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Autore: Eevaa    03/05/2017    4 recensioni
Dopo alcuni mesi dalla grande battaglia contro Majin-Bu, gli abitanti della Terra sembrano vivere un armonioso periodo di pace. Ma, con il ritorno di Mirai Trunks, un nuovo pericolo incombe prepotentemente sulle vite dei nostri eroi e non solo.
Una particolare richiesta da parte del saiyan del futuro potrebbe sconvolgere per sempre il corso degli eventi, di cosa si tratta? Riusciranno i combattenti a far fronte ad una catastrofe apparentemente silenziosa?
Genere: Drammatico, Malinconico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Mirai!Bulma, Mirai!Trunks, Trunks, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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IMPORTANTISSIMO
Siccome da questo capitolo i cambi tra le epoche saranno repentini e spesso vedremo i personaggi del passato e del futuro interagire tra loro, ci saranno tre cambiamenti per quanto riguarda la stesura dei capitoli, tutto ciò per rendervi più facile la lettura e la comprensione di cosa sta accadendo e soprattutto dove.
1. Mi rivolgerò ai personaggi dell'epoca futura con "Mirai" davanti al nome, che appunto vuol dire "futuro".
2. Le scene che si svolgeranno nell'epoca passata saranno precedute dalla scritta "Past", mentre quelle del futuro da "Future".
3. Nelle conversazioni radio-telefoniche le voci provenienti dal telefono (ossia dall'epoca opposta a quella della scena in svolgimento) saranno scritte in corsivo.  

 

 
DRAGON BALL GA : GAME OF AGES



CAPITOLO 12 - IL PIANO DI BATTAGLIA
 
 

