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Autore: tigrotta87    03/05/2017    1 recensioni
Nella quotidianità e nella pace che ha raggiunto Berk,Astrid e Hiccup arrivano lentamente ad una ulteriore fase del loro rapporto. E nel mezzo c'è tutto il resto.
“quando un vichingo vuole fare diventare una donna sua moglie, le fa un dono, qualcosa di bello e di unico..." [Cap 6. The Gift]
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Un po' tutti, Valka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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6. The Gift

 

Ogni berkiano che si rispetti dava il suo contributo per la festa di fine estate. Era un ultimo saluto al clima mite che arrivava benvenuto e permetteva di prepararsi all’inverno duro e lungo. Astrid non era da meno. Aveva sempre amato la frenesia e la vivacità che caratterizzavano il villaggio in quella settimana. Ma quell’anno c’era qualcosa di diverso.

Stava passando con una botte vuota da portare in sala grande,  il percorso più breve era davanti la fucina di scarakkio, dove di solito si sentivano brontolii più o meno forti insieme a rumori metallici e si poteva salutare il sempre sorridente e chiacchierone vichingo biondo.

Perciò quando vide il fabbro che intingeva un ferro caldissimo nell’acqua per farlo temperare e si prendeva un minuto di riposo si preparò al solito saluto accompagnato con qualche storiella che spesso andavano a parare sullo stato delle sue “mutandine”.

Non solo skarakkio non la salutò come al suo solito ma sembrò sobbalzare e si mosse di fronte all’acqua fumante, tutto quello che produsse fu un “buongiorno”

Perplessa astrid replicò in automatico “buongiorno a te”

Questa era un ulteriore episodio di molti che si erano susseguiti nella settimana. Anche sua madre sembrava strana. Per non parlare del fatto che Hiccup era praticamente disperso. Era riuscito a vederlo si e no mezz’ora da quando erano tornati, quattro giorni addietro.

Però il giorno prima era riuscita ad ottenere(origliando con abilità una conversazione tra lui e Valka) una informazione importante: hiccup quella sera sarebbe rimasto a casa  per lavorare a un progetto.senza Valka. La madre di Hiccup aveva preso molto su serio quella festa e passava intere serate a ultimare i preparativi.

Aggrottò la fronte. Non avrebbe davvero scommesso neanche un coltellino che quella specie di ammaestratrice di draghi fosse tipo da feste di villaggio.

In ogni caso quella sera molte cose gli sarebbero state spieghiate. Perché lei aveva in mente un nuovo progetto per il suo impegnatissimo ragazzo. Rispondere in maniera soddisfacente a domande precise evitando di essere preso dalla sua ascia.

 

La sera non arrivò abbastanza velocemente. Era davvero impaziente di capire cosa diavolo stava accadendo e cosa gli aveva nascosto hiccup. Era quasi sicura che voleva fare una delle sue solite pazzie, tipo andare alla ricerca di Drago, ma senza di lei. Un guizzò di irritazione mista a delusione la attraversò. Prese un bel respiro, non poteva già partire arrabbiata o prevenuta.

Erano solo supposizioni…

Una volta giunta davanti alla casa del ragazzo guardò il portone come il suo peggiore nemico, sussurrando “ora che faccio…busso?”

Le sembrava come minimo un controsenso bussare per poi puntare l’ascia e strapazzare per bene hiccup. E sia, sarebbe entrata e basta.

Perciò aprì la porta con cautela e entrò con circospezione, e nonostante le intenzione di essere decisa le venne spontaneo essere almeno un po’ educata e si sentì dire “hiccup ci sei?”

Non vide il vichingo ma iniziò a mettere meglio fuoco la casa, e c’erano stati diversi cambiamneti,  nell’ingresso c’era solo un tavolo, che non aveva mai visto, davanti al camino scoppiettante e molte sedie di cui alcune sembravo davvero comode e appena intagliate. E la dispensa che prima era minuscola era ricopriva tutta la parete di fronte al camino.

Dietro a tutto questo, dove prima c’erano in vista i due letti messi un po’ a casaccio ora c’era…una porta.

