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Autore: Atocheg    14/05/2017    1 recensioni
"«Un altro shemlen...» commentò acido l'elfo dai capelli più chiari, per poi notare il suo bastone «E un mago, addirittura»
«Eretico, se non ti dispiace.» lo corresse lui, con malcelato orgoglio, indicando la sua veste lacera e consunta «Come voi, anche io mi rifiuto di sottostare a chi mi vedrebbe privo della libertà solo in base a ciò che sono.» aggiunse, sorridendo amichevolmente."
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stranamente, almeno secondo Huwen, erano riusciti a giungere fino alla porta che conduceva alla sala dello specchio senza incontrare troppi ostacoli. Certo, avevano incontrato un ragno o due lungo il tragitto, ma Duncan si era velocemente occupato di loro. Tuttavia, di fronte alla porta, si era fermato, visibilmente nervoso «Per il Creatore, sono più di quanto pensassi...»

 

«Qual'è il problema?»

 

«Prole Oscura. La stanza di fronte a noi ne è piena. E alcuni si stanno già preparando ad attaccarci.» Il custode serrò la presa sulle sue armi, preparandosi alla battaglia, quando un glifo luminoso si materializzò ai piedi della porta, brillando più intensamente un paio di volte. Incuriosito, si voltò verso il ragazzo, e lo vide concentrarsi, facendo strani segni nell'aria con il suo bastone e mormorando qualcosa, sollevando il suo bastone al cielo quando finì. L'urlo agonizzante dei Prole Oscura soffocò ogni altro rumore, mentre il glifo sotto la porta crepitante era ormai costantemente impegnato a respingere le creature che provavano ad attraversarlo, giudicando dal suo continuo brillare, e un tanfo disgustoso iniziava a diffondersi nell'aria. Quando le urla cessarono, Duncan provò a percepire di nuovo la Prole Oscura, notando che il numero dei mostri era incredibilmente diminuito. Allo sguardo stupito del custode, Huwen si lasciò sfuggire una risata «Non è forse per questo che avete accettato la mia offerta?»

 

Duncan annuì, riportando uno sguardo serio sul suo volto «Ben fatto, ma percepisco ancora almeno cinque Prole Oscura. Probabilmente arcieri, vista la loro distanza dalla porta e il fatto che ancora non si sono mossi.» D'un tratto le armi del custode si incendiarono, ma le fiamme non sembrarono danneggiarle, né lui riusciva a sentirne il calore. Voltandosi verso Huwen, lo vide puntare il bastone verso di lui, solo per abbassarlo subito dopo e tirare fuori una pozione di lyrium. Mentre il giovane apriva l'ampolla ed inziava a bere il liquido al suo interno, Duncan si diresse verso la porta, aprendola leggermente e rimanendo nascosto dietro il muro. Sei frecce colpirono il legno della porta e, mentre gli arcieri erano impegnati a incoccare altri dardi, il custode scattò all'interno della sala, correndo verso il gruppo più numeroso, e riuscendo a decapitarne uno prima di dover combattere gli altri due, che intanto avevano lasciato cadere i loro archi e sfoderato delle mazze. Impegnato nella lotta, non si era accorto che gli altri tre genlock lo avevano preso di mira, ma non riuscirono a scoccare le loro frecce, poiché all'improvviso una chiazza di grasso si manifestò ai loro piedi, facendogli perdere l'equilibrio e cadere a terra, e, mentre cercvano a fatica di rimettersi in piedi, una freccia infuocata colpì uno di loro, incendiando il grasso intorno ad esso, per poi, quando il genlock si rotolò a terra nel tentativo di spegnere le fiamme, dare fuoco a tutta la chiazza oleosa e alle altre due creature. Intanto, Duncan era riuscito ad occuparsi degli altri due genlock, i cui cadaveri giacevano ai suoi piedi, coperti di ferite ed ustioni.

 

«Bene, bene, guardate un po' chi è venuto a trovarci...» accanto al mago, con l'arco ancora in mano, si trovava Theron, terribilmente pallido e visibilmente affaticato, accompagnato da Merrill e un altro dalish.

