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Autore: Crilu_98    10/05/2017    2 recensioni
C'era una volta... Una bambina sperduta. Una ragazza innocente nelle mani di una crudele matrigna. Una fanciulla addormentata. Una sensibile lettrice dal cuore puro. Una bellissima principessa in cerca di libertà. Una valorosa guerriera.
O forse no.
C'era una volta un bosco oscuro, dove tutte le storie hanno inizio. Storie che narrano di segreti pericolosi ed antiche umiliazioni, ma anche di amicizia, d'amore e di magia. La lotta tra il bene e il male è più confusa di quanto siamo abituati a credere e la strada verso il lieto fine non è mai stata così tortuosa.
Siete pronti a scoprire le verità nascoste delle fiabe?
Genere: Avventura, Horror, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Gaston non aveva esagerato sull'animosità dei nani: i sette piccoli uomini li avevano circondati e li fissavano in cagnesco, minacciandoli con le punte acuminate dei loro picconi. Erano molto simili tra di loro: avevano barbe divise in trecce e capelli così lunghi che sfioravano il terreno mentre camminavano; i visi erano coperti di rughe e fuliggine, così che era difficile scorgere qualcosa oltre al brillio diffidente degli occhi.
James si staccò da Biancaneve, alzando le mani in un gesto amichevole:
-Che fortuna, stavamo cercando proprio voi!-
Un nano dalla barba castana alzò il piccone contro di lui:
-Non un passo, ragazzo! Non un passo di più!-
Il cacciatore rimase impietrito, biascicando un'imprecazione a mezza voce.
"E' impossibile trattare con loro!"
-Perché siete saliti sulla montagna?- chiese il nano dall'aspetto più pacifico e paffuto -Non sapete che è di nostra proprietà?-
Aveva una voce acuta e tranquilla ed indossava dei piccoli occhiali rotondi che pendevano dal naso un po' storto.
-Ve l'ho detto, vi stavamo cercando!-
-Beh, non vi hanno detto che noi nani siamo restii a mescolarci con voialtri?-
-E' una questione davvero importante!- si intromise Biancaneve, sgusciando fuori dalle spalle di James. -Abbiamo bisogno di aiuto e voi siete gli unici che potete darci una mano!-
-Perché dovremmo farlo?- chiese timidamente il nano che li aveva scoperti.
-Verrete ricompensati adeguatamente!-
-Abbiamo già tutto ciò che ci serve!- borbottò il nano scontroso -Abbiamo scavato un'intera montagna, ragazza! Possiamo tirare fuori più oro noi in una giornata di lavoro di quanto potrebbe offrire quella dannata strega di Grimilde per la figliastra… Com'è che si chiama?-
-Biancaneve…- mormorò la ragazza con un filo di voce. Poi strinse le labbra ed allargò le braccia:
-Mi sembra di capire che odiate Grimilde?-
-Se la odiamo? Ci ha cacciati a lungo, fino a quando non ci siamo rifugiati in questa montagna isolata… E tutto per la maledetta ossidiana!-
-Fratello!- si intromise un altro nano, strattonando per la manica quello occhialuto -Guarda le sue mani!-
I nani iniziarono a mormorare parole indistinte mentre Biancaneve nascondeva velocemente le braccia dietro la schiena.
-Molto interessante…- disse il nano con gli occhiali, evidentemente il capo del gruppo -Allora tu… Voi… Siete Biancaneve!-
James si frappose tra la principessa e i piccoli uomini che all'improvviso sembravano smaniosi di osservarla più da vicino:
-Come fate a saperlo?- chiese, nello stesso momento in cui la ragazza esclamava, con voce piena di speranza:
-Voi sapete cos'è il male che mi affligge?-
Il nano si scambiò un'occhiata veloce con i compagni, prima di far loro cenno di seguirli e di infilarsi in un passaggio nascosto tra le rocce, che portava al ventre buio della montagna.
 
