6. The Gift
Ogni berkiano che si rispetti
dava il suo contributo per la festa di fine estate. Era un ultimo saluto al
clima mite che arrivava benvenuto e permetteva di prepararsi all’inverno duro e
lungo. Astrid non era da meno. Aveva sempre amato la frenesia e la vivacità che
caratterizzavano il villaggio in quella settimana. Ma quell’anno c’era qualcosa
di diverso.
Stava passando con una botte
vuota da portare in sala grande, il percorso più breve era davanti la
fucina di scarakkio, dove di solito si sentivano brontolii più o meno forti
insieme a rumori metallici e si poteva salutare il sempre sorridente e
chiacchierone vichingo biondo.
Perciò quando vide il fabbro che
intingeva un ferro caldissimo nell’acqua per farlo temperare e si prendeva un
minuto di riposo si preparò al solito saluto accompagnato con qualche storiella
che spesso andavano a parare sullo stato delle sue “mutandine”.
Non solo skarakkio non la salutò
come al suo solito ma sembrò sobbalzare e si mosse di fronte all’acqua fumante,
tutto quello che produsse fu un “buongiorno”
Perplessa astrid replicò in
automatico “buongiorno a te”
Questa era un ulteriore episodio
di molti che si erano susseguiti nella settimana. Anche sua madre sembrava
strana. Per non parlare del fatto che Hiccup era praticamente disperso. Era
riuscito a vederlo si e no mezz’ora da quando erano tornati, quattro giorni
addietro.
Però il giorno prima era riuscita
ad ottenere(origliando con abilità una conversazione tra lui e Valka) una
informazione importante: hiccup quella sera sarebbe rimasto a casa per
lavorare a un progetto.senza Valka. La madre di Hiccup aveva preso molto su serio
quella festa e passava intere serate a ultimare i preparativi.
Aggrottò la fronte. Non avrebbe
davvero scommesso neanche un coltellino che quella specie di ammaestratrice di
draghi fosse tipo da feste di villaggio.
In ogni caso quella sera molte
cose gli sarebbero state spieghiate. Perché lei aveva in mente un nuovo
progetto per il suo impegnatissimo ragazzo. Rispondere in maniera soddisfacente
a domande precise evitando di essere preso dalla sua ascia.
La sera non arrivò abbastanza
velocemente. Era davvero impaziente di capire cosa diavolo stava accadendo e
cosa gli aveva nascosto hiccup. Era quasi sicura che voleva fare una delle sue
solite pazzie, tipo andare alla ricerca di Drago, ma senza di lei. Un guizzò di
irritazione mista a delusione la attraversò. Prese un bel respiro, non poteva
già partire arrabbiata o prevenuta.
Erano solo supposizioni…
Una volta giunta davanti alla
casa del ragazzo guardò il portone come il suo peggiore nemico, sussurrando
“ora che faccio…busso?”
Le sembrava come minimo un
controsenso bussare per poi puntare l’ascia e strapazzare per bene hiccup. E
sia, sarebbe entrata e basta.
Perciò aprì la porta con cautela
e entrò con circospezione, e nonostante le intenzione di essere decisa le venne
spontaneo essere almeno un po’ educata e si sentì dire “hiccup ci sei?”
Non vide il vichingo ma iniziò a
mettere meglio fuoco la casa, e c’erano stati diversi cambiamneti,
nell’ingresso c’era solo un tavolo, che non aveva mai visto, davanti al
camino scoppiettante e molte sedie di cui alcune sembravo davvero comode e
appena intagliate. E la dispensa che prima era minuscola era ricopriva tutta la
parete di fronte al camino.
Dietro a tutto questo, dove prima
c’erano in vista i due letti messi un po’ a casaccio ora c’era…una porta.
E dove era finito il soppalco?
Tra la dispensa e la porta c’era ancora una scala ma saliva fino a quello che
era indiscutibilmente un altro piano, con un arco dal quale veniva una luce…
Era finita in un'altra casa?
Com’era possibile ci fosse un altro piano? Non aveva mai visto niente del
genere comunque. Pensandoci prima, da fuori,il tetto gli era sembrato strano
avvicinandosi all’ingresso…sembrava più grande ma aveva creduto di ricordare
male….
