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Autore: Najara    04/05/2017    2 recensioni
Abbiamo lasciato Kara e Lena il giorno in cui hanno scoperto di aspettare non una, ma due figlie. Ora, qualche anno dopo, le ritroviamo alle prese con Lily e Lianne.
Seguito della storia "Essere il suo punto debole".
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Kara Danvers, Lena Luthor
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Essere il suo punto debole'
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Quel giorno

 

Kara si voltò nel letto e osservò le due piccole figure davanti alla porta.

“Cosa succede?” Chiese con voce impastata dal sonno, mentre le due bambine salivano sul grande letto matrimoniale gattonando fino a lei.

“Dov’è mamma?” Chiese Lianne stropicciandosi gli occhi.

“In ufficio.” Spiegò Kara. Lena aveva un progetto a cui lavorare ed era scesa al piano inferiore subito dopo aver messo a letto le bambine.

“Possiamo stare un po’ qua?” Chiese Lily con un grande sbadiglio.

“Avete fatto un brutto sogno?” Le interrogò Kara mentre scostava le coperte e le faceva entrare nel letto.

Lily si infilò e fu subito imitata da Lianne, rimasero in silenzio e se Kara non avesse potuto sentire il loro respiro avrebbe creduto che si erano addormentate.

“Ma’…” Iniziò dopo un poco Lianne, era tipico che fosse lei ad andare avanti per prima. “Ti hanno fatto male, oggi?” Kara inarcò un sopracciglio a quella domanda.

“No, pulcino… perché pensi una cosa simile?”

“Abbiamo visto una cosa...” Ammise subito Lily ma Lianne le sfiorò la spalla e lei si zittì, avevano un modo tutto loro di comunicare.

“Cosa avete visto?” Insistette però Kara, conscia che se erano state turbate da qualcosa era bene che ne parlassero subito.

Mon-El è andato a comprare il gelato, ha messo i cartoni in tv, ma poi lui non tornava e il cartone è finito…” Spiegò con voce titubante Lianne. Sapeva che Lena non voleva che guardassero la TV.

“E c’era il telegiornale e tu e mamma eravate tanto tristi e una voce cattiva ha detto che avrebbe fatto esplodere mamma e tu hai preso una cosa verde e l’hai messa nel collo e…” Lily scoppiò a piangere e Kara l’attirò contro di sé, mentre Lianne le dava dei piccoli bacini sulla testa, cercando di consolare a sua volta la sorella.

Kara sospirò, si era dimenticata che quel giorno era l’anniversario di quell’evento, non era certo qualcosa che lei e Lena festeggiassero. Il telegiornale doveva aver riproposto la vicenda in un servizio e, malauguratamente, le bambine lo avevano visto.

“Va tutto bene, Lily, lo vedi che stiamo bene, vero? Io sono qui e mamma lavora, come sempre.” Le accarezzò la schiena fino a quando non sentì che si calmava.

“Io gliel’ho detto.” Assicurò Lianne, ma, per quanto fingesse, era chiaro che fosse altrettanto toccata da quello che aveva visto. Kara si allungò e le diede un bacio sulla fronte.

“Hai fatto bene, Lianne. Non dovete preoccuparvi, lo sapete che io torno sempre a casa e che…”

“Nessun cattivo può farla franca!” Mormorarono in coro le bambine. Sul viso di Lily si aprì un piccolo sorriso e Kara le accarezzò le guance per far sparire le lacrime.

“Credo sia ora di smetterla di lasciarvi da Mon-El…”

“Oh no! Lui è simpatico! Fa sempre le facce buffe, dice che possiamo mangiare tutto il gelato che vogliamo e poi ha spiegato a Lily come si fa un atterraggio figo!” Kara aprì la bocca e Lianne arrossì conscia di aver usato un linguaggio che le sue mamme non approvavano.

“Scusa ma’.” Mormorò la piccola e Lily ridacchiò, di nuovo felice.

“Però Lianne ha ragione, è proprio… shifiuuu” Con le mani imitò un atterraggio e Kara sospirò. Ora le due bambine erano in ginocchio sul letto, il sonno dimenticato, mostrandole le posizione che aveva suggerito loro Mon-El: un ginocchio a terra, il pugno accanto, la testa piegata che si sollevava lentamente. Di certo le due piccole erano comiche nell’imitazione di un atterraggio a dir poco spavaldo, ma se Lena fosse tornata e le avesse trovate sveglie si sarebbero prese tutte e tre una bella strigliata.

“Va bene, domani, a colazione, mi fate vedere, ma ora a nanna, su.” Cercò di farle ragionare. Ma Lily era già sospesa sul letto, con Lianne a cavalcioni sopra che le spiegava come mettere le braccia e come inclinare il corpo.

