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Autore: francyg6    06/05/2017    4 recensioni
Edward e Bella si conosco al liceo. All'inizio sono amici ma lui l'allontana a causa del suo aspetto fisico per raggiungere le vette della popolarità. Ma quando si incontreranno nuovamente all'università le cose saranno molto diverse.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Era appoggiata alla parete del corridoio, davanti l’aula 1022, da dove sarebbe dovuto uscire il suo amico.

Bella studiava economia insieme a Rosalie, mentre Alice aveva scelto moda e design. Jacob, a differenza loro, aveva iniziato i corsi una settimana prima.

Gli edifici di ingegneria ed economia erano attaccati, perciò Jacob e Bella erano rimasti d’accordo che si sarebbero visti dopo le lezioni. Avevano appuntamento per pranzare insieme e poi, quel pomeriggio, lei avrebbe dovuto iniziare il suo turno in biblioteca.

C’era, infatti, la possibilità per gli studenti di lavorare in biblioteca dopo le lezioni, più volte a settimana, secondo dei turni assegnati. Era elettrizzata all’idea che avrebbe iniziato già quel lunedì, non vedeva l’ora di immergersi tra i libri.

Le porte dell’aula che si aprivano attirarono la sua attenzione. Si mise sulle punte dei piedi per riuscire ad individuare, al di sopra della calca di studenti, Jacob.

Non ci mise molto a vederlo, data la sua altezza.

 Si avvicinò e solo quando ormai gli era di fronte si accorse della figura al suo fianco.

Il cuore le inizio a battere all’impazzata.

“Ciao Jake!” gli sorrise.

Lui in risposta le circondò le spalle con un braccio e le diede un bacio sulla testa.

“Ti presento il mio amico…” iniziò indicandole Edward, lì accanto, ma lei lo interruppe.

“Già ci conosciamo”

Nessuno dei due ragazzi sembrò sorpreso. Edward, infatti, aveva avuto il tempo di raccontare all’amico, durante la lezione appena terminata, del loro incontro al pub.

Jacob fece per obbiettare, quando fu interrotto nuovamente.

“Andavamo al liceo insieme, quando vivevo a Forks” chiarì Bella con un sorrisetto sulle labbra.

Un lampo di consapevolezza attraverso gli occhi di Edward. Quell’informazione, infatti, accese una lampadina nella testa del ragazzo, e ogni cosa andò al suo posto.

Bella non diede modo, a nessuno dei due, di reagire. Acciuffò Jacob per un braccio e lo strattonò via.

“Vieni, dobbiamo parlare”

Jacob la seguì e salutò Edward con un cenno caloroso della mano a cui l’altro, ancora stupito, rispose.

L’animo di Bella era in tumulto. Non riusciva a controllare le emozioni che il rivederlo le causava, come le succedeva anni addietro. Eppure, nonostante una parte di lei fosse emozionata e su di giri, era incredibilmente arrabbiata. Non voleva avere niente a che fare con quel presuntuoso che l’aveva umiliata.

Mentre si allontanavano, l’indignazione si impossessò di lei.

Tra tutti gli studenti della Seattle University, Jacob doveva fare amicizia proprio con lui? Conoscendolo, immaginò che Jacob lo avrebbe invitato a prender parte al loro gruppo di studio e, magari, anche ad uscire con loro. Non lo poteva tollerare.

Doveva mettere fine a quella storia; avrebbe parlato con Jacob e lui avrebbe capito. Era sicura che, se lei gli avesse raccontato chi era e come l’aveva offesa, si sarebbe reso conto di che persona era Edward Cullen, e avrebbe smesso di frequentarlo.

 

 

Non aveva mai raccontato in precedenza, a Jacob, cosa era successo con Edward alla vecchia scuola. Si era sentita più a suo agio a confidarsi, su un argomento del genere, con Alice e Rosalie.

Sulle sue amiche poteva sempre contare; proprio per questo, quella sera, era andata nell’appartamento di Alice.

Bella camminava avanti e indietro nel salotto, dove le sue amiche l’ascoltavano, sedute sul divano.

“Mi ha detto che anche lui potrebbe essere cambiato in tre anni e che, a lui, non è sembrato tanto stronzo ed arrogante come l’ho dipinto io”

Si fermò, le mani sui fianchi.

Aveva raccontato quello che era successo quella mattina; dell’incontro con Edward, che sembra essere il nuovo amico di Jacob, e della risposta negativa che questo le aveva dato quando lei gli aveva chiesto di non vederlo più.

“Non te la prendere se te lo dico, Bella, ma, effettivamente, Jake non ha tutti i torti”

A quelle parole Bella si accasciò sulla poltrona davanti al divano. Si passo una mano sul viso e sbuffò.

“Lo so” ammise “Ed è la cosa che mi fa più arrabbiare”

Ci aveva pensato tutto il pomeriggio alle parole di Jake. Durante il suo turno in biblioteca aveva avuto tutto il tempo. E una volta che la rabbia iniziale era scemata, aveva potuto ragionarci con più lucidità e si era resa conto che Jacob aveva ragione.

Lei era cambiata tanto in tre anni, lo stesso poteva valere per Edward?

 

La risposta arrivò il pomeriggio del giorno seguente.

Lei stava svolgendo il suo turno in biblioteca, come d’orario. Doveva riordinare dei libri riconsegnati: dieci scatoloni pieni.

 Li aveva divisi in ordine di genere e d’autore, in modo tale che non avrebbe dovuto fare avanti e indietro più volte.

Prese il primo gruppo, li mise in una scatola e si avviò alla sezione corrispondente.

Avrebbe dovuto arrampicarsi sulla scala della libreria, e ciò significava che doveva sistemarli due, massimo tre per volta.

Prese i primi due tomi in una mano e salì la scala, reggendosi alla piccola ringhiera con l’altra.

Stava per scendere di nuovo a prenderne altri due, quando nel suo campo visivo comparvero due mani, che le passavano altri due libri.

Guardò in basso, oltre la sua spalla, e incontrò due occhi verdi brillanti. Edward le sorrise, come a pregarla di accettare il suo aiuto. Non si rifiutò.

Fu molto più semplice e veloce riordinare tutto.

Svolsero il lavoro in assoluto silenzio.

Bella aspettava che fosse lui il primo a parlare, e solo quando furono usciti dalla biblioteca, lui si decise.

“Bella, io vorrei chiederti scusa” proruppe.

Lei lo guardò negli occhi, due pozzi verdi che ardevano di sincerità, e aspettò che continuasse.

“Immagino tu sappia a cosa mi riferisco” si passò una mano tra i capelli e distolse lo sguardo, a disagio “Anche se in ritardo, spero che tu possa accettare le mie scuse”

Bella piegò leggermente la testa di lato su una spalla e lo guardò, curiosa. Le aveva chiesto scusa per una cosa avvenuta tre anni prima. Non se lo sarebbe mai aspettato.

Il cuore le batteva come un forsennato ma, quando rispose, la sua voce era calma e decisa.

“Accetto le tue scuse”

Eppure non si fidava.

   
 
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