 

«Ah, tu devi essere l'elfo che Huwen ha salvato, non è vero? Sono sorpreso che tu ti sia ripreso.»

il custode rinfoderò le armi, avvicinandosi al gruppo «E' un piacere poterti finalmente conoscere. L'ultima volta che ti ho visto eri a malapena cosciente.»

 

«Andaran atish'an, umani. Io sono Fenarel.» Il dalish si portò una mano al petto e fece un inchino, per poi osservarsi intorno «Siete venuti da soli? E avete combattuto tutte queste creature?» con la mano indicò i cadaveri carbonizzati intorno a loro, i quali si savano disintegrando in una nebbia bluastra.

 

«Sì, anche se devo ammettere, lui mi è stato di grande aiuto.» dicendo questo, Duncan indicò Huwen, il quale, nel mezzo della nebbia, sembrava esserne sempre più rinvigorito, per poi voltarsi di nuovo verso i tre Dalish «La guardiana non vi ha mandato a cercarmi, vero? Le ho detto che non avremmo corso alcun pericolo.»

 

«No. Stiamo cercando il nostro fratello Tamlen. Avete trovato qualche sua traccia?»

 

«No, ed è difficile che la troveremo.» il mago si era intanto avvicinato al gruppo, assumendo l'espressione più dispiaciuta che gli riuscisse «Sono tremendamente desolato per la vostra perdita.»

 

«Un momento, ho sentito parlare di artifatti come questo...» Merrill si era avvicinata allo specchio, e lo stava per sfiorare, quando Duncan la afferrò di scatto e la tirò via.

 

«Non lo toccare. E' stato corrotto dalla prole oscura. Il tocco di Tamlen deve aver liberato parte della corruzione, e ha contagiato sia lui che Theron. Qualsiasi altro tocco peggiorerebbe la situazione.»

 

«Non temo la malattia. La guardiana sa come curarla» con uno strattone Merrill si liberò dalla presa del custode, solo per ritrovarsi bloccata, circondata da anelli luminosi, mentre Huwen le stava camminando incontro «Scusa per il metodo drastico, ma credo sia meglio ascoltare il parere del custode grigio»

 

«La guardiana può aver indebolito la malattia, ma non l'ha curata.» Duncan si voltò nuovamente verso i due cacciatori «Il tuo recupero è solo temporaneo. Posso sentire la corruzione in te, e si sta diffondendo. Guarda dentro di te e vedrai.»

 

Theron chiuse per un momento gli occhi, per poi annuire e alzare lo sguardo verso il custode «Dunque cosa devo fare?»

 

«Innanzitutto, ci occupiamo dello specchio. E' una minaccia.» Il custode sfoderò la sua spada, camminando oltre Merrill e fermandosi ad un passo dallo specchio. Sollevata la sua arma al cielo, colpiì con un fendente il suo stesso riflesso, riducendolo in minuscoli frammenti. Una luce abbagliante si manifestò dallo specchio, e quando si attenuò, l'energia perversa che prima impregnava l'ambiente era scomparsa. Rinfoderando le armi, Duncan tornò dal gruppo «Fatto. Ora andiamo via da questo posto maledetto. Devo parlare immediatamente con Marethari riguardo la tua cura.»

 

Theron lo osservò preoccupato «Andare via? E Tamlen?»

 

«Non c'è niente che possiamo fare.»

 

«E' morto dunque?» per un momento Huwen fu sicuro che gli occhi dell'elfo si fossero inumiditi, ma attribuì la sua impressione alla scarsa illuminazione «Ne siete sicuro?»

 

Anche Duncan sembrò notare le lacrime che minacciavano di scendere lungo il volto del Dalish, ma nonostante questo continuò a parlare «Lascia che mi spieghi: non c'è niente che tu possa fare per lui. E' stato corrotto per quasi un giorno intero, senza alcun aiuto. Grazie alle cure della guardiana e la tua stessa forza di volontà, tu non sei morto, ma Tamlen...» il custode fece un profondo sospiro «Credimi se ti dico non c'è più.»

 

Quelle parole devono essere state l'ultima goccia, visto che Theron abbassò sconfitto lo sguardo, e stavolta i dubbi di Huwen fuorno confermati da un singhiozzo che risuonò nella sala «N-no, non può essere davvero...»