Il suo telefono squillò e Kara si allungò per prenderlo e rispondere.

“Abbiamo bisogno di te.” Le disse laconica Alex.

“Oh… è urgente?”

“Ti avrei chiamata alle undici di sera, se non fosse urgente?” Le chiese la donna, con aria scontrosa. Da quando era nato suo figlio dormiva poco e il suo umore altalenava tra una gioia infinita e una pericolosa scontrosità. “Arrivo… devo solo sistemare i pulcini.”

“Non dormono ancora?” Chiese Alex e la sua voce si addolcì immediatamente.

“Direi di no.” Kara si voltò e si ritrovò ad osservare una Lily rossa in volto che volava in cerchio sul letto con Lianne stretta alla sua schiena erano passate a giocare alle aviatrici intuì Kara dal rumore emesso dalla bocca di Lily.

“Buona fortuna. Ti aspettiamo tra cinque minuti.” Alex riattaccò e Kara fece una smorfia, Lena non sarebbe stata troppo felice.

 

Lena confrontò le due colonne e storse il naso, i dati non combaciavano il che significava che qualcuno aveva fatto un errore da qualche parte e che scoprilo le avrebbe richiesto numerose ore.

La porta del suo ufficio si aprì e lei corrugò la fronte sorpresa. Poi quando vide entrare Kara non riuscì ad impedirsi di sorridere. La giovane aveva Lianne tra le braccia e appesa al collo, come una bandiera Lily, i piedini nudi che sventolavano nell’aria.

“Solo le undici, perché non siete tutte e tre a letto?” Chiese incrociando le braccia e guardandole con aria severa. Lily smise immediatamente di volare appoggiandosi alla schiena di Kara e guardando la madre con aria mortificata, mentre Lianne si divincolò affinché Kara la posasse a terra, poi, rapida, corse nel suo pigiamino verde, fino a lei, le salì sulle gambe e incollò le labbra al suo viso in un grande bacio.

Lena sorrise perdendo la severità che aveva finto e guardando Kara con aria interrogativa.

Mon-El le ha lasciate davanti a un cartone, poi è arrivato il telegiornale e…”

“Oggi è quel giorno…” Comprese lei con un sospiro, sempre rapida a intuire i nessi. Si alzò, con Lianne tra le braccia, e raggiunse Kara. Poi guardò entrambe le sue figlie con un sorriso dolce. “Ma’ torna sempre a casa…”

“E nessun cattivo può farla franca.” L’anticipò Lily tendendo le braccia affinché Lena prendesse anche lei, poi affondò il viso nel suo collo ed emise un grande sbadiglio, immediatamente imitato dalla sorella.

“Dobbiamo smetterla di lasciare le piccole da Mon-El…” Borbottò Lena e Kara strinse le labbra, annuendo.

“Se questa sera c’è gliene dirò quattro.”

Mon-El è simpatico…” Brontolò Lianne, ormai gli occhi quasi chiusi.

“Iniziano a diventare pesanti.” Si rese conto Lena, nel reggerne due, sorridendo a Kara che le venne in soccorso recuperando i due corpicini.

“Siamo scese perché Alex ha bisogno di me e non volevo lasciarle sole dopo quello che hanno visto.” Lena annuì alle parole di Kara, poi raggiunse l’armadio e ne estrasse una coperta e due cuscini, mentre Kara posava le bambine sul divano. Era folle il modo in cui passavano dal sonno alla veglia e viceversa in pochi istanti.

Lena sistemò i cuscini e le coprì con la coperta, sorridendo nel vedere il modo in cui si sistemavano una contro l’altra, come quando erano nel suo ventre.

“Non ti disturberanno?” Le chiese Kara, lei si voltò e si lasciò avvolgere dalle sue braccia.

“No, non mi disturberanno.” Le assicurò. “Ora vai da Alex, scommetto che ti ha concesso solo pochi minuti.”

“Cinque…” Lena annuì, poi le depose un bacio sulle labbra e la lasciò andare, tornando alla scrivania.

“Per favore, abbassa le luci prima di uscire.” Le chiese e la kryptoniana obbedì, mentre lei accendeva una lampada da tavolo, ora le bambine avrebbero dormito tranquille e indisturbate.

 

Kara raggiunse il balcone, ma prima di spiccare il volo si voltò a guardare la sua famiglia: non poteva desiderare niente di più. Sorrise e si lanciò verso il cielo notturno.

 

 

 

 

Note: Altro momento della famiglia Luthor-Danvers! Che vogliamo farci, posso andare avanti così all’infinito. XD No, scherzo, dopo questa, per il momento, ne ho solo più una pronta quindi… siamo alla fine ragazze.

 

Fatemi sapere cosa ne pensate. J

  
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