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Autore: AllisonHermioneEverdeen    02/05/2017    0 recensioni
Rachel Lilian Potter. Inglese naturalizzata italiana, calamita per i guai, sostenitrice del Partito-Contro-Le-Ingiustizie-Del-Professor-Piton ( non è stato ancora inventato?? Ci penso io! ), streghetta e amica a tempo pieno, cova odio profondo verso i quadri dispettosi di Howgarts e le scale che amano cambiare... Ah, si, è anche sorella gemella di Harry Potter. Se pensate a quanti guai può attirare un solo Potter, immaginatevi due Potter, una Scuola di Magia, professori antipatici e un Mago Oscuro.
( so che ci sono molte storie su una ipotetica sorella di Harry, ma spero di aver reso la mia diversa!)
[ Nota: scrivo senza alcun scopo di lucro, i personaggi, a parte Rachel e la sua famiglia adottiva, appartengono alla Rowling ]
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I Guai di Hogwarts'
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Capitolo trentaquattro


Mentre aspettava il nostro ritorno, Ron si è addormentato nella sala di ritrovo immersa nell'oscurità. Quando arriviamo come terremoti e lo scuotiamo bruscamente, svegliandolo, grida alcune parole sconnesse su un fallo di Quidditch, ma nel giro di pochi secondi è perfettamente sveglio, e ascolta me e Harry che ci alterniamo con Hermione per spiegargli come è andata la nostra allegra gita nella Foresta Probita.
Harry non riesce a fermarsi: fa avanti e indietro davanti al fuoco. Dal canto mio, sto ancora tremando: abbiamo incontrato Voldemort. Per la prima volta dopo dieci anni, l'assassino dei nostri genitori era lì, a pochi metri da noi...
- Piton vuole rubare la pietra per Voldemort... e Voldemort aspetta nella Foresta... e pensare che per tutto questo tempo abbiamo creduto che Piton volesse soltanto arricchirsi... - dice Harry. - Piantala di pronunciare quel nome! - sussurra Ron. Sinceramente, non vedo che differenza faccia pronunciarlo o no: proverà comunque ad ucciderci, che noi lo chiamamo Tu-Sai-Chi o Voldemort, perciò tanto vale usare il suo nome, invece di fare tutto questo teatrino ridicolo...
- Quindi, adesso non ci resta che aspettare che Piton rubi la Pietra - prosegue Harry febbrilmente - e a quel punto Voldemort potrà venire a farci fuori -. "Grazie mille per la delicatezza, Harry!" ironizzo tra me e me.
- Aspettate! - esclama Hermione facendomi sobbalzare. - Non ci stiamo dimenticando qualcosa? -. Ehm...
- Chi è l'unico mago di cui Tu-Sai-Chi abbia mai avuto paura? - insiste la mia amica. Mi sento come durante un'interrogazione di Trasfigurazione...
- Silente! - esclama Hermione. - Finchè Silente è nel castello, Voldemort non può farvi del male. Finchè Silente rimane, siete salvi -. Sento un improvviso caldo invadermi, confortante, il cuore. Non morirò. L'assassino dei miei genitori non tornerà per provare a farmi fuori di nuovo. Sospiro di sollievo.
Quando andiamo a letto, il cielo si sta già rischiarando. Faccio appena in tempo a poggiare la testa sul cuscino, che già dormo.

Sapere che Voldemort non potrà piombarmi addosso per cercare di uccidermi mi concede la tranquillità necessaria per fare gli esami. I giorni passano lenti e non c'è alcun dubbio che Fuffi sia ancora vivo e vegeto al terzo piano, perciò ho tutto il tempo di dedicarmi allo studio e all'ansia cronica pre-esami.
Nella grande aula dove si svolgono gli scritti fa un caldo micidiale. Per l'esame abbiamo ricevuto delle penne d'oca nuove di zecca. Gesto gentile? Non proprio: sono delle penne anti-copiatura, segno di quanto i professori si fidano di noi...
Gli esami comprendono anche esercitazioni pratiche.
