Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: PONYORULES    06/05/2017    1 recensioni
« Facciamo cinquecento grammi? ».
« No, stavolta non funzionerà ».
« Ok, cinquecento grammi di mandorle e duecento di fichi secchi » continua imperterrito.
Taehyung lo spinge via, usando l'unica mano libera. Nonostante ci sia poco spazio, per un attimo vede sparire la testa dell'amico mischiarsi alla folla che sta aspettando pazientemente la metro.
« Ti ripeto che non serve a farmi cambiare idea ».
« .. e una bottiglia da tre litri di succo al kiwi » conclude JungKook, mentre entra con fare distratto nel vagone. L'amico lo affianca, si siedono accanto e per dieci minuti non si parlano tra loro.
Potrebbero essere scambiati per perfetti sconosciuti, anche se con divise uguali continuano a sostenere ognuno il proprio cipiglio. Si guardano attorno: l'uno fissa la mappa delle linee metropolitane, l'altro conta le fermate che mancano, controlla di non aver sbagliato come è solito fare anche se scende alla stessa da che ne ha memoria.
« Due ».
« Mh? ».
« Hai capito benissimo ».
« No, affatto » sul viso del più giovane si apre un sorriso accattivante. « Due cosa? ».
« Due bottiglie, sei litri in totale » ora è il più grande a sorridere. « Prendere o lasciare ».
[Pairing: YoonKook/TaeJin] [Cameo: Block B, Apink]
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sorpresa
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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The X Place
Talking X


Il silenzio che aleggia é assordante. Non si muove nulla, non si sente nulla. 
« Impressionante, vero? » domanda Yoongi, mentre si siede sul bordo della piscina olimpionica: non solo è vuota da un decennio, ma è anche piena di foglie e di acqua stagnante in uno degli angoli, rimasta dai temporali della stagione precedente. 
Il buco nel soffitto fa entrare un'aria pungente. 
« É bellissimo qui » risponde Jungkook, mentre i suoi occhi cercano di abbracciare tutta la stanza, benché enorme. 
« É un edificio abbandonato in cui non viene mai nessuno. Non passa più l'uomo della sorveglianza già da due anni, circa » gli fa l'occhiolino ed una parte di Jungkook muore dentro. « così ne abbiamo approfittato ».
« Di cosa volevi parlarmi? » domanda il ragazzo più giovane, mentre la gola comincia a chiudersi per l'emozione. In un primo momento si stropiccia le mani, nervoso, per poi nasconderle fra le codice fasciate dal suo paio di jeans preferito.
« Provi qualcosa per me, vero? » Yoongi si é fatto serio d'un tratto, nella sua voce non c'è nulla che possa intimidire. 
Jungkook balbetta qualcosa senza senso, deglutisce della saliva inesistente  e infine sospira perché ciò che viene chiamato a dire é la pura e semplice verità. 
« Sì, da molto tempo » un peso invisibile sembra salutarlo e levarsi dal suo petto, come se fosse dimagrito di una manciata di chili. 
« Perché? ».
Questa domanda la recepisce come uno schiaffo in faccia. « Perché cosa? » mugugna.
« Cosa hai trovato di così speciale in me? » Yoongi comincia a muovere in modo frenetico un piede e infine, facendo leva sulle braccia, si alza in piedi e lo guarda dall'alto in basso, a bordo vasca. « Ti prego, ho bisogno di saperlo ».
L'altro scrolla le spalle e si alza a sua volta, incrociando le braccia al petto. 
« Non c'è niente di speciale in te » risponde, il cuore che cerca di schizzare fuori dal petto tanto batte forte. « Non so se ci sia, in realtà, perché non ti conosco » sorride, ma è un qualcosa di amaro da vedere. « É una cosa incredibile, questa, se ci rifletti ».
« Ora capisco ».
« É ciò che ti volevi sentir dire, vero hyung? » lo incalza Jungkook. « Che non c'è nulla di straordinario in te. Perché sennò Baekhyun l'avrebbe notato prima di me. Non è così? ». 
Il viso delicato e sereno di Yoongi si trasforma sotto ai suoi occhi, i suoi lineamenti sembrano affilarsi tanto si irrigidiscono i muscoli di tutto il corpo. Manca un respiro, Jungkook ne è certo perché è abituato a contarli nei momenti di silenzio. 
L’ambiente che li circonda sembra non essere d’aiuto: non si spostano le foglie cadute fra un cambio di stagione e l’altra che riposano sul fondo della piscina; le gocce di pioggia radunate qua e là non gocciolano; né tantomeno sbattono le imposte scardinate dal tempo. 
« Il problema è che non ti valorizzi abbastanza » nuovamente, il ragazzo più giovane racimola tutto il coraggio che riesce a trovare. « Sei fantastico ». 
Le gote vanno a fuoco e la sudorazione aumenta considerevolmente. Con un pugno incastrato fra la trachea e lo stomaco fa per alzarsi, ma una mano afferra le sue dita e lo trattiene. « Aspetta » si sente dire. « Rimani ».
Con un sospiro che cela una fortissima emozione piega le ginocchia e fa scorrere i polpacci sul bordo, noncurante della sporcizia che gli intacca il color cremisi dei pantaloni della tuta. Però fa l’errore di girare la testa e posare lo sguardo sul ragazzo che gli ha appena chiesto di non andar via.
La sua pelle a contatto con quei capelli fitti e neri come l’inchiostro - il colore che gli dona di più in assoluto perché così c’è nato - gioca un contrasto che fa male da quanto lo rende bello. Il taglio degli occhi è allungato leggermente all’ingiù, che gli conferisce un’espressione calma e riflessiva. 
Gli occhi scuri di Yoongi sono velati di quelli che l’altro capisce essere pensieri, forse quesiti che si pone ogni giorno da anni, ma a cui ancora la risposta non l’ha trovata.
« Ti dispiace se rimaniamo così ancora per un po'? » gli chiede il più giovane, intrecciando le dita calda con una mano fredda.
« No, affatto » si sente rispondere.
 
