Per miracolo Castiel, come una furia, entrò in casa buttando giù la porta con i suoi poteri e quando vide Dean che scuoteva il fratello per tenerlo vigile in preda alla disperazione, non perse altro tempo.

“Dean allontanati da lui” disse l’angelo e il maggiore si spostò senza togliere gli occhi di dosso al fratello in ansia. L’angelo s’inginocchiò e posò la mano sul fianco di Sam, si concentrò e una luce calda e piacevole si sprigionò dalle mani.

La ferita dopo pochi secondi era guarita e Sammy si scosse tastandosi la parte oramai guarita. Il maggiore corse ad abbracciare il minore in uno stretto abbraccio possessivo. Sammy si sorprese, ma dopo pochi secondi ricambiò la stretta sussurrandogli piano “Grazie per avermi tenuto sveglio”.

Il maggiore si staccò e lo guardò negli occhi “Ah non era per tenerti sveglio….proprio non m ricordavo i segni da fare" disse sorridendo.

Sammy annuì, ma sapeva del gesto dolce e pieno d’amore che aveva fatto Dean nonostante il brutto periodo che stavano passando. Si vergognò delle parole che gli aveva detto quella sera prima d’andare a letto.

Aiutato da Dean si rialzò, si guardarono soltanto. Occhi negli occhi. Quel gesto valeva più di mille parole per loro. Cass vedendoli, si allontanò in po’. Voleva lasciargli il loro spazio personale.

Dean si schiarì la voce “Dove credi d’andare Cass?!” “Già dove credi d’andare?” fece di rimando il minore.

Cass si fermò non capendo e inclinando la testa disse “Vi voglio lasciare il vostro spazio personale” con il suo tono innocente.

I due fratelli si guardarono, scossero la testa e con due falcate abbracciarono il loro angelo custode. Pieni di gratitudine e riconoscenza.

“Grazie pennuto” disse di nuovo  Dean una volta che erano andati via da quella casa e ripulito la scena.

“E’ un onore per me servire i Winchester lo sai” rispose l’angelo guardandolo fisso con quel suo sguardo penetrante.

Dean lo fissò a sua volta e poi guardò Sam seduto nell’impala davanti a lui che rispose allo sguardo. “Se non fossi arrivato te questa volta l’avrei perso per sempre” disse addolorato e stringendosi poi il braccio. Il marchio aveva ripreso a fargli male.

“Dean…lo sai che non lo permetterò mai… Come stai invece te?” disse Cass.

Sul viso del cacciatore apparve, impercettibile un velo di tristezza, che cercò di mascherare subito con la sua solita ironia “Sto bene… ho solo bisogno di una birra e di fare un giro in prima base”

“Non credo di aver capito” disse l’angelo inclinando la testa. “Cass sei sempre il solito…Vieni con noi a bere questa birra allora? Dobbiamo festeggiare la sconfitta di quelle puttane e anche te per aver salvato il culo al mio fratellino e aver trovato una pista su quel bastardo di uno scribacchino!” fece Dean sperando che non continuasse a chiedergli come stava.

L’angelo ci pensò su, ma alla fine annuì. Sì, avevano una pista su Metatron finalmente ed era un' ottima cosa.

Entrambe le auto, infine, ripartirono verso un bar in centro, illuminate dal sole che stava tramontando davanti a loro con nel cuore una speranza in più.
 


Note autrice
Grazie a chi ha avuto la pazienza di leggerla. Ciao a tutti.