 
Future
 
«È successa una cosa terribile, davvero terribile!» urlò al telefono Bulma dell'epoca passata, lasciando sconvolta la famiglia del futuro.
«Calmati, Bulma! Fai un bel respiro e raccontaci cos'è accaduto!» sussurrò dolcemente Mirai Bulma, conoscendo forse in cuor suo la risposta.
«Il tempo è impazzito! Ha iniziato a scorrere così velocemente da far impazzire gli orologi!» gridò lei scoppiando in un pianto a dirotto, interrotta poi dalla vocina del piccolo Trunks, anch'egli profondamente turbato.
«Era estate e in un attimo è arrivato l'inverno, ma ora è già primavera! Adesso i secondi sembrano scorrere normalmente, ma non sappiamo se accadrà di nuovo».
Il cuore di Mirai Trunks cessò di battere per qualche secondo, completamente svuotato da ogni sentimento positivo. Veder quel bambino così preoccupato e la sua mamma del passato così sconvolta gli fece formare un gigantesco nodo alla gola. Era tutta colpa sua, e questo lo sapeva bene.
«È per questo che vi abbiamo chiamati, anche qui il tempo è impazzito, ma a differenza vostra sta scorrendo a ritroso! Anche qui a intervalli sporadici e anche qui con picchi di velocità elevata! Guardate!» confermò Mirai Bulma puntando la videocamera sull'orologio che, come nevrotico, in quell'istante aveva iniziato a procedere in senso antiorario ad una velocità più elevata del normale, senza dar cenno di fermarsi.
«Diavolo, ma è assurdo!» commentò Vegeta del passato, avvicinandosi alla moglie e strappandole di mano la ricetrasmittente «Mirai Trunks! Perché stanno accadendo queste cose? Cosa diavolo hai combinato?»
«Mi dispiace. Mi dispiace davvero. Ho fatto un disastro!» singhiozzò il ragazzo del futuro, tremando di dolore. Si trasformò velocemente in Super Saiyan sotto agli occhi sbigottiti di tutti, non riuscendo più a controllare la propria rabbia, il proprio disprezzo per se stesso e per il disagio che aveva creato.
Si sentì così in colpa da non riuscire più nemmeno a reagire, non aveva idea di cosa fare tanto meno di cos'altro dire. Non trovava giustificazioni per il male che aveva arrecato con il tentativo egoistico di fare del bene a se stesso e la sua famiglia. Aveva probabilmente distrutto l'esistenza pacifica dei due mondi e nessuno, comprese le entità superiori, aveva la benché minima idea di come porre rimedio a tutto quel marasma. Stavano vivendo un meraviglioso periodo di pace e serenità e lui aveva rovinato tutto, trasformando il mondo in un vero e proprio casino. Non poteva accettarlo.
Fece per volare via a nascondersi da tutti quegli occhi che lo stavano osservando, forse impietositi o forse arrabbiati, ma nel tentativo di fuga trascurò un particolare molto, molto importante: suo padre.
Percepì un dolore così forte, così ardente e pungente da risvegliarlo dallo stato di trans rabbioso in cui era caduto. Sentì l'odore ferroso del sangue penetrarlo dalle radici fino al fondo dei polmoni. Cadde sul pavimento con tonfo talmente sordo da pensare che la gravità si fosse improvvisamente accanita su di lui; non aprì subito gli occhi, ma respirò ancora una volta profondamente dal naso inumidito dal sangue bollente che scorreva nelle sue vene. Lo sentì rigargli il viso, irrigando la sua guancia a partire dallo zigomo destro. Pulsava, si stava già gonfiando. Lo sfiorò con il dorso di una mano per comprendere l'entità di quel danno arrecatogli senza preavviso. Sbarrò gli occhi e, proprio sopra di lui, il principe dei saiyan si ergeva maestosamente con sguardo duro, tendendogli una mano per farlo rialzare. Mirai Trunks l'accettò, destandosi da quel pavimento fin troppo scomodo per rimanervici ancora.
Egli voltò la testa, specchiandosi nella vetrina del servizio per le occasioni speciali; un lungo solco rosso incideva il suo zigomo gonfio e pulsante, uno squarcio dal quale era uscita tutta la codardia e tutta la paura di pochi attimi prima.
Si asciugò il sangue dal viso, rivolgendo poi di nuovo lo sguardo verso il padre. Egli lo aveva colpito, gli aveva tirato un pungo così forte da scuoterlo nell'anima. Si guardarono per attimi interminabili, nel silenzio tombale che si era creato in quella stanza poco prima animata da urla indistinte di preoccupazioni e drammi. Mirai Trunks si rispecchiò negli occhi di carbone del principe dei saiyan, il quale non mosse più nemmeno un muscolo.
«Grazie, padre...» ruppe il silenzio Mirai Trunks con voce dura e decisa, nemmeno un poco riconducibile al tono spaventato che aveva usato pochi minuti prima. Suo padre gli aveva inferto un colpo così duro ma così educativo da fargli prendere di nuovo controllo di se stesso, da fargli capire che in quel momento non avrebbe potuto scappare: doveva combattere con tutte le armi che gli rimanevano. E se non ci fosse stata una soluzione avrebbe dovuto inventarsela, avrebbe sistemato quel casino a tutti i costi.
«E adesso risolviamo questa cosa. Tutti insieme» decretò Mirai Vegeta avviandosi a passi lenti e decisi verso la compagna, la quale aveva assistito alla scena con il telefono in mano e gli occhi sbarrati. Persino la famiglia del passato aveva osservato l'accaduto tramite la videocamera, ed erano rimasti ammutoliti dal comportamento di quel padre e quel figlio. Decisamente fuori dal comune. Vegeta del passato sorrise dallo schermo, decisamente soddisfatto dell'operato di se stesso del futuro, mettendo poi la mano sulla spalla del piccolo figlio, rimasto sbigottito e spaventato dal comportamento di Mirai Vegeta. Egli, infatti, non aveva da subito colto il vero valore di quel pugno e si era preoccupato per quell'apparente cattiveria nel gesto del padre del futuro. E invece era solo il modo saiyan di risolvere la situazione. Bizzarro, certo, ma funzionale.
Solamente nel vedere tutti riprendere ad agire tranquillamente riuscì a tranquillizzarsi e capire che tutto ciò era servito per riportare Mirai Trunks a tenere le redini della situazione. E lo fece eccome, con uno spirito e un carattere da vero guerriero, quel guerriero che sia Vegeta che Mirai Bulma conoscevano alla perfezione e che Mirai Vegeta aveva finalmente potuto conoscere.

