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Autore: slenderguy93    13/05/2017    2 recensioni
Ormai sono passati due mesi da quando la vita di Dante è stata stravolta.
E' stato costretto ad accettare che nascosto dal nostro, esiste un altro mondo, violento e spietato, abitato da creature antiche e potenti oltre l'umana immaginazione.
Tuttavia sembra che sia riuscito a raggiungere un equilibrio... destinato a spezzarsi nuovamente con l'arrivo di vecchie e nuove conoscenze.
Dal testo:
“La promozione si è esaurita, ed anche il mio BB è al limite.
Inizio a planare verso il suolo, lo sguardo fisso verso terra; non riesco ad incrociare quello degli altri. Ero la carta vincente del piano, ma non sono riuscito a compiere il mio dovere…
“…Ho perso il conto dei complimenti che ho fatto stasera, ma questi sono davvero sinceri e soprattutto meritati. Era da un paio di secoli che non subivo un colpo del genere.” Kokabiel è atterrato poco prima di me, e mi concede il primo sorriso privo di follia e derisione che gli abbia mai visto fare.
Peccato che non me ne freghi un cazzo che provi rispetto per me. Avrei dovuto sconfiggerlo ad ogni costo…”
Seconda parte di DxD Tales. E' consigliato di leggere prima Knocking on Hell's Doors.
Genere: Azione, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Asia Argento, Nuovo personaggio, Rias Gremory, Yuuto Kiba
Note: Cross-over, Lemon, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'DxD Tales'
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Una miriade di dardi luminosi sta piovendo dritta su di me e il cavallo Kiba Yuuto: grazie alla sua eccezionale rapidità, lui riesce a schivarli tutti senza problemi; io invece per evitare di diventare un porcospino sono costretta a usare metodi drastici. Come mio solito.
 
Dopo aver evitato al pelo la prima salva, lascio fluire liberamente l’aura da Durrandal e con un gesto deciso, la proietto in una possente ondata contro la seconda.
Le cuspidi penetrano un po’ attraverso di essa, ma poi vengono spazzati via; dopo essere stati respinti la luce svanisce rivelando il loro fulcro: delle lunghe piume nere. Esatto, Kokabiel ci sta schernendo tirandoci addosso le sue piume.
Il mio attacco intanto ha continuato il suo percorso raggiungendo il nostro nemico, che da quando ha iniziato lo scontro non si è mosso di un solo passo.  Colpi di energia e distruzione, fulmini, fendenti e cariche ad alta velocità: nulla è riuscito a smuoverlo minimamente, e il mio ultimo attacco non fa eccezione.
“Deprimente. Il precedente possessore di quell’arma sì che sapeva come usarla, e devo dire che tu, ragazzina, non ti avvicini nemmeno lontanamente alle sue capacità. Idem per il possessore originale. Pensa che quella carneficina a Roncisvalle è riuscita ad entrare nella top ten dei miei one-man shows preferiti!”* il suo sguardo carico di derisione è puntato dritto su di me.
Stringo i denti, ma non mi lascio abbattere dalle sue parole: il primo insegnamento che mi è stato dato all’inizio dell’addestramento è di rigettare qualsiasi dubbio durante le missioni. È proprio grazie ad essi che diavoli e caduti riescono ad insinuarsi nelle nostre menti sconfiggendoci ancor prima che i nostri corpi cedano.
“E con ciò? Questo non mi impedirà di affettarti come un salame!” lui ovviamente scoppia a ridere fragorosamente, e mentre inizio a caricare nuovamente la spada, Yuuto lo attacca alle spalle.
Lui para il colpo senza voltarsi con due sole dita.
Lo spadaccino ci riprova evocando una seconda spada con l’altra mano, ma il risultato è identico. Ora entrambe le sue spade sono bloccate, e Kokabiel si gira appena con un sorriso strafottente sul volto.
SLASH!
Uno schizzo di sangue, e la terza spada si smaterializza dalla bocca del biondo.
“Tu… mi hai sorpreso. Ma con il tuo attuale livello di potere non sei altro che un moscerino. Ora sparisci.” un colpo d’ala scaraventa Yuuto lontano da lui, lasciandolo a terra stordito.
Ormai ho raggiunto il limite di potere accumulabile che possa gestire, quindi lo carico. Lui si asciuga il sangue che gli cola dalla guancia, e solleva l’altra mano per intercettare il mio colpo. Nel frattempo, la torre aveva raggiunto il tetto della scuola, e si è lanciata dritta sul nostro avversario.
Thud.
Arrivata su di lui, viene centrata al volo dalle ali di Kokabiel e catapultata via, proprio nell’istante in cui raggiungevo il mio obbiettivo.
Rilascio l’aura accumulata, che come mi aspettavo viene bloccata senza difficoltà, e cerco di superare la sua guardia con la lama.
“…Glugh!”
Prima che mi renda conto di ciò che è successo, mi ritrovo a parecchi metri da lui, a sputare una boccata di bile. Lui abbassa la gamba, ancora piegata in avanti.
…mi ha intercettata con una ginocchiata prima che lo colpissi. Cerco di sollevarmi, ma le mie gambe rifiutano categoricamente di collaborare.
“È stato un simpatico intermezzo, ma io avrei uno stupro in sospeso. Non è gentile far aspettare una ragazza…” punta gli occhi sulla Gremory e spalanca le ali, pronto a lanciarsi su di lei.
BOOOOOM!
Il punto in cui si trovava Kokabiel fino ad un istante fa è diventato un grande fosso, coperto da una nube di polvere che l’onda d’urto residua sta gradualmente spazzando via. Dentro di esso, Dante si tira in piedi ondeggiando come in preda alle vertigini.
“…………Eh?!” incredula, lo fisso attentamente.
Alla storia della classe ultima che avevo sparato in quel ristorante non ci credevo veramente, era più che altro un espediente per far accettare a quella zuccona della mia partner un po’ di aiuto. Ma dopo ciò che ho visto…
“Tanto di cappello, Dante Nandini. È davvero fuori da ogni previsione che tu sia riuscito a superare così la velocità del suono…” Kokabiel è all’altro capo del fosso completamente illeso, sebbene il suo braccio sinistro sembri tremare leggermente.