Il professor Vitious ci ha chiamato uno a uno nella sua aula per vedere se siamo capaci ad eseguire lo speciale Tip-Tap dell'Annasso sulla scrivania. Con lui credo di essermela cavata piuttosto bene (alla fine mi ha sorriso rassicurante), il problema è Trasfigurazione: la McGranitt mi ha fissato per tutta la durata dell'esame, e sono abbastanza sicura che la mia tabacchiera-topolino avesse ancora i baffi quando sono uscita dall'aula...!
Piton, invece, è stato appiccicato a me ed Harry per tutto il tempo, sperando che con il suo fiato sul collo avremmo sbagliato tutto. Con suo rammarico, la Pozione per Dimenticare le Cose mi è venuta assolutamente perfetta!
Purtroppo Harry gemeva in continuazione, e quando gli ho preso la mano per rassicurarlo una fitta di dolore mi ha colpito la cicatrice partendo dal braccio. L'ho tenuto stretto fino alla fine dell'esame, ben decisa ad assorbire tutto il dolore che provava.
Ron stamattina mi ha raccontato che Harry soffre di incubi ogni notte. Per la verità anche io mi sveglio tutta sudata, terrorizzata e con l'immagine di Voldemort che fluttua verso di noi gocciolando sangue, ma speravo davvero che Harry dormisse bene.
L'ultimo esame è Storia della Magia: ho passato tutto il pomeriggio di ieri e gran parte della sera a studiare gli appunti di Hermione, ma non posso fare a meno di essere nervosa.
Quando mi ritrovo il foglio delle domande davanti, sospiro di sollievo: so rispondere a tutte. Non in modo esaustivo come Hermione, ma non me la cavo affatto male!
Finalmente il professor Ruf ci dice di posare le penne d'oca: adesso siamo liberi! Liberi per una settimana, al termine della quale usciranno i risultati.
- E' stato molto più facile di quanto credessi, - afferma Hermione appena usciamo dall'aula. - Era perfettamente inutile imparare a memoria il Codice del Comportamento dei Lupi Mannari del 1637 e studiare la rivolta di Elfric l'Avido - - E non c'erano domande neanche su Morgana o i Fantasmi più Celebri del Medioevo, - le faccio eco. Io ed Hermione ci divertiamo a ritornare su ogni esame dopo che l'abbiamo finito, ma Ron si lamenta sempre che gli dà il voltastomaco. Per farlo stare in silenzio (non sopporto più i suoi finti conati di vomito!) andiamo a sederci sulla riva del lago, rilassati come non lo siamo da mesi.
- Niente più ripassi! - esulta Ron. - Potresti anche smetterla di fare quel muso, Harry! Abbiamo una settimana intera prima di scoprire quanto siamo andati male. Inutile preoccuparsi adesso! -. Se Harry non si stesse premendo la mano sulla fronte, sbufferei alzando gli occhi al cielo e risponderei a Ron, ma l'epressione sofferente di Harry diventa la mia priorità assoluta.
Allungo la mano e la poggio sulla sua spalla. Subito la fitta di dolore attraversa il braccio e raggiunge la fronte, dove la cicatrice comincia a bruciare terribilmente. Stringo i denti, ben decisa a non mollare Harry.
- Rachel, basta così, - mio fratello leva delicatamente la mia mano dalla sua spalla. - Sto già meglio, non voglio che tu soffra al mio posto -.
- Ed io non voglio che tu stia male! - ribatto. - Se almeno sapessimo cosa significa! - sospiro poi. - Provate ad andare da Madama Chips, - propone Hermione.
- Non sono mica malato, - risponde Harry - Credo che sia un avvertimento... significa pericolo incombente -.
- Potrebbe anche essere solo un effetto collaterale di quella notte nella Foresta Probita, quando ci siamo trovati faccia a faccia con Voldemort, - dico. Sono ben propensa a cercare qualche altro motivo che faccia stare male Harry, possibilmente che non includa omicidi, furti, immortalità e una certa Pietra nascosta nei meandri del castello.
- Rilassatevi, - dice Ron - L'unico che sappia come eludere Fuffi è Hagrid, e prima che Hagrid tradisca Silente Piton fa in tempo ad invecchiare -. - Non che sembri tanto giovane, al momento, - borbotto. Ron ridacchia, ma Hermione mi guarda esasperata. So cosa pensa: se mi metto anche io a fare battutine idiote, con chi potrà istaurare una conversazione sensata?