«Bene. Questo è il piano: Vegeta, prendi Goku e fatti teletrasportare sul pianeta dei Kaiohshin per farti dare indicazioni. Noi intanto andiamo al tempio del Supremo a fare una ricerca nella sacra biblioteca per avere qualche informazione in più. Portati dietro il telefono e chiamaci non appena avrai notizie. È tutto chiaro?» ordinò Mirai Trunks dopo un lungo brainstorming telefonico con la famiglia del passato. Egli aveva infatti scoperto che, durante la battaglia contro Majin-Bu (della quale esistenza aveva solo sentito accennare durante la prima reunion con il passato mentre stava cercando le sfere con il piccolo Trunks), si erano recati a combattere sul pianeta dei tanto famosi Kaiohshin che stavano cercando. Con grande sollievo da parte di tutta la famiglia del futuro, appresero che per quelli del passato sarebbe stato facile recarsi nuovamente in quel luogo, in quanto Goku aveva perfezionato la tecnica del teletrasporto e sarebbe stato un gioco da ragazzi fare quanto ordinato nel piano.
«Ricevuto. Teniamoci aggiornati nel caso succeda qualcos'altro o se la situazione dovesse peggiorare» rispose Vegeta stringendo un pugno, più intenzionato che mai a risolvere la situazione.
«Un'ultima cosa» aggiunse Mirai Bulma attirando l'attenzione di tutti. «Avete detto che il tempo sta di nuovo scorrendo veloce da voi, giusto?»
«Sì, è di nuovo arrivato l'inverno» rispose Bulma del passato, mostrando con la telecamera la neve scendere repentina fuori dalla loro finestra.
«C'è una cosa positiva in tutto questo: i tuoi capelli non sono cresciuti, e nemmeno quelli di Trunks. Egli non mi sembra nemmeno cresciuto. Questo vuol dire che siamo staccati dal tempo, non stiamo invecchiando né ringiovanendo» puntualizzò Mirai Bulma tirando un sospirò di sollievo. I volti di tutti gli altri si illuminarono di temporanea gioia, e si complimentarono poi con lei per l'arguta intuizione.
Bulma del passato, seduta sul divano bianco del suo salotto affiancata dal marito e dal figlio, si lasciò scivolare sullo schienale portandosi una mano sul petto. Si sentì improvvisamente alleggerita, seppur le cose non stessero andando così bene. Quel piccolo dettaglio, però, aveva aperto un varco di speranza nel suo cuore.
Un primo tassello del puzzle era stato messo a posto, il primo minuscolo angolino. Ora mancava da sistemare tutto il resto, e nessuno avrebbe potuto immaginare quanto sarebbe stato arduo.
Se c'era una cosa che spaventava Mirai Trunks più di tutti era l'avere i minuti contati per trovare una soluzione, ma grazie a questa splendida notizia avrebbero potuto ponderare meglio ogni scelta e ogni decisione, senza avere il timore di invecchiare tanto da morire o ringiovanire troppo in fretta prima per anche solo tentare di fare qualcosa per evitarlo. Questo, però, non avrebbe affatto voluto dire prendersela comoda: nessuno avrebbe dovuto starsene con le mani in mano a perdere tempo.
Il piano di battaglia era stipulato e ognuno aveva un compito ben preciso da assolvere, tutti avrebbero dovuto fare la propria parte per vincere quell'improbabile guerra contro il Tempo. La scacchiera era stata preparata, non restava che fare la prima mossa.
 