Dante resta fermo per qualche istante, facendo dei respiri profondi, quindi si prepara per un altro assalto.
“Sonic Barrage.” Appena finisce di pronunciare quelle parole, si scatena un’assordante serie di esplosioni concatenate.
Una figura rossa sfocata, circondata da un alone azzurrino, saetta avanti ed indietro schiantandosi ancora ed ancora contro un Kokabiel bloccato in posizione difensiva.
Inizialmente, a causa delle difficoltà di manovra, il rateo degli impatti era solo discreto… ma dopo circa un paio di minuti, i colpi iniziano letteralmente a grandinare, segno che in qualche modo è riuscito ad adattarsi a quell’assurda velocità.
Tutti i presenti sono stupefatti dalla piega presa dal combattimento, dal che ne deduco che questa sia una trovata ideata e messa in pratica qui al momento.
Mi sembra impossibile che il ragazzo calmo e pacifista che conoscevo sia diventato in così poco tempo una simile macchina da guerra, sia dal punto di vista mentale che fisico.
Ma la serie di attacchi si interrompe con un esplosione accecante, e un forte rumore come di vetri infranti: una cupola di luce aveva circondato Kokabiel, rallentando di qualche frazione di secondo la carica, e permettendo al caduto di allontanarsi.
“Eh. Alla fine anche quella nullità di Reynalle si è resa utile reclutando qualcuno con un simile talento. Comunque, scatenare tutta quella potenza e velocità è uno stress troppo grande per te: se non sei già al limite, lo raggiungerai presto.” Si trova ad una cinquantina di metri da terra, impegnato a scuotersi il braccio che fino ad ora aveva usato per ammortizzare le cariche di Dante.
“E allora continueremo a combattere anche dopo averlo superato. Non ti lasceremo fare i tuoi porci comodi.” Yuuto si sta rialzando, in modo malfermo ma con uno sguardo mortalmente determinato.
Mi costringo ad imitarlo.
“Ammirevole: per voi diavoli e seguaci di Dio, continuare a combattere così anche dopo aver perso i vostri padroni…” …un vuoto si crea nella mia testa. La sento martellare, ma non riesco a formare un singolo pensiero coerente.
“…Un momento. Cosa vuoi dire?” la Gremory pone la domanda con aria perplessa.
“Ahahah, Ahahahahahahaha! Giusto, me ne ero completamente scordato. La verità non è stata rivelata a voi di bassa leva. Allora ve lo dirò: durante la guerra delle nostre tre fazioni, non solo il Lucifero originale è morto, ma anche Dio è scomparso. Non sapete che goduria vedere interi reggimenti di esploratori del Paradiso vagare come galline spennate, cercando disperatamente di trovarlo!”
“Non è possibile…” perfino Dante, che è sempre stato agnostico* fin dentro l’anima, sembra essersi congelato sul posto.
“E invece è vero. Per noi caduti è fin troppo ovvia questa conclusione: ad aver firmato la tregua è stato Michele, che ha preso sulle proprie spalle i doveri e gli oneri del vecchio… impossibile che quello si fosse ritirato a vita privata, o la nascita di nuovi angeli non si sarebbe interrotta, e non avrebbero dato il via a quelle “misteriose” ricerche. Mi chiedo se si sia rotto di fare da balia agli umani e quei palinculo di Michele e i suoi, oppure se durante una delle sue passeggiate nel Baratro Dimensionale abbia avuto uno sfortunato incidente… Comunque, che sia morto o che abbia semplicemente abbandonato la nave, il vecchiaccio è ormai fuori dai giochi. Il motivo per cui tutti temono lo scoppio della guerra è che le vostre due fazioni hanno perso i loro genitori, e che abbiamo tutti subito gravi perdite. Tuttavia, nonostante noi avessimo un notevole vantaggio morale, quella merda di Azazel ha detto che “la guerra termina qui”.  Abbiamo dovuto fermarci ed abbassare le armi ad un passo dalla vittoria! Che senso ha continuare a tirare avanti appoggiandoci agli umani se dobbiamo dividere le risorse con i nostri nemici?!” il volto di Kokabiel è una maschera di rabbia, mentre i suoi pugni stanno tremando, e non per i colpi di Dante.
“Questo… vuol dire…” la mia voce è impastata, ma riesco comunque ad articolare le parole.
“Proprio così: non c’è né amore da parte di Dio, né la sua protezione. Se ne è andato dopotutto… Michele sta certamente facendo un bel lavoro, ma ora che il Sistema è controllato da un arcangelo e non da un dio, il funzionamento non è più quello di un tempo. Preghiere, benedizioni ed esorcismi, anche se indeboliti, pare che funzionino. Ma il sistema dei miracoli e quello di generazione di nuovi angeli, sono troppo complessi; ed anche il numero di credenti è diminuito, dando vita ad un serpente che si morde la coda. Inoltre ora si possono verificare fenomeni interessanti come una spada sacro-demoniaca, è per questo che Balba prima se ne era reso conto…” pianto la mia arma nel terreno, appoggiandomici con tutto il mio peso: sento che se cado ora, non riuscirò più a rialzarmi.
“Bene, ed ora mi prenderò le vostre teste come souvenir. Avrete l’onore di essere i primi a cadere nella nuova guerra!” sul suo volto si disegna un espressione estatica, e solleva la mano destra.
“…Hai finito di sparare cazzate?” a riscuoterci tutti è la voce alta e decisa di Dante, che risuona nella notte come una fucilata.
“Anche dando credito a questa teoria, hai detto tu stesso che non avete prove che sia morto. Ed in ogni caso… mi pare che finora siamo andati avanti comunque, no? Sia gli umani che credono in un Dio scomparso, che angeli e diavoli che seguono i successori di coloro che li hanno creati. Non sarà certo un rissaiolo represso a distruggere l’equilibrio raggiunto al costo di così tanto sangue!” la sua aura, che durante lo sbarramento sonico era calata a picco, divampa nuovamente.
[BOOOOOOOOST!]
Sulla sua schiena si materializzano un paio di ali metalliche, quindi si spara nuovamente dritto su Kokabiel.
 