Scambio uno sguardo con Harry, che non sembra ancora convinto dal ragionamento di Ron.
- Harry, Hagrid non direbbe a nessuno come superare la sorveglianza di Fuffi, non ne parlerebbe ad uno sconosciuto neanche per tutto l'oro del... -. Un pensieri agghiacciante mi paralizza. Scambio uno sguardo con il mio gemello, e anche lui ha gli occhi sgranati e sembra paralizzato.
- Che vi prende? - chiede Ron. Senza dare spiegazioni, io ed Harry balziamo a sedere e cominciamo a correre verso la capanna di Hagrid, poco lontana dal lago.
- Non vi sembra strano, - comincia a spiegare Harry - che quello che Hagrid desidera di più al mondo sia un drago... -
- ... e che per caso, uno sconosciuto si presenta con un uovo di drago e gliela regala? - completo ansimante. Ma perchè non ci abbiamo pensato prima?! Che stupidi!!
Hermione e Ron capiscono cosa stiamo pensando e impallidiscono.
Arriviamo alla capanna di Hagrid tutti trafelati: sta suonando con un flauto di legno una melodia incantevole, ma appena ci vede si interrompe.
- Ehi! Finiti gli esami? - chiede con un sorrisone.
- Hagrid, lo sconosciuto che ti ha dato Norberto che aspetto aveva? L'hai visto in faccia? - chiede subito Harry. - Beh, no... non si è mai tolto il mantello -. Lo guardiamo allibiti.
- Non è così strano: alla Testa di Porco si incontrano tanti tipi strani... - spiega a mò di scuse.
- E di cosa avete parlato? Gli hai parlato di Hogwarts? - chiedo.
- Boh... forse... continuava a offrirmi da bere, e poi mi ha detto che se volevo aveva un uovo di drago, ma che non sarebbe stato facile tenerlo. Io gli ho detto: dopo Fuffi! E poi, il trucco per ogni bestia è sapere il suo segreto: prendete Fuffi per esempio... le basta un po' di musica, e ronfa come un ghiro! -. Oh no. Oh no, no, no, no, NO!
Non lo salutiamo neanche, troppo sconvolti: dobbiamo avvertire Silente. Immediatamente!
Sfrecciamo per i corridoi diretti all'ufficio del Presdie, ma una voce ci blocca.
- Che ci fate voi tre al coperto? -. E' la professoressa McGranitt.
- Dobbiamo parlare con il professor Silente! - esclama Harry. La professoressa ci guarda confusa.
- Mi dispiace, ma non è ad Hogwarts attualmente: ha ricevuto un gufo molto importante da parte del Ministro della Magia e si è diretto subito a Londra -. - ADESSO?? - esclamo. - Senta, è molto importante: riguarda la Pietra Filosofale -. Il viso della professoressa McGranitt diventa più pallido di un cadavere.
- Come...? -
- Qualcuno tenterà di rubarla! Stanotte! - afferma Harry. La professoressa prova a ricomporsi.
- Non so come facciate a sapere della Pietra, ma vi assicuro che è ben protetta. Adesso tornatevene nei vostri dormitori... in silenzio -.
- Ma... -. Il suo sguardo zittisce la mia protesta e, a testa bassa e delusi, ce ne andiamo dal corridioio.
Percorriamo in silenzio la strada fino all'ingresso, usciamo all'aperto e ci siediamo in un angolino isolato sull'erba.
- Scommetto che la lettera dal Ministro è un falso, - sbuffo.
- Con Silente fuori da Hogwarts Piton ha libero accesso alla Pietra! - esclama Ron.
- E una volta tornato Voldemort non esiterà ad ucciderci -. Non posso credere che fino a pochi minuti fa ero calma e rilassata a godermi il sole in riva al lago. In meno di un quarto d'ora, tutte le mie sicurezze sono crollate.
- Adesso che facciamo? - chiede Hermione sconsolata. Scambio uno sguardo d'intesa con Harry: non c'è bisogno neanche che ci parliamo, sappiamo esattamente di pensare la stessa cosa.
- Scendiamo nella botola. Stanotte -.
   
 
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