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Autore: Niacchan    01/05/2017    1 recensioni
La storia di Josie e Alex è iniziata come una semplice storia d’amore che il tempo ha trasformato in una storia di dolore, gioia e rabbia, o forse è stata la vita stessa a trasformarla.
Non racconterò di com’era la loro vita prima che s’incontrassero, ma parlerò della loro storia. Della storia che hanno scritto insieme, della vita che hanno creato e di come hanno trasformato, capitolo dopo capitolo, la loro vita e la vita di coloro che gli stavano intorno.
Questo è il libro della storia della loro vita. Una semplice storia d'amore.
Da un capitolo qualsiasi della loro vita:
e Alex gli disse: “Era la ragazza più bella che avessi mai visto, aveva un sorriso che, dio, avrei imparato ad amare, ma i suoi occhi erano sempre così tristi…
[…]
Abbassando gli occhi e con il sorriso spento Josie sussurrò: “Il primo pensiero che ebbi su di lui fu che fosse davvero uno stronzo egocentrico, e avevo ragione.”
Genere: Drammatico, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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"Se il mio amore fosse una stella, in piena notte vedresti solo la sua luce.
e se il mio amore facesse spuntare le ali, spiccherei il volo."
-Tredici
 
La porta dell’aula si spalancò all’improvviso, facendo sussultare Josie che stava cercando di seguire la professoressa di filosofia. La vicepreside fece il suo ingresso, salutando la classe, attirando l’attenzione di tutti, compresa la professoressa: “Buongiorno, ragazzi, scusate il disturbo, sono qui per presentarvi il vostro nuovo compagno di classe”.
A questo punto tutti erano davvero incuriositi di vedere il loro nuovo compagni, o almeno quasi tutti. Josie alzò un sopracciglio, non le piaceva l’idea di avere una nuova persona nella propria classe, non adesso che aveva quasi trovato un equilibrio. Odiava i cambiamenti. Dietro la vicepreside sbucò una testa riccia, Josie rimase a fissare le converse nere del ragazzo nuovo, mentre Harley, la sua compagna di banco, le dava una gomitata: “Ha una faccia familiare, non trovi?”
Fece salire lo sguardo lungo le sue gambe lunghe, pensando che fosse davvero alto, inclinò la testa di lato e con circospezione squadro i lineamenti del suo viso: “Non so, Harley”.
“È carino” replicò lei, Josie annuì, guardando come i ricci gli cadevano ribelli sulla fronte, coprendo quasi gli occhi castani.
“Bene, lascio tutto nelle sue mani professoressa!” si congedò la vicepreside, uscendo in fretta dalla classe, sbattendo la porta. Josie sussultò di nuovo, odiava i rumori forti. I ragazzi nell’aula iniziavano a mormorare, tutti lo guardavano curiose, a quanto pareva alcuni già lo conoscevano, confermando così l’ipotesi di Harley. Era una faccia conosciuta, non c’era dubbio.
“Beh, come faccio sempre quando devo conoscere i nuovi alunni, ti chiedo d presentarti e di dirci qualcosa di te.”
Il ragazzo in questione annuì e sistemò la borsa di pelle nera sulla spalla, sembrava agitato: “Mi chiamo Alex e ho cambiato sezione, dalla D sono venuto qui in B”.
La professoressa, come era suo solito fare, inizio a fargli domande su domande, perché aveva cambiato sezione? Come mai erano in tanti a farlo? E via continuando.
Josie si dondolò sulla sedia, annoiata, come sempre la professoressa aveva iniziato il suo interrogatorio, lo aveva fatto con tutti, anche con lei. Odiava questo genere di cose. Continuò a guardare il ragazzo, lui sembrava cavarsela però, anzi rispondeva anche fin troppo sicuro di lui, e la cosa la infastidiva parecchio.