 
[Dante]
 
 
[Compagno… sei completamente pazzo.]
Ehi… avevi detto che il rischio aumentava se i Boost erano cumulativi. Se aspetto che si scarichino…
[…Poi l’affaticamento renderà comunque più difficile potenziarti e combattere nuovamente! Questa è la tua ultima possibilità, un altro Boost potrebbe esserti fatale!]
Mmph, è come la Red Bull insomma. Alla fine dell’effetto ti senti uno straccio….
BOOOM!
Il mio avversario, privo di un saldo punto d’appoggio, viene spintonato via dai miei impatti: sto continuando a scontrarmi con Kokabiel a mezz’aria cercando di portarlo il più in alto possibile.
Sì, avrei un piano. Non sono così folle da limitarmi a pomparmi per poi gettarmi allo sbaraglio contro qualcuno molto più forte di me. 
“Vediamo di chiudere in fretta, che il tempo sta per scadere. Avremo altre occasioni in futuro per scontrarci, perciò abbi pazienza, ragazzo.”  Mi fermo e batto le mani soddisfatto. Ci siamo.
“Perfetto, Lord Kokabiel. Che ne dice se la finiamo in un colpo? Se fallisco questo accetterò la sconfitta.” Lui sospira.
“Andata. Avanti, fa del tuo meglio. O dovrei dire del tuo peggio?” ora lui si trova a quasi duecento metri di altezza, ovvero molto vicino al soffitto della barriera; io invece smaterializzo l’elmo e calo di quota a cento.
Ddraig, ora o mai più. Utilizzeremo tutta la nostra aura, e tutta quella assorbita in un unico attacco.
[Direi che è l’unica soluzione attuabile. Io mi occuperò di tenerci in volo e mantenere il flusso di aura stabile, tu concentrati esclusivamente sul colpo.]
Davanti al mio viso compare un sigillo magico.
È quello del casato Gremory, ma in esso sono contenute delle altre serie di simboli: alcuni rappresentanti una testa di drago, ovvero quelli che incanaleranno l’aura draconica del mio SG, alcuni arancioni tipici del sigillo dei Phenex, altri ancora sono verdi e provengono dalle formule magiche di Beelzebub.
Kokabiel è in posizione di guardia, col braccio destro levato e lo sguardo fisso su di me. Prendo un profondo respiro e, trovato l’equilibrio tra le tre energie di cui dispongo, attingo dal loro potere rilasciando in un forte soffio le aure nel sigillo, concentrandomi su un singolo elemento: fuoco.
“Dragon’s Breath!”
Dopo che queste fluiscono nel sigillo, un rombante getto di fuoco erutta da esso, piombando dritto sul mio nemico.
FWOOOOSH!
Il mio colpo ha impattato su uno scudo di luce, e le fiamme più esterne si propagano per tutta la volta della barriera. Non è abbastanza concentrata…
Io e Ddraig ci focalizziamo sulle aure, che vengono ulteriormente mescolate e compresse, rendendo il flusso più denso e potente. Di conseguenza—
“Ugh. Bè… non c’è male. Ma vedi di darci un taglio, perché se è questo il meglio che puoi fare, potrei reggerlo fino a domattina.” Ha il suo solito ghigno, però mi pare che stia sudando un po’… e spero non solo a causa del calore. In ogni caso, è come ha detto lui: devo fare di meglio.
Smaterializzo un guanto ed estraggo il cellulare, modificando le impostazioni dell’emissione della fonte aumentando così l’aura rilasciata. Quindi…
[FERMATI, DANNATO IDIOTA!]
[BOOOOOOOOOOST!]
Nonostante sia profondamente concentrato sulla canalizzazione dell’aura, per poco non perdo i sensi. Sono letteralmente travolto dal potere draconico emanato dal mio Longinus, e fatico terribilmente ad inviarlo nel sigillo circolandolo esclusivamente nell’armatura.
Perché è proprio questo il mio trucco: in circostanze normali, anche con la promozione a regina non potrei reggere neanche un minuto con un flusso di aura di classe ultima che mi circola nel corpo; semplicemente esploderei.
 La soluzione che ho trovato è incanalare nel Balance Breaker l’aura che il mio corpo non può reggere, utilizzando le formule di trasmissione e di controllo dell’energia imparate da Beelzebub.
Questo significa però che se perdessi la concentrazione, esse si disattiverebbero, e potrei rimanerci secco ancor prima di rendermene conto.
Sto giocando col fuoco da ogni punto di vista, ma questa è l’unica via che ho trovato per potermi confrontare ad armi pari con lui.  
In compenso…
“Impossibile! Come fai a controllare un simile potere?!” ormai il getto è così potente ed incandescente da danneggiare seriamente la barriera, ed anche lo scudo di Kokabiel sta iniziando a cedere.
“NNNGH!” con uno sforzo evidente, il caduto potenzia la sua protezione e riesce a sollevarla inclinandola in obliquo.
Ora le fiamme vengono deviate in gran parte verso l’alto, e si schiantano ininterrottamente contro la volta della cupola. La barriera si indebolisce sempre di più, e si scatena una pioggia di fuoco per tutto il territorio scolastico.
[………………….Tempo scaduto.]
Stringo i denti, ma comunque recido (a fatica) il flusso di aura inviata al sigillo, e a tempo stesso resetto le emissioni della fonte, deviando quella diretta a me nuovamente verso il sistema difensivo.
La promozione si è esaurita, ed anche il BB ha quasi raggiunto il limite.
Inizio a planare verso il suolo, lo sguardo fisso verso terra; non riesco ad incrociare quello degli altri. Ero la carta vincente del piano, ma non sono riuscito a compiere il mio dovere…
“…Ho perso il conto dei complimenti che ho fatto stasera, ma questi sono davvero sinceri e soprattutto meritati. Era da un paio di secoli che non subivo un colpo del genere.” Kokabiel è atterrato poco prima di me, e mi concede il primo sorriso privo di follia e derisione che gli abbia mai visto fare.
Peccato che non me ne freghi un cazzo che provi rispetto per me. Avrei dovuto sconfiggerlo ad ogni costo.
[Più di così non potevi fare. Ormai l’unica scelta che ti rimane per uscirne vivo è tenere la testa bassa e aspettare la fine.]
Osservo il braccio con cui reggeva lo scudo: è coperto di ustioni di secondo grado, che arrivano fin quasi alla spalla. Le sue dita si muovono appena, ma a scatti.
“Visto il tuo valore e la tua fedeltà ai Grigori, sono disposto anche a lasciarti tenere la spadaccina. Dopotutto si è dimostrata ben superiore a Freed, sarebbe un peccato ucciderla o lasciare che venga violata come la sua collega. Forse a differenza di Reynalle, saprà rendersi utile anche in combattimento, oltre che tra le lenzuola.” Le sue parole mi penetrano nel cervello come un trapano, stordendomi per qualche istante.
All’improvviso, l’ultimo tassello del puzzle che mi ha portato fin qui viene messo al suo posto.
È per questo che lei era così disperata da cercare di rubare il SG di Asia di nascosto al suo capo, e nel territorio di un demone, oltretutto. Lei e gli altri volevano fuggire da questo mostro!
“V-violata? Cosa… cosa è successo ad Irina?” la voce tremante di Xenovia mi colpisce come una pugnalata. Fin da quando l’ho incontrata ormai un anno fa, si è sempre mostrata calma e controllata, senza manifestare mai la più piccola insicurezza o timore.
Sentirla usare questo tono impaurito, come se non potesse accettare quel che aveva sentito…
“Mph? Freed l’ha violentata ovviamente. Si è fatta beccare mentre si infiltrava nella nostra base, col chiaro intento di derubarci… che altro ti aspettavi le facesse?” non ho il coraggio di voltarmi. Non so cosa farei se vedessi l’espressione che ha in questo momento.
“…Dante-kun…” la voce di Rias è spenta. Anche lei sembra aver capito: è condannata. Manca ancora oltre un quarto d’ora all’arrivo dei rinforzi, e il passo deciso con cui Kokabiel le si sta avvicinando rende chiaro che non ha intenzione di perdere altro tempo.
Tutto ciò che mi resta da fare è chiudere gli occhi e disconnettere le orecchie, dopotutto sono stato costretto ad unirmi a loro, non mi sono certo affezionato a dei diavoli dopo una convivenza forzata di neanche due mesi…
[Distogliere lo sguardo dalle cose dolorose non è il modo giusto di affrontare la vita. I problemi non si risolvono da soli.] le parole di Shemhazai riemergono dalla mia memoria.
Mi costringo a fatica a tenere gli occhi aperti. Per qualche motivo, sento che quell’individuo è una persona affidabile, nonostante ci siamo parlati solo due volte.
[…Se tu dovessi mettere il bene di quella ragazza, o di chiunque altro davanti al nostro, sappi che non ti perdonerò. Nessuno di noi lo farà.] sposto lentamente lo sguardo su Koneko. Fatica perfino a reggersi in piedi, ma sta cercando con tutte le sue forze di raggiungere Rias prima di quel folle.
…E quindi? Anche se lo volessi, non ho il potere per fermarlo. Ho portato al limite tutte le mie capacità, e speso tutte le mie risorse.
E comunque... sono una DANNATA SPIA! Azazel non mi ha mai parlato di questa sua trattativa del cazzo che sarebbe potuta andare all’aria se sto’ bastardo avesse sentito anche solo lontanamente puzza di bruciato!
Non sono certo tenuto a farmi ammazzare a causa di un fottuto stupratore… per la SECONDA VOLTA!
La cosa più LOGICA da fare è aspettare l’evolversi degli eventi, visto che non ho ricevuto istruzioni per una situazione del genere.
Anche Akeno e Kiba (che sta usando la sua spada come stampella) si stanno muovendo verso di lei.
…se reputano la propria vita meno preziosa della loro padrona, che facciano pure, io… io non—
“Non posso accettarlo.” Queste tre parole si propagano quiete nel campo di battaglia.
Ma non sono stato io a pronunciarle.
Kokabiel si blocca, a pochi metri da Rias, e volta il capo incredulo.
“…Sei seria? Ti è appena stata fatta un offerta più che generosa… ti rendi conto che l’unico motivo per cui il tuo futuro è cambiato dall’essere miserabile, all’essere  felice insieme al tuo vecchio amico, è perché lui mi ha dimostrato di essere un degno guerriero?” …ora non potrei voltarmi neanche volendo, visto il mio corpo completamente irrigidito, ma non c’è né bisogno. Xenovia mi supera, dirigendosi a spada tratta verso il caduto.
“Non posso accettare la salvezza data da un essere come te. Anche se questo significasse dover trascorrere il tempo che mi rimane su questa terra nel dolore e nella vergogna.”
[…È questa la differenza tra qualcuno che vive alla giornata facendosi dominare dai propri desideri, e tra colui che ha consacrato la propria vita ad una fede o ad un ideale. Il primo, se va bene, oltre per sé stesso si impegna per chi gli è vicino. Il secondo lotta per tutti i suoi fratelli. A qualunque costo.]
Il caduto sospira, quindi si gira verso di lei.
……………………………………………………..Fanculo. Alla. Logica.
Ddraig, facciamolo per un ultima volta.
[...]
Mentre intorno a me si inizia ad addensare un intenso vortice di vento, escludo dalla mia mente i ricordi della battaglia in quella chiesa, e la sofferenza e la disperazione che ho provato quella notte.
...al momento, solo una cosa mi è chiara: almeno in questa vita, non voglio avere rimpianti.
 