Shang scattò in avanti con un movimento aggraziato e la testa del manichino rotante che aveva davanti rotolò a terra. Il guerriero si asciugò il sudore che colava sulla fronte dai capelli umidi e pensò che per quel giorno fosse abbastanza: si stava allenando dalle prime luci del mattino lungo l'ampia riva ghiaiosa del fiume. Preferiva quell'esercizio solitario agli scontri amichevoli che organizzavano i soldati per tenersi impegnati in quei giorni di tregua, perché il loro modo di combattere era troppo diverso dal suo. Gli era stato insegnato a muoversi silenziosamente, ad ingaggiare una battaglia di sguardi con l'avversario per studiare le sue mosse, a colpire con precisione; i soldati di Aurora, invece, si azzuffavano come animali, ricorrendo ad ogni mezzo pur di sopraffare il nemico.
Rilassò le spalle ed abbassò la spada, crogiolandosi sotto i caldi raggi del sole che inondavano lo spiazzo in cui si trovava:
"C'è un'unica persona, qui, che potrebbe reggere uno scontro diretto con me…"
Come se l'avesse evocata, Mulan comparve da dietro una curva del sentiero in sella a Khan. Non appena lo vide strattonò le redini e gli rivolse un'occhiata dubbiosa:
-Che stai facendo, qui da solo?-
Shang abbozzò un sorriso:
-Mi allenavo…-
La guerriera piegò il capo di lato:
-Anche tu ti senti un estraneo in mezzo a questi soldati, non è vero?- ghignò.
Lui assentì con un gesto e, improvvisamente rinvigorito, le indicò il manichino decapitato:
-Vuoi prendere il suo posto?-
Gli occhi della guerriera scintillarono d'eccitazione:
-Speravo davvero che me lo chiedessi!-
Mentre iniziavano la loro danza di spade e di sguardi, Shang rifletté su quelle parole e sulle loro implicazioni: il tono che Mulan aveva usato era carico di sorpresa e felicità, un sentimento che non avrebbe mai associato alla sua espressione severa. Appariva sempre composta e controllata, ma evidentemente sotto quella maschera c'era ancora una donna impulsiva e contraddittoria.
"Mi affascina" pensò, mentre lei lo incalzava senza mostrare segni di fatica "Dei del Cielo, mi affascina davvero!"
All'improvviso lo scontro si fece più deciso e i colpi più incalzanti: erano entrambi assorbiti nelle mosse dell'altro e non si resero conto di come quel duello si fosse quasi trasformato in una lotta corpo a corpo.
Fu solo quando Mulan gli puntò la spada affilata alla gola che Shang si rese conto di quanto fossero vicini i suoi grandi occhi neri:
-Morto!- soffiò la donna a poca distanza dalle sue labbra, trionfante.
-Guarda meglio!- la sbeffeggiò lui, affondando leggermente il suo pugnale contro la carne tenera del fianco. Mulan aveva un corpo tonico ed asciutto, tremendamente invitante…
Lei piegò le labbra in una smorfia:
-Non è possibile! Sembra proprio che siamo alla pari!-
-O forse ti ho lasciato vincere!- borbottò l'uomo, incapace di accettare quell'idea. Mulan gli voltò le spalle, nervosa e scocciata: la perfetta magia che li aveva legati fino a qualche istante prima si era dissolta.
-Ti ho offeso?- chiese poi, allarmato nel vederla allontanarsi.
La donna scrollò le spalle con indifferenza:
-Ne ho sentite di peggio… E non ho bisogno di dimostrare a nessuno quello che valgo, come hai fatto tu.-
-Cosa hai detto, scusa?- sibilò Shang, assottigliando lo sguardo. Mulan gli rivolse un sorriso compassionevole:
-Non dev'essere stato facile far carriera nell'esercito con un padre ingombrante come il tuo: le malelingue che accompagnavano ogni tua vittoria erano insidiose. Perciò, per quello che vale, Li Shang, ti ritengo un grande condottiero.-
 