Non aveva ancora finito di
stupirsi quando un’ombra si allungò sui gradini e hiccup comparve sotto l’arco
in cima alle scale
Le sorrise con il suo solito
sorriso un po’ storto “buonasera mia signora, ti stavo aspettando”
“Mi aspettavi?” la voce era
attonita
“se credi che la tua presenza
ieri non fosse stata notata come spia non hai futuro” stava ancora sorridendo
ma stavolta con puro divertimento verso di lei “volevamo che
sentissi…mi ero fatto l’idea che saresti venuta una volta che avresti avuto
questa informazione”
Quindi era finito dentro uno dei
suoi contorti schemi? Era decisamente stufa!
“ hiccup io non mi sto divertendo
neanche un po’” incrociò lo braccia e lo fissò gelida
L’espressione di hiccup cambiò e
iniziò a sembrare preoccupato “no, me lo posso immaginare…” poi gli fece un
cenno con la mano “ ti prego Sali, ti spiegherò tutto!” le le fece un sorriso
che non gli aveva mai visto..intenso. Sentì il cuore accelerare un attimo, e il
desiderio di scoprire cosa celava.
Perciò si avviò verso le scale e
le Salì velocemente con Hiccup che l’aspettava con le braccia incrociate e una
spalla appoggiata sull’ingresso di quella che sembrava una stanza.
Di quella che era una
stanza. Era arrivata sulla cima accanto a lui e poteva vedere benissimo
l'enorme letto intagliato al centro della stanza, gli armadi alle pareti e il
pianale dove mettere elmi o oggetti, c'era addirittura una altro camino e
infine notò la cassapanca aperta posta sua base del letto con dentro una ascia
come mai aveva visto…
Improvvisamente gli tornò alla
mente un ricordo
Aveva il piccolo viso con il
broncio e non capiva perché tutti stessero ridendo e facendo gli auguri alla
zia “mamma perché oggi siete tutti così diversi?”
“perché oggi tua zia si è
sposata…è un giorno di festa amore”
Ma lei continuava a non capire
“che significa?” la mamma si era abbassata e l’aveva guardata “significa che
schiacciasassi, il simpatico amico di zia,ora è suo marito, che la proteggerà e
staranno sempre insieme e…”
Astrid non fece finire la madre
“Si mamma, ho capito che andranno a stare in quella nuova casa…ma come si fa a
capire che sei una moglie o un marito?” infondo zia stava sempre con il
tato che le faceva fare la ruota in ogni caso, dove era la differenza?
Sua madre non se la prese ne si
spazientì e continuò “quando un vichingo vuole fare diventare una donna sua
moglie, le fa un dono, qualcosa di bello e di unico, a tua zia,Schiacciasassi
ha fatto quel bellissimo bracciale di argento che le sale lungo tutto il
braccio…lei lo ha accettato. E lo porterà sempre come qualcosa di speciale, e
così tutti possono sapere che sono marito e moglie”
Astrid annuì. Ora aveva senso e
fece un sorriso con gaio e infantile gioa guardando il bracciale di sua zia,
era qualcosa di fantastico!
Stava fissando l’ascia come aveva
fissato quel bracciale quel giorno. Non era solo un oggetto, era una promessa,
era una domanda. Ed era magnifica, la lama aveva disegni di fiori e
intarsiature dorate , l’impugnarura era di legno scuro e lucido, piccole pietre
luccicavano sulla base della impugnatura.
Prese un respiro perché sentiva
il cuore che le rimbombava nelle orecchie, era stata così cieca…
“hiccup…” ma non sapeva cosa dire
e si fermò, guardando il ragazzo che fino a pochi minuti prima aveva pensato di
sommergere di domande irritate e che le stava chiedendo di sposarlo.
Hiccup inclinò la testa e con
voce soffice le disse “per te…” il verde dei suoi occhi brillò un attimo
guardandola intensamente “io te l’avevo già detto ci sarebbe sempre stato un
hiccup e un Astrid insieme, sempre”
Continuava a sorriderle
dolcemente “ho pensato che potevamo renderlo un qualcosa di più ufficiale se
per te va bene mia signora”
Mosse la mano per indicare la
stanza “tutto questo è per noi, una casa come merita una guerriera come te”
poi il sorriso si fece ilare “con qualche tocco alla hiccup qua e là”
Astrid senti un caldo sentimento
avvolgerla: quanto lo amava.