 
[Esterno, pochi minuti prima]
 
 
All'interno della barriera la battaglia era sempre più disperata, e i giovani avversari dell'arcangelo facevano sempre più fatica anche solo a restare in piedi; ma questo non turba affatto il ragazzo che da un po’ di tempo sta osservando lo spettacolo con un sorriso compiaciuto sulle labbra.
Sta prestando particolare attenzione al proprietario della corazza rossa che si sta schiantando a più riprese contro il loro nemico.
"…Tecniche e strategie eccezionali, considerando le poche risorse a sua disposizione…" Fa per scostarsi un ciuffo di capelli dal volto, ma si blocca a metà puntando lo sguardo verso il basso: a circa un paio di chilometri dall’edificio su cui si trova, ha appena percepito un paio di aure molto interessanti.
"Ah. Pare che qualcuno stia prendendo la cosa davvero seriamente..."
 
A circa tre chilometri dalla barriera
 
Un angelo caduto si sta stiracchiando svogliatamente, mentre passeggia avanti ed indietro sul tetto di un alto palazzo in vista sulla Kuoh Academy. Tutta la sua apatia scompare improvvisamente quando sul suo bracciale si illumina una pietra trasparente, emettendo una lieve vibrazione.
“Il segnale è arrivato… finalmente. Non vedevo l’ora di sfilettare qualche diavoletto…” inizia a fissare bramosamente il gruppo di giovani demoni radunato ai piedi della barriera, e porta la mano al suo orecchino destro.
SLASH!
Con un suono umidiccio, le due metà del caduto cadono a terra, svanendo pochi istanti dopo. Dal buio si materializza un ragazzo vestito di nero, dai capelli scuri.
Scuote una katana rimuovendo il sangue che la ricopriva, e la ripone nel fodero, quindi attiva a sua volta una trasmittente.
“Area ripulita. Puoi avanzare, Asia.”
Sulla strada sotto di lui compare una ragazza bionda, che inizia a camminare nervosamente verso la barriera. È accompagnata da un grosso cane nero, che annusa continuamente l’aria e lancia occhiate diffidenti un po’ ovunque. D’un tratto si immobilizza, levando il muso verso l’alto.
“Questa poi è bella. Il nostro stimato governatore manda nientemeno che Slash/Dog e la detentrice del Twilight Healing in soccorso dei nostri nemici. Deve essere davvero disperato…” in aria sono comparsi una mezza dozzina di caduti, tutti con almeno quattro ali. La leader che ne ha otto, analizza attentamente la zona.
“Immagino che tu sia nell’ombra in attesa della tua occasione, ma ti conviene uscire ed arrenderti: altrimenti potrebbe succedere qualcosa di brutto alla tua amichetta. Allora, Ikuse Tobio… cosa hai intenzione di fare?” appena la donna finisce di parlare, una pozza d’oscurità si forma sotto Jin, ed inghiotte lui ed Asia facendoli svanire.
Pochi istanti dopo, mentre i caduti iniziano a scandagliare febbrilmente l’area, un’ombra quasi invisibile si lancia da un edificio alle loro spalle, piombando dritta sulla loro comandante.
CLANG!
Un attimo prima che la lama di Tobio le spiccasse il capo dal busto, la caduta ha materializzato una spada di luce ed ha parato il colpo voltandosi di scatto. Quindi sfruttando il contraccolpo, lo scaglia brutalmente all’indietro.
Il ragazzo vola verso il palazzo e, approfittando della spinta per girarsi, arrivato a contatto affonda violentemente la spada nella facciata.
Il cemento viene perforato e tagliato, ma non si frantuma e blocca la sua caduta. Diverse lance di luce vengono però fulmineamente scagliate su di lui, costringendolo a lanciarsi di sotto.
Durante il salto schiva diversi altri attacchi, ma uno si trova costretto a bloccarlo venendo schiantato contro il muro. Lo fa in piedi ritrovandosi perpendicolare al suolo, e subito inizia a correre lungo la facciata dell’edificio seguendo dei sentieri di oscurità che ora la ricoprono a mo’ di ragnatela, venendo calamitato su di essi da delle spire nere che gli avvolgono le gambe.
Dopo alcuni minuti di continui scatti e schivate, finalmente arriva a pochi metri dal suolo. In quell’istante il gruppo di caduti genera decine di lance, e le scagliano nell’area in cui si trova con una perfetta sincronia.
Nel momento in cui esse partono, Tobio si tuffa sul marciapiede dritto in cumulo di buio, che lo assorbe come fosse gelatina; quindi i dardi raggiungono il bersaglio scatenando un potente scoppio.
Quando la luce si attenua, ad essere rimasto intero in quella zona è solo il ragazzo, che punta la lama verso la comandante lanciandole un invito con la mano. La quale, dopo una breve esitazione, scende a terra ed inizia ad avvicinarglisi.
“…E sia. Ma se dovessero spuntare fuori quel tuo botolo o delle lame dall’oscurità, verrai crivellato in un battito di ciglia. Spada contro spada, prendere o lasciare.” lui fa un cenno di assenso, ed in simultanea con l’avversaria, scatta verso di lei.
 Quando i due sono ad un paio di metri l’uno dall’altra, si bloccano di colpo, mentre un intensa aura gelida pervade l’intero quartiere.
“Che cos—AAAARGHHH!” in un secondo, i cinque compagni della donna vengono congelati, e piombano a terra in una trentina di metri di caduta libera.
CRASH.
Tutto ciò che resta di loro sono frammenti di ghiaccio, che per qualche istante scintillano debolmente.
“Chi...chi è stato?!” lo sguardo della caduta saetta qua e là cercando il responsabile, ma prima che lo trovi, dei sibili, seguiti da un gorgoglio, la immobilizzano.
“Non riesco a credere che tu abbia fatto un errore così grossolano. Che questo periodo di pace abbia davvero infiacchito i guerrieri dei Grigori?” lei fissa con rabbia il suo avversario, che non appena ha trovato un’apertura nella sua guardia, le ha infilzato il petto con una stoccata. Altre due lame emerse dal buio dietro di lei le trapassano entrambe le spalle, immobilizzandole le braccia nell’atto di contrattaccare.
Prima che possa replicare, Tobio ruota la katana spappolandole il cuore. In quell’istante sopra di loro sfreccia una figura bianca indistinta, che ancora emette uno scintillio azzurro.
“…Potete uscire. E ci converrebbe darci una mossa: se vogliamo svolgere la nostra missione non abbiamo un secondo da perdere.” Jin ed Asia sbucano da un vicolo, ed insieme a lui riprendono la corsa.
 