Biancaneve osservò la caverna che i nani avevano adibito a loro casa ed arricciò il naso.
"Qui ci vorrebbe una bella ripulita!" pensò, notando le numerose pietre preziose ammucchiate dappertutto, la tavola piena di stoviglie sporche e briciole e il disordine che regnava in ogni angolo.
-Non sappiamo esattamente perché proprio voi siate stata colpita dalla maledizione, principessa.- stava dicendo il nano occhialuto, Dotto -Ma possiamo spiegarvi perché lo Specchio vi teme!-
-Lo Specchio? Intendete lo specchio magico che ho visto nella cripta di Grimilde?- chiese la ragazza, rammentando il pallido volto che era apparso nella cornice.
-Esattamente. Molti anni or sono io e i miei fratelli stavamo lavorando in un'altra delle nostre miniere, quando trovammo una pietra mai vista: era nera come la pece, ma rifletteva la luce come un diamante… Era l'ossidiana, la pietra dei morti. Ovviamente a quel tempo non sapevamo quali oscuri sortilegi essa poteva compiere e fummo entusiasti di scoprirne un intero filone.-
James spiò le facce dei nani: sembravano essere impalliditi anche solo nell'udire il nome della pietra. Biancaneve, invece, si era tesa in avanti sulla piccola sedia su cui era seduta, avida di informazioni; una ciocca di capelli le era scivolata davanti agli occhi ed il cacciatore sorrise per la sua espressione curiosa, da bambina.
-Era una pietra molto versatile, che poteva essere ridotta in fogli sottilissimi. Fu così, ahimè, che proprio io creai lo Specchio! Senza che me ne rendessi conto, l'ossidiana aveva creato un ponte tra questo mondo e quello delle anime: un ponte che l'essenza malvagia dello Specchio poteva utilizzare a suo piacimento. Quando, in seguito ad alcune ricerche, capii cosa era successo era già troppo tardi: una vanesia ragazza del villaggio, Grimilde, l'aveva già comprato per pochi scudi.-
-Quindi Grimilde non è una strega!-
-Tecnicamente è una negromante.- spiegò Dotto, pulendosi gli occhiali -Richiama i morti attraverso il potere dello Specchio e sfrutta l'energia delle anime fino a consumarle per mantenersi sempre giovane e bella. L'ossidiana è la chiave, capite? Essa può aprire o chiudere la strada alle anime ed è per questo che Grimilde ha cercato di catturarci, visto che nessuno del regno, oltre a noi, conosce la verità.-
-E la sua maledizione?- si intromise James -Anch'essa è opera dello Specchio?-
Il nano lanciò un'occhiata preoccupata ai fratelli:
-Avanti, Dotto, non tirarla per le lunghe!- borbottò Brontolo.
-Sì, Dotto, spiega alla ragazza il potere dell'ossidiana!- rimarcò sbadigliando un nano dai capelli neri.
-Va bene, va bene… L'ossidiana non dovrebbe mai essere portata alla luce: questa pietra ha la strabiliante capacità di influenzare in negativo l'ambiente che la circonda, causando disgrazie e malattie!-
-La morte di mio padre…- mormorò Biancaneve, sgomenta.
-E quella di vostra madre, temo: Grimilde era ambiziosa e tramava il suo piano nell'ombra da molto tempo, principessa. Ma c'è una leggenda legata al potere di questa pietra: esso… In casi particolari… Può infiltrarsi in un essere umano, trasmettendo la sua carica distruttiva. Temo che voi siate stata infettata dall'ossidiana!-
-Bada a come parli, mezz'uomo!- ringhiò James, scattando in piedi. Biancaneve, pallida ma decisa, lo strattonò per la manica, inducendolo alla calma.
-Tutti questi anni… L'ossidiana si è fatta strada dentro di me, corrodendomi…- mormorò, con lo sguardo perso nel vuoto. -C'è un modo per fermarla?-
Dotto si strinse nelle spalle, a disagio, e anche gli altri nani assunsero delle espressioni contrite:
-Forse… Distruggendo lo Specchio… Ma non c'è nulla di sicuro…-
James le lanciò un'occhiata preoccupata: aveva percepito il tremito che aveva percorso la ragazza, che per un attimo sembrò vacillare. Avrebbe voluto poterla toccare per consolarla, stringerla, rassicurarla… E il non poterlo fare gli provocava quasi un malessere fisico.
 
-Vi ringrazio per i vostri preziosi chiarimenti.- disse Biancaneve, con voce roca -Ma adesso dovete dirmi dove posso trovare altra ossidiana: è fondamentale per sconfiggere Grimilde.-
Un nano dalla rada barbetta rossa e dai lineamenti più infantili degli altri scoprì i denti storti in un sorriso, correndo a battere con il manico della piccozza su una parete di pietra: questa scivolò rumorosamente da un lato, rivelando una distesa di scintillanti frammenti di ossidiana.
-Sono anni che la ammassiamo in questo luogo: eravamo certi che prima o poi qualcuno si sarebbe fatto avanti per combattere Grimilde con le sue stesse armi!-
 
 
Angolo Autrice:
Citazioni everywhereeee…. xD
Ok, dopo questa la Disney potrebbe anche denunciarmi ahahahah in questo capitolo infatti mi sono fatta prendere dalla nostalgia e ho rievocato personaggi e situazioni dei film di quando ero bambina :')
Cosa ne dite, invece, degli sviluppi tra Shang e Mulan ma soprattutto delle rivelazioni sulla povera Biancaneve???
Alla prossima
 
Crilu 

 
   
 
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