E dove era finito il soppalco? Tra la dispensa e la porta c’era ancora una scala ma saliva fino a quello che era indiscutibilmente un altro piano, con un arco dal quale veniva una luce…

Era finita in un'altra casa? Com’era possibile ci fosse un altro piano? Non aveva mai visto niente del genere comunque. Pensandoci prima, da fuori,il tetto gli era sembrato strano avvicinandosi all’ingresso…sembrava più grande ma aveva creduto di ricordare male….

Non aveva ancora finito di stupirsi quando un’ombra si allungò sui gradini e hiccup comparve sotto l’arco in cima alle scale

Le sorrise con il suo solito sorriso un po’ storto “buonasera mia signora, ti stavo aspettando”

“Mi aspettavi?” la voce era attonita

“se credi che la tua presenza ieri non fosse stata notata come spia non hai futuro” stava ancora sorridendo  ma stavolta con puro divertimento verso di lei “volevamo che sentissi…mi ero fatto l’idea che saresti venuta una volta che avresti avuto questa informazione”

Quindi era finito dentro uno dei suoi contorti schemi? Era decisamente stufa!

“ hiccup io non mi sto divertendo neanche un po’” incrociò lo braccia e lo fissò gelida

L’espressione di hiccup cambiò e iniziò a sembrare preoccupato “no, me lo posso immaginare…” poi gli fece un cenno con la mano “ ti prego Sali, ti spiegherò tutto!” le le fece un sorriso che non gli aveva mai visto..intenso. Sentì il cuore accelerare un attimo, e il desiderio di scoprire cosa celava.

Perciò si avviò verso le scale e le Salì velocemente con Hiccup che l’aspettava con le braccia incrociate e una spalla appoggiata sull’ingresso di quella che sembrava una stanza.

Di quella che era una stanza. Era arrivata sulla cima accanto a lui e poteva vedere benissimo l'enorme letto intagliato al centro della stanza, gli armadi alle pareti e il pianale dove mettere elmi o oggetti, c'era addirittura una altro camino e infine notò la cassapanca aperta posta sua base del letto con dentro una ascia come mai aveva visto…

Improvvisamente gli tornò alla mente un ricordo

Aveva il piccolo viso con il broncio e non capiva perché tutti stessero ridendo e facendo gli auguri alla zia “mamma perché oggi siete tutti così diversi?”

perché oggi tua zia si è sposata…è un giorno di festa amore”

Ma lei continuava a non capire “che significa?” la mamma si era abbassata e l’aveva guardata “significa che schiacciasassi, il simpatico amico di zia,ora è suo marito, che la proteggerà e staranno sempre insieme e…”

Astrid non fece finire la madre “Si mamma, ho capito che andranno a stare in quella nuova casa…ma come si fa a capire che sei una moglie o un marito?” infondo zia stava sempre con il  tato che le faceva fare la ruota in ogni caso, dove era la differenza?

Sua madre non se la prese ne si spazientì e continuò “quando un vichingo vuole fare diventare una donna sua moglie, le fa un dono, qualcosa di bello e di unico, a tua zia,Schiacciasassi  ha fatto quel bellissimo bracciale di argento che le sale lungo tutto il braccio…lei lo ha accettato. E lo porterà sempre come qualcosa di speciale, e così tutti possono sapere che sono marito e moglie”

Astrid annuì. Ora aveva senso e fece un sorriso con gaio e infantile gioa guardando il bracciale di sua zia, era qualcosa di fantastico!

 

Stava fissando l’ascia come aveva fissato quel bracciale quel giorno. Non era solo un oggetto, era una promessa, era una domanda. Ed era magnifica, la lama aveva disegni di fiori e intarsiature dorate , l’impugnarura era di legno scuro e lucido, piccole pietre luccicavano sulla base della impugnatura.

Prese un respiro perché sentiva il cuore che le rimbombava nelle orecchie, era stata così cieca…

“hiccup…” ma non sapeva cosa dire e si fermò, guardando il ragazzo che fino a pochi minuti prima aveva pensato di sommergere di domande irritate e che le stava chiedendo di sposarlo.

Hiccup inclinò la testa e con voce soffice le disse “per te…” il verde dei suoi occhi brillò un attimo guardandola intensamente “io te l’avevo già detto ci sarebbe sempre stato un hiccup e un Astrid insieme, sempre”

Continuava a sorriderle dolcemente “ho pensato che potevamo renderlo un qualcosa di più ufficiale se per te va bene mia signora”

Mosse la mano per indicare la stanza “tutto questo è per noi, una casa come merita una guerriera come te”  poi il sorriso si fece ilare “con qualche tocco alla hiccup qua e là”

Astrid senti un caldo sentimento avvolgerla: quanto lo amava.