Interno della barriera.
 
“Basta così. Questo gioco è diventato noioso.” Le dieci ali di Kokabiel si spalancano, ed iniziano ad irradiare luce. Quindi, una sventagliata di piume parte grandinando sui suoi giovani avversari.
La spadaccina dai capelli blu e la ragazza albina crollano per prime, incapaci di evitare quegli attacchi ad alta velocità. Il biondo riesce ad avanzare per parecchi metri schivando tutti i dardi, ma alla fine le sue pessime condizioni gli fanno compiere un passo falso e cade a terra con tre piume conficcate nelle gambe.
Gli ultimi rimasti in piedi sono le due ragazze più grandi, che avendo esaurito la loro aura sono praticamente inermi, e il combattente corazzato davanti a loro che grazie ad un campo protettivo di aria compressa deflette tutti i colpi in arrivo.
“Cosa significa questo? Avevi promesso che ti saresti arreso.” L’arcangelo squadra seccato il giovane diavolo.
“Non corretto. Ho detto che avrei accettato la sconfitta, e l’ho fatto. So di non poterti battere, ma se non intervenissi, non riuscirei mai più a guardarmi allo specchio…” regge lo sguardo del caduto senza battere ciglio, mentre l’aura intorno a lui si condensa sempre più.
“Uff. Sembra proprio che dovrò metterti a dormire… non prendertela per le brutte maniere, però.” Attorno alla corazza cremisi si è formato nuovamente un alone bianco, che inizia a ronzare quando si mette in posizione di scatto.
BOOOM!
Ancora una volta, un esplosione sonica risuona nel cortile. Stavolta il luogo dell’impatto è però lo stesso della partenza: il ragazzo è crollato a terra, mentre l’aura continua a fluire incontrollata.
“…Mi chiedevo quando sarebbe successo. È già stato sorprendente che tu sia riuscito a gestire quel potere fino ad ora. Adesso è davvero meglio che tu stia giù: se l’aura all’interno del tuo corpo si disperde naturalmente non dovresti subire danni permanenti. Non molti, almeno.” Per tutta risposta, il ragazzo si tira faticosamente in piedi.
“Se deve solo scaricarsi, tanto vale che ne approfitti per un ultimo attacco.” In qualche modo tutta l’aria accumulata si compatta nuovamente attorno a lui, quindi si lancia su Kokabiel.
“NGH! PICCOLO BASTARDO!” con un boato, Dante è passato a velocità folle accanto al nemico che invece si aspettava una carica diretta, e gli ha strappato un’ala.
“Avevo detto che le avrei prese tutte, ma… per ora mi farò bastare questa. Non pensare che quel che hai causato ad Irina e che stai cercando di fare ora sia a così buon mercato…” il ragazzo lascia cadere il suo bottino a terra, e crolla sulle ginocchia.
Crack.
L’elmo si è frantumato a causa della pressione incontrollata, ed ora svanisce insieme a varie parti dell’armatura ormai interamente coperta di crepe.
“………………Molto bene: hai scelto la via del dolore.” Un dardo di luce si materializza sopra la testa di Kokabiel: ha le dimensioni e la forma di un coltello da lancio.
Ad un cenno della sua mano, esso si scaglia dritto nella spalla di Dante, trapassandola facilmente da parte a parte.
“AAAAAAAARGHHHH!”
Lanciando un urlo lancinante, il ragazzo viene spinto all’indietro dall’impatto, e si ritrova disteso a terra a tremare convulsamente.
“In quel colpo ho condensato pochissima della mia energia, ma è pur sempre luce di un arcangelo… dovresti reggere alcuni minuti. Se per quando avrò finito con la Gremory non ti sarai già dissolto, drenerò le particelle dal tuo sangue: puoi considerarla una piccola lezione di umiltà.” Mentre parlava, Kokabiel ha ripreso a camminare verso la sua preda, ma un rumore imprevisto lo blocca ad un passo dall’obbiettivo.
“…Ma sei insano?”
Dante si è di nuovo tirato su sulle ginocchia, e con un grido disumano si strappa l’arma di dosso. Il braccio e il lato del collo vicini a dove la lama si è immersa, sono già coperti di venature luminescenti che pulsano in modo preoccupante. 
“Più ti muovi, più veloce circolerà la luce liberata nel tuo sangue. Desideri morire così ardentemente?!” fa il caduto sbalordito.
“…non posso mollare. Non più.” Lo sguardo febbricitante del giovane è fisso sul suo nemico. Ormai le sue riserve di energia sono azzerate, ma in qualche maniera inizia faticosamente ad alzarsi in piedi.
Thud.
Quindi crolla definitivamente a terra come un sacco vuoto, mentre dietro di lui Xenovia abbassa la spada con cui l’ha colpito alla nuca.
“Davvero, non sai proprio cosa sia la coerenza. Prima fai il cazzone pacifista. Ora diventi un berserker kamikaze. Beh, visto che sono stata io a coinvolgerti in tutto questo, direi che è il caso che mi prenda le dovute responsabilità.” L’esorcista avanza verso il caduto con la Durrandal puntata, mentre due intense aure sacre vengono rilasciate dalla sua arma e dal suo corpo, mescolandosi.
“Molto nobile, ma ora sparisci. Mi sono davvero rotto di perdere tempo con delle zanzare.” In un istante nella mano di Kokabiel compare una spada, e con una fulminea torsione disarma la ragazza. In quello successivo, essa fischia dritta verso la sua gola…
DOOONG!
KA-BOOOM!!!

