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Autore: francyg6    07/05/2017    3 recensioni
Edward e Bella si conosco al liceo. All'inizio sono amici ma lui l'allontana a causa del suo aspetto fisico per raggiungere le vette della popolarità. Ma quando si incontreranno nuovamente all'università le cose saranno molto diverse.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Erano passate diverse settimane, ormai, da quando si era scusato.
Gli era capitato, ogni tanto, di ripensare a quel fatto di tre anni prima e, ogni volta, il senso di colpa lo attanagliava. La popolarità lo aveva cambiato in pochissimo tempo e ne aveva impiegato molto di più, di tempo, per accorgersi di che persone si era circondato. Amici non sinceri. Persone che, appena potevano, gli parlavano male alle spalle.
Eppure lui l’aveva conosciuta la vera amicizia, ma non gli aveva dato la giusta importanza.
D’altra parte, a volte, ti accorgi di quanto una cosa sia preziosa solo dopo averla persa.
Quella consapevolezza era arrivata, per lui, l’ultimo anno di liceo.
Non appena si era reso conto che la ragazza del bar altri non era che Bella, un profondo senso di colpa lo aveva spinto a scusarsi.
Nonostante ciò, Bella lo evitava come la peste. Si incrociavano spesso nella facoltà e si incontravano anche per studiare insieme, con il loro gruppo di studio.
La capiva. Non si fidava, e faceva bene. Anche lui non si sarebbe fidato al posto suo.
Edward aveva iniziato a passare tutti i pomeriggi in biblioteca a studiare. Era un modo per starle vicino in qualche modo, ma anche aiutarla nel suo lavoro in biblioteca, che svolgevano rigorosamente in silenzio.
Spesso rimanevano solo loro due a studiare, ed uscivano solo all’orario di chiusura della biblioteca.
A nulla servivano le proposte di Edward di darle un passaggio, a fine serata.
Lei preferiva prendere l’autobus.
Eppure lui non smetteva mai di chiedere.
Guardò l’orologio. Il display segnava le 19.45. Quindici minuti e li avrebbero cacciati.
Sospirò piano ed alzò un poco gli occhi dal libro che aveva davanti. Guardò di sottecchi la ragazza che aveva di fronte, dall’altro lato del tavolo.
Come ogni volta, si sorprese di quanto fosse bella. Assorta nella lettura, isolata da tutto e tutti. Una matita in una mano e con l’altra si teneva la testa. I lunghi capelli scuri erano acconciati in una treccia che le ricadeva sulla spalla. Il maglioncino azzurro che indossava le risaltava il viso e la pelle chiara.
Ad un tratto lei guardò l’orologio, si alzò e iniziò a mettere in ordine le sue cose.
Edward fece lo stesso cercando di fare il più in fretta possibile per accompagnarla. Lei non lo avrebbe aspettato.
Furi dall’edificio finalmente parlò.
“Vuoi un passaggio?”
“No, grazie”
Come ogni sera l’accompagnò alla fermata e aspettò con lei.
Aveva paura a lasciarla da sola con il buio.
L’autobus arrivò e si scambiarono il consueto cenno di saluto con la mano.
Mentre si dirigeva alla macchina, Edward pensò, come ogni sera, che forse l’indomani avrebbe avuto più fortuna.
 
 
Passarono altri tre giorni e il loro rapporto non cambiò.
“…forse dovremmo provare con l’espansione in serie. Che ne pensi?”
L’attenzione di Edward fu richiamata da Jacob, che, nervoso, batteva la penna sul quaderno di analisi matematica.
“Cosa?”
L’altro, in risposta, gli indicò il foglio e lo guardò, in attesa.
“Ah giusto! Pensavo che dovremmo…” si interruppe, distratto da un movimento dall’altra parte del tavolo, dove erano sedute anche Rosalie e Alice.
Jacob seguì lo sguardo dell’amico. Bella si era alzata, richiamata dalla bibliotecaria.
“Sei proprio messo male, amico” gli bisbigliò.
L’altro sembrò non sentirlo e si alzò.
 
Trovò Bella dietro una libreria, già con uno scatolone di libri in mano.
“Ti posso aiutare?”
Di solito Bella rispondeva con un cenno del capo, e la loro conversazione finiva lì. Quel pomeriggio, invece, non andò così.
“Ho già accettato le tue scuse. Non c’è bisogno che fai questa manfrina ogni pomeriggio” gli disse, mentre con due libri in mano saliva la scala della libreria, senza guardarlo.
Nervosa, spinse il primo libro su uno scaffale e cercò di fare lo stesso con l’altro, ma le scivolò.
Bella lo afferrò al volo dalla copertina rigida.
 Con uno strappo, le pagine del vecchio libro caddero a terra con un tonfo.
Stringendo ancora la copertina rossa del libro in una mano, emise un rantolo di orrore.
“Cosa sta succedendo qui?”
La voce della bibliotecaria fece voltare Edward e Bella.
Gli occhi dell’anziana signora furono attirati dalle pagine per terra.
Edward ne approfittò per strappare di mano a Bella la prova del delitto.
“Signora Coop” iniziò con tono deciso avvicinandosi “sono desolato, è tutta colpa mia. Provvederò immediatamente a ripagare il danno” e le porse la copertina che aveva in mano.
La signora lo guardò da sopra i piccoli occhiali che aveva sul naso, severa. Si girò ed Edward la seguì. Senza guardarsi indietro.
 
 
Edward guardò l’orologio. Era ora di andare.
Tutti gli altri erano già andati via. La biblioteca era quasi deserta.
Alzò lo sguardo e incontrò due occhi scuri. Bella arrossì e distolse lo sguardo.
Gli era venuto spontaneo prendersi la colpa, prima. Anche se lo aveva trattato male poco prima, non gli importava.
Non voleva che finisse nei guai.
Si alzò e iniziò a prepararsi per andar via.
Era indeciso sul da farsi. Lei, poco prima, in pratica gli aveva detto che non lo voleva tra i piedi.
Sarebbe dovuto andar via senza aspettarla, quindi?
Eppure era tardi e fuori era già buio. Non voleva lasciarla da sola.
La guardò e la trovò a fissarlo a sua volta, e un accenno di sorriso che le comparve sulle labbra gli fece prendere una decisione.
Uscirono uno al fianco dell’altro, in silenzio, interrotto solamente dalla consueta domanda.
“Ti va se ti accompagno a casa?”
Si sorprese quando la vide annuire, improvvisamente timida. Lui le sorrise e insieme si incamminarono verso la macchina.
Solo quando furono dentro l’auto Bella sembrò prendere coraggio.
“Grazie per prima” iniziò. Il loro occhi si incontrarono. “E mi dispiace per essere stata antipatica”.
Il cuore di Edward fece una capriola.
Che gli stesse dando un’altra occasione?
   
 
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