 Un pugno partì dritto sul braccio che non era poggiato sulla volta. “questo è per avermi fatto pensare che mi nascondessi chissà che e per averlo fatto per quasi un mese!”

Gli occhi di hiccup si allargarono per il dolore e la sorpresa, non era stata delicata

“ehi!mica si prepara in due giorni una casa! Non..”

Ma non finì la frase astrid aveva poggiato con fare languido le mani sul suo petto e stava diminuendo lo distanza tra loro.

Le labbra piegate in un espressione che era tutto quello che avrebbe voluto vedere.

La sua voce aveva un tono emozionato ed era a un soffio da lui quando proseguì “ e questo è per tutto il resto”

Si lasciò completamente andare nel bacio che gli diede.

 Cercò di imprimerci tutto

Si,ti sposo.

Si,ti amo.

Senza di te non posso più stare… e non starò mai più.

Il profumo così famigliare di lei l’avvolse, e si separarono con piccoli baci lentamente, guardandosi consapevoli.

Astrid prese fiato per cercare di dire, almeno in parte, quello che aveva espresso solo con i gesti

Ma non diede mai voce hai suoi sentimenti, una voce cavernicola e potente ruppe il momento

“furia buoia! state attenti!!!”

Un’improvviso vociare si levò e dall'intensità sembrava che tutto il villaggio fosse fuori dalla porta della casa.

I due giovani erano ancora a poca distanza l’una dall’altro con le braccia intrecciate e volsero all’unisono i visi verso la porta.

Poi sentirono una voce famigliare “vi dico di si. secondo me Astrid è rimasta con la vista alterata e ora vede le cose al contrario, perciò hiccup gli sembra il massimo mentre vede me..” moccicoso sembrò aver difficoltà a produrre l’aggettivo giusto.

Un'altra voce altrettanto famigliare replicò “guarda che ti trattava così anche prima, non ci vedo nessuna differenza” bruta era sempre la voce della verità

Moccicoso gonfiò il petto “ma che dici! era evidente che aveva un debole per me”

I due continuarono su questo tono e le voci in generale si fecero sempre più forti, una volta iniziato era diventato un crescendo

Sentirono anche “ ma quanto ci mettono?”

Una volta ripresa dallo stupore astrid si girò a guardare quello che forse sarebbe diventato suo marito. Se prima non lo uccideva. “ma quanti sapevano di stasera?” lo voce le uscì qualche ottava più alta del dovuto

Hiccup là guardò supplichevole “per apportare tutte queste modifiche alla casa io e mamma abbiamo dovuto coinvolgere un pò di persone…” poi abbassò lo sguardo “le voci girano…”

“quindi lo sa tutto il villaggio!” gridò isterica,poi ripensò agli atteggiamenti che avevano i suoi compaesani in quell’ultima settimana e tutto assunse un senso “ecco perché si comportavano tutti in maniera così strana!”

Fissò hiccup con sguardo assassino

Hiccup pensò che forse l’idea di sua madre non era stata così geniale dopo tutto. Cioè, aveva detto si anche se non a parole …non poteva comunque rimangiarselo vero?

Aggiunse debolmente  “ci hanno organizzato una festicciola stasera e poi per la festa di fine estate potremmo sposarci,è tutto pronto”

Questo impressionò piacevolmente Astrid. Sposarsi per la festa di fine estate era sempre stato un suo inconfessabile sogno, l’unica idea romantica che le era mai venuta in testa, e si stava avverando, per caso o per destino.

Rise sinceramente “lo avrebbero saputo comunque, ed è tutto molto bello hiccup!” gli schioccò un bacio sulle labbra “andiamo a questa festicciola ora…oltre tutto voglio spiegare una o due cosette moccicoso” gli occhi si ridussero a due fessure irate

Hiccup le prese la mano e pregustò il momento  “ voglio esserci!”

E si avviarono verso la folla che li accolse festosi con le mani ancora intrecciate e identiche espressioni felici sul viso.

 Continua…

 

 

  
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