Dove un attimo prima si trovavano i due, ora c’è un grosso cratere. Sopra la scuola, la barriera inizia a dissolversi, a partire dal buco appena formatosi sulla sua cima.
“C-che cosa… cough… è successo?!” tossendo un po’ di sangue, Xenovia cerca la causa di quel caos, nonché del motivo per cui la sua carotide è ancora intatta.
Quando i suoi occhi riescono però a distinguere ciò che si trova al centro del cratere, rimane stupefatta, anche se mai quanto gli altri spettatori.
“…………………………..………………………………….Non è possibile. Che ci fai TU qui?!?!?” in risposta alla domanda di Rias, una voce calma risuona nell’aria.
“…Sai che me lo sto chiedendo pure io?”
 
Un minuto prima, esterno della barriera.
 
Il ragazzo sta ancora osservando lo scontro, anche se ora che Dante è ormai incapace di combattere, sembra un po’ svogliato.
“…Il tuo capo ti ha mandato qui solo per fare da spettatore? Credevo che i caduti fossero contro la guerra. O hai tradito anche tu?” un ghigno pieno di aspettativa si disegna sul volto dell’interpellato.
“Beh, in teoria dovrei fermarlo, ma… brucio dalla curiosità di vedere uno della tua specie in azione, e visto il tuo legame con quei ragazzi...” La figura appena giunta, che indossa un bianco completo da arti marziali con cappuccio, e con fascia e pantaloni blu, gli lancia un occhiataccia.
“…Un degno possessore del Drago Bianco del Pretesto. Prega di non incrociare mai più il mio cammino mezzo-diavolo, o lo rimpiangerai amaramente.” Subito dopo, compie un balzo poderoso raggiungendo la sommità della cupola.
“Io invece spero di incontrarti di nuovo, e il prima possibile anche.” In quell’istante, dalla sua spalla proviene un ronzio, seguito da una voce notevolmente alterata.
“Vali… sei una TESTA DI CAZZO!!! Se riesco a captare la tua frequenza, vuol dire che sei in zona…ED ANCORA NON TI SEI OCCUPATO DI QUELLO STRONZO?!?!”
A un suo cenno, il sigillo di trasmissione si disattiva, recidendo la trasmissione di Tobio.
[…Sicuro sia una buona idea? Anche io sono interessato a quei tipi, ma perfino Azazel potrebbe non passare sopra alla cosa…]
“Mi spiace Albion, ma questa non ho intenzione di perdermela per nulla al mondo…”
 
Kuoh Academy, ora.
 
“Tu… chi sei e cosa vuoi?!” Kokabiel è in posizione difensiva, mentre squadra nervosamente il nuovo arrivato. Il cappuccio gli è caduto sulle spalle a causa dell’impatto, rivelando un ragazzone sui 18 anni dai capelli castani e gli occhi cerulei.
“…uno studente della Kuoh Academy che non apprezza i tuoi atti di vandalismo sulla scuola, e soprattutto ciò che hai fatto ai suoi compagni…” con una leggera spinta azzera la distanza con il caduto, e gli blocca il braccio sano. In contemporanea il suo piede ha schiacciato quello dell’altro, immobilizzandolo.
“Assurdo! Non puoi neanche sperare di—” all’improvviso l’arcangelo si zittisce, impallidendo.
 Si è reso conto di non riuscire a liberarsi dalla presa del suo nuovo avversario… inoltre la metamorfosi subita dal suo braccio sinistro, lo riempie di stupore.
“Non è possibile! Cosa ci fa un—”
BOOOOOOOOOM!!!!!!
Con una tirannica onda d’urto il corpo di Kokabiel viene scagliato via più rapido di un proiettile, ingigantendo il già ampio cratere, e lasciando una pozza rossa dove si trovava un istante prima.
In parte essa è dovuta dai resti spappolati del suo piede, in parte dal vino rigettato dopo il colpo, ed infine  anche dal rivolo cremisi che sta colando dal braccio retto dal guerriero che l’ha appena sconfitto.  
Egli si gira lentamente, e mentre l’arto strappato svanisce, raggiunge Dante chinandosi su di lui.
“…Sta morendo. Akeno-san, se sei in grado di occuparti della luce che circola nelle sue vene, ti prego di farlo. Questo è qualcosa che esula il mio campo di competenze.” Lei e Rias gli si avvicinano cautamente, fissandolo sconvolte.
In particolare il suo braccio sinistro è ciò che le terrorizza di più: ora è grosso il doppio dell’altro, la sua pelle è diventata scagliosa ed argentea, ed è coperta da un enorme tatuaggio blu scuro in cui scorre una fluida energia azzurrina.
“Nathan… quindi anche tu eri una spia… inoltre sei un—” viene bruscamente interrotta da un cupo ringhio.
“…Erede dei Gremory. Quale parte del “Sta. Morendo.” non ti è CHIARA?!” i suoi occhi da azzurri diventano d’argento, con una pupilla a fessura come quelli di un serpente. Un gridolino attira però la loro attenzione altrove.
Ad averlo emesso è Asia, che sta correndo verso di loro chiaramente angosciata. Tobio e Jin la seguono a breve distanza, intenti ad esaminare attentamente la zona.
“Siamo arrivati tardi…” questi ultimi si fermano a pochi passi dal gruppo, mentre l’altra si lancia sull’amico.
“Luce… devo curarlo subito!” dalle sue mani si inizia a generare una calda luce verde che si propaga su tutto il corpo di Dante, concentrandosi in particolar modo sulla spalla i cui tessuti stavano iniziando a dissolversi.
“Mi chiedevo se il vostro governatore fosse davvero così stupido da affidarsi completamente ad uno come quello… per fortuna non è così. Bene, ora che Dante è in buone mani sarà meglio che vada. Tra poco qui arriveranno le forze di Lucifer, e preferirei che i miei ultimi minuti in questa scuola non fossero un bagno di sangue.” Si stringe ulteriormente la fascia alla vita, quindi si apre la veste scoprendosi il busto. Dalla sua schiena sbucano due maestose ali argentee, le cui falangi alari si biforcano alla punta esterna.
“…Nathan-kun. Perché?” alla domanda di Rias, lui gira il capo per un’ultima volta.
“Non potevo abbandonare un amico, ecco tutto. Se in futuro ci dovessimo incontrare di nuovo, sarà quasi sicuramente sul campo di battaglia, perciò è giusto che conosciate almeno il mio vero nome. Io sono Lathian. Addio.” Detto ciò, spiega le ali e con un salto si lancia verso l’alto, svanendo in pochi secondi nel cielo stellato.