 
Past
 
Vegeta salutò il piccolo Trunks, negandogli il permesso di accompagnarlo in quella bizzarra avventura sul pianeta dei Kaiohshin. Non avrebbe coinvolto il suo bambino per nessun motivo al mondo, in primis perché aveva come il presentimento che sarebbe stato un intralcio, in secondo luogo se gli fosse capitato qualcosa non se lo sarebbe mai perdonato. E nemmeno Bulma gli avrebbe lasciato passare un errore di così ampia entità.
Il valoroso guerriero si allontanò dalla sua famiglia lasciando loro il gravoso compito di avvisare tutti i loro amici (così oramai il principe dei saiyan era costretto a considerare gli altri combattenti terrestri di infimo livello) di quel pericolo imminente, e da cosa fosse scaturito. Non gli interessava affatto dell'opinione che avrebbero avuto del suo figlio del futuro: sapeva bene che era stato parecchio incosciente e questo gli ricordava di quanto lo fosse stato lui stesso in passato. Con la sottile differenza che Mirai Trunks aveva agito a fin di bene.
Ricordò perfettamente quando aveva messo a repentaglio la vita di tutti solo per il puro piacere di combattere con un guerriero ancora più forte, il giorno in cui aveva lasciato che Cell raggiungesse la sua forma perfetta. Ricordò anche quando, in preda alla nostalgia del suo spirito da guerriero, si era lasciato controllare da Babidi radendo così al suolo lo stadio del torneo di arti marziali mietendo vittime innocenti. Aveva potuto scorgere il terrore negli occhi dei suoi amici e della sua famiglia, aveva deluso tutti con quel gesto ma erano riusciti a perdonarlo, nonostante non fosse la prima volta che avesse agito in modo sprovveduto.
Non avrebbe voluto che quel ragazzo, Mirai Trunks, somigliasse così tanto a lui nell'incoscienza, tanto meno avrebbe voluto la stessa cosa per il suo piccolo figlio. Ma con due genitori così cocciuti e risoluti non sarebbe potuto essere altrimenti.
Bulma guardò suo marito svanire nel buio della notte, sperando con tutto il cuore che ritornasse sano e salvo da quella missione e, soprattutto, con una soluzione valida al problema. C'erano tante, troppe cose da difendere in quel mondo e, anche se Vegeta ancora non lo sapeva, egli avrebbe avuto da proteggere qualcosa di ancor più prezioso.
 

Il principe dei saiyan si avvicinò al ruscello limpidissimo illuminato dalla luce della luna piena, volando al di sopra di esso per specchiarsi dentro. Avvertiva quell'aura famigliare sempre più prossima, ma ancora non aveva la benché minima idea di che diavolo lui stesse combinando in quel luogo dimenticato dalle divinità.
Ruotò la testa prima a sinistra, poi a destra. Lo scorse accovacciato al suolo, intento ad osservare un cespuglio di rovi. Probabilmente non si era nemmeno accorto di tutto il trambusto che si era scatenato nel mondo reale, né della presenza del principe dei saiyan che si ergeva a pochi metri da lui, con gli stivali neri inumiditi dall'erba bagnata di rugiada e una nuova tuta da combattimento nera e grigio scuro larga, diversa dalla solita aderente battle suit blu acceso. Egli aumentò leggermente la sua aura per farsi notare, non ci sarebbe stato affatto bisogno di sprecare fiato per far sì che quell'uomo si voltasse.
Si guardarono per pochi secondi, quanto bastò per portare un mezzo sorriso sul volto di entrambi.
«Ne è passato di tempo, Vegeta».

 
 


Angolo autrice:
Buon pomeriggio gente! Spero che le modifiche apportate abbiano reso più semplice la lettura, purtroppo mi rendo conto che quello che voglio scrivere è piuttosto incasinato XD tra epoca passata ed epoca futura spero che si capisca abbastanza l'ambientazione e di chi sto parlando, in quanto questi passaggi sono le fondamenta per lo svolgersi della storia. Fatemi sapere se avete altri suggerimenti a riguardo!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, io mi sono emozionata tantissimo a scriverlo, soprattutto la parte in cui sua "altezza" reale il principe Mirai Vegeta fa rinsavire suo figlio con un gancio sinistro. Poraccio! Che metodi educativi bizzarri che hanno questi saiyan. 
Sabato mattina pubblicherò il nuovo capitolo, tenetevi pronti!
Un abbraccio,
Eevaa
  
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