendendo il foglio dalle mani di Sydney e leggendo attentamente la ricerca di Lydia e Kyle.

“Dobbiamo trovarlo, ma non possiamo costringere tutta la città a essere sottoposta al trattamento tutt'altro che gentile dei Trickster.” osservò Kyle, incrociando le braccia.

“Non ci sono indizi che Azeban sia qui, no?” commentò Lilian, facendo spallucce “Magari sta ancora cercando di passare in questo mondo e di ottenere un corpo.” ipotizzò.

“L'arrivo e l'insistenza di Ophelia suggeriscono altro, però.” commentò Lydia, alzando un sopracciglio.

“Ok, andiamo a Kandrakar? Non riesco a venirne a capo...” sbuffò Tyler, ed i ragazzi annuirono. I ragazzi camminarono lungo i corridoi alla ricerca di un luogo al riparo dagli sguardi indiscreti, e mentre camminava, Sydney sentiva sempre di più una specie di ticchettio, che aumentava ad ogni passo.

“Ragazzi, lo sentite anche voi?” domandò il biondo, scuotendo un orecchio per capire se fosse sua illusione o meno.

“Cosa?” domandò Lydia.

“Non so è... è come un ticchettio...” mormorò, parlando a fatica poiché il suono si faceva sempre più forte, fino a sembrare una cannonata dietro l'altra e un tuono dietro l'altro. Sydney si tappò le orecchie mentre i ragazzi cercavano di soccorrerlo.

“Syd, Syd guardami! Sai cosa fare quando il rumore è troppo forte, vero?” disse Kyle, prendendogli il volto tra le mani. Il biondo annuì, chiuse gli occhi e urlò così forte che le finestre tremarono.

“Ahia...” mormorò Tyler, tappandosi le orecchie, ancora stordito. Il biondo riprese fiato e alzò lo sguardo, guardando verso l'orologio del corridoio. Ogni esplosione che il ragazzo sentiva equivaleva al movimento della lancetta dei secondi. Erano le 15:06 e tra meno di un'ora la scuola sarebbe finita, ma ecco che il biondo tese la mano ed indicò l'orologio.

“Che succede?”
“Abbiamo solo 9 minuti.” spiegò con voce secca e distante.

“Prima di cosa?”
“Prima di diventare noi il sacrificio.”

 

“Allora tu non sai cosa sta per accadere, ma sai che tra 8 minuti saremo tutti morti?” domandò Tyler, sperando di aver capito male, ma Sydney annuì con aria desolata, sorretto da Kyle.

“Ok, pensiamo: come si possono uccidere quasi duecento tra studenti e professori?” disse Lilian, cercando di aiutare i suoi amici.

“Veleno...” ipotizzò Tyler.

“No, se ci fosse stato del veleno nel pranzo Sydney l'avrebbe saputo prima, non credi? E scarterei anche il gas tossico: le finestre sono quasi sempre aperte e ce ne vuole davvero tanto per uccidere duecento persone.” spiegò Lydia, mordendosi l'unghia del pollice e facendo su e giù per il corridoio in cerca di una risposta.

“Ragioniamo! Deve essere un metodo veloce e semplice.” aggiunse.

“Una bomba!” rispose Kyle.

“Se c'è una bomba in questa scuola non riusciremo a trovarla in 6 minuti.” spiegò Tyler.

“Ah, a proposito!” disse il moro, prendendo l'accendino e provocando una fiamma abbastanza alta da far scattare l'allarme antincendio “Se la scuola deve esplodere, che esploda! Almeno le persone al suo interno saranno salve.” sorrise Kyle, mentre vedevano le aule svuotarsi.

“Oppure... se non una bomba...” mormorò Lydia, impallidendo, mentre l'acqua del sistema antincendio le bagnava il viso.

“Il locale caldaie!” esordì Tyler, iniziando a correre.

 

Skylar era seduto sulla collina: aveva inforcato gli occhiali da sole e teneva gli occhi fissi sulla scuola e sul proprio orologio, contando i secondi che mancavano all'esplosione e continuando a fischiettare.

“Meno trenta secondi, signori e signore.” rise, assaporandosi già lo scenario di macerie in fiamme che cadevano come meteoriti in altri luoghi,, aggiungendo, chissà, un altro po' di vittime al numero che aveva calcolato.

“3... 2... 1... BOOOM!” disse, ma la scuola non esplose. Skylar aspettò altri dieci secondi, incolpando il ritardo ad un errore di calcolo, ma non accadde nulla né dieci secondi, né tre minuti dopo. La scuola era ancora intera: nessuna vittima, nessuna esplosione. Il bruno si alzò, profondamente arrabbiato e umiliato da quell'affronto che insultava la sua intelligenza.

“BASTARDI!” urlò, facendo volare via qualche uccello improvvisamente spaventato da quel ruggito oscuro. Come avevano fatto a prevedere il suo piano? Nessuno avrebbe potuto sospettare di lui, nessuno! Si era comportato normalmente per tutto il giorno e...

“Sydney.” ringhiò, stringendo i pugni.

 

Lydia arrivò davanti a casa di Skylar. Camminò per il sentiero ghiaioso e si protese per bussare alla porta, ma all'ultimo si morse le labbra e tornò indietro, pentendosi di quella scelta.

“Che stupida.” mormorò, per poi fare dietrofront e ritornare a passi lenti verso la porta, respirando a fondo per dirsi di calmarsi: era da amici farsi visite dopo controlli medici, quindi che aveva da vergognarsi? Skylar era suo amico, tutto qui. Suo amico e lei, da amica, gli voleva solo chiedere come fosse andata la risonanza. Bussò, sfoggiando uno dei suoi migliori sorrisi ed attese, finché la madre- Amaranth -non aprì la porta.

“Oh, ciao Lydia. Tutto bene?”
“Salve signora Windy! Sì, tutto bene. C'è Sky?” domandò, cercando di non sembrare un'idiota.

“No, non è ancora tornato da scuola.” spiegò, sorridendole.

“Da scuola? Non doveva andare dal dottore?” chiese la rossa, aggrottando la fronte.

“Come? No, ci siamo presi un bello spavento, ma può capitare di camminare nel sonno. Perché pensi che Sky sia dal dottore?” domandò Amaranth, incupendosi anche lei.

“Mi scusi... mi sarò confusa.” sorrise, “Buona giornata.”

“Vuoi che dica a Sky che l'hai cercato?” domandò.
“No, no. Va bene così.” disse, salutandola con un gesto della mano e sparendo dietro l'angolo, domandandosi perché Skylar avrebbe dovuto mentire riguardo una cosa così seria, per fare cosa, poi? Aveva un'altra ragazza? Ma allora perché inventarsi la scusa della risonanza? Non sarebbe stato più semplice una scusa meno drastica?

Lydia sospirò, confusa, e alzò lo sguardo, per poi vedere Ophelia che, seria e fiera, scrutava casa di Skylar con sguardo minaccioso.

“Oh no.” mormorò la rossa.

 

  
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