 

“Ahahah! Non ha deluso neanche un po’, anche se devo dire che è stato uno spettacolo fin troppo breve.”  Non molto distante da loro, Vali sta trascinandosi dietro il corpo comatoso di Kokabiel. I suoi moncherini sono stati cauterizzati, ed ora emanano una puzza nauseante.
“…Tu! Aspetta che Azazel scopra cosa hai combinato, poi vedremo quanta voglia avrai di ridere!” quello non fa una piega.
“Eddai, Tobio. Sapevo che quel tipo sarebbe intervenuto, prima o poi. Io tengo d’occhio i miei rivali, ed a un Drago Imperatore non poteva sfuggire la presenza di uno come lui. Mi chiedo perché invece Ddraig non abbia messo al corrente il suo partner…” inizia a dirigersi verso Freed, ancora svenuto, quando una voce lo ferma.
“Cosa hai intenzione di fare? Quei due hanno causato un sacco di danni, credi che gliela lasceremo passare liscia così?” il mezzo-diavolo si volta verso l’esorcista dai capelli blu.
“Gli ordini sono di riportarli indietro vivi per l’interrogatorio. Sai, i panni sporchi si lavano in casa…” lei rimane in silenzio, ma subito va a raccogliere il frammento più grosso dell’Excalibur distrutta, ed inizia a soppesarlo mentre si avvicina al nemico sconfitto.
“Quindi l’importante è che sia vivo e possa sostenere un interrogatorio…” in un battito di ciglia, pianta la lama tra le gambe di Freed.
“KYAAAAAAAAHHHHH!!!!! LA MIA PALLA! LA MIA CAZZO DI PALLAAAA!!!”
Le urla del rinnegato perforano l’aria, mentre dopo quel brusco risveglio, inizia a rotolarsi per terra tenendosi le mani sull’inguine sprizzante sangue.
“Sappiate che, se dopo non lo giustizierete o rinchiuderete in un buco gettando la chiave, la prossima volta che lo vedo mi prenderò anche l’altra. Insieme alla sua testa, ovviamente.” Vali fischia ammirato.
“Beh, non male per una donna di chiesa. …D’accordo, ricevuto.” Dal suo indice si genera una luce rossastra, che si scarica sotto forma di raggio incandescente sulla nuova ferita di Freed.
Con un ultimo urlo, questi perde nuovamente i sensi, ma intanto essa smette di sanguinare. Quindi viene afferrato anche lui da Vali, che materializza le ali e si alza in volo.
“Io vi precedo. Farete meglio a raggiungerci il prima possibile: ho come l’impressione che daranno più credito al vostro rapporto, rispetto al mio.” Prende quota, ed anche lui sparisce in un batter d’occhio.
Asia, dopo alcuni minuti di cure, tira un sospiro di sollievo e si rialza.
“È fuori pericolo. E dovrei anche aver eliminato gli effetti negativi dovuti ai danni causati dal suo SG…”
“Ben fatto. C’è qualcun altro che necessita di cure immediate?” Tobio lancia un occhiata a Kiba e Koneko, entrambi davvero malridotti.
“…Non è nulla di grave. La luce immessa in quelle piume era davvero poca, e si è dispersa quasi completamente con l’impatto” fa Akeno, che si stava prendendo cura di loro. Mentre osserva il ragazzo, la sua espressione si fa meditabonda.
“Sei piena di ferite: lascia che me ne occupi.” Asia ha preso l’iniziativa e si è avvicinata all’esorcista, che è ricoperta da capo a piedi di tagli ed abrasioni.
“…Tu sei Asia Argento…” Xenovia fa una faccia sorpresa, mentre la bionda inizia a passarle le mani illuminate di verde sulle ferite.
“Già. E tu devi essere Xenovia Quarta, detta Xen dagli amici. Dante mi ha parlato molto di te. Forse è perché ci assomigliavamo un po’ che si è aperto con me così velocemente.” Asia continua a prendersi cura della spadaccina, sorridendole amichevolmente nonostante l’evidente disagio dovuto alla sua ultima azione.
“………….Capisco. Ma credo che ti sbagli: eccetto le nostre origini, abbiamo ben poco in comune. Io… non sono affatto gentile come te.” L’altra fa un risolino.
“Oh, sì: ho visto… ed anche sentito dei tuoi particolari modi di fare. Ma ciononostante, sei rimasta a combattere insieme a dei diavoli, quando avresti potuto fuggire coi resti delle Excaliburs: solo una persona di buon cuore avrebbe potuto rischiare così tanto.” Le guance di Xenovia si arrossano leggermente. Nel frattempo, Tobio le raggiunge.
“Faremmo meglio ad andare: stando alla Gremory i rinforzi di suo fratello saranno qui tra pochissimi minuti, ed è ancora troppo presto per fare gli amiconi con le altre fazioni.”
 “Bene, è stato un piacere. Spero di rivederti un giorno, Xenovia.” L’ex-suora allontana le mani dalle ferite ormai quasi completamente guarite, e saluta la ragazza.
“…Grazie. E… scusami.” Asia le lancia un’occhiata interrogativa, ma prima che riesca a fare altro, Tobio le afferra la mano ed inizia ad allontanarsi, non lasciandole altra scelta che seguirlo.
 
I due lasciano in tutta fretta l’istituto, preceduti da Jin.
“…Sono felice che alla fine non sia successo nulla di irreparabile. Il caro Dante è riuscito a mettere su un bello spettacolo, anche se del finale se ne è occupato qualcun altro…” lui lancia un’occhiata di sottecchi alla compagna, mentre corrono al punto d’estrazione.
“Sì, è stato un vero sollievo. Però avresti potuto dirmelo prima in che cosa consisteva la sua “missione di addestramento”. Non sai che colpo mi è venuto quando ho scoperto che era stato reincarnato in diavolo!” Asia mette su il broncio, liberando la mano e girando leggermente il capo di lato. E ciò è un grosso errore.
Thump.
“Ahi…”
“Pfff. Sbadata come sempre, eh?” Tobio la aiuta a rialzarsi, trattenendo a stento una risata. Quindi i due riprendono a muoversi ad un ritmo più sostenuto.
“…è colpa tua. Comunque… mi chiedo cosa succederà ora. Credi che tornerà da noi?” lui rimane in silenzio per un po’, poi fa per dirle qualcosa, ma il ringhio di Jin lo fa scattare in posizione di guardia.
Ormai si trovano oltre il confine della città, a poca distanza dal rifugio che anche Dante aveva raggiunto alcuni mesi prima per farsi prelevare. Che si trova in mezzo ad un fitto boschetto…
“Ben arrivato, Ikuse Tobio. Il nostro leader gradirebbe avere un incontro con te. Accetti oppure…” ad aver parlato, è una figura avvolta in una cappa nera. A fianco a lui c’è ne è un’altra vestita in modo identico, ed al cenno fatto alla fine del discorso, appaiono anche un paio di ragazzi circa della loro età, e due creature mostruose.
Queste ultime emanano entrambe la stessa, inquietante aura: un intenso e caotico concentrato di male. Uno è un enorme serpente  dal busto e testa umani, ricoperto di squame bianche. L’altro è un massiccio umanoide di oltre due metri di statura, dalla pelle giallastra, gli occhi che emanano scintille, e con delle zanne aguzze e una lingua smisuratamente lunga e guizzante.
I due ragazzi invece sembrerebbero normali umani, se non fosse che emanano un’aura simile a quello delle loro prede.
“…Mi sembra eccessivo mandare due maghi, due possessori di SG, un Naga* ed un Rakshasa solo per porgere un invito. Mi viene in mente solo una persona che farebbe una cosa del genere… e credete davvero che accetterei qualcosa da parte sua?” l’incappucciato schiocca la lingua, quindi muove appena l’indice attivando una serie di sigilli magici sparsi per tutta l’area.
“…Deve proprio odiarmi, se ha raggiunto un accordo con la Fazione Eroi, ed è arrivata addirittura ad assumere mercenari di questo calibro… solo per “parlarmi”.” Asia emette un piccolo singulto.
“Tobio… cosa significa tutto questo?” l’altro sospira, mentre i sei li circondano. Nello stesso istante, un campo di contenimento magico si attiva, intrappolandoli tutti al suo interno.
“Vuol dire che questa sarà una lunga, lunga notte…”
 