Un pugno partì dritto sul braccio che non era
poggiato sulla volta. “questo è per avermi fatto pensare che mi nascondessi
chissà che e per averlo fatto per quasi un mese!”
Gli occhi di hiccup si
allargarono per il dolore e la sorpresa, non era stata delicata
“ehi!mica si prepara in due
giorni una casa! Non..”
Ma non finì la frase astrid aveva
poggiato con fare languido le mani sul suo petto e stava diminuendo lo distanza
tra loro.
Le labbra piegate in un
espressione che era tutto quello che avrebbe voluto vedere.
La sua voce aveva un tono
emozionato ed era a un soffio da lui quando proseguì “ e questo è per tutto il
resto”
Si lasciò completamente andare
nel bacio che gli diede.
Cercò di imprimerci tutto
Si,ti sposo.
Si,ti amo.
Senza di te non posso più stare…
e non starò mai più.
Il profumo così famigliare di lei
l’avvolse, e si separarono con piccoli baci lentamente, guardandosi
consapevoli.
Astrid prese fiato per cercare di
dire, almeno in parte, quello che aveva espresso solo con i gesti
Ma non diede mai voce hai suoi
sentimenti, una voce cavernicola e potente ruppe il momento
“furia buoia! state attenti!!!”
Un’improvviso vociare si levò e
dall'intensità sembrava che tutto il villaggio fosse fuori dalla porta della
casa.
I due giovani erano ancora a poca
distanza l’una dall’altro con le braccia intrecciate e volsero all’unisono i
visi verso la porta.
Poi sentirono una voce famigliare
“vi dico di si. secondo me Astrid è rimasta con la vista alterata e ora vede le
cose al contrario, perciò hiccup gli sembra il massimo mentre vede me..”
moccicoso sembrò aver difficoltà a produrre l’aggettivo giusto.
Un'altra voce altrettanto
famigliare replicò “guarda che ti trattava così anche prima, non ci vedo
nessuna differenza” bruta era sempre la voce della verità
Moccicoso gonfiò il petto “ma che
dici! era evidente che aveva un debole per me”
I due continuarono su questo tono
e le voci in generale si fecero sempre più forti, una volta iniziato era
diventato un crescendo
Sentirono anche “ ma quanto ci
mettono?”
Una volta ripresa dallo stupore
astrid si girò a guardare quello che forse sarebbe diventato suo marito.
Se prima non lo uccideva. “ma quanti sapevano di stasera?” lo voce le uscì
qualche ottava più alta del dovuto
Hiccup là guardò supplichevole
“per apportare tutte queste modifiche alla casa io e mamma abbiamo dovuto
coinvolgere un pò di persone…” poi abbassò lo sguardo “le voci girano…”
“quindi lo sa tutto il
villaggio!” gridò isterica,poi ripensò agli atteggiamenti che avevano i suoi
compaesani in quell’ultima settimana e tutto assunse un senso “ecco perché si
comportavano tutti in maniera così strana!”
Fissò hiccup con sguardo
assassino
Hiccup pensò che forse l’idea di
sua madre non era stata così geniale dopo tutto. Cioè, aveva detto si anche se
non a parole …non poteva comunque rimangiarselo vero?
Aggiunse debolmente “ci hanno organizzato una festicciola stasera
e poi per la festa di fine estate potremmo sposarci,è tutto pronto”
Questo impressionò piacevolmente
Astrid. Sposarsi per la festa di fine estate era sempre stato un suo
inconfessabile sogno, l’unica idea romantica che le era mai venuta in testa, e
si stava avverando, per caso o per destino.
Rise sinceramente “lo avrebbero
saputo comunque, ed è tutto molto bello hiccup!” gli schioccò un bacio sulle
labbra “andiamo a questa festicciola ora…oltre tutto voglio spiegare una o due
cosette moccicoso” gli occhi si ridussero a due fessure irate
Hiccup le prese la mano e
pregustò il momento “ voglio esserci!”
E si avviarono verso la folla che
li accolse festosi con le mani ancora intrecciate e identiche espressioni felici
sul viso.
Continua…