« Chissà dove si sono andati a nascondere quei due » borbotta Taehyung, mentre alza il cappuccio sul capo. In questo modo si convince di essere al sicuro dagli occhi di Jin, che gli stanno perforando la schiena da un paio di minuti. 
« Alla piscina » spiega il ragazzo che lo sta seguendo. « Probabile stiano parlando ».
« Ho un brutto presentimento ».
« Lascia che ti dica una cosa » fa un paio di passi e lo sorpassa. Gonfia il petto e gli punta gli occhi addosso, stavolta senza dover ricorrere a sotterfugi. E Taehyung sente che strato dopo strato, viene spogliato di ogni indumento che ha indosso al momento. « Conosco Yoongi da molti anni ».
Aspetta.
« Mi fido di lui, tranquillizzati ».
« Era per mettere le cose in chiaro, una volta per tutte » risponde secco il più grande, mentre gli si avvicina di un passo. « Sei tu ad essere più nervoso del solito » ammette poi, il suo sguardo spazia sul viso delicato dell'altro. « E’ per la mia presenza ».
Rimani.
Sente ancora bruciare la labbra da quanti morsi ha ricevuto, ancora sente la vita dolere da quanto le sue mani grandi gliel’hanno stritolata per tenerlo attaccato al muro. Sbatte le palpebre e una coltre di indifferenza si impossessa di lui; lo ricopre. « No, non mi importa granché » punta i piedi ed allarga le spalle, si infila le mani nelle tasche dei jeans e sostiene quello sguardo che continua a chiedergli di cedere. « Torniamo dagli altri, non voglio pensino ci sia qualcosa fra di noi ».
« Ti piacerebbe ».
« Manco per il cazzo » lo denigra Taehyung, mentre lo precede. Così facendo non vede il sorriso che affiora sulle labbra di Jin. 
 
 
  
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