Mare cinese orientale
 
Una figura argentea vola rapida come una freccia nel cielo, spazzando via le nubi che incrociano il suo cammino. È ricoperta di scaglie che riflettono la luce lunare facendola risplendere nella notte, e su di esse è inciso una sorta di enorme ed articolato tatuaggio blu oltremare.
Ad un certo punto interrompe il battito delle sue ali, lasciandosi trasportare dalle correnti. Questa creatura è alta oltre tre metri, e lunga una dozzina; la sua apertura alare invece raggiunge quasi la ventina.*
Gira leggermente la testa crestata verso la propria zampa anteriore, e dopo una breve esitazione, ci alita sopra.
Un sigillo azzurro compare nel punto in cui il soffio gelido ha colpito, e frantuma il sottile strato di ghiaccio appena formatosi.
Un ronzio ad altissima frequenza inizia a risuonare, fino a che…
[Ehi Lathian, qual buon vento?] una voce nota risuona direttamente nel cranio del giovane drago.
[Zaldor… potrei aver fatto una cazzata apocalittica.] il suo tono è molto basso, chiaramente abbattuto.
[…ti sei bruciato la copertura, scommetto. Vabbè, era una possibilità tenuta in conto; se nel tuo ultimo rapporto ci sarà qualche succosa novità, te la caverai con una strigliata. Anche perché… non sono certo l’unico che smania dalla voglia di farla pagare a quei bastardi.] il drago argenteo sospira.
[Ho comunque fatto qualcosa che scatenerà ciò che abbiamo evitato due secoli fa: una guerra di annientamento tra i draghi metallici e i diavoli.] Zaldor scoppia ridere, in modo freddo e distaccato.
[Guerra? Non scherzare, vorrai dire massacro! Ora la situazione è diversa da allora: Sirzechs Lucifer, Ajuka Beelzebub e Rivezim Lilian Lucifer. Questi tre sono gli unici a rappresentare una seria minaccia, e l’ultimo è pure nemico giurato degli inferi. Ora la situazione è capovolta, siamo noi ad essere uniti e loro divisi. Se mobilitassimo sia i nostri Squadroni di Sterminio che i nostri Guardiani, avremmo una potenza offensiva che farebbe stringere le chiappe perfino ad Asgard, ed a tutti gli altri Pantheon! Stavolta giustizia sarà fatta, e cancelleremo finalmente l’Inferno dalle mappe!] le ultime parole sono basse e roche, come se quasi non credesse che finalmente ciò che aveva così a lungo agognato stesse davvero per accadere.
Pur non potendolo vedere, Lathian riusciva a percepire il ghigno che in quel momento stava deformando il volto del suo amico. 
[…voglio sperare che dopo questi secoli di calma, la smania di vendetta si sia affievolita almeno negli altri. Tu ed io dovremo fare un altro bel discorsetto, amico mio.] Con queste parole Lathian chiude la comunicazione, dopodiché serra le palpebre.
“…………..è stata davvero la scelta giusta?”
 
 
 
1 Ritirata di Roncisvalle: l’ultima battaglia del Primo Paladino di Carlo Magno. Secondo la leggenda, lo scontro fu tra 20.000 i guerrieri franchi della retroguardia comandati da lui stesso e 400.000 saraceni, e si concluse con un Orlando solo e ferito che tenendo a bada i nemici, richiamava il resto dell’esercito con il suo Olifante(corno), per poi tentare inutilmente di rompere la propria spada. Secondo le fonti storiche, i nemici furono invece i Baschi, residenti della zona solo parzialmente cristiani che volevano assicurarsi i favori dei vicini musulmani e assalirono uccidendo  e derubando i pochi guerrieri costretti a passare il valico incolonnati.
2 Agnosticismo: corrente di pensiero che sospende un giudizio su un determinato argomento per carenza di prove su cui basarsi. Nello specifico, viene utilizzato sull’esistenza o meno di entità divine.
3 Naga: tipo di asura noto come “Gli eternamente mobili”, sono esseri per metà umani e per metà serpenti. Sono nemici degli dei, ma generalmente non ostili nei confronti degli umani. Sono guerrieri molto potenti e pericolosi, ed ovviamente sono velenosi.
3a Asura (specie): gli anti-dei della mitologia Induista-buddhista, secondo alcune fonti si ritiene che siano divinità pre-vediche decadute. Ne esistono di moltissimi tipi, sebbene nella mia storia finora ne abbia inseriti solo due. Vengono descritti come seguaci e compagni del dio Shiva.
4 Le misure dei draghi comprendono collo, corpo e coda, l’apertura alare invece misura entrambe le ali alla loro massima estensione.
P.s. Le falangi alari sono le ossa che reggono le ali.
 
 
 
NdA
 
Saluti!
Siamo arrivati al punto di svolta, signore e signori… la fazione misteriosa che fin dalla life0 della prima fic osservava dall’ombra, ora sta per iniziare a muoversi sul serio.
Alcuni di voi forse conoscono già la loro specie, per gli altri presto avrete le vostre risposte: a partire dal prossimo cap, inizierò a narrare anche le vicende del nostro draghetto… dopotutto è uno dei nuovi protagonisti che vi avevo anticipato. E poi adoro le storie che mostrano entrambi i lati delle barricate…
Comunque il caro Dante ha rischiato grosso una seconda volta, ma per sua fortuna stavolta c’era Asia, arrivata giusto in tempo per afferrarlo per i capelli. Che ora si trova insieme a Tobio in un situazione non proprio felicissima… chissà come se la caveranno contro simili avversari.
Ed avrete notato che il mio Vali è ancora più stronzo e menefreghista del canon… purtroppo per come ho in mente la mia fic, temo che questo sia solo l’inizio… rimarrà ic, ma alcune scelte ed avvenimenti hanno portato e porteranno a dei cambiamenti nel comportamento suo e di coloro che lo circondano (come avranno notato i lettori della novel in inglese, dal suo attuale rapporto con Tobio).
Stesso discorso con Xenovia: avendo passato quasi un anno dal Don in compagnia di Dante, oltre ad avere una maggior confidenza con la sua spada, ha anche sviluppato maggiormente le proprie capacità di analisi e di riflessione, grazie alle “vivaci” conversazioni col nostro… ed ovviamente ne fa più uso rispetto all’originale.  
Per quel che riguarda la morte di Dio, ho sempre pensato che fosse stata gestita malissimo: è considerato la divinità più forte di tutte, e l’autore lo fa morire per… indebolimento. Come se un entità di quel calibro non avesse contromisure in caso di situazioni del genere… quindi ho deciso di cambiare le carte in tavola inserendo anche la possibilità che, come in Supernatural, se ne fosse semplicemente andato via.
Infine, “la via del dolore” è ovviamente una citazione a Saruman del Signore degli Anelli.
La prossima life farà da intermezzo tra il volume 3 e il 4, ed oltre ad essere la più lunga tra quelle pubblicate finora (24 pagine!), vi posso assicurare che avrà parecchie rivelazioni e sviluppi fondamentali.
Molto bene, alla prossima!
 
 
 
   
 
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