“Saccente, però” sussurrò nell’orecchio di Harley, che annuì vigorosamente, “Lo preferivo quando ancora non aveva aperto bocca” aggiunse l’amica e Josie le diede ragione. Non le piaceva, era bello, ma sicuramente lei le sarebbe rimasta lontano. Non che se fosse stato diverso da come le era sembrata ci avrebbe fatto amicizia. Lei non era il tipo.
“Si conosco alcuni che venivano in D, qualche anno fa, ma mi piacerebbe conoscere nuove persone” dichiarò posando lo sguardo su tutti i presenti e incrociando anche quello ostile di Josie.
“Bene bene, adesso vai pure a sederti al posto vuoto, vicino a Tina, che se non sbaglio anche lei viene dalla D”. entrambi annuirono e Alex prese posto accanto alla compagna, proprio nel banco di fianco a Josie.
La professoressa riprese la lezione e Josie tornò a prendere appunti, gettando di tanto in tanto lo sguardo verso il banco del nuovo compagno, lui non stava scrivendo nemmeno una parola e la cosa la stupì parecchio, ma non le importava granché così tornava subito a seguire la lezione.
Alex notò immediatamente che la ragazza dai capelli castani che scriveva al banco alla sa sinistra, ogni tanto lo guardava e non poteva fare a meno di sorridere. Era carina si, ma non il suo tipo.
La campanella suonò, la professoressa diede i compiti e uscì dalla classe, mentre tutti si alzavano. Josie e Harley si misero davanti al termosifone ancora spento aspettando l’arrivo del prossimo professore.
Né Josie né Harley si sarebbero mai aspettate che proprio uno dei loro migliori amici, Simon, potesse essere il primo a presentarsi al nuovo arrivato e a portarlo da loro; non che non fosse un comportamento proprio da Simon, tutt’altro, ma di certo le due ragazze non se lo aspettavano proprio, come non se lo aspettavano nemmeno gli altri amici del loro gruppo che le avevano raggiunte al termosifone.
“A me non piace che gente nuova venga nel nostro gruppo” mormorò Josie a Clay, che sapeva condivideva la sua idea, mentre vedeva Simon che veniva verso di loro con Alex.
“Concordo” le sussurrò guardandola di nascosto, mentre Josie si tirava su i jeans neri che le stavano grandi, Clay distolse subito lo sguardo mentre Harley intervenne nel loro discorso: “Non fate sempre gli asociali voi due!”
Josie alzò gli occhi al cielo, ultimamente non la sopportava: “Non siamo asociali, semplicemente non ci piace la…” s’interruppe quando nel suo campo visivo vide la t-shirt bianca di Alex.
“Piacere Alex” salutò lui con voce profonda, mentre le tendeva la mano. “Josie” e non ricambiò assolutamente il suo gesto, lui le sorrise ugualmente e si presentò all’amica al suo fianco. Josie abbassò lo sguardo “Che figura di merda” sussurrò. Ecco perché odiava conoscere persone nuove, faceva sempre delle figuracce.
Si morse il labbro, mentre Alex e Harley parlavano, e si chiese perché non fosse come la sua amica. Il professore di fisica entrò e lei si diresse subito al suo banco, senza più alzare gli occhi da terra per il resto della giornata.
Alex continuò a guardarla di nascosto per il resto della giornata scolastica, continuando a dirsi che non era proprio il suo tipo. Troppo chiusa.
Era il secondo giorno di scuola del quarto anno di liceo, e fu il giorno in cui si conobbero, nessuno dei due si piaceva, ma le cose di lì a poco sarebbero cambiate per entrambi.
 
L’angolo dell’autrice
Beh questo è il secondo capitolo,
come vi avevo già detto nel primo capitolo
la storia non ha un asse temporale preciso,
perciò sta voi ricostruirlo diciamo.
Ma comunque con i titoli dei capitoli e
le descrizioni penso che sia una cosa abbastanza facile.
Dovevo dire qualcos’altro ma non mi ricordo.
Comunque fatemi sapere che ne pensate, magari lasciando una recensione.
Grazie mille in anticipo,
Baci G.
p.s. questa è la mia altra storia, se avete voglia passate: 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3652803
   
 
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