Angolo
dell’autrice.--Ragazzi preparatevi a un sacco di miele…siete avvisati ;).
Wedding Day
Il sole era libero dalle nubi, solo qualche piccolo staccio di bianco si
poteva scorgere in quella che era altrimenti una perfetta striscia azzurra. Il
vento aveva il profumo della salsedine e muoveva le acque scure che si
infrangevano spumeggianti sulla scogliera.
L’estate li abbandonava e gli lasciava quella ultima giornata perfetta.
Vide Astrid rimettersi un lungo ricciolo biondo dietro l’orecchio. Il vento
era un amico volubile e muoveva quei lunghi boccoli liberi da ogni costrizione
in maniera incontrollata, erano come una nube dorata intorno a lei.
Lo sguardo forte , il naso delicato e le labbra sottili erano le sue ma ogni
altra cosa di lei, quel giorno, sembrava eterea e evanescente. Come un
sogno.
Il semplice vestito di un turchese pallido, perché lei amava l'azzurro, i
cappelli liberi e pieni di fiori bianchi sulla sommità.
Hiccup non era sicuro che allungando una mano verso di lei non sarebbe
svanita.
Lasciò che gli eventi proseguissero proprio come in sogno, senza controllo,
li lasciò fluire come se fosse solo uno spettatore di uno show surreale.
Lì, in piedi sulla punta della scogliera, le loro braccia erano state
intrecciate con una corda, simbolo del legame che si creava, e Goti li aveva
cosparsi con poca acqua, come benedizione di prosperità, poi aveva tracciato
dei simboli sulle loro fronti e disegnato un cerchio intorno a loro con il suo
bastone.
I draghi erano vicinissimi a loro e sdentato guardava ogni movimento della
vecchia druida con estrema attenzione, era difficile ricordare di aver visto la
furia buia così calma e disciplinata.
Infine Goti aveva sciolto la corda e aveva fatto un segno di assenso.
E così erano stati uniti in matrimonio.
La mano di astrid lo raggiunse e richiamò la sua attenzione tirando
leggermente la manica della sua casacca “eccoci qua!” Gli occhi accessi da un
sorriso solo per lui e le labbra lievemente schiuse che lo invitavano a
condividere segreti tra di loro. Strizzò gli occhi e gli riaprì un momento
dopo. E lei era ancora lì,con lo sguardo un po' meno sicuro che le stesse
prestando attenzione. Finalmente allungò una braccio per toccarla a sua volta e
racchiuse tra la mano un morbido ricciolo biondo. Allora era reale.
Le sorrise di rimando e voleva dirle quanto tutto era perfetto e strano ma
il silenzio, che era stato intenso, e aveva dato spazio a tutti i gesti del
rito, venne interrotto. Tutte le persone che avevano partecipato si
stavano avvicinando per congratularsi.
“sempre in mezzo!” astrid lo disse in tono divertito perché aveva letto bene
la espressione di esasperazione che si stava creando sul viso di hiccup.
Rise “Già” e le si avvicinò definitivamente, era davvero una visione così
femminile quel giorno, e prima che potessero allontanarlo da lei, come
certamente sarebbe successo, le poggiò un casto bacio sulle labbra.
Poi sentì la voce di skaraccio gridare “Oggi il capo diventa un uomo!”
E un'altra serie di voci si unirono a alle grida indistinte di gioia. Da li
in poi gli eventi si susseguirono frenetici.
Prima che potesse girarsi una figura nera gli avvolse e sdentato iniziò a
leccarli gioioso.
“sdentato lo sai che poi non va più via!!”
Accanto a lui astrid stava ridendo in modo libero e sembrava una ragazzina
accarezzando il drago a cui sussurrava con affetto “ si, anche noi ti vogliamo
bene”
A salvarli dal suo drago arrivò sua madre che con pochi movimenti decisi
rese sdentato inoffensivo e beato e aiutò la coppia ad alzarsi. “hiccup,
astrid..congratulazioni!se ci fosse tuo padre sarebbe orgoglioso esattamente
come me!” il sorriso che gli stava rivolgendo era sincero
“si, grazie mamma”
La madre la squadrò con uno sguardo di comprensione e accarezzò una guancia
di hiccup “avrete da fare di sicuro nelle prossime settimane ma non lasciatemi
troppo a me stessa a cena, potrei risentirne” lanciò un occhiolino ad astrid e
poi li spinse lievemente entrambi verso la folla
“adesso andate, vi attendono” e si girò verso i draghi.
Così iniziò il vortice dei saluti e delle congratulazioni.
Furono divisi da una moltitudine festante. Brindisi e cibo, risate e pacche
sulla schiena
“astrid, astoria si è davvero superata, ma guardati! Sei una splendore”
Il sorriso le salì automatico dopo circa tre ore dei medesimi commenti e
rispose alla amica di sua madre una delle frasi che ormai aveva consumato quel
pomeriggio. Era felice, ma era stanca e intorpidita dal vino, e dove era
hiccup?
Provò a vagare con lo sguardo e a cercarlo in mezzo alla sala. Riuscì a
scorgerlo accanto al grande fuoco, il viso concentrato che stava ascoltando
quanto gli veniva detto. Però se riconosceva bene lo sguardo lievemente fisso
che avevano i suoi occhi la sua attenzione era più fittizia di quanto potesse
apparire. Probabilmente stava desiderando di volare e lasciare tutti quei
convenevoli.
Piegò lievemente la testa per guardarlo meglio. Hiccup era illuminato dalle
fiamme e per quanto ormai da tempo si fosse abituata al la sua figura, quel
giorno aveva fascino.
Dava una sensazione di noncurante eleganza e era ancora più affascinate per
come si muoveva con sicurezza del tutto inconsapevole del proprio potenziale,
il fascino della purezza che calzava una blusa verde scuro e nei semplici pantaloni
mogano. I capelli sembravano spettinati ad arte e nel collo erano irriverenti e
toccavano la linea della casacca. Era diverso e lei sapeva bene che tutte
queste novità coprivano un fisico asciutto ed elegante quanto i vestiti che
portava quel giorno. Forse era questo il pensiero che la attraeva e perciò si
mosse verso di lui inconsapevolmente,come una falena alla fiamma.
Sentendo qualcuno avvicinarsi hiccup si girò, e immediatamente gli occhi
persero completamente la loro fissità e si fecero caldi, allungo una mano verso
di e lei facendola entrare nel cerchio di persone in cui si trovava.
“stanca, mia signora?”
Astrid continuò a guardarlo assorta e annuì, probabilmente il vino gli stava
facendo effetto,ogni cosa sembrava avvenire e poi svanire nell’esatto momento
in cui l’aveva vissuta, come un illusione
Hiccup vide le sue guance arrossate e gli occhi lievemente lucidi
“non credo tu sia solo stanca! Ti hanno fatto bere troppo!”
Mentre la portava verso di sé la contemplò divertito, questa era una novità
Astrid con un gesto goffo gli lisciò la casacca “tu sei elegante… mi piace”
la voce lenta e cadenzata e prima che hiccup riuscisse a capire il movimento
che avrebbe fatto, gli mise il viso nell’incavo del collo e lo annusò perché
sapeva che il suo profumo sarebbe stato buonissimo
Si sentì delicatamente spingere distante dal corpo caldo del ragazzo e mise
il broncio cercando di tornare ,senza riuscirci, nella posizione da cui
era stata tolta
“si decisamente ti hanno fatto bere troppo!credo sia l’ora di andare” rise
con gusto, era estremamente divertito da quella astrid così inusuale ma il suo
essere imprevedibile voleva dire che se le avesse lasciato libertà d’azione il
giorno dopo sarebbe stato un marito meno amato.
“andiamo a casa” le accarezzò i capelli come a una bambina e poi si girò
verso l’altra parte della sala e parlò con voce alta e autorevole “ringrazio
tutti per questa bellissima festa e per ogni parola che ci avete riserv-”
Skaraccio che era poco distante da loro fece un ghigno “chi l’avrebbe mai
detto che sarebbe arrivata la tua prima notte di nozze eh!!??non ci avrei
giocato neanche un calzino quando eri uno scricciolo!”
Così il bel discorso che il ragazzo aveva iniziato era stato interrotto
subito e poiché il fabbro non aveva usato un tono lieve tutta la sala proruppe
in una risata.
Hiccup non si scompose “bhe skaraccio la tua opinione è sempre
infallibile” forse era il modo migliore per concludere la serata quindi
aggiunse solo “buonanotte a tutti!”
Un coro di saluti li seguì mentre si avviavano verso il portone con astrid
che docilmente lo seguiva silenziosa.
Iniziava un'altra parte della giornata e appena usciti dal grande portone
sentì crescere una lieve tensione. Guardò sua moglie di sottecchi.
Astrid fece una piccola risatina, storse la bocca e gli sollevò il mento
“sono ancora in grado di ragionare…più o meno..quel vino non lo berrò mai
più!..comunque hiccup vuoi dirmi qualcosa?”
“non ne sono tanto sicuro che tu riesca a ragionare ” un pugno in risposta, ahi
“ok come non detto…”
Tocco di nuovo i suoi capelli, erano di un biondo chiarissimo e luminoso
sotto la luce della luna, da poco spuntata nel cielo, gli piacevano tantissimo.
La sua vichinga era forte e decisa e di lei adorava le mille sfaccettature
del suo carattere, ma almeno oggi doveva fargli sapere un pensiero quasi
scontato che si incastrava spesso nei suoi ragionamenti su di lei “sei
bella, lo sai vero?”Il turchese dei suoi occhi si fece scuro e la espressione
di gioa e soddisfazione che si allargò sul suo viso la rese luminosa
“magari ogni tanto ricordamelo come oggi” lo abbracciò con lentezza e gli
sussurrò “e adesso portami a casa”
Abbracciarla e sentirsi completo ormai era una sensazione familiare, la
tensione dimenticata.
“ti dovrò ricordare anche di bere più spesso” lei strinse forte e in
modo fastidioso come risposta
La luna fu l’unica testimone del loro rientro giocoso tra risate e aneddoti
della intensa giornata.
Una volta chiuso il portone di casa dietro di loro entrambi tirarono un
sospiro.
Astrid si tolse le calzature e inizio a staccarsi parte dei fiori dalla
testa. Con movimenti lenti.
Hiccup segui quel lavoro sentendo la voglia di aiutarla e allo stesso tempo
di stare esattamente dove era.
Alla fine fu lei ad avvicinarsi,con i i fiori caduti intorno ai suoi piedi
mosse la testa per indicare il piano di sopra.
Poi mise un dito sulle sue labbra e sorridendo con anticipazione lo sostituì
con la bocca.
Lei sapeva di uva e la sua bocca era bollente, lo morse piano sul labbro
inferiore e si strinse quanto più possibile. I suoi piccoli seni gli premevano
sul torace. Con quel vestito quasi inesistente tutto il corpo di lei gli era
più accessibile e si sentì fremere.
Mossero passi incerti verso le scale, staccandosi ma cercandosi in modo
caotico.
Salirono velocemente tenendosi le mani.
L’ascia che le aveva donato era stata adagiata sul letto. Astrid la guardò
male “molto furbi, questa deve essere un idea di testa di tufo per la prima
notte di nozze”
Di nuovo diede voce a parole che normalmente avrebbe taciuto e hiccup si divertì
“perché mia signora cosa succede adesso?” la voce perfettamente innocente
mentre faceva un espressione che sperava sembrasse abbastanza stupita
Astrid sorrise di un sorriso sottile e furbo “ma niente” e mentre lo diceva
una spallina del vestito venne sfilata e lentamente gli scivolò via fino a
formare un fagotto hai suoi piedi.
Hiccup perse la voglia di scherzare. La specie di sottoveste che le era
rimasta addosso era quasi impalpabile e non c’era spazio per l’immaginazione,la
pelle rosata e invitante ovunque si posava il suo sguardo.
Astrid aveva ancora quel sorriso che le aleggiava sul viso e sollevò
entrambe le braccia come a chiamarlo.
Lui si mosse veloce e una mano posò subito sulla sottoveste all'altezza del
seno mentre la baciava vorace.
Quei mesi erano stato una preparazione e un anticipo ma ritrovarla con quei
capelli che la fasciavano come aveva solo immaginato, quella veste succinta e
tutta quella pelle esposta per lui…per odino, voleva avere più mani per
toccarla.
E quella notte glielo avrebbe dimostrato appieno
Continua…