 

Sia Fenarel che Duncan cercarono di confortare Theron come poterono. Huwen intanto stava saccheggiando un paio di sarcofaghi, quando vide Merrill che di nascosto raccoglieva da terra uno dei frammenti dello specchio. Iniziò a camminare verso di lei, ma la voce di Duncan richiamò la sua attenzione «Ora dobbiamo tornare al campo.»

 

Theron sollevò di colpo lo sguardo, puntando i suoi occhi, arrossati per il pianto, ed annuì debolmente, ma Fenarel invece si fece avanti «Ma non c'è almeno un corpo? Qualcosa da portare indietro per il rito funebre?»

 

«Quando sono arrivato c'era solo Theron. Probabilmente, i Prole Oscura hanno preso il corpo di Tamlen»

 

«Ma perché dovrebbero prendere il suo corpo? Spero non per» il cacciatore ebbe un brivido di disgusto prima di pronunciare l'ultima parole «mangiarlo...»

 

«I Prole Oscura sono creature malvagie, ed è meglio che sia tutto ciò che sappiate.» Duncan si voltò nuovamente verso Theron, abbassando mestamente il capo «Mi dispiace.»

 

«Tornando a questioni più immediate,» li interruppe Huwen, puntando verso la porta «Quanto sarà sicura la via d'uscita? Al momento non sembra che siamo in grado di occuparci di troppi avversari.»

 

«Con lo specchio distrutto, dubito che i Prole Oscura torneranno.» Duncan oltrepassò il mago, varcando la soglia e voltandosi verso il resto del gruppo «Non correremo alcun rischio, se andiamo ora, prima che i ragni escano allo scoperto.»

 

Ci volle poco a convincere Theron ad andare via, ma per tutto il tragitto fino al campo l'arciere fu silenzioso, con lo sguardo puntato sul terreno dove camminava. Era chiaro a Huwen che Tamlen doveva essere stato più che un amico per l'elfo, ma, non volendo infastidire Theron, si avvicinò a Merrill, facendo attenzione a non farsi sentire dagli altri «La morte di Tamlen lo ha colpito duramente, non credi?» non ricevendo una risposta, il ragazzo si voltò verso di lei, vedendola osservare con attenzione il frammento di vetro che aveva raccolto. Per attirare la sua attenzione, le poggiò una mano sulla spalla.

 

L'elfa quasi saltò sul posto per la sorpresa, e la reazione improvvisa fece in modo che il vetro la graffiasse, fortunatamente senza riuscire a far uscire del sangue «Oh, scusa, non stavo sentendo» confessò imbarazzata la Dalish.

 

Huwen la osservò severamente «Ricordi che quello specchio ha causato la morte di uno dei tuoi compagni, vero?»

 

«Sì, ma questo è solo un piccolo frammento, non dovrebbe essere altrettanto letale. E poi, si tratta comunque di un pezzo del nostro passato. Con l'aiuto della guardiana posso purificarlo, e potremmo ricostruirlo e imparare tanto sulla nostra storia grazie a questo.» L'entusiasmo sul volto della ragazza tolse ad Huwen il coraggio di opporsi ulteriormente, ragion per cui sollevò semplicemente le spalle, e con un «Fai come vuoi.» tornò a guardare davanti a sé, notando gli Aravel che iniziavano ad essere visibili attraverso la vegetazione.

 

Una volta che furono arrivati al campo, Duncan e Theron andarono a parlare con la guardiana, mentre Huwen lasciò indietro Merrill e Fenarel, andando all'ombra di un grosso albero e riposandosi un po', prima che Duncan lo svegliasse per comunicargli una novità: dopo il rito funebre per Tamlen, sarebbero partiti per la torre... insieme a Theron.

 

«Fatemi indovinare, in cambio della cura diventerà un custode grigio, vero?»

 

«Fidati, è l'unico modo che ha per sopravvivere.»

 

«Per me va bene, fintanto che non ci sono problemi col nostro accordo.»

 

Il rito ebbe luogo nel primo pomeriggio, e poco prima della sera il custode, il mago e l'arciere, dopo che Theron ebbe dato un ultimo addio al suo clan, iniziarono il loro viaggio alla volta del Circolo dei